Creato da FrancescaBertha il 18/09/2013

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Misteri e buona tavola nella laguna veneziana: una giornata sull'isola di Torcello

Post n°1 pubblicato il 18 Settembre 2013 da FrancescaBertha
 
Foto di FrancescaBertha

La fanciulla e la maga si presentarono puntuali all’appuntamento. Quando raggiunsero il caratteristico ponte senza parapetto, ad attenderle c’era un bel ragazzo dai riccioli biondi, accompagnato dal Diavolo in persona. Il giovane era un soldato austriaco dell’esercito che occupava Venezia, per questo la famiglia di lei contrastava l’amore tra i due. Il soldato, trovato morto alcuni giorni prima, tornò in vita quella sera grazie a un patto tra la maga e il Diavolo, così i due innamorati poterono fuggire insieme felici. La maga, morta qualche giorno dopo, rimase in debito col maligno delle anime di sette bambini, e stando alla leggenda, il Diavolo non avrebbe mai smesso di presentarsi al ponte ogni notte in attesa delle anime pattuite. 

Questa favola piena di mistero è solo una delle numerose curiosità da poter scoprire sull’isola di Torcello, luogo abitato sin dai primi secoli dell’Impero Romano, e noto come uno dei più antichi e prosperi insediamenti della laguna, oggi apprezzato dai turisti anche per i preziosi reperti archeologici rinvenuti sul suo territorio. 

Dati i mezzi pubblici poco frequenti, raggiungere l’isola può essere un’impresa, ma una volta giunti sul posto, si viene ampiamente ripagati della fatica. Lasciato alle spalle il coloratissimo viavai da cartolina del centro di Venezia, qui si respira il fascino senza tempo delle barene e ci si sorprende alla vista della torre della cattedrale di Santa Maria Assunta che spicca verso il cielo. L’edificio religioso, eretto a partire dal 639 in stile veneto-bizantino, sorge in una posizione leggermente isolata nei pressi della piazza della città antica. I resti del battistero antistante la chiesa rappresentano un autentico tempio a cielo aperto, mentre la cattedrale è nota principalmente per il mosaico di notevoli dimensioni sulla facciata interna, raffigurante il Giudizio Universale, che “saluta” i fedeli con il suo monito artistico dopo la messa. 

Visitando la vicina chiesa di Santa Fosca, si riapre il libro dei misteri di Torcello. Costruita nel XI secolo in stile ravennate, la chiesa si distingue per la sua forma circolare. Il suggestivo gioco di luci e ombre oscure dell’interno sembra narrare la storia tormentata di Santa Fosca, vergine e martire cristiana. Una volta fuori, nello spiazzo delimitato anche dal palazzo del Podestà, sede del Museo provinciale di Torcello, ci possiamo accomodare nientemeno che sul trono di Attila, seggio un tempo riservato ai tribuni dell’amministrazione della giustizia. Approfittiamo dell’assenza del suo legittimo proprietario per scattarci qualche foto nei panni del re degli Unni, e dopo ritorniamo al ponte leggendario dove ci aspetta un pranzo all’insegna dei piaceri della buona tavola presso l’Osteria Al Ponte del Diavolo. Ad accoglierci nell’ambiente raffinato del ristorante, che oltre alla sala interna dispone anche di un ampio pergolato riscaldabile d’inverno e di un giardino, sono i titolari Alberto, Roberto e Stefano, che gestiscono il locale dal 2011. “Tanti anni fa questa era una casa di pescatori e noi continuiamo la tradizione proponendo dei piatti di pesce in base al pescato fresco della zona. La pasta e i dolci sono tutti fatti in casa e le verdure fresche provengono dagli orti dell’isola”, ci raccontano i titolari, tutti con una grande esperienza alle spalle nella ristorazione di alta qualità. 

Ci accomodiamo nelle poltroncine in vimini nel luminoso pergolato, ma non ci sfugge nemmeno il romantico gazebo, che potremo scegliere la prossima volta per 

un’occasione intima. Iniziamo con il crudo di scampi della casa e ciambella di baccalà con riduzione di Pera Kaiser, e assaggiamo anche la granceola fresca servita nel suo guscio. Tra gli antipasti non resistiamo nemmeno ai gamberetti di laguna con polentina calda, oltre alla Millefoglie di cappesante e porcini e alla cipolla rossa farcita alla Bechera su fonduta di formaggi morbidi. Continuiamo con un bel risotto di scampi e brodo di gò e con gli straccetti di Gragnano all’astice con perle di zucca e rucoletta selvatica. Tra i piatti della tradizione gustiamo i bigoli in salsa, annaffiando queste bontà con il vino Torcellum, prodotto in esclusiva per questo ristorante da un’azienda friulana. Proseguiamo con il pescato del giorno al forno con patate al rosmarino, pomodorini Pachino e olive taggiasche, ma fa proseliti anche la tagliata di tonno in crosta di mandorle e pistacchi con cestino di valeriana e pancetta. Non rinunciamo certo nemmeno alla tipica anguilla in umido con polenta. 

La nostra cena si conclude in gran dolcezza grazie agli sfiziosi dessert della casa tra cui la sacher al cioccolato bianco e melograno, le lingue di gatto con crema al mascarpone e lamponi e la cheesecake con Regina Claudia e agrumi di stagione. 

Tornare qui sarà sempre un grande piacere, e anche se dovessimo incrociare il diavolo al ponte, niente paura: lo inviteremo a pranzo, così diventerà buono! 


Testo: Francesca Bertha

Consulenza e fotografie: Stefano Zanus


PER INFORMAZIONI:

www.comune.venezia.it

www.osteriaalpontedeldiavolo.com

Osteria Al Ponte Del Diavolo

Fondamenta Borgognoni 10/11 Torcello Venezia

Tel.: 041/730401

 
 
 

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