Il Pasquino

Sono gravide di preoccupazioni le parole del Presidente Napolitano, pronunciate oggi alla Festa dell’ Unità Nazionale, quell’unità minata, alle basi, dai governi da lui voluti e che hanno ridotto, larghi strati della popolazione, a cominciare dai più deboli, disabili in testa, alla totale disperazione.

C’è il pericolo di  una “violenza mai vista prima”, secondo il Capo dello Stato, non solo proveniente dalle frange estremiste esterne (riferimento all’Isis ?), ma da quell’antagonismo sociale interno (disoccupati e disabili?...precari e senza tetto ?), che sull’onda di contrapposizioni ideologiche (come la fame ????), datate ed insostenibili (certo lo Stato può sostenere il suo stipendio, ma non certo le migliaia di famiglie ridotte in povertà…), affermino nuove ed aggressive forme di estremismo e fanatismo.

Il discorso avviene appena pochi giorni dopo l’aggressione delle forze armate ad un corteo pacifico di operai, alle manganellate date a chi si permetteva di contestare Renzi a Brescia, a poche ore dalla sentenza Cucchi, che da il beneplacito allo Stato di uccidere chi vuole per i motivi che ritiene plausibili…o che si inventa.

Un vero e proprio incitamento ad una repressione, ancora più dura, di quella protesta sociale che si sta alzando in tutto il paese contro una politica che vede banche ed industriali plaudere ad ogni decisione del governo dei non eletti, e la gente subire ancora tagli alla sanità (indegno, quanto chi l’ha deciso, il taglio di 100 milioni di euro al fondo per i non autosufficienti…sul quale Napolitano non ha speso una parola), alla scuola per i propri figli, con il contestuale aumento di una imposizione fiscale che, ormai, sempre più chiaramente, serve a mantenere in piedi una farsa istituzionale, un teatrino dell’orrido che colpevolizza, criminalizza, chi protesta come Costituzione gli permette di fare.

In piazza, ormai quotidianamente, scendono i disoccupati, gli studenti, i disabili, gli abitanti di quella regione, la Campania, avvelenata da collusioni tra Stato e malavita, di cui Napolitano stesso era a conoscenza dai tempi delle rivelazioni di Schiavone e che lui stesso, da ministro degli interni qual’ era, non ha affrontato né con atti rivolti a limitare, a fermare, il massacro, né con dichiarazioni tese ad impedire l’omicidio di intere comunità.

Se di eversione in questo paese si deve parlare, se la democrazia risulta in pericolo, non sono certo i manifestanti, che sempre rivendicano la carta Costituzionale, ad esserne il motivo. La causa va ricercata in chi ha ingiuriato il suo mandato tacendo sulle collusioni, sugli avvelenamenti, in chi è corrotto ed in chi corrompe, in chi ha permesso lo scempio del territorio e il furto di tutte le risorse pubbliche, in chi continua a rimpinguare il proprio portafogli mentre milioni di concittadini muoiono di fame.

E’ vero…siamo spettatori di violenze mai viste: disabili lasciati morire, bambini ridotti alla fame, intere comunità avvelenate, territori massacrati da speculazioni e corruzione, soldi sottratti alla gente da politici senza coscienza e senza dignità…a queste violenze mai viste, indegne di uno Stato democratico, bisogna porre fine.