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La delicatezza, i sentimenti e i dettagli rivelati dalla luce. Questo, amo di Veermer. E quel suo 'stravagante' uso degli emblemi. Stravagante dal sereno realismo d'una pittura seicentesca olandese, per quel Tempo. . Quei simboli di grande densita', le donne che ritrasse, di ogni eta', ceto e fattezza, le chiavi per poter sovrapporsi nella purezza delle scene. Sono tentazioni cogli occhi, il cuore si ferma per il candore tradotto in colore.
. Poi, ti volti, guardi e trovi un Cupido alla parete. Il quadro nel quadro. Un dipinto che ti entra in casa. . Tu sei lì, ferma alla tua spinetta e, con uno sguardo.. fin troppo invitante, fai capire a chi ti guarda il significato che esce fuori da quegl'occhi fermi e fissi. . Un Putto così intenso, serio con tanto di ali e freccia, arco e frangetta.
La carta, che tiene alta in mano. Una sola. Non si puo' barare. . Quale mirabile richiamo morale alla fuggevole bellezza, ai rischi dell'amore. . P i c c o l a p e r l a d' A r t e.
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Ho bisogno di bellezza. . |