Creato da NaturalistaAmico il 12/12/2008

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Massa Lubrense, bracconieri in azione: ferito un raro Gufo

Gufo ferito a Massa Lubrense (foto wwf)Ennesimo atto di stupidità e crudeltà commesso dai bracconieri nella Terra delle Sirene. A denunciare l’accaduto i volontari del WWF Penisola Sorrentina che hanno soccorso uno stupendo esemplare di Gufo, specie rara e in declino, ferito a colpi di arma da fuoco.

L’animale – raccontano i volontari – è stato rinvenuto da alcuni cittadini ferito in strada, nella frazione di S.Agata a Massa Lubrense. Immediatamente soccorso l’uccello è stato successivamente consegnato al  Corpo Forestale dello Stato che lo ha trasportato al Centro di Recupero Fauna Selvatica il Frullone di Napoli. Gli acertamenti radiografici hanno evidenziato una brutta frattura all’omero dell’ala destra causata da pallini d’arma da fuoco.

Lapidario il commento di  Claudio d’Esposito Presidente del locale WWF, “si tratta di un gesto barbaro e un danno enorme, il gufo sparato dai bracconieri è una specie rara e si osserva nel nostro territorio solo durante il passo migratorio. Il gufo comune è un rapace notturno che vive principalmente nelle foreste di conifere e nei boschi ed è difficile avvistarlo in penisola sorrentina dove non è nidificante. A differenza dei suoi simili (civetta, allocco, barbagianni e assiolo) il gufo ha bisogno di un vasto areale boschivo per procacciarsi le prede di cui necessita per sopravvivere. In penisola, se si esclude il Monte Faito, tali estensioni sono ormai perse e il patrimonio boschivo è piuttosto raro e frammentato. I rapaci notturni sono tutti specie protette e svolgono un ruolo di derattizzatori naturali senza precedenti…vanno a caccia con l’udito più che con la vista e piombano sulle prede dall’alto di notte senza fare il minimo rumore. Ma stavolta il volo di questo splendido rapace è stato interrotto dai pallini di  piombo di codardi bracconieri e non sappiamo se ora riuscirà a salvarsi. E’ impossibile confondere un gufo con altre specie. Se tali animali vengono abbattuti lo sono deliberatamente, e questo ci dovrebbe far riflettere sulla professionalità e la civiltà inesistente da parte di diverse persone che continuano ad “imbracciare”, per 5 mesi, indebitamente e pericolosamente un’arma da fuoco.

La nostra Terra delle Sirene – prosegue il presidente – ha tra le tante fortune quella di trovarsi al centro delle traiettorie del popolo dei migratori. Purtroppo tali meravigliosi abitanti del cielo, spesso, trovano ad attenderli un altro popolo: quello dei bracconieri, incalliti e fanatici sparatori per i quali la caccia a qualsiasi specie e con qualsiasi mezzo dura tutto l’anno. A lasciarci le penne sono spesso proprio gli uccelli rapaci: poiane, gheppi, sparvieri, barbagianni, falchi e gufi, ma anche assioli, civette, rigogoli e upupe, e tante altre specie, ferite da armi da fuoco, sono state negli anni consegnati ai volontari WWF da cittadini e turisti sensibili.

Si tratta di azioni fuorilegge – continua d’Esposito –  ma che, nella quasi totalità dei casi, rischiano, purtroppo, di restare impunite. Le gesta di tali vagabondi armati, che non esitano a sparare nei pressi delle abitazioni e in direzione di esse, o che rendono le nostre notti insonni a causa dei richiami che echeggiano dalle montagne a tutto volume fino all’alba, provocano un certo allarme sociale. Sono tante le lamentele che giungono alla segreteria del WWF da parte di cittadini infastiditi o impauriti da tali circostanze e che non trovano ancora il necessario ascolto da parte delle istituzioni o di chi dovrebbe intervenire. La percentuale di fauna protetta sparata in penisola sorrentina e “raccattata” dai volontari, stando ai dati in possesso al CRAS il Frullone di Napoli, si pone tra i primi posti in classifica dell’intera provincia. Questo se da un lato vuol dire che c’è un enorme sensibilità da parte dei cittadini che si prodigano nel recuperare tali animali, dall’altro ci da un’idea della sfacciataggine e arroganza dei tanti incalliti sparatori che vagano nel nostro territorio.

Il WWF – conclude d’Esposito – lancia un accorato appello: Si invita chiunque noti o sia a conoscenza di impianti fissi per l’uccellagione (trappole, tagliole, reti, ecc.), di richiami elettroacustici, di battute di caccia al cinghiale, di spari nei pressi di strade e abitazioni, di caccia nei giorni vietati (martedì e venerdì)… a denunciarli senza esitazione alle Forze dell’Ordine e a darne tempestiva comunicazione al WWF che attuerà tutte le azioni immediate e necessarie per contrastare i reati in corso”.

Ferdinando Fontanella

Notizia tratta da: www.ilgazzettinovesuviano.it

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Commenti al Post:
ferrarioretta
ferrarioretta il 16/11/12 alle 10:30 via WEB
Io odio la caccia e soprattutto i bracconieri.. Nei boschi a volte si vedono cose da brivido Oretta..
 
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