NeverInMyName

Impegnatevi di più con i post non posso essere l'unico a tenere in piedi la baracca.

In merito al precedente posto affermo e continuo a ribadire che certi presunti giornalisti o articolisti, prima di scrivere dovrebbero adeguatamente documentarsi sulle leggi esistenti inmerito al porto, trasporto e ai titoli autorizzativi in merito alle armi da fuoco. Il vero terrorista è chi non conosce la legislazione e scrive cose fantasiose che non corrispondono a verità.

Grazzie!

buon compleanno e buon 2013

L'articolo è sbagliato nel merito e nei contenuti in quanto l'autore non conosce la legislazione sul commercio delle armi in Italia. I calibri che ha citato relative alle munizioni per pistole, quindi per armi da fuoco, non sono affatto vendibili per corrispondenza! Devono essere vendute in armeria dietro presentazione di regolare porto d'armi. Solo dal primo luglio 2011 i caricatori per le pistole e i fucili sono di libera vendita, fino al 30 giugno dovevano essere denunciati alle Forze dell'Ordine. L'estensore dell'articolo si documenti meglio sul CODICE DELLE ARMI E DEGLI ESPLOSIVI del giudice Edoardo Mori, prima di scrivere articoli errati e che mostrano palese ignoranza delle leggi e dei regolamenti in merito alle armi da fuoco e agli esplosivi.

...insieme di testimonianze utili ed interessanti, ma.... dobbiamo saper capire che il problema non è religioso, ma di genere, del potere del genere maschile, del patriarcato. Là dove la "lunga rivoluzione femminista" stenta ad avere immediate ripercussioni sulla società il potere violento dei "maschi" domina (e non accade solo nell'islam, guardate l'africa animista, o l'induismo indiano o bengalese, per non parlare del confucianesimo cinese). Se si volesse veramente fermare tutto questo, sono le donne che andrebbero sostenute nel loro processo di destrutturazione del patriarcato..!

se fossimo realmente maturi non ci sarebbe bisogno che ci siano persone che debbano farsi in 4 per aiutare gli altri

Questa iniziativa è curata da una associazione salernitana che per organizzare la mostra sul Darfur non ha chiesto un centesimo, il costo del vernissage è zero perché gli sponsor offrono i loro servizi gratuitamenti, solo per l'immagine. Idem per il gruppo musicale. Si potrebbe fare a meno dell'aperitivo e della musica, ma PURTROPPO non è facile coinvolgere le persone su certi argomenti. Sai quante persone in Italia conoscono il dramma del Darfur? Il 16 per cento! Spero tu non sia tra queste. Grazie comunque per il tuo intervento. Ps. I proventi del libro che andrebbero all'autore, ovvero la sottoscritta, vanno direttamente su un conto della Banca Etica dedicato al progetto di Emergency. Trovi tutte le informazioni su www.edizionigoree.it.

Sì, ma....che senso ha raccogliere fondi x loro quando poi.......se li "mangia" chi organizza i vernissage!:((( Diamoli direttamente ad EMERGENCY: www.emergency.it

Grazie di cuore. Sei sempre tanto cara. Un bacio. Anto