Creato da LaFigliaDelMare il 04/10/2006

~ Figlia del mare ~~

Così, tra questa immensità, s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare...

 

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Post N° 423

Post n°423 pubblicato il 17 Dicembre 2006 da LaFigliaDelMare
 


13. La trasformazioneimmagine















Nello Zen un Maestro non è un semplice insegnante. In tutte le religioni ci sono solo
insegnanti. Ti insegnano materie che non conosci, e ti chiedono di credere, poiché non c'è modo di portare quelle esperienze nella sfera oggettiva: neppure l'insegnante le ha conosciute - ci ha creduto, e ora trasmette a qualcun altro il proprio credo.

Lo Zen non è un mondo di credenti; non si addice a coloro che hanno fede, bensì a quelle anime audaci in grado di lasciar cadere ogni fede, ogni mancanza di fede, dubbi, ragione, mente, ed entrare semplicemente nella loro pura esistenza, priva di qualsiasi confine. Ciò porta con sé un'incredibile trasformazione.

Pertanto, lasciatemi dire che, mentre gli altri sono impegnati in filosofie, lo Zen si coinvolge in una metamorfosi, in una trasformazione. È una vera e propria alchimia: ti trasforma da vile metallo in oro. Ma il suo linguaggio dev'essere compreso non con la ragione, né con la mente intellettuale, ma con il
tuo cuore amorevole. Oppure limitandosi semplicemente ad ascoltare, senza preoccuparsi del fatto che si tratti o meno di verità. All'improvviso viene un momento in cui vedi ciò che in tutta la tua vita è sempre stato inafferrabile. All'improvviso si aprono quelle che Buddha chiama "le ottantaquattromila porte".

 

Osho Zen: The Solitary Bird, Cuckoo of the Forest Chapter 6



Commento:

La figura centrale di questa carta siede sopra il vasto fiore del vuoto, e tiene in mano i simboli della trasformazione - la spada che spezza l'illusione, il serpente che si rinnova cambiando la propria pelle, la
catena spezzata delle illusioni e il simbolo yin/yang della dualità trascesa. Una delle mani è posata in grembo, aperta e ricettiva. L'altra è protesa verso il basso, e tocca la bocca di un volto addormentato, a simbolizzare il silenzio che insorge quando ci riposiamo.

E' tempo per un profondo abbandono. Permetti a qualsiasi dolore, tristezza o difficoltà di esistere, semplicemente, accettandone la "fattualità". La situazione è molto simile
all'esperienza di Gautama il Buddha allorché, dopo anni di ricerca, finalmente rinunciò, sapendo che non c'era null'altro che potesse fare. Quella stessa notte si illuminò.

La trasformazione, come la morte, giunge a tempo debito. E, come la morte, ti trasporta da una dimensione all'altra.

 
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al chiaro di luna



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E DI NOTTE...

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La memoria sa che non è un dettaglio
trascurabile una certa distanza
il rimpianto di se provoca da sempre
moti di coscienza indifferenza,
ovunque in ogni luogo il ballo della vita
come d'istinto ci colpisce di nuovo
e un sognatore, sai nel silenzio
è in grado di sentire e di volare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.

immagine


E la memoria sa che non è sbagliato
lasciarsi andare lasciarsi cullare
dalla nostalgia dalla follia
come foglie al vento fragile incanto
a volte sai, che tutto quel che manca
scorre innanzi a noi senza fermarsi mai
dolci tormenti dolci lamenti
nelle pieghe della parola amare.

Ma.. di notte
la luna ci invita a ballare
e di notte, nell'ombra
la luna ci può possedere.
immagine

 

 

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DANZA DELLA LUNA


Quando il sole sfiora con le sue mani dorate l’orizzonte,
con gesti rituali da’ inizio alla danza della luna.
In sottofondo le ombre suonano la musica della sera
finche’ tutto si tinge dei colori notturni,
finche’ le ombre si spandono e permeano disegnando il silenzio.
Silenzio e quiete abbeverando chi ne ha sete.
~

 

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ED È SUBITO SERA...


Ognuno
sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di Sole

ed è subito sera

 

 

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