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Oro Rosso di San Gavino Monreale

Post n°37 pubblicato il 22 Aprile 2015 da Nepenthe
 

Il fiore dello zafferano (a destra) ed i suoi stimmi rossi, usati in cucina, in farmacia e per la colorazione dei tessutiLo Si parla di zafferano e subito ci viene in mente il nome Navelli, come se la località abruzzese fosse l'unica produttrice della spezie in questione. Non tutti sanno però, in verità solo gli addetti ai lavori, che il primato della produzione maggiore di zafferano spetta alla cittadina di San Gavino Monreale, in provincia di Cagliari, con i suoi 70 ettari di terreno dedicato alla pregiata spezia. Sono varie le ipotesi che parlano di quale sia l’origine della spezia più ricca oggi conosciuta; una delle più attendibile è che lo zafferano sia originario dell’Asia Minore. Il nome scientifico dello zafferano è “Crocus Sativus Linnaeus” così come è stato classificato dal grande studioso Carlo Linneo nel Species Plantarum del 1753, la prima pubblicazioni in cui venivano catalogate tutte le specie naturali fino ad allora conosciute. Lo Zafferano Tale nome deriverebbe dal termine ebraico “karkom” modificato dai fenici in “krakhom”, mentre il nome sardo è “tzaffanau” che come il nome italiano “zafferano” prende origine dal termine arabo “jafaran” trasformato dal persiano “sahafaran” derivante dalla parola “asfar” che significa giallo. Nella mitologia greca la nascita di tale pianta è attribuita all’amore di Croco per la ninfa Smilace. Gli dei erano contrari a tale amore e allora lui fu trasformato nella pianta dello zafferano e lei in quella del tasso. Importato in Italia in epoca romana, conobbe un periodo di splendore in concomitanza con il periodo imperiale, in cui la preziosa spezia veniva utilizzata oltre che in cucina per preparare i banchetti delle famiglia più in vista, anche come colorante per tessuti, come essenza da aggiungere alle acque per il bagno o ai cosmetici. Inoltre le spose dell’antica Roma e le nobili dame del Medioevo indossavano, sotto i loro abiti nuziali, una tunica di seta tinta con lo zafferano, proprio per favorire i buoni presagi e concentrarne su di sé ogni bene. Con il crollo dell’impero romano l’uso e quindi anche la sua coltivazione scomparvero dai territori dall’Europa a causa anche degli usi e costumi delle popolazioni barbare che occuparono le regioni dell’antico impero. Fu poi grazie agli Arabi che conquistarono dapprima la Spagna e poi espansero i loro domini ad altre regioni europee che anche la coltivazione della ricca spezia ebbe un reintroduzione tra le colture rilevanti in tutta Europa. Nel Medioevo lo zafferano fu usato quasi esclusivamente come pianta medicinale, in vari preparati medici e per una serie di applicazioni ed utilizzazioni tra le più diverse. Non fu particolarmente usata come droga o spezia anche se non vennero mai tralasciate le sue proprietà gastronomiche. E’ comunque con il Rinascimento che lo zafferano – per erboristi e speziali – incomincia ad assumere la sua identità di spezia e come tale si diffonderà nei secoli successivi. Lo zafferano in Sardegna In Sardegna varie ipotesi datano la comparsa della coltivazione dello zafferano fra il VI e il IX secolo ad opera dei monaci di San Basilio, che lo usavano per motivi liturgici durante le celebrazione, per l’aspersione di ambienti e come colorante tessile per i paramenti e gli abiti sacri. Per quanto riguarda San Gavino Monreale si può sostenere che la produzione di zafferano iniziò attorno al IX – XI secolo ad opera dei monaci basiliani che fondarono il convento di santa Lucia. Circa un secolo dopo l’abbandono dei monaci basiliani del convento, pare che i Giudici di Arborea assegnarono il convento ad altri monaci (forse benedettini) che continuarono anch’essi la produzione della spezia intorno ai primi anni del XII secolo sopratutto per la preparazione di medicamenti. Dopo che i monaci benedettini lasciarono il convento, questo fu concesso ai Frati del Terz’Ordine Francescano che continuarono la coltivazione e ne fecero un prodotto conosciuto e apprezzato in tutta l’isola. Da questo momento fino ad oggi la coltivazione dello zafferano a San Gavino ha una forte espansione, in quanto non sono più solo le famiglie dei grandi proprietari terrieri ad occuparsene ma quasi in ogni famiglia esiste una piccola coltivazione.

 
 
 
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