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Vita da Rugbysta

Sport da uomini veri

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AMO ...

Post n°64 pubblicato il 22 Agosto 2014 da newrunner
Foto di newrunner

Amo il mare,
il rumore delle onde, la spiaggia...
detesto i "quasi", i "forse", i monosillabi... dò peso alle parole.
Piango per un film, per il finale di un libro, per le persone che vanno via.
ho l'incazzatura abbastanza facile ma mi basta una piccola parola per farmela passare, non riesco a tenere il muso alle persone a cui tengo.
Credo sempre che l'ultimo tentativo sia il penultimo, e credo che le cose belle non si ottengono se non si lotta.
Sono per le cose complicate, ma non resisto a lungo.
Non so dire addio...so solo che resto,
resto se credo in qualcosa

 
 
 

Lucio Battisti - Una

Post n°63 pubblicato il 13 Maggio 2013 da newrunner

 
 
 

(Decalogo di una donna qualunque)

Post n°62 pubblicato il 10 Maggio 2013 da newrunner

L' uomo ideale è:
bello: ovvio.. l'occhio vuole la sua parte (soprattutto quello femminile)
paterno: spesso si cerca in un compagno una sorta di sostituto del proprio padre
atletico: le curve non sono solo un dettaglio e catturano sempre l'interesse femminile
assertivo: deve cercare di non contraddire la sua donna e sostenerla in tutto
intelligente: il che non sta a significare intellettuale, intelligente vuol dire capace di risolvere quei problemi pratici che una donna non saprebbe nemmeno affrontare
uniformato: un uomo che segua la donna nelle sue passioni e che ascolti tutti i suoi suggerimenti
ascoltatore: deve avere il buon senso di ascoltare sempre la propria partner, anche
quando racconta storielle terribili e noiose
parsimonioso: non deve spendere e spandere a suo piacimento.. poi se sta anche bene economicamente.. ancora meglio
creativo: un pozzo di fantasia ed iniziative, sia a letto, sia fuori dal letto per non annoiare
Qualsiasi donna cadrebbe ai piedi e si innamorerebbe di un uomo così.
Ma, nella realtà un uomo così non esiste (come la principessa delle favole)
e la disillusione porta a comportamenti negativi.. tra i quali fare anche la stronza

 
 
 

COME FAI A SAPERE CHE COSA E' L'AMORE...

Post n°61 pubblicato il 22 Aprile 2013 da newrunner
Foto di newrunner

...

• Come fai a sapere che cosa è l'amore se la tua vecchia non ti ha mai ricucito la maglia nonostante la sua preoccupazione ogni volta che entravi in campo
• Come fai a sapere che cosa è il dolore, se non hai mai subito un placcaggio e dopo non hai potuto allacciarti le scarpe per un mese

• Come fai a sapere che cosa è piangere, se non hai mai perso una finale alla fine del tempo con una punizione dubbia
• Come fai a sapere che cosa è l'affetto, se non ti sei reso conto che stavi coccolando la palla mentre ascoltavi il discorso del tecnico
• Come fai a saper che cosa è la solidarietà, se non ti sei mai fatto espellere dal campo per difendere un compagno colpito indifeso a terra
• Come fai a sapere che cosa è la poesia se non hai mai calciato un drop con un avversario addosso
• Come fai a sapere che cosa è l'umiliazione, se non ti hanno mai fatto un calcetto a seguire sopra la testa e non ci sei arrivato
• Come fai a sapere che cosa è toccare il cielo con un dito, se non hai mai fatto un giro di campo per poi buttarti in piscina
• Come fai a sapere che cosa è il panico, se non ti hanno mai sorpreso incerto in un contrattacco
• Come fai a sapere che cosa è morire un po', se non sei mai andato a recuperare la palla dietro ai pali
• Come fai a sapere che è la solitudine se non ti sei mai trovato da estremo a fermare un attacco di gente disposta ad ammazzare le tue speranze
• Come fai a sapere che cosa è il fango se non ti sei mai attaccato alle gambe di qualcuno per evitare una meta
• Come fai a saper che cosa è l'egoismo se non hai mai fatto un passo in più pur avendo al tuo fianco un'ala smarcata
• Come fai a sapere che cosa è il sacrificio se non ti sei mai allenato in inverno sotto la pioggia dopo aver studiato e lavorato tutto il giorno
• Come fai a sapere che cosa è l'arte se non hai mai improvvisato una giocata con il tuo mediano
• Come fai a sapere che cosa è il servizio incondizionato se non sei mai stato un avanti
• Come fai a sapere che cosa è l'ingiustizia se non ti ha mai cacciato un arbitro che stava lontano
• Come fai a sapere che cosa è il perdono se non ti sei mai ubriacato con quello che ti ha mandato all'ospedale
• Come fai a sapere che cosa è il valore se non hai mai capovolto un risultato impossibile
• Come fai a sapere che cosa è l'amicizia se non hai mai vissuto un terzo tempo

COME FAI A SAPERE CHE COSA E' LA VITA SE NON HAI MAI GIOCATO A RUGBY! RUGBY ♥

 

 
 
 

UNA LETTERA DI UN RUGBISTA SCOMPARSO.

Post n°59 pubblicato il 28 Marzo 2013 da newrunner

In questa lettera voglio parlarti anche di rugby: sarà una cosa abbastanza lunga, ma voglio che tu senta quello che io sento, che tu capisca quello che penso quando spesso sto da solo e non con gli altri in classe, voglio che tu mi comprenda. Quando uno ti dice che gioca a rugby in genere tu pensi: "Ma chi è questo? ma è scemo a praticare uno sport che non gli dà niente?".
Mi dà tanto, invece, veramente tanto. Il mondo del rugby ha sempre avuto contro estremisti, delle cui opinioni si nutre, traendone linfa vitale per la propria esistenza; la stampa, sempre in malafede, che dedica al rugby sempre solo due righe, ma quando qualche volta si verificano risse generali o episodi di cronaca nera gli articoli diventano di 4 colonne, in neretto, tendenti palesemente a screditare il rugby e il suo mondo.
Perchè non cercano invece di convincere se stessi prima di tutto e poi i lettori che il rugby, uno sport sopravvissuto in queste condizioni nei secoli, si nutre dell'esaltazione dei valori più nobili della personalità umana? E poi l'indifferenza della massa, lo stereotipo divulgato che è quello rugby = sport violento (...).
La grande colpa della società è quella di non aver capito che il rugby lo si raggiunge solo con grande sofferenza e sacrificio: non è cosa da persone normali. Infatti non è solo eccellenza atletica, ma anche coraggio, fatica, sprezzo del pericolo, sforzo fisico e psichico immenso. Placcare e essere placcati, fare decine di mischie chiuse e aperte non è cosa da tutti, non si può mettersi da parte quando la lotta e l'impegno per la conquista del pallone diventano più accesi. Il gioco è spietato nella sua continuità, quante volte abbiamo visto degli avanti boccheggianti per una serie di mischie o di touches correre lo stesso sul punto dove il pallone sarà di nuovo giocato, sentirsi morire, ma non cedere un palmo di terreno, per non perdere la faccia davanti ai compagni, per non essere considerato un vigliacco, per non mancare alla parola di impegno data all'inizio, "fino allo spasimo, fino all'ultimo respiro, fino all'ultima goccia di sudore".
Cadi, il contatto per terra non è precisamente una piuma, ma con una smorfia di dolore serri i denti e dici: "Non è nulla, passa subito, devo continuare a tutti i costi". Solo chi ha giocato a rugby può capire simili drammi, che hanno qualcosa di sovrumano, eppure sono ingredienti costanti di ogni partita, qualsiasi sia il suo livello e la posta in palio. Chi esce da un incontro ha dato tutto se stesso, non ha nemmeno la forza di parlare, sogna soltanto il momento beato in cui sarà sotto il getto caldo e ritemprante della doccia. Il rugby non è esaltazione come il calcio (...), un rugbysta dopo aver segnato una meta, al massimo riceve un abbraccio dal compagno più vicino o una pacca sulle spalle, secondo me non esiste premio più gratificante di questo. (...)
Un rugbysta è leale, coraggioso e ricco di personalità, oltre che altruista, perchè una squadra di rugby è formata da un gruppo saldo e omogeneo di amici e compagni (come poi confermato da legami indistruttibili nella vita civile), perchè si gioca, si vince o si perde tutti inseme. A fine stagione si fanno feste e cene, si è tutti amici, si vorrebbe che il tempo non passasse mai. A volte un grande dolore colpisce l'ambiente, ci si ritrova commossi all'estremo saluto e si vive per qualche attimo come in una fossa, con visi incredibili, poi la vita riprende il suo corso e si torna al campo sportivo, dove i figli occupano il posto dei padri per la gloria della squadra, di stagione in stagione, di vita in vita.
Questa è la splendida realtà del rugby. Simili contrasti hanno prodotto una razza inossidabile nei tempi, quella del rugbysta. Abbiamo contratto le febbre ovale, ci è entrata nel sangue come e più del bacio di una ragazza, e non riusciremo più a togliercela di dosso, serpeggierà sotto la pelle tutta la vita.
L'indifferenza della massa non ci sfiora minimamente, cerchiamo solo la compagnia e la solidarietà dei nostri simili, sentiamo che il rugby non è solo uno sport, ma il più bello di tutti, uno stile di vita, una scuola di comportamento e di etica. Il rugby con la sua intima filosofia può essere apprezzato solo da chi lo pratica o lo ha praticato, solo un rugbysta può capire perchè il suo fascino non l'abbandonerà mai, perchè tutti i rugbysti di una squadra sono come fratelli, perchè il ricordo di una dura partita, di un coro sfrontato e di risate sarà sempre ricordato con immenso piacere. Gioco anch'io, ci sono anch'io, faccio rugby, ho veri amici, fidati, quelli che il rugby mi ha dato.
Ecco, il rugby è tutto questo, e anche di più, qualcosa che nemmeno io so spiegare, qualcosa di bellissimo.
[Lettera di un rugbista che ha passato la palla]

 
 
 
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