Creato da nella65vit il 09/09/2010

Cogito ergo sum

Penso dunque sono

 

 

la bellezza non conta

Post n°367 pubblicato il 17 Marzo 2016 da nella65vit

 

La bellezza non conta. Non nelle storie d'amore. In amore vale certamente il detto " non e' bello cio' che e' bello ma e' bello cio' che piace".

Un uomo non piu' giovanissimo ma molto affascinante e molto glamour resta colpito dall'eleganza e dai modi di fare di una donna piu' grande di lui. Perde la testa per questa donna avanti con gli anni, anni visibili sul viso segnato dalle rughe. La loro storia pero' e' destinata a finire per varie incomprensioni.

L'uomo incontra poi una donna piu' giovane di lui, molto bella, con un bel fisico, una gran bella donna insomma. Spigliata, elegante, affascinante, seduttiva, capace di stare al mondo. I due cominciano a frequentarsi e scatta un bacio. Lui ammette di non aver provato nulla. Nessuna reazione. Ed essendo uno che di esperienza con le donne ne ha , le dice subito che non e' scattato quel quid che lo puo' far innamorare di lei. E quindi la loro storia si chiude prima ancora di cominciare .

Agli occhi di un estraneo che segue la vicenda la situazione appare strana. Come ! Le piaceva quella vecchia col viso pieno di rughe e non le piace questa bella come una modella?

Non e' la bellezza che rende una donna attraente. E neanche il carattere. O l'indole. E' quel mistero , quell'alchimia che si crea quando due corpi si avvicinano. Non importa l'eta'. Non importa nulla. Quando due labbra si incontrano e le farfalle sussultano nello stomaco e' buon segno, la storia puo' prendere il Via. In caso contrario puo' esserci anche la Campbell svestita o Clooney coperto solo da un asciugamano, se non scatta quell'alchimia , amen. C'e' ben poco da fare.

Tocca esser solo fortunati ad incontrare la persona giusta da baciare e lasciare che le farfalle inizino la loro danza.

 

 

 
 
 

S.d.e.(seconda parte )

Post n°366 pubblicato il 14 Marzo 2016 da nella65vit

Parlavamo di s.d.e.

E quando questa sensazione di estraneita' non la cerchiamo come forma di tutela o di "sopravvivenza" come dico io , ma ci piomba inaspettata addosso? Che si fa?

Voglio dire. Un bel giorno ti chiedi "ma chi ho vicino? "

L'idea che tu credevi di avere di una persona (parlo di persone a noi care o comunque molto vicine) va a farsi benedire per i motivi piu' svariati e questa persona , un giorno, si dimostra diversa da quell'idea che noi avevamo di lei. Cosa fare? Come sensazione e' ancora piu' sgradevole di quella descritta nel post precedente. Primo perche' ti chiedi che cavolo di idea ti eri fatta, poi perche' pensi di essere  stata stronza a non aver capito come realmente era quella persona  pur avendo condiviso con lei tanto.

Eppure accade. Accade anche questo.

Credo che venti anni di vita comune dovrebbero bastare a "pesare " chi abbiamo accanto. No, non e' cosi' in realta'. Perche' un bel giorno una persona si sveglia e pensa che quello sia il momento giusto per venir fuori nella sua vera natura. Dopo aver "sopportato" senza lamentarsi mai,  le scelte del consorte ma anche dell'amico/a, facendosele andare bene, decide che e' arrivato il momento in cui le scelte saranno solo sue.  Lo spiazzamento e il senso di disorientamento di chi aveva condotto il gioco fino a quel momento e' Notevole, ve lo assicuro. La domanda e' chiara " ma chi diavolo ho vicino? ".

In questo caso non ho consigli. E neanche soluzioni.

Mi auguro solo che non debba provarlo sulla mia pelle.

E capisco totalmente chi quel disorientamento lo vive sulla sua pelle.

Ha tutto il mio appoggio.

 

 
 
 

S.d.e. (prima parte)

Post n°365 pubblicato il 09 Marzo 2016 da nella65vit

 

Quante volte ci sono state dette frasi che ci hanno profondamente ferito? E quante volte queste frasi sono venute proprio dalle persone che amiamo?

Sono frasi che ci avrebbero fatto male comunque, forse, ma che ci fanno ancora piu' male perche' vengono pronunciate da persone che amiamo, persone nelle quali abbiamo riposto fiducia, persone che stimiamo , persone per le quali nutriamo un grande rispetto.

 Eppure accade .

Qualche volta pensiamo "non lo meritavo" ma anche " dopo tutto quello che ho fatto per lei / lui ". E sbagliamo a pensarlo. Primo, perche' non sempre i gesti che noi facciamo sono compresi dall'altra persona come noi pensiamo, non sempre quel gesto arriva all'altro nel modo in cui pensiamo arrivi . E poi anche perche' persino il comportamento piu' integerrimo nasconde certamente qualche pecca. Agli occhi degli altri chiaramente, perche' noi invece siamo e restiamo convinti di aver agito per il meglio.

Detto questo.  Allora che fare?

S.d.e.

Sensazione di estraneita'. E' una sensazione non gradevolissima , non piacevole da provare ma che aiuta. Se noi riuscissimo a provare questa sensazione la frase che ci verra' detta   invece di perforare il cuore scivolera' via. Noi prenderemo le distanze dal cuore e dalle nostre emozioni e quella frase restera' per quello che e' , una frase appunto, "un insieme di parole disposte intorno a un verbo di senso compiuto e autonomo" .

Ora . Questo e' il resoconto di una conversazione con un'amica. Mi sembra che la logica non faccia una piega. Ma io sono fatta di carne. E la soddisfazione di rispondere a quella frase , magari anche con le lacrime agli occhi , dove la mettiamo? Io credo che questo non abbia prezzo.

 

 
 
 

....

Post n°364 pubblicato il 07 Marzo 2016 da nella65vit

Non e' stato un periodo facile, non e' stato un periodo bello, non e' stato un periodo che ricordero' volentieri. Ma l'ho vissuto. Ha segnato la mia vita. Ho visto morire mio padre. Ho seguito il suo declino giorno dopo giorno. Sei mesi. Sei mesi d'inferno. Conclusi con il suo ultimo respiro. Dopo sette lunghe ore di agonia. L'uomo che "non deve  chiedere mai ", l'uomo di casa, l'uomo tuttofare, l'uomo che pur non avendo studiato aveva una capacita' inventiva da competere coi migliori inventori della terra, certo di fare la sua figura al loro cospetto, l'uomo che a piu' di ottanta anni andava in bici e tornava con la bici carica della spesa che aveva fatto, quell'uomo e' "crollato". E' andato via per sempre, lasciando un vuoto enorme. Sono bastati sei mesi a quella cazzo di malattia per annientarlo, per togliergli forze e dignita'. Sebbene   lui  come un leone  abbia  lottato fino all'ultimo . Fino all''ultimo respiro di quel sabato mattina .

Non e' facile riprendere la vita di sempre quando sai che quella persona che amavi non la vedrai piu'. Si', tutti dicono che dal cielo continuano a esserci vicini. Consolazioni di noi umani rimasti in vita  . Io so solo che quella poltrona vuota in camera e' in pugno allo stomaco ogni volta.

Eppure io sono stata la "forte " di casa. Mia madre si e' annientata. E' toccato a me sbrigare tutte le incombenze pre e post decesso. Ho stretto i denti , serrato i pugni e preso decisioni, fatto scelte, cercando di scegliere quanto di meglio abbia potuto valutare. Papa' , sono stata forte. L'hai visto. Cosi' come eri tu. Forte e deciso.

 

Voglio ripartire. Ripartire li' da dove avevo interrotto. Certa di trovarvi  ancora qui.

Le sofferenze. Ci sono due modi per affrontarle. O ti metti seduto in seggiola a piangere chiuso in casa o continui a vivere sforzandoti di essere sereno. Io ho scelto la seconda. Ecco il perche' di questa scelta .

Bentrovati.

 
 
 

...

Post n°363 pubblicato il 03 Giugno 2015 da nella65vit

Vado via per un po'

E' un periodo pieno di impegni

Non riesco a esser presente come vorrei

Vi abbraccio tutti :)

e...

 

 

A presto:)

 

 

 

 
 
 

 

 

 

 

 

 

 

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