Creato da nimriel il 12/03/2005

L'Angolo di Nimriel®

bla bla bla... e ancora bla!

 

 

W le nonne

Post n°701 pubblicato il 22 Novembre 2007 da nimriel
 

Ve lo ricordate il film Calendar Girls, quello delle signore inglesi che per beneficenza (e non solo!) fanno un calendario senza veli (o quasi)?

Beccatevi questa: nonnina.

 Fantastica!

 
 
 

Pendolarismo

Post n°699 pubblicato il 15 Novembre 2007 da nimriel
 

Due volti, due persone. Uomo e donna, di mezz’età; sono seduti, sul treno, uno accanto all’altra ma non si parlano. Lui guarda fuori dal finestrino, lei nel vuoto. Hanno volti rubizzi, grassocci, dal naso carnoso. Mani segnate, dita tozze. Non si sono spogliati; siedono placidi e silenziosi, stessa posa, stessa staticità, stessa fisionomia. Attendono serafici  la fine del viaggio. Si assomigliano; una di quelle coppie, forse, che con l’età finiscono per diventare gocce d’acqua.

In piedi accanto a loro, una donna. Ben vestita, tacchi alti; scomodi da indossare se si deve fare un viaggio in piedi. Devono farle male perché continua ad alzarne e abbassare la pianta, facendo leva sul tacco, in un gesto un po’ vezzoso che le fa spostare il bacino in avanti, in una posa vagamente aggressiva. Parla con estrema noncuranza, a voce alta, con un ragazzo. Il vagone risuona del suo forte accento valdarnotto[1]. Quando finalmente si siede, in un posto libero dall’altra parte dello scompartimento, la coppia bovinide si guarda con sollievo. Ed è l’unica loro reazione registrabile durante il viaggio.
Suonerie di telefono di qualsiasi tipo. Noto che la maggior parte sono simili alla mia. Dozzinale o, forse, semplicemente comoda. Quando il motivo risuona, quasi tutti, istintivamente, mettono mano al proprio cellulare.
Il pc rileva la presenza di altre due reti private. Potrei chattare con i miei compagni di viaggio. Magari in un futuro non così lontano parleremo con il dirimpettaio col micropalmarepctelefonomacchinadacaffè, il tutto collegato direttamente alla gola, senza bisogno di emettere alcun suono, garantendo un mondo acusticamente più pulito, una miglior privacy e un sollievo per le tonsille. Per adesso non è così. Conversazioni di tutti i tipi penetrano nelle mie trombe di Eustachio, si insinuano nel mio cervello finchè non decido di isolarmi e con un’abilità che non credevo di aver sviluppato, mi estraneo dal resto del mondo.
Penso un Pensiero Felice. Lo penso scientemente, sistematicamente, fino a che non mi spunta un sorriso. Lo vedo nel riflesso del vetro, fra le gocce di pioggia che scivolano via veloci, truppe di soldatini d’acqua che corrono in diagonale. È un bel sorriso, rifletto, osservando con distacco la sconosciuta che mi rimanda lo sguardo, diretta.
La studio per un po’. Sembra assorta. Ha un pc aperto ma non lo guarda. Ha un telefono accanto ma non lo usa. Guarda fuori dal finestrino e fa bene perché il paesaggio è bello. È lo stesso che dipinse Leonardo da Vinci, quelle balse così caratteristiche da sembrare irreali.
Piacciono anche a me, penso e in un attimo torno al Pensiero Felice fino a che il treno non mi porta a destinazione e sono arrivata e scendo e devo correre perché sono in ritardo e il mondo non mi aspetta e il Pensiero Felice non sempre può portarmi via dai casini, dai suoni molesti, dalle beghe, dall’ombrello troppo piccolo sotto una pioggia battente; dallo smog, dai mendicanti in stazione, dal traffico, dalla puzza del mercato, dalla cena da cucinare, dal riscaldamento da pagare, dal conto quasi in rosso, dal lavoro precario, dalle incertezze&dubbi&perplessità. Non può, non sempre ma, abbastanza, tanto da farmi trasformare in una sconosciuta che sorride anche quando fuori piove.


[1] Accento della zona del Valdarno, fra Arezzo e Firenze, dalla pesante cadenza "fiorentina".

 
 
 

In cammino

Post n°698 pubblicato il 13 Novembre 2007 da nimriel
 

- Com'è imprevedibile la vita. - penso, mentre cammino per le strade di Firenze di mattina presto.
Fa un freddo intenso, più freddo di quello che ho lasciato a casa, nonostante sia più caldo.
Una contraddizione, lo so ma qua d'inverno ho sempre avuto questa percezione. Probabilmente dipende dalla maggiore umidità che, trattenuta dalle colline attorno, fa penetrare il freddo dentro le ossa e sotto il cappotto.
Sono vestita pesante. Cammino con passo sciolto imbacuccata fino alle orecchie, lo zaino col computer che pesa sulla schiena. Sento le vertebre che si schiacciano; ogni volta penso a loro come al corpo di una fisarmonica. Mentalmente le vedo stantuffare, piccole ossicina compresse, povere… Inevitabilmente penso ai miei nipoti e quegli zaini enormi, più grandi di loro che si trascinano dietro come lumachine affaticate, poveri…
Adesso incomincio ad aver caldo; il doppio strato di golf, pantaloni, collant, sciarpa, guanti trattengono il calore che emetto camminando.
Apro la bocca ed emetto una nuvoletta di vapore. M’è sempre piaciuto; trovo buffo trasformarmi in drago.
Nella mia mania di fare percorsi diversi ogni volta che posso, sto passando per una strada che non conosco o meglio, che non ricordo. Ma non mi perdo mai io e poi, sarebbe difficile perdersi, qua. Ricordo che il babbo me lo diceva sempre: basta che alzi la testa e prima o poi vedi il cupolone. Non è proprio così ma, non importa, non posso perdermi in questa città, mi è troppo familiare. Ed è strano che dopo aver rinunciato a lei dieci anni e passa fa, adesso mi ritrovi a lavorarci, seppur saltuariamente.
Un circolo, la vita. Corsi e ricorsi.
Strana, imprevedibile sì ma, bella.

 
 
 

Formosa intelligenza

Post n°697 pubblicato il 12 Novembre 2007 da nimriel
 

Nel mentre di una mattinata mal spesa, mi diletto fra le varie news Qua&Là.

Una solletica la mia attenzione e scatena l'immediata riflessione: ma in mezzo a tutti gli argomenti di (seria) ricerca possibili ed immaginabili, possibile che si dedichino tempo e risorse a cazzate come queste???? E il fatto che io faccia parte della categoria, non mi consola!

Firmato: autenticata Formosa Intelligente Indignata.

 
 
 

So di non sapere

Post n°696 pubblicato il 07 Novembre 2007 da nimriel
 

picpicpic... Today it has not become not only profitable but necessary for region to invest in their competitiveness... taptaptap... Here our interest is not on the organisation itself but...tiptiptip... sgrunt ci capisc'na'mazz...pocpocpoc...The scope of the methodology also is the same...tippetiptip...These will be discussed in following sections of this document...tappptaptap... booooh...picpocpoc...data should include innovation-related indicators such as...taptaptap...arisgrunt...picpicpic... a regional consensus must be agreed prior to the launch...tippetiptip...unfunfbleahblurgh...tippetippetitap...

L'importante è fare finta di.

 
 
 

Rupe di tarpea.  Favorevole, V.O.

Post n°695 pubblicato il 05 Novembre 2007 da nimriel
 

Il cervello registra un volto. Sto entrando in un bar e ho la testa altrove, eppure, con la coda dell'occhio intravedo un viso e gotcha! il data base interno sforna i suoi dati.

V. la peste. V., bimbo viziato, figlio di un collaboratore di mio padre, uno dei tanti che col passare del tempo si sono rivelati dei veri e propri malfattori.
All'epoca era uno dei più fidati (ah, la fiducia!) e per questo frequentava la mia famiglia, accompagnadoci anche in qualche viaggio all'estero; lui, pezzo di omone alto un metro e novanta, con un pesante accento barese, sposato con donnina milanese di un metro e cinquanta, bionda, fragile, ansiosa come una chioccia stressata, madre di due figli; uno V., amatissimo, avuto con l'omone in tarda età e l'altro sfigato e totalmente ignorato, avuto dal precedente matrimonio.

V. era un bambino insopportabile. Uno di quelli che a ogni piè sospinto ti piantano il bizzone, pestando i piedi e berciando fino a che non ottengono quel che che vogliono, implacabili carnefici di genitori consensenzienti. E il peggio era che, essendo io più grande, mi toccava sorbirmi il pupattolo e le sue becerate con tanto di "eh ma tu sei più grande e devi sopportare". L'avrei ammazzato V., con le mie manine, ancor più piccine di adesso.
Ricordo l'impotenza di fronte ai suoi pianti e lo sbalordimento per la sua incredibile capacità esponenziale di scassare i marroni. Ricordo un viaggio d'orrore in quel dei Paesi Scandinavi, venti giorni e passa in autobus, a stretto contatto con lui e le cheche di sua madre, terrorizzata da moscerini vampiro e renne mannare che, per quanto palesemente indifferenti a noi ed il nostro passaggio, avrebbero potuto sbranare il suo Sacro Infante. Ricordo una bizza epocale, col pupo deficiente che voleva a tutti i costi grulleggiare in una piscina di palle colorate per bimbi al di sotto di dieci anni (io ne avevo sedici, lui boh... qualcuno di meno)  ma solo se lo accompagnavo anche io. Ricordo l'odio feroce per i miei che mi supplicavano con lo sguardo di accontentarlo, rinunciando alla mia dignità di adolescente seria e rispettabile, pur di far finire l'orribile scenata. Ricordo la volta che per pura cattiveria mi fece perdere lo show dei delfini a Los Angeles, piantato come un palo di cemento armato in mezzo ad una piazzetta, senza voler muovere un passo se prima non gli compravo un merdosissimo hot dog.

Non è cambiato di una virgola: solo un po' più alto e, ovviamente, più adulto. Le mie sinapsi hanno registrato la presenza di un bimbo-fotocopia aggrappato alla sua mano e di una donnina con un passeggino a seguito. Il tutto in un nanosecondo: incredibile la capacità reattiva del cervello. M'è tornato tutto in mente.

Chissà se suo figlio sarà come papà. Brrr. Il solo pensiero mi fa spavento. Certa gente non dovrebbe riprodursi. Peccato che in epoca moderna il darwinismo non funzioni. Peccaterrimo.

Brrr.

 
 
 

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Post n°694 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da nimriel

  

 

Artù.
11/02/93 - 29/10/07

 

 

 

 
 
 

Il fumo fa male

Post n°693 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da nimriel
 

... soprattutto se, mentre cammini a passo di sergente maggiore del Corpo Alpino verso la stazione e sei in ritardo ed è la tua ultima chance di prendere quel treno, ti va un lapillo della sigaretta in un occhio.

...**caicaicaicaiiIIIIII...#@§

 
 
 

Gli occhi del cuore.

Post n°692 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da nimriel
 

Ci sono ripassata l'altro giorno da quella strada.
Erano anni, forse, che non la percorrevo. D'altronde che motivo avrei avuto, non abitando più neppure in quella città?

Guidavo e come ogni volta, all'altezza di una certa piazzetta, m'è tornato in mente mio padre e il suo racconto.

"Era bella come un fiore. Una visione.
Lavoravo là con lo zio Luciano. Lui in torrefazione, io ragioniere. Una volta la zia Nunzia venne a trovarlo, accompagnata dalla mamma. Rimasi abbagliato...
Aveva quei capelli rossi, incredibili, una crocchia sontuosa, un vitino di vespa, la pelle bianchissima con le lentiggini. Era bellissima...
Mi innamorai subito, perdutamente."

Quella piazzetta, adesso, non ha più la torrefazione.
Un pezzo del passato svanito, come tanti altri.
Ma il passato rimane nel cuore e gli occhi di mio padre che sogna, nel mio.

 
 
 

Del sai cosa lasci, non sai quel che trovi.

Post n°691 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da nimriel
 

- Chi è questa, la nuova freschetta?- Sbraita un omino* di mezz'età, panciuto, che manco mi guarda negli occhi bensì ad altezza sterno ed entra come un treno nell'ufficio di L. che, in quel momento, si trova al telefono, immersa in una solenne conferenza telefonica in viva voce con una donnina pedante e prolissa in quel di Marsiglia.

E buonasera. E soprattutto il buongiorno si vede dal mattino. E se questo è l'inizio figurarsi dove si andrà a parare, penso io che, ovviamente, sono stata edotta fin dall'inizio sul Gran Capo e la sua tendenza ad essere, diciamo, inopportuno.

Pare che qualche giorno prima, di ritorno in treno da una riunione a Roma, abbia chiesto informazioni a L. sulla nuova freschetta (che sarei io, è chiaro).
La sua prima domanda è stata questa: è trombabile?

Insomma, si riparte da Capo e, tutto il mondo è paese.

Vi terrò aggiornati sul tasso di incremento dell'archivio Molestie Sessuali & Sottili Allusioni, con puntuali citazioni delle migliori Chicche del Momento e Simpatici Gossip, nell'arco dei prox. quattro mesi**.

Credo che ci faremo delle grasse risate.

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* il Gran Capo, dirigente max. Reg. Toscana.
** Durata del contratto (non ancora ricevuto) a progetto al quale lavoro (come schiava).

 
 
 

Vita (da) precaria

Post n°690 pubblicato il 16 Ottobre 2007 da nimriel
 


Squilla il telefono. Numero sconosciuto.

Da che ho cambiato scheda il mio rapporto con l’odioso congegno è migliorato. Quanto meno so che non sarà uno scocciatore (di vecchia data) a rompermi le palle – anche se pare incredibile la capacità di stronzattrazione da me posseduta-.

Mi decido a rispondere.

- Signora V.?

- Sì, sono io. Chi parla?

- Sono Pincopallo dello studio Pincopallini.

- Ah, salve- Salve sì, penso, idiota. Emmenomale che avevate detto che mi chiamavate lunedì. Siamo a venerdì, se la matematica non è un’opinione e il concetto spaziotempo non ha subito una flessione a me ignota, sono passati diversi giorni in più del dovuto. Ehhhh, ma son personcine tanto impegnate, è già tanto che chiamino.
- Allora, viene a lavorare lunedì?- mi fa calare dall’alto, bellobello, tranquillo come una pasqua.
AhhAh. Allora mi avete scelto, eh, testine d’abbacchio che non siete altro.
L’aveva detto A. che non aveva dubbi che mi avrebbero scelto. Diceva: -
Come possono non prenderti? Ma io avevo il sospetto che il suo giudizio fosse un tantino di parte, come dire…fazioso.

Invece no. Han proprio scelto me.

Oddio, se tanto mi da tanto, se il rush finale era davvero fra me, quella specie di oca starnazzante che aveva ragliato la sua risata in sala d’attesa e un’altra sconosciuta di cui nulla so e mai saprò (e manco mi frega)… bah, anch’io avrei scelto me.

Comunque adesso ci siamo. Tocca a me. It’s my turn.

- Beh signor Pincopallo, avevate detto che avreste chiamato entro lunedì- sussurra soave la mia dolce vocina.

Silenzio interdetto dall’altra parte della linea. – Eh sa… abbiamo molte cose da fare.

- Immagino, immagino. Ma sa… non sentendovi mi era sorta la convinzione che la vostra scelta non fosse caduta su di me.

- ….

- E quindi, sa com’è ma, bisogna darsi da fare e, nel frattempo, mi dispiace ma… ho preso un altro impegno.- Zac! Te l’ho detto, stronzo taccagno, altro che STUDIOdiquiSTUDIOdilà, ambientefamiliarediquiambientefamiliaredilà, stipendio da miserabili, no prospettive, no aumenti, no gratifiche, nonono ma noi non facciamo mai mancare un regalino alle nostre dipendenti. Ficcatelo dove non splende il sole il tuo regalino, ciccione, sai di cosa me ne faccio di un profumo da quattro soldi o un soprammobilino del menga. Anzi, già che ci sei, schiodalo nella bocca rugosa di quella specie di maitresse maltenuta con cui ti accompagni, il Deus Ex Machina dello STUDIO, come l’ha definita il figlio, il giovane commercialista, poverino, strabico a dei livelli tali che neppure la mia mente infingarda avrebbe mai osato immaginare. Pfui.

- Ah. Aveva altre proposte.- sibila velenosamente, come avessi commesso un reato innominabile.

- Certo, è ovvio, nella vita bisogna darsi da fare.
- …

- Bene, allora, la saluto e la ringrazio comunque per avermi scelto. Buon lavoro!- e attacco, dopo che Pincopallo ha sibilato il suo malevolo arrivederci.



Sono su di un balcone.
Sotto di me risuona il traffico dell’amena cittadina. Guardo dall’alto un autobus che si ferma per far scendere una vecchietta. Dall’altra parte della strada, un ciclista svirgola lungo la discesa, evitando i passanti.

Non posso dire se ho fatto bene o male. Come tutte le cose, anche questa aveva i suoi pro e i suoi contro. Forse avrei comunque potuto iniziare e prendermi uno stipendio miserevole ma sicuro, tutti i mesi, in un posto a pochi minuti da casa mia; sempre che dopo i quaranta giorni di prova fossi stata ancora la loro scelta.

Avrei potuto ma sento che per me ci sono ancora altre carte da giocare.


In fondo sto già lavorando. Sempre che il benedetto contratto mi arrivi. Sempre che poi mi paghino per davvero. Sempre che poi me li diano davvero quei ben 52 euro in saldo attivo studiopincopallini vs. lavoro a progetto per scpa compartecipata da regione Toscana ufficio Innovazione e Sviluppo.

Già, se proseguo in questa direzione, mi si prospetta una vita da precaria. Ma, in fondo, mi ci sto abituando ad una vita precaria. Ci sto quasi prendendo gusto. Mi sto assuefacendo al gusto del doman non v’è certezza, sto diventando un’amante del brivido, dell’imprevisto, dell’infinite possibilità dell’ignoto.
Già.
Nella vita, in fondo, che certe certezze ci sono?



L’ho già detto?

Ah già.
Devo proprio essere rincoglionita.



 
 
 

No problem, at all.

Post n°689 pubblicato il 15 Ottobre 2007 da nimriel
 

Notizia"Scorie radioattive cercano "casa" in Italia".

Facile.

Chiamare l'apposito numero verde, Camorra Soluzioni per l'Ambiente, fissare la data del ritiro e per un'onesta cifretta, la ditta in questione si preoccuperà di tutti i dettagli relativi allo stoccaggio, liberandovi da qualsiasi preoccupazione (e/o scrupolo) in merito.

 
 
 

Delle certe incertezze.

Post n°688 pubblicato il 15 Ottobre 2007 da nimriel
 

Assioma: nella vita non ci sono certezze.

(a parte il fatto che, se siam qua ad asserirlo, prima si nasce e dopo -meglio poi- si crepa)

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Assunto l'Assioma, metabolizzato il Tutto, non rimane che la gestione dell'ansia conseguente.

(Devo andare dalla parrucchiera: il mio numero di capelli bianchi sta impressionantemente aumentando.)


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E pigliati la Valeriana, idiota.

Post n°687 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da nimriel
 

Ok. Avevo sonno, adesso non più. Capita, no? Eccome se capita, quantomeno a me.
Soprattutto quando il divano ti avvolge, morbido al punto giusto - non troppo, non troppo poco-, accogliente come le braccia di Morfeo. Potresti semplicemente continuare a lasciarti avvolgere dalle sue spire subdole ma il pensiero della paresi post risveglio con relativa cefalea cervicale in conto a calce della molle pigrizia –provare per credere, non importa quanto accogliente sia il divano in questione- fa sì che, come uno zombie redivivo, sia meglio trasferire altrove la propria spossatezza.
Ma è a quel punto, lungo il percorso compiuto barcollando con la grazia di un orso ballerino, che il sonno sfuma.
Di soppiatto, slealmente, pian pianino, aleggiando ancora, quel tanto da dare la sensazione di un proficuo continuum divano-letto. In quegli attimi il cervello non pensa, l’unica immagine che rimanda è quella del giaciglio che t’aspetta, morbido anch’esso, al punto giusto, non poco, non troppo, ah le coltri, ah i cuscini di piuma, ah la beatitudine totale, ah sdraiarsi, rintanarsi, ah scavare la propria buca sotto il piumino altoatesino meravigliosamente leggero, meravigliosamente caldo, non troppo, non troppo poco, ah pochi stanchi passi, ancora e poi, sì, sì, SI’.

Ed eccoti là, imbozzolata ben bene, a grugnire di soddisfazione, dimenando leggermente, qua e là, il bacino per far sì che al risveglio la sindone del tuo corpo possa ben simboleggiare il pieno riposo di una notte armoniosa.
Ti abbandoni dunque, volenterosamente,  aspettando diligente il ritorno dell’amabile Morfeo per traghettarti fra le braccia di suo padre Ipno. Ti rilassi, cedi, allenti le membra. Ti sdilinquisci.
 

Ma il sonno non viene.  

Cambi posizione quindi. Ti rigiri -oh inguaribile ottimista-, scavando ancor più la tua buchetta, avvolgendoti meglio nelle coltri, sistemando il cuscino, affondando il viso in migliaia di morbide, cedevoli, soffici piume. 

Ma il sonno non viene.


Gli occhi si aprono nel buio. Le orecchie ascoltano i suoni del mondo. Il cervello ticchetta la sua ripresa, con lo stesso rumore del ferro che si raffredda.
Cambi nuovamente posizione, ripetendo tutti i gesti propiziatori presenti nel tuo archivio volontario e non.


Ma il sonno non viene.


Ripeti ancora e ancora la manfrina.


Ma il sonno non viene.


Ed è lì che decidi di alzarti, incazzata, nervosa, spossata, ‘fanculo Morfeo e l’Olimpo al gran completo.
Ed eccoti qua, a scrivere, ad un portatile in una taverna, al freddo, con l’umidità che ti entra nelle vecchie stanche ossa, cercando di autoprovocarti un cancro ai polmoni, se non alla gola, ed un' unica certezza: che l’indomani sarai inevitabile preda di orride cefalee cervicali e pseudo-paresi reumatiche.
 

Non era meglio quindi rimanersene sul divano?
‘Fanculo il buon senso.

 
 
 

Manchi

Post n°686 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da nimriel
 


       

      
               

                                                                                                




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(poi non dire che non sono abbastanza N.ational P.opolare)

 
 
 

Alè

Post n°684 pubblicato il 26 Settembre 2007 da nimriel
 

Ci sono un sacco di luoghi comuni. E già il fatto di definirli luoghi comuni è interessante. Viene dal latino, locus communis, la piazza, il luogo dove la gente si incontrava, e se proprio proprio non era asociale o vagamente misantropa si fermava a conversare e si sa come vanno queste cose: una parola tira l’altra, un succoso pettegolezzo trasforma un sassolino in calce e pietra, un pour parler diventa bibbia e vangelo. Certo a quei tempi non c’era la televisione e, volendo mettere i puntini sulle i, nemmeno i giornali e oltretutto, anche ci fossero stati (sì, vabbè, simil giornali ce n'erano ma, insomma, prima di arrivare al giornale moderno ce ne passa, suvvia!) la maggior parte della gente manco avrebbe saputo leggerli perciò il processo di diffusione delle notizie era un tantino obbligato e anche qua, come nella gran parte delle storie di pescatori, da un pesciolino si arrivava ad una balena e, voilà!, se un povero genovese esitava a cacciar fuori il borsellino, zacchete, tutti i genovesi eran spilorci etc. etc.

Ad esempio: è risaputo- risaputissimo-, che a Napoli la gente non indossa le cinture di sicurezza- avevan perfino fatto le magliette con la striscia nera!-, che i toscani bestemmiano ogni tre per due, che i ballerini e gli stilisti sono tutti omosessuali e che ovviamente i siciliani sono tutti mafiosi e gli spagnoli scansafatiche e mangiano tardi.
Se obietto che conosco un napoletano che ha cercato di mettersi la cintura di sicurezza anche in scooter, che da toscana di parolacce ne dico parecchie ma bestemmie mai- seppur non sia credente-, che conosco un ballerino che si tromba ogni pupa che passi nell’arco di una circonferenza ideale di diametro mt 5 con lui all'epicentro, che ho il piacere di aver conosciuto siciliani tutto fuorché mafiosi e che in Spagna si lavora e si produce un sacco e si può mangiare a qualsiasi ora perfino alle 18.30 come in Inghilterra, mi si dirà forse che sono eccezioni, e che l’eccezione fa la regola? O forse vogliamo tirare in causa la globalizzazione che tanto, ormai, è sempre tutto merito della globalizzazione, in positivo e in negativo?

Può essere. Tutto può essere.

Ma, cosa c’entra questo panegirico senza nè capo nè coda su luoghi comuni, regole ed eccezioni? Boh, non saprei. Il mio cervello ha fatto sempre ragionamenti tutti suoi, io mica gli sto dietro, perciò non fatelo nemmeno voi. Anzi, ignorate il tutto, che è sempre la miglior tattica.


 

P.s. Ben trovati. E un grazie a chi s’è affaticato a scrivere sotto il post precedente; la volubilità è donna (così rimaniamo in tema di luoghi comuni) e, oltretutto, m’annoiavo un po’ a cuocere zitta zitta nel mio brodo.
Quindi, BROOUMM, si tirano su le serrande e si rispolvera l’Angolo.

 
 
 

Stop.

Post n°683 pubblicato il 10 Settembre 2007 da nimriel

Tutto ha una fine, pare sia nell’ordine naturale delle cose. Torno solo per salutarvi, per salutare coloro che ho conosciuto e apprezzato e ringraziarvi, sinceramente, della vostra presenza e del vostro affetto, che ricambio di cuore.

Non ho più voglia di scrivere. Non mi va, non c'ho nulla di significativo (sempre che l'abbia mai avuto!) da dire. Perciò mi defilo e mi prendo una pausa indefinita.
Mi è stato detto di non chiudere l’Angolo e di non cancellare qualcosa che ha comunque rappresentato molto per me e per ora non lo farò, anche se vedere il blog così, abbandonato, lasciato a sé stesso, suona come non dare sepoltura ad un cadavere.

E’ stato bello, utile, istruttivo, divertente. Per adesso basta, però.

Un bacio a tutti e soprattutto, godetevi la vita. Sempre e comunque.

Hasta luego!

 
 
 

Dei Geni in partenza

Post n°682 pubblicato il 02 Agosto 2007 da nimriel
 

Ok, ci siamo ragazzi. Anche quest'anno ferie o vacanze che dir si voglia.

Parto, domani. Parto, sì. Con non troppa voglia ma, parto.
Ed in effetti, è pure ganzo partire . Mi imbarco con la mia migliore amica verso un posto niente male (lasciamo perdere che ci vado da circa 30 anni... per il fascino esotico bisogna un attimino raschiare il fondo del barile! Lasciamo poi perdere anche il fatto che è, come dire, un tantinello affollato da parenti e conoscenti vari... gurgle...sai che palle, amf, umf, diciamo che chi si accontenta gode, ecchediamine!) ed è una vita che non ci facciamo una vacanza insieme (capperi, quanto sarà? 18 anni? ohiohiohi, come passa il tempo), quindi sarà bello; io, lei e il piccolo cocomerino che le sta crescendo in pancia e che s'è già girato verso il basso, pronto per far la sua grande entrée sul palcoscenico (e ci auguriamo che non la faccia fino a settembre, molto ma molto inoltrato,  meglio i primi di ottobre...guai a te
Cliquot, guai a te!).

Tornerò, forse. Ma sì, tornerò, perchè là non mi ci vedo a metter su un chiosco per il gelato: troppa concorrenza e troppo Italia, con tutte le sue beghe di fisco, finanza e robi vari (già dato con l'esperienza imprenditoriale italiana, già dato, kaput, nicht, nein, verboten).
Tornerò dunque, a settembre, o forse prima, boh, non so, dipende, poi vediamo, boooooh...
D'altronde il bello di non avere un cazzo di lavoro e nulla di particolare da fare è che puoi decidere così, come ti va (più o meno, più o meno). Insomma, domani è un altro giorno e io al domani non mollo. Nonono!

Quindi, cicci belli, vi saluto.
Godetevela, spassatevela, divertitevi, gioite. Oppure maceratevi, vegetate, sgobbate, cuocete nel vostro brodo. Come vi pare, come vi piace, come volete, come meritate.
Di qualcuno sentirò la mancanza, di molti altri nemmeno un po' (reciproco, no?!? ).

Hasta luego!

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Special thanks&kisses to:

  • il mio fidanzato: Pi erre (giè t'ador, tu lo sè, sans che tel'dic ma tel'dic quandmem')
  • le mie sorelline: Quoti & Giò (giè ve bac' e ve ribac' ancor e ancor, ripetutamont)
  • le mie amichine: Lili, AmataBet, Dap, Ekekz, Eri (com' sopr' talequal')

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Dei Geni giocosi

Post n°681 pubblicato il 31 Luglio 2007 da nimriel
 

Quando il palmare si rompe, la rete wireless smette di funzionare, la pompa dell'acqua fonde, l'auricolare del telefonino nuovo si spacca, una tartarughina muore, il cactus sviene, una persiana viene divelta inopinatamente, ti arrivano multe e tributi dell'anteguerra da pagare, (tralasciando tutto il resto di cui abbondantemente già sapete), allora e solo allora inizio a pensare che...

... se il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare.

(emigrare in una spiaggia del Brasile mettendo su una bella gelateria?!?
Sono aperte le sottoscrizioni.)

 
 
 

Dei Geni provocati. Guanto accettato, pedata in culo resa.

Post n°680 pubblicato il 26 Luglio 2007 da nimriel
 

L'utente "Anonimopernim2" non ha reso pubblico il proprio profilo.

Prova a fare una ricerca con Il Trovamici

Sei davvero più banale di quanto credessi oltre che grulla. Non mi aspettavo che tu fossi così vigliacca da cancellare i commenti perchè avevi perso. Riapri i commenti io volevo solo giocare ma con te non è divertente. Del resto sei una femmina. Ti vendevi meglio fino a poco tempo fa: leggere il tuo blog una volta era divertente e lo eri anche tu. Adieu cara

E adesso ti rispondo qua, che poi è esattamente quel che volevi, vero? Non mi tiro indietro, non lo faccio mai nella vita, io.

Questo è il mio spazio, questa è casa mia. Non devo certo spiegazioni del perchè o percome io possa decidere di ripulire la merda che sporca la mia casa e che offende il mio naso sensibile.

Io non mi vendo, cara mia. Se ci vedi questo, sono esclusivamente cavoli tuoi. E sono felice che tu non trovi di gradimento il mio blog se vuol dire che non lo leggerai più. D'altronde a differenza di tanti mi beo di fregarmene dell'indice di gradimento del mio blog e del parere degli sconosciuti che ci passano per caso o con il chiaro intento di stuzzicare perchè hanno problemirissoltiecazzivari.

Credi che non sappia chi sei? Credi che ci sia competizione fra noi? Allora sappi che me la sto ridendo e alla grande, ben di fronte a te, senza nessun bisogno di nascondermi dietro nick creati apposta (e sarei vigliacca io) credendo di infastidire. Mi dispiace, non hai ottenuto il tuo scopo. Per niente. Anzi!
Ad evidente differenza di te sono una persona felice, equilibrata e non ho bisogno di crearmi un mondo alternativo alla realtà. Non ho bisogno di apparire diversa da come sono, nemmeno qua. E sai cosa? Mi piaccio e mi stimo. E ne sono felice. E per giunta piaccio a chi voglio io e godo di e con chi voglio io. E sono così generosa che mi dispiace perfino che tu non possa fare altrettanto.

Non riaprirò i commenti in anonimo perchè significherebbe continuare a dar modo a persone sgradite e irrispettose di invadere i miei sacri spazi e di limitare la mia libertà. Sono territoriale, dovresti saperlo, visto che dici di leggermi da un po'. Ma evidentemente non hai abbastanza neuri in zucca per capire qualcosa di quel che leggi, sennò non ci faresti  quella bella figura di merda come stai facendo ora. Fra l'altro un effetto l'hai avuto, limiti la tua, di libertà.

E se dovesse capitare ancora di trovare commenti sgradevoli o presenze sgradevoli, non c'è problema. Le mie ditina cancelleranno allegramente tutto quel che ci sarà da cancellare, senza tante paturnie. Financo il blog al quale eppure tengo perchè rappresenta parte di me ma del quale posso far benissimo a meno visto che la vita reale è molto ma molto più interessante ed appagante.
Ho una gran fortuna io, apprezzo la vita. Tutti lati, compresi quelli apparentemente sgradevoli.


E di certo non ho voglia di giocare con te. Perchè dovrei voler sprecare il mio tempo con una decerebrata mentale che si spaccia per quel che non è? Nanana, sorry, c'ho proprio di meglio da fare e mi sembra di averti dedicato un sacco di attenzione in più del dovuto.

Di vita ce n'è una sola, goditela meglio. E' un consiglio gratuito.

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Lo stesso consiglio vale per tutti.

Questo è il mio blog, signori. Ci faccio quel che voglio e se non avete rispetto per me, di certo io non ne avrò per voi. Ma l'avevo già detto in precedenza...
Ha ragione l'anonimopernim2, son proprio noiosa!!!!

 
 
 

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