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« Pistola in pugno30 anni fa »

Tagli e tasse: la svolta di Renzi

Post n°587 pubblicato il 09 Settembre 2014 da ilpasquino.controinf
 
Foto di ilpasquino.controinf

Di nuovo ci sono i selfie ed i cinguettii quotidiani del neo-premier per caso ed il sorriso perenne sulla bocca della Boschi, per quanto riguarda il resto si rimane sulle stesse agende, sugli stessi temi e sugli stessi modi di chi ha preceduto “i giovani”, quelli che non vogliono i tecnici dei governi precedenti perché hanno fallito, anche se loro, in pochi mesi, sono riusciti ad avere risultati anche peggiori.

Ma va così, l’Italia è il paese dei parolai, di quelli che riempiono lo spazio di parole vuote e senza senso e proprio per questo piacciono a chi non vuol pensare, a quella parte del paese, quella che va a votare, che siede in qualche Comune, in qualche Provincia, in qualche Regione, che fa da consulente o da lobbista e che a tutto pensa, tranne a quella crescita e a quella redistribuzione del reddito che sono rimaste mere parole, buttate giù in campagna elettorale per fregare quei fessacchiotti che ancora hanno un briciolo di fiducia in questa ciurma di cialtroni.

Siamo andati in vacanza tranquilli, come il selfista ci aveva suggerito, in pochi, e neanche tanto buoni, ed al ritorno, come sempre, ci attendono nuove tasse e nuovi tagli ai servizi essenziali, a cominciare da quella Sanità ormai ridotta un colabrodo, che non riesce più a dare il minimo di assistenza anche ai più bisognosi, che si arrampica e si mantiene solo sul sacrificio di quelli che ci lavorano, in mancanza di risorse fondamentali, a cominciare dalle garze, dalle siringhe, dagli infermieri, dalle capacità di posti letto disponibili. La scuola rimane fatiscente, quella pubblica, si intende, gli edifici a rischio e gli stanziamenti ridicoli, come quei primi piani che appaiono e scompaiono su twitter.

Tassati ancora, da una nuova imposta che, secondo studi recenti, peserà, come sempre, sulle famiglie meno abbienti, e lascerà invariati, o addirittura diminuirà gli importi, per chi se la vede meglio (è la teoria delle redistribuzione del reddito ora cara al PD). Gli italiani si sono affezionati così tanto all’uomo di twitter che il suo consenso sale di percentuali simili all’aumento dei suicidi per povertà e disperazione, dei disoccupati, dei fallimenti delle piccole aziende, delle attività commerciali familiari.

Nella sarabanda di annunci che Renzi ci propina un giorno si e l’altro pure, senza mantenere una promessa manco per sbaglio, continuano a latitare quelli su quella lotta alla corruzione, sugli stipendi dei parlamentari, sui finanziamenti ai partiti, sui vitalizi indegni, sulle spese militari che tutti, ma proprio tutti gli attuali poltronai parlamentari, avevano indicato, solo in campagna elettorale, come necessari, come il segno di un cambiamento radicale della coscienza di chi dovrebbe rappresentare il paese, e continua, imperterrito, a rappresentare il suo portafoglio, i suoi parenti ed i suoi amici.

Tasse e tagli, tagli lineari, senza aver alcun rispetto per quelle famiglie che neanche possono sperare in un prestito dalle banche, che più prendono dallo Stato e dal “genio” della Bce, signor Draghi, e più chiudono i loro portafogli, in una spirale che sembra non aver fine, ma che ha, purtroppo, come uniche vittime i più deboli, quelli nelle file interminabili fuori le mense della Caritas, quelli che rovistano nei bidoni della spazzatura, quelli che non ce la fanno più…

Nei salotti “buoni”, degli intellettuali sinistri, si discute, tra un sms ed un divertente cinguettio, tra un selfie ed un gelato, del 41% alle ultime elezioni, di Davide Bifolco che doveva morire perché non si è fermato all’alt dei carabinieri e della redistribuzione di quelle poltrone che ora toccano ai più giovani…per quel “cambio di pelle” di cui il cialtronaio parlamentare necessita per continuare a rubare

 
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