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LA TERRA CAVA - STORIA DELLA TEORIA

Post n°40 pubblicato il 07 Aprile 2009 da Eruditore

La teoria della Terra Cava non è certo nè nuova, nè peregrina.

Jules Verne, in una delle sue opere più famose, nel “Viaggio al Centro della Terra” ne trae spunto per dar vita ad un appassionante racconto. 

La trama è presto detta: una pergamena trovata in un vecchio libro scritto da Arne Saknussem,un alchimista danese del contiene un messaggio criptato in caratteri runici. Il messaggio, ritrovato e decifrato dal professor Lidenbrock, contiene le indicazioni per raggiungere il centro della Terra.

Il professore e il nipote arrivano in Islanda dove si trova il cratere Jökull del vulcano Snæffels, ingresso per l'interno della Terra.

Nel loro peregrinare si trovano avanti ad immense cavità sotterranee con resti di dinosauri, vegetali di dimensioni enormi e giganti alti 12 piedi.

Dopo aver traversato un mare sotterraneo, nel quale assistono a una lotta spettacolare tra due dinosauri, i viaggiatori ritrovano le tracce di Saknussem, ma il passaggio per ritornare è bloccato da una frana. Provocando un'esplosione, trovano l'uscita dal vulcano sull'isola di Stromboli.

LA STORIA DELLA TEORIA 

l primo autorevole scienziato che scrisse un’opera completa sulla teoria della Terra Cava (TTC) fu l’astronomo inglese Edmond Halley. I suoi studi sull'elettromagnetismo terrestre lo portarono ad ipotizzare  che la terra fosse cava e che al suo interno, nel centro, fosse situato un sole.

Fu anche il primo che riuscì a dare esaustiva spiegazione alle aurore polari, precisando che erano il riflesso della luce del Sole Interno.

Una singolarità che nessuno, se non nell'ambito della TTC, è mai riuscito a spiegare è che le aurore boraeli si evolvono allo stesso ritmo nel medesimo istante al Polo Nord e al Polo Sud.

Altri due fatti che gli oppositori della TTC non riescono a spiegare sono l'aumento della temperatura alle altitudini elevate e il comportamento bizzarro delle bussole in corrispondenza dei due poli.

Successivamente ad Halley, un grande apporto alla teoria venne dato daJohn Cleves Symmes, Jr. (1779-1829), uno studioso autodidatta.

Si dichiarò pronto a raggiungere il Polo Nord da dove, attraverso l'Apertura Polare, avrebbe raggiunto l'interno della Terra, sì da dimostrare empiricamente la correttezza della sua teoria.

Non ebbe gran seguito e venne osteggiato dagli ambienti scientifici ufficiali, dovendo limitarsi a scrivere un romanzo, “Symzonia, Voyage of Discovery”, in cui descriveva il viaggio immaginario del capitano Adam Seaborn al centro della Terra.

Qui Seaborn avrebbe scoperto l’esistenza di un mondo simile a quello di superficie e di una popolazione dalla pelle chiara.

Symmes fece seguire alla stesura del libro l'attività lucrosa di conferenziere, nella speranza di racimolare, anche attraverso la persuasione di personalità influenti, il denaro necessario alla spedizione. Non ottenne molto successo.

Finalmente, nel 1828, John Quincy Adams, presidente degli Stati Uniti, venne persuaso al finanziamento dell'operazione ma l'anno successivo morì ed il suo successore lasciò cadere la cosa.

Symmes morì lo stesso anno senza riuscire mai a vedere il luogo che era sempre stato il suo incubo e il suo sogno: il Polo Nord.

Quello che non molti sanno è che il il 12 Maggio 1914, l'astronomo Marshall B. Gardner di Aurora, Illinois, USA, brevettò la scoperta della Terra Cava all'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti. Il brevetto è il numero 1096102. Nel 1913, Gardner scrisse il suo libro originale provando che la nostra Terra è una sfera vuota.

Egli basò i suoi studi attraverso la comparazione tra l'evoluzione della nebulosa che formava ai primordi la terra e l'osservazione fotografica delle nebulose planetarie extraterrestri. Gardner ipotizzò che il guscio della Terra fosse alto circa 800 miglia e che le Aperture Polari lo attraversassero per 1400 miglia.

Il Sole Centrale, di circa 600 miglia di diametro, sarebbe sospeso gravitazionalmente al centro esatto della Terra.

A causa della condensazione dell'aria calda proveniente dall'interno con l'aria molto fredda polare, le Cavità Polari sono quasi sempre coperte da uno spesso strato di nubi. Ma talora è possibile individuare, dalle foto satellitari, le Aperture Polari. come verrà mostrato in seguito.
OLAF JANSEN

Ne Il Dio fumoso o il Viaggio nella Terra Cava, di Willis George Emerson, si narra la presunta storia di Olaf Jansen, un pescatore norvegese partito da Stoccolma il 3 aprile 1829 con suo padre ed approdato alle spiagge della Terra Interna, attraverso un'apertura nel Polo Nord. Per due anni sarebbe vissuto con gli abitanti di Agarthi il cui mondo è illuminato da “il Dio Fumoso”, il sole fumoso al centro della Terra.

Shamballah sarebbe la sede del governo del regno di Agarthi. Mentre le altre colonie sarebbero delle città più piccole situate all'interno della crosta terrestre o dentro le montagne.

I cataclismi e le guerre avvenute sulla superficie avrebbero spinto il popolo di Agarthi a stabilirsi sottoterra. Tali sconvolgimenti avrebbero avuto come causa la una guerra tra Atlantide e Lemuria con l'uso di armi nucleari, causando la distruzione delle due civiltà e portando alla creazione dei deserti del Sahara e Gobi, ove prima sarebbero sorte le due civiltà.

Dopo oltre due anni ad Agarthi, Jansen sarebbe tornato alla superficie e, avendo, raccontato le sue avventure, sarebbe stato confinato per 28 anni anni in un manicomio, uscendone, ritornò a fare il pescatore e dopo anni di attività, vedette tutto, recandosi in America.

Emerson avrebbe conosciuto Jansen poco prima che morisse, a Los Angeles, e tramite le carte ed il racconto del vecchio pescatore, pubblicò nel 1908 il libro. Poco tempo prima dell'avvenuta pubblicazione, Jansen morì.

Ma nel frattempo iniziava la gara all'esplorazione dei Poli.

 
 
 

Quasi un anno (più di 200 giorni) senza macchie solari, senza attività significativa del Sole.

Post n°39 pubblicato il 06 Aprile 2009 da Eruditore

Quasi un anno (più di 200 giorni) senza macchie solari, senza attività significativa del Sole.
E invece, eccolo qua: la stella per eccellenza ha ripreso a “funzionare”.
E questo ci rassicura…

Le macchie solari furono scoperte da Galileo Galilei nel 1610.
Esse compaiono ciclicamente sulla superficie del Sole, la fotosfera.
Sono in qualche modo paragonabili a cicloni che raccolgono materiale dagli strati inferiori e lo lanciano verso l’alto, raffreddandolo. Ad esse è sempre associato un forte campo magnetico.
Le macchie solari hanno un ciclo periodico, che va dai minimi (quasi assenza totale di macchie) ai massimi.
Questo ciclo dura in media 11 anni.
La continuazione del ciclo delle macchie solari è ovviamente una buona notizia: significa che il Sole continua a “funzionare” regolarmente.
Tra il XVII e il XVIII secolo c’è stato un periodo di 70 anni di scarsa attività, che ha coinciso con una piccola Era Glaciale in Europa.
D’altro canto però le macchie solari possono anche causare problemi alla Terra: tempeste geomagnetiche e disturbi ai sistemi di telecomunicazione, satelliti, reti elettriche.
Una macchia solare di medie dimensioni è grande circa quanto la Terra; è un’area più fredda (circa 4.200 °C) rispetto alla normale temperatura circostante (6.000 °C).
Il Sole produce circa 3.8 x 1023 kiloWatts di energia, un solo secondo di energia solare potrebbe alimentare gli interi Stati Uniti per 9.000.000 di anni.
Il Sole produce energia radiante da circa 5 miliardi di anni ed ha sufficiente idrogeno per continuare per altri 11 miliardi…..

 
 
 

Alcuni mutamenti terrestri previsti per il 2005-2009

Post n°38 pubblicato il 06 Aprile 2009 da Eruditore

Alcuni mutamenti terrestri previsti per il 2005-2009
A cura di M.W. Mandeville autore de «Il crollo economico 2006-2007”

Per capire cosa ci riserva il futuro e prepararci concretamente a esso, dobbiamo innanzitutto comprendere ogni livello del grande sistema cosmico in cui viviamo. Prima di programmare cosa faremo in questa settimana, in questo anno o in questa vita, occorre capire in che modo le dinamiche umane e i principali fattori geofisici interagiscono determinando le nostre possibilità future. Una volta note le dinamiche, le tendenze e le reazioni planetarie, potremo mettere a punto strategie realistiche per la nostra vita individuale e le comunità umane, planetarie e nazionali.

Per capire i mutamenti principali nel nostro ambiente geofisico (a esempio, il surriscaldamento globale), e per predire i sempre più mutevoli cicli delle condizioni atmosferiche, dei terremoti, del vulcanismo e di altri fattori che influenzano la nostra vita, dobbiamo cominciare dal livello più alto, o dalla dimensione più vasta del vortice dinamico di energia. È il flusso di cambiamenti proveniente dal livello più elevato del nostro sistema cosmico che determina le principali attività fisiche sulla Terra.

Il Vortice del Sistema Solare è quasi totalmente ignorato dall’umanità, ma esercita una profonda influenza sul nostro clima e sui processi emotivi e mentali dell’uomo. Per esempio, la formazione di grandi, compatti fronti temporaleschi sui continenti può essere predetta attraverso determinati allineamenti planetari e dal conteggio delle macchie solari. Del pari, l’aumento o la diminuzione della violenza dei temporali e degli uragani tropicali può essere predetta osservando l’aumento o la diminuzione delle macchie solari. Inoltre, fatto non trascurabile, lo scoppio delle principali guerre e l’arrivo di recessioni economiche possono essere facilmente previsti grazie al ciclo delle macchie solari.
Per comprendere il passato e il futuro, cominciamo dal Sole e dai pianeti. Non cominciamo, però, dall’astrologia: ne so molto poco e non la uso. Partiamo dal sistema solare e dalle semplici relazioni elettromagnetiche al suo interno. Quando i pianeti girano intorno al Sole, formano relazioni angolari tra loro. Tali relazioni originano complessi campi gravitazionali, elettrici e magnetici in tutto il sistema solare.
In questi campi, il Sole emette continuamente idrogeno ionizzato e atomi di elio, oltre a un enorme numero di elettroni. Essi si muovono all’interno di un grande vento solare che esce dal Sole, soprattutto dal suo equatore, e si dirige in tutte le direzioni. L’equatore del Sole, naturalmente, è sullo stesso piano in cui si trovano tutti gli altri pianeti. Quando il vento solare attraversa i campi magnetici ed elettrici formati dai pianeti, vi trasmette energia, modificandoli; allo stesso tempo, i campi elettromagnetici planetari modellano e alterano il vento solare, che li attraversa dirigendosi verso il limite estremo del sistema solare.

Quindi, tra tutti i corpi nel vortice solare, la struttura e il flusso del sistema esiste un’influenza reciproca. Questo gigantesco flusso di ioni ed elettroni è molto simile a un grande mare energetico agitato e in ebollizione, che spesso viene chiamato atmosfera solare. Sebbene questa atmosfera sia molto sottile al paragone di quella terrestre, i suoi movimenti sono velocissimi, circa 400km/s in una giornata tranquilla. Dopo una grossa esplosione sulla superficie del Sole, parti di questa atmosfera si muovono a una velocità prossima a quella della luce. Per cui, il vento solare ha in energia ciò che non ha in densità. Sfruttando tale vento solare, abili “marinai” potrebbero spingersi molto più in là dei pianeti del sistema solare.
Quando un pianeta ne supera un altro nella sua orbita intorno al Sole, si forma un allineamento tra quest’ultimo e i due pianeti. Se immaginiamo di guardare il sistema solare dall’alto, possiamo visualizzare tanti allineamenti che escono dal centro del Sole e che si materializzano quando due pianeti li attraversano.
In un anno si verificano molti allineamenti tra i pianeti, dovuti soprattutto all’alta velocità dei pianeti più interni: Mercurio, Venere e la Terra. Ognuno dei pianeti interni si allinea spesso a quelli esterni. Mercurio, la cui orbita intorno al Sole è quasi tre volte più veloce di quella terrestre, forma la maggior parte degli allineamenti: in un anno esso si allinea almeno tre volte con la maggior parte degli altri pianeti. E poiché Mercurio è tanto vicino al Sole, molti suoi allineamenti esercitano un’influenza assai più potente sul sistema solare di quelli degli altri pianeti.

Tali allineamenti hanno effetti profondi sul Sole e la sua enorme atmosfera. Questi effetti si ritrovano persino al di là dell’orbita di Plutone. Tutti gli allineamenti aumentano il flusso del vento solare e creano effetti magnetici. Molti allineamenti producono una grande espulsione di energia, che di solito prende la forma di giganteschi brillamenti solari (CME, emissioni di massa coronale, ovvero violente esplosioni), e di un aumento del numero di macchie solari.
In qualche modo complicato e non ancora ben spiegato dalla scienza dei sistemi, gli allineamenti planetari sono all’origine anche del ciclo undecennale delle macchie solari. All’incirca ogni undici anni, il Sole attraversa una fase di quasi quattro anni in cui la media di macchie solari è elevata (MAX), una fase di circa tre anni in cui le macchie solari sono poche (fase MIN) e una di circa due anni e mezzo, situata tra le due precedenti, in cui il numero di macchie solari è moderato (MOD). A rendere più interessanti le cose, c’è il fatto che il ciclo solare è alquanto irregolare, spaziando dai sette anni (molto raramente) ai tredici. Inoltre, le fasi MAX e MIN sono di solito uniche: è raro che i cicli sembrino esattamente gli stessi.
A prescindere dalla fase del ciclo solare (MAX, MIN o MOD), determinati allineamenti planetari possono produrre, e di fatto producono, improvvisi aumenti dell’attività solare. Per cui, anche se il ciclo è in fase MIN, possono verificarsi brillamenti, tempeste e macchie solari della durata di qualche giorno, con intensità tipica della fase MAX. Facendo un diagramma quotidiano dell’intero ciclo undecennale, si ha un grande numero di picchi a varia altezza, che durano qualche giorno e si verificano ogni 1-2 settimane. Ovviamente, l’altezza media dei picchi aumenta durante la fase MAX (più di cento) e diminuisce durante la fase MIN (meno di 20). Quando si fa la media settimanale o mensile dei picchi quotidiani, è facile rendersi conto del ciclo undecennale.

 

 

 

 


Per i nostri scopi, il vortice di flusso dinamico è il sistema solare. Se osserviamo questo vortice dal punto di vista di un sistema totale, scopriamo che tutti gli eventi nel vortice sistema solare sono interconnessi e si influenzano reciprocamente. La scienza moderna, soprattutto attraverso le misurazioni dei satelliti artificiali nel sistema solare, sta raccogliendo dati che ci permettono di capire come viene regolata l’attività geofisica sulla Terra e la nostra vita all’interno del grande sistema vorticale del sistema solare.
Queste conoscenze ci consentono di accostare tra loro molti fenomeni, come le interazioni dei corpi principali del sistema solare, e arrivare a predirne le ricadute sulla Terra (per esempio: sul clima, i terremoti, l’attività vulcanica) e sugli esseri umani (per esempio: i periodi di guerra e di espansione o recessione economica). Sicuramente saranno necessari ancora molti secoli di ricerche per definire tutti i dettagli e rendere questa scienza più esatta di quanto lo sia oggi, ma possiamo già arrivare ad alcune utili conclusioni. Siamo in grado di fare molte previsioni approssimate e generali, basandoci sulle osservazioni degli ultimi secoli.

 

 


La nostra comprensione deve cominciare sempre dalla realtà geofisica. Grandi cambiamenti sono in atto nell’ambiente globale, letteralmente a ogni latitudine e longitudine. Molti climi stanno cambiando, la degradazione umana sta distruggendo la salute del Pianeta Terra in diverse aree (inclusi alcuni oceani) e vasti fenomeni geofisici come la siccità, il surriscaldamento, gli uragani e l’attività tettonica stanno diffondendo distruzione, tensioni e morte a livelli mai visti prima.

 


Tutti questi mutamenti  geofisici sono interconnessi e accadono all’interno di un modello cosmico di cicli e ricorsi. Se comprendiamo la nostra posizione all’interno di questi cicli, possiamo capire meglio cosa sta succedendo e quali saranno alcuni temi che dovremo affrontare quest’anno e in quelli prossimi.

 

 
Seminario Mandeville sul crollo economico

 

 
 
 

Il motore Stirling

Post n°37 pubblicato il 06 Aprile 2009 da Eruditore

Il motore Stirling è un motore a combustione esterna, inventato da Robert Stirling nel 1816.

Il motore funziona a ciclo chiuso utilizzando un gas come fluido termodinamico (solitamente aria, azoto oppure elio o
idrogeno nelle versioni ad alto rendimento). Il motore entra in funzione quando si raggiunge una opportuna differenza di temperatura tra il suo punto caldo ed il punto freddo.

Una particolarità di questo motore è quella di funzionare senza fare ricorso a valvole. Le
sole parti in movimento sono il pistone ed il dislocatore che agiscono collegati ad un albero motore con una coppia di gomiti sfasati tra loro di 90 gradi.

È probabilmente uno dei più interessanti motori a combustione esterna per la sua bassa manutenzione, la sua silenziosità e la possibilità teorica di raggiungere rendimenti vicini a quello teorico per cicli termodinamici.

È possibile utilizzare la luce solare concentrata, ad esempio tramite un cilindro parabolico, per produrre la differenza di temperatura necessaria.

La scoperta di nuovi materiali tecnologici costruttivi in grado di aumentare la differenza di temperatura necessaria al funzionamento, nuovi fluidi termodinamici e le problematiche ambientali degli ultimi anni hanno dato nuovi impulsi alla realizzazione di motori Stirling di largo impiego. Ad esempio la realizzazione di centrali elettriche che impiegano sali fusi e motori Stirling per la produzione di grandi quantità di
energia elettrica è tutt'ora in fase di studio e realizzazione.

Gli esemplari più piccoli sono spesso oggetto di curiosità più che utilità pratica. Queste realizzazioni in materiali particolarmente hi-tech sono capaci di sfruttare una differenza termica esigua e quindi in grado di funzionare col calore di una mano, di una tazza di caffè o con la luce normale del
sole anche in inverno. Addirittura, se appoggiati su un pezzo di ghiaccio, possono sfruttare il calore ambientale.

Fonte: it.wikipedia.org

 
 
 

Ed i motori ad acqua??

Post n°36 pubblicato il 06 Aprile 2009 da Eruditore

Arrivano i motori ad acqua: ma che cosa sono? Un motore ad acqua funziona come un normale motore da auto, senza ovviamente la marmitta catalitica, perché non emette CO2, ma al massimo solo vapore acqueo. Questo motore è composto da un sistema elettrico collegato alla batteria del veicolo, che si innesta nel carburatore con normali adattatori in commercio. Il serbatoio sarà di plastica, e sarà accompagnato da un circuito di controllo, una camera di reazione, un raccordo ad alta pressione per il carburatore/sistema ad iniezione e tre manometri, da collegarsi poi al carburatore/iniettore dell’auto.

Semplice no? Anche perché non ci sono complicati sistemi idraulici per poterlo far funzionare, ma basterà spingere il pedale dell’acceleratore per creare maggior vapore all’interno del serbatoio ed aumentarne (o diminuirne la potenza). Tecnologia futuristica direte voi. Eh no, perché il primo ad avere questa grande idea è già morto da un pezzo, e la trovata risale ad almeno 50 anni fa. Ma attenzione, non è una macchina a vapore. Infatti la combustione è interna, si brucia ortoidrogeno, e non si raggiungono temperature elevate come nelle macchine a vapore di 200 anni fa.

L’inventore di questa tecnologia, ancora un po’ rozza, fu Hector-Pierre Vaes, un francese, che con questo motore ad acqua, applicato sulla sua Chevrolet, guidò per mezza Europa, dalla Francia al Belgio per poi tornare fino a Ginevra, con quest’auto che aveva un mix tra acqua e GPL, per sopperire a perdite di potenza. Ebbene, dopo 56 giorni di viaggio e 1855 km percorsi, il serbatoio di GPL conteneva ancora i 60 litri messi all’inizio. La sua auto era formata da elettrodi costituiti di membrane metalliche porose, ed essi furono gli unici a subire un minimo consumo durante il viaggio.

L’inventore quindi cercò di far notare questa idea all’allora presidente francese Mitterand, ma purtroppo non ebbe successo. Dalla sua idea però oggi è stato possibile progettare il Processore Multi-carburante di GEET, una nuova tecnologia brevettata dall’inventore Paul Pantone. Questo sistema rivoluzionario permette alla maggior parte dei motori convenzionali a quattro tempi di funzionare mediante la miscela di acqua (75%) e idrocarburi (25%), grazie al suo reattore al plasma “a reazione endotermica”. Questo motore consente di ridurre l’inquinamento per l’emissione di gas tossici dell’85% rispetto ad un motore convenzionale.
Il principio fisico è molto semplice: il motore porta in ebollizione la miscela che, evaporando, crea idrogeno, che mescolato al carburante, genera un idrocarburo ad alto rendimento. Il risultato è duplice: per prestazioni simili a quelle dei motori attuali si ha un minor costo per il carburante (il pieno sarà un quarto della benzina che viene immessa oggi) e soprattutto una riduzione drastica delle emissioni di CO2.

Per i più pignoli però ci sarà motivo di storcere il naso. Infatti l’acqua che verrà inserita nel serbatoio è acqua comune, ma non si potrà fare il pieno attaccandola al rubinetto di casa, ma verrà fatta al distributore, arrivando anche a pagare più di quello che paghereste al supermercato. Certo è che a confronto di quello che costa oggi la benzina, comunque ci sarebbe sempre un bel risparmio. Si potranno percorrere da 10 a 50 km al litro, e l’aspetto innovativo è che se si è abbastanza ferrati in materia di meccanica, la modifica è possibile farsela da soli.
Ad oggi non c’è ancora una legiferazione chiara sulla possibilità di utilizzare una tecnologia così avanzata, ma sembrerebbe che con lo sviluppo dei
distributori di idrogeno, anche questo nuovo genere di motori potrebbe essere preso in considerazione. Le case automobilistiche più avanzate, inoltre, non sembrano insensibili al problema, e una casa come l’Audi sembra stia sviluppando questo tipo di motori che verrà messo in commercio tra una decina di anni circa.

 
 
 

GENIALE!!

Post n°35 pubblicato il 06 Aprile 2009 da Eruditore

Una nuova tecnologia, pulita, conosciuta in passato, volutamente disconosciuta oggi.
Lo studio degli utensili e del loro sviluppo, di quanto con il loro utilizzo è stato creato, i metodi usati nelle lavorazioni, le conoscenze e la comprensione di come poter cambiare l’ambiente attraverso l’uso di strumenti sempre più avanzati, rappresenta un importante aspetto dell’attività umana. Indagando su questa attività comprendiamo come sia stato possibile, per i popoli antichi, creare alcune cose ritenute fino ad ora impossibili.

Il ritrovamento di monili placcati in oro e argento conferma, per esempio, la conoscenza del processo elettrolitico e dell'elettricità; cosa testimoniata anche dai famosi bassorilievi di Dendera e dalle lenti rinvenute a Ninive o a La Venta. Utilizzando il modello ricostruito della pila di Bagdad, alimentata da semplice succo di frutta, è stata placcata una figurina di metallo. Si suppone, quindi, l’impiego dell’elettrolisi in altre applicazioni.
Esperti di metallurgia, analizzando alcuni attrezzi egizi, hanno stabilito che in Egitto era in uso un processo di riscaldamento del metallo ad alte temperature che lo portavano alla evaporazione e alla successiva condensazione in polvere; tale procedimento è noto come "metallurgia ceramica" oppure "metallurgia delle polveri".
Secondo gli esperti veniva usato lo stesso procedimento che ha reso possibile la costruzione della bomba atomica: la fissione nucleare. Questo implica la conoscenza dell'atomo, cosa che molti documenti antichi confermerebbero.

La presente introduzione ci porta a Ilya Velbov, (1922-1998) nato in Ungheria e naturalizzato in Australia col nome di Yull Brown, il quale è riuscito a produrre, attraverso l'elettrolisi, una miscela gassosa composta da Idrogeno e Ossigeno, mantenendo il relativo rapporto stechiometrico dei due elementi: due atomi di idrogeno per ogni atomo di ossigeno. Tale gas può essere immagazzinato sotto pressione come quello naturale ed è sufficiente una bottiglia di plastica per contenerlo, risolvendo alcuni dei problemi di stoccaggio e trasporto riguardanti l'idrogeno.
In questo rapporto tra Idrogeno e Ossigeno si verificano effetti molto speciali.
In genere, quando brucia, l’idrogeno produce una fiamma lenta oppure un esplosione sommessa; se invece è combinato con l’ossigeno può divenire una miscela altamente esplosiva.
Al contrario, nel caso preso in esame, i due elementi, adoperati nelle stesse proporzioni presenti nell’acqua, non producono esplosioni e una volta riuniti, a mezzo di una scintilla, implodono generando un gas. Questo gas sfrutta gli atomi e non le molecole e la fiamma che ne scaturisce riesce a vaporizzare le sostanze che si pongono davanti ad essa perché interagisce con la sostanza dell'oggetto che sta trattando. Pur sviluppando un calore di 130°C, il gas riesce a vaporizzare il tungsteno che si scioglie a circa 6.000°C, non emette radiazioni nocive e la sua fiamma può essere guardata senza maschere protettive; è inodore e non nuoce se inalato, non esaurisce l’ossigeno vicino alla fiamma perché proprio da questo deriva.
In pratica il gas, non generando molto calore al contatto della pelle, con altre sostanze innesta una reazione chimica e produce gli stessi effetti di una temperatura di 6.000°C, permettendo allo stesso tempo di tenere con una mano il tungsteno che si vaporizza o, l'oggetto da tagliare. Infatti la fiamma si concentra solo nel punto ove avviene l'azione e l'operazione di taglio si verifica prima che il calore, condotto dal metallo, abbia il tempo di giungere alla mano, contrariamente ai dispositivi convenzionali per i quali si devono indossare guanti di amianto. La fiamma è sicura in quanto lavorando in spazi ristretti i materiali e gli operatori non corrono il rischio di vampate di calore o bruciature come potrebbe avvenire usando fiamme tradizionali.
Il primo brevetto australiano conseguito da Brown risale al 1977, quelli Americani al 1977 e al 1978.
Le materie prime per la produzione di questo gas sono acqua ed elettricità. Una unità di acqua produce 1860 unita di gas, ma occorrono 4.47 kwh dato che un solo kwh produce circa 340 litri di gas.
I test hanno dimostrato che può essere utilizzato in diverse applicazioni anche per motori che funzionano come conseguenza del vuoto generato bruciando gas in un contenitore chiuso. Il risultato dell’implosione è sempre acqua, quindi se utilizzato come carburante in un automobile come residuo emette il vapore acqueo e non ossidi nocivi alla salute.
Con la fiamma prodotta dal Gas di Brown possiamo forare legno, metallo e mattoni senza lasciare scorie. Tutto si risolve in una fiamma bianca. Si saldano fra loro componenti diversi, quali vetri su mattoni o su metalli, oppure metalli con mattoni, metalli incompatibili fra loro come rame e bronzo, nichel e ferro. Trasforma la sabbia in vetro, salda il vetro all'alluminio, salda e taglia metalli usando l’acqua come combustibile, con una riduzione dei costi del 50%; la sua fiamma lucida il calcestruzzo rendendolo impermeabile agli acidi e ad altri corrosivi, estendendone la durata nel tempo. Il ferro e l'acciaio trattati con tale gas sono inattaccabili dalla ruggine.
Con tale gas si può sciogliere la silice e fornire un cristallo ideale per produrre un microchip superiore in velocità, oppure una ottima cella solare.
Aumenta il rendimento dei metalli preziosi nei processi di raffinamento e altera i livelli degli isotopi radioattivi. Durante alcuni esperimenti la radioattività di un pezzo di Americanum 241 è stata ridotta del 96% (da 16.000 curie a sole 100), quella del Cobalto 60 del 70%.
Nel 1996, durante un convegno a Filadelfia, venne mostrata questa tecnologia come il mezzo più idoneo alla eliminazione dei rifiuti nucleari. Gli Stati Uniti d'America hanno una grandissima quantità di rifiuti radioattivi; in caso d’incidente sparirebbe la popolazione di questa nazione, del Canadà e del Messico, nonché ogni segno di vita per più di 1000 anni.
Ma nessuno fa niente perché questi rifiuti sono fonte di ricchezza per i gruppi di potere che controllano il settore delle energie.
Molti altri sono i sistemi per produrre idrogeno.
Stanley Meyer separa Idrogeno e Ossigeno dall’acqua usando un’alta frequenza e l’elettricità ad alto voltaggio.
Sam Lesile Leach ionizzando l’acqua attraverso forti radiazioni ultraviolette.
Archie H. Blue applicando il metodo elettrolitico e immettendo aria per formare gas combustibile. Quest'ultimo è un brevetto interessante che risale al 1978. I piloti sanno da tempo che quando piove un motore gira meglio, per questo si spruzzava acqua sul carbone prima di gettarlo nelle caldaie ed è usato un iniettore a spruzzo di acqua. Ossia un contenitore di plastica o vetro chiuso ermeticamente e riempito di acqua. Attraverso alcuni tubi il contenitore viene collegato al carburatore che aspira l’aria attraverso l’acqua in modo da aggiungere idrogeno e ossigeno alla miscela del gas ottenendo un minor consumo di benzina. Archie Blue ha elaborato il sistema in modo da far funzionare un motore con il vapore acqueo, senza usare benzina. Con un litro di acqua percorre circa 40 Km.
Gli antichi conoscevano questo segreto? La scissione di idrogeno e di ossigeno attraverso l’elettrolisi avrebbe permesso ai nostri antenati di poter produrre questo tipo di gas.
La nostra civiltà lo ha riscoperto alla fine degli anni settanta ma non è stata capace di applicarlo concretamente al suo servizio.
D'altronde, sperare che l’uomo, dominato dal potere del dio Denaro; perduto fra le spire degli agi e delle comodità, freni improvvisamente la sua insaziabile sete di dominio, è sperare invano. Quell’uomo non costruirà mai un futuro sereno, privo del timore di un'immane catastrofe ambientale, che per i prossimi 250.000 anni rappresenterà la nostra spada di Damocle.
Se tutta la nostra elettronica diverrà inutile torneremo indietro di secoli nell’uso delle energie, si dissolverà anche l’impero economico di coloro che detengono il controllo del mercato energetico, basato per lo più sullo sfruttamento del petrolio e del nucleare. Inutile impedire l'ingresso sul mercato delle cosiddette energie pulite, o sopprimerle perché ritenute concorrenziali e una seria minaccia al sistema messo in piedi da questi moderni "signori della guerra".
Quanto rivela Wade Frazier, nel sito
http://home1.gte.net/res0k62m/home.htm, non è campato in aria. Sappiamo bene che l’industria automobilistica e quella energetica, immetteranno sul mercato un nuovo mezzo di locomozione, mosso da nuove energie, solo quando ne avranno il pieno controllo.
Oggi la loro ricchezza deriva sia dal petrolio, che determina le scelte politico economiche e le guerre e blocca le nuove tecnologie che non ne prevedono l'uso, sia dalle enormi quantità di rifiuti nucleari, che possono essere smaltiti con la nuova tecnologia di Brown.
Che importa se saranno le generazioni future a pagarne l'altissimo prezzo.
Eppure dovrà essere operata una conversione; teniamo conto che l’utilizzo di tale sistema non sopprime l’auto, l’industria automobilistica e le centrali elettriche; lievi modifiche permettono a un motore e ad una centrale termica di usare un carburante gassoso ottenuto dall’acqua.
La Cina, unica al mondo, ha già adottato tale soluzione: la Norinco produce i generatori di gas Brown, che muovono i sommergibili cinesi.

A questo punto anziché adottare soluzioni che sono in realtà solo palliativi, gli Stati dovrebbero considerare che il gas di Brown, o le altre soluzioni simili, sono la strada giusta per eliminare il problema dell'inquinamento.
Occorre sensibilizzare gli enti pubblici preposti affinché adottino tali sistemi e informare l'opinione pubblica dell'esistenza di queste definitive soluzioni.
Non si tratta di iniziare crociate, individualmente nessuno ha il potere, né tanto meno la volontà, di indossare le vesti di un Don Chisciotte, ma i governi possono operare in autonomia scelte alternative a quelle imposte dal sistema economico vigente, ormai globale, senza cadere nel ridicolo adottando effimere soluzioni come le targhe alterne, lo stop periodico della circolazione, lo spostamento delle scorie e dei rifiuti inquinanti da un punto ad un altro del pianeta.
Il problema rimane. La scelta di una nuova tecnologia alternativa da parte di uno Stato, può spingere a cambiare la politica energetica negli altri e accelera la sostituzione delle tecnologie inquinanti.
L’Europa dovrebbe adeguarsi adottando quelle tecnologie che tengono conto dell’eco sistema del pianeta, se vuole veramente essere autonoma e svincolata da imposizioni monopolistiche che condizionano le scelte economiche mondiali. È l’occasione per dimostrare di essere veramente una coalizione di Stati seriamente impegnati, stabili, liberi nelle scelte, solidali verso le necessità dei cittadini.
Non si può continuare a parlare di lotta all’inquinamento senza dimostrare di avere la volontà di porvi rimedio in modo definitivo.
Sono gli organi amministrativi, dagli Stati ai Comuni, che detengono il potere decisionale, a loro spetta la scelta del rimedio definitivo, anziché ledere la libertà di movimento e la salute di coloro che li hanno democraticamente eletti. Solo loro hanno il potere di sconfiggere i gruppi di potere che controllano il settore energetico e impongono il loro volere.
Dobbiamo amaramente constatare, però, che quanto viene proposto e messo in atto, da chiunque, di qualunque schieramento, non è una dimostrazione di volontà; ma piuttosto un raggiro, un temporeggiare col solo scopo di rimanere seduti sulla famosa "poltrona".

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 10 Novembre 2008 da Eruditore

Cos’è l’Orgone?

Orgone è il nome dato da Wilhelm Reich , scienziato che  trascorse l'ultima parte della sua vita studiando il  fenomeno  delll'omnipresente e omnipervadente Energia Vitale.
Wilhelm Reich iniziò la sua carriera in Austria e Germania come dottore psichiatra , in stretta associazione con Sigmund Freud. Contribuì in maniera notevole alla comprensione del collegamento tra la sessualità umana e la psicologia e non smise mai di esplorare nuove frontiere di ricerca  che venivano man mano ad aprirsi durante la sua vita.
Una biografia approfondita dell'eminente scienziato si trova a questo indirizzo: http://orgonomy.org


Tuttavia Reich non fu ne il primo ne l'ultimo ad osservare il funzionamento di quella che sembrava un "energia vivente" o una "forza anti-entropica".

Prima che la visione meccanicistica della vita si imponesse , poco più di un secolo fa (Newton e altri) , tutte le tradizioni conoscevano un qualche concetto di "mare energetico" dal quale tutte le forme materiali si manifestano.
Questo termine è conosciuto nelle tradizioni dell'Induismo (prana), buddismo e taoismo (Chi, Ki come nel Rei-Ki) tradizioni dell'estremo oriente ma che conoscevano anche i greci (etere), lo stesso concetto è intuitivamente o esplicitamente noto a tutte le tradizioni di guaritori sciamanici intorno al mondo.
Nell'Europa post-Newtoniana, oggi, personalità (volutamente) dimenticate come il magnate bohemiano dell'acciaio , il Barone Karl V. Reichenbach o il famoso dottore Austriaco Anton Mesmer (dal quale deriva il detto "personalità mesmerizzante") contribuirono con valide ricerche ed esperienze e furono ben noti al loro tempo.
Negli anni recenti si assiste non solo al ri-emergere di tecniche di guarigione e cura basate sull'energia vitale come il reiki (Rei-Ki = Sacra Energia Vitale) ma anche a una convergenza delle più avanzate ricerche nel campo della fisica quantistica con queste antiche tecniche mistiche.

La fisica quantistica è oggi arrivata al punto in cui anche la più elementare particella è stata meccanicisticamente dissezionata e ispezionata e questo l'ha portata a interrogarsi sul suo stesso paradigma.
I fisici quantistici si interrogano ora sulla stabilità della materia stessa e sono arrivati a concettualizzare che le particelle elementari stesse non sono altro che perturbazioni "sulla superficie di un oceano d'energia senza fine" che alcuni scienziati sono d'accordo nel definire "Energia di punto Zero".
Non abbiamo forse tutti sentito parlare di quei pochi saggi Yogi che, nel corso dei millenni hanno cercato di indicarci la follia con cui l'uomo cerca di trovare le sue risposte ? Evidentemente loro l'avevano sempre saputo.
Personalmente ritengo che il nuovo paradigma emergente sarà caratterizzato da una fusione di conoscenze mistiche e fisica quantistica. Non ci possiamo aspettare di leggerne nei libri di testo scolastici e universitari molto presto, ma possiamo cominciarne a sentirne l'odore nell'aria :-)

L'ORGONE E' SEMPRE BENEFICO?


Come Reich ebbe modo di osservarlo, l'orgone è omnipresente ed è la base di tutti i processi vitali. Egli osservò lo stesso principio nella formazione delle galassie ecc. sia a livello cellulare che macrobiologico. I suoi primi studi nel campo dei disordini psicologici gli mostrarono che, quando quest'energia viene bloccata a causa di ricordi traumatici, che si manifestano con costanti tensioni muscolari (che egli chiamava armature) diventa orgone mortale o DOR. (il carattere risultante in una persona estremamente "corazzata" venne convenientemente chiamato "pestilenziale"). Difatti il nostro pianeta  non è altro che uno specchio della nostra psiche collettiva sconvolta e sbilanciata e  lo stesso principio si osserva nell'ambiente.

Viene anche avanzata  l'ipotesi che la crescente desertificazione del nostro pianeta è un espressione della  desertificazione dei nostri cuori.
Wilhelm Reich, che ha anche il merito di aver inventato il primo cloud-buster (acchiappa-nuvole), dimostrò visivamente come il DOR contribuiva alla formazione dei deserti e sviluppò anche un metodo per disperdere le concentrazioni di DOR "scaricandolo" in corpi d'acqua sufficientemente grandi.
Dove l'atmosfera ha una consistenza stagnante, oppressiva o "morta", e ogniqualvolta si possono osservare dei particolari "grigiori" nelle formazioni nuvolose, ciò indica che si sta sperimentando una concentrazione molto alta e non salutare di DOR.
Reich sperimentò con successo degli accumulatori di orgone nella cura di pazienti malati di cancro, poiché come ebbe modo di constatare, quest’ ultimo era causato da una biopatia risultante dal blocco dell'energia benefica (OR) in un corpo altamente infestato da DOR.
Egli osservò che l'accumularsi di orgone era stimolato da una combinazione alternata di strati organici e metallici.
Usò un tipo di truciolato comune a quei tempi e fogli di metallo per costruire contenitori a misura d'uomo in cui poneva i suoi pazienti. Da un lato i risultati erano notevolmente sbalorditivi, dall'altro i dispositivi di Reich avevano un lato negativo: accumulavano indiscriminatamente il tipo di energia che era presente in quell'ambiente, sia DOR che OR.

Ciò non fu un problema nelle parti remote degli Stati Uniti dove Reich ebbe il suo Istituto per le sperimentazioni negli anni 40 e 50, ma in un mondo quale quello di oggi, che è costantemente sommerso da molte fonti di DOR, ciò è obbiettivamente una sperimentazione pericolosa e infatti tutti gli esperimenti di Reich sono stati sempre effettuati prendendo precauzioni (questo solo per quanto riguarda gli esperimenti pionieristici di Reich, oggi, materiali come l’orgonite sono completamente sicuri).

DALL'ACCUMULATORE AL GENERATORE


Negli anni 80 un altro ricercatore indipendente, Karl Welz, scoprì che fini particelle di metallo , sospese in resina indurita, sorpassavano di molto il modo in cui Reich sovrapponeva materiali organici e fogli metallici, come se non bastasse osservò che tale materiale aveva anche proprietà di trasmutare le energie negative (DOR) in positive e benefiche per la vita (OR). Chiamò questo risultante materiale composito ORGONITE.
Questo fu in essenza il passo dall'accumulatore di orgone al generatore di orgone. Welz utilizzò questa scoperta per sviluppare largamente le sue note e molto efficaci macchine radioniche.
Don Croft, intuitivamente, afferrò il potenziale di questa innovazione e, combinandolo con le conoscenze di Reich sugli esperimenti col cloud-buster creò il suo innovativo cloud-buster di orgonite e successivamente molti altri dispositivi di orgonite.

L'aggiunta di cristalli di quarzo come "amplificatori" permisero di proiettare l'energia con un raggio molto più ampio. Ma l'innovazione decisiva fu che questi nuovi dispositivi funzionavano in presenza di forti concentrazioni di DOR, trasmutando quest'energia estremamente dannosa in energia benefica e nutritiva per la vita. Essi mostrarono addirittura la capacità generare molto più OR in presenza di radiazioni negative come linee elettriche ad alta tensione e trasmettitori a microonde come i (falsi) ripetitori per cellulari, che notoriamente generano enormi quantità di DOR.

Questa aggiunta crea una sostanza le cui funzioni di trasmutazione energetica, da DOR+OR a solo OR (da negativo e positivo a solo positivo) sono svolte di continuo, 24h su 24, senza il bisogno di essere alimentate elettricamente, ma semplicemente prelevando l'energia eterica ambientale, pulendola e trasformandola in solo OR, come l'acculumatore di W.Reich ma senza il problema dell'accumulo indistinto di energia negativa e positiva insieme.


Oggi il movimento dei cloud-buster è divenuto una comunità molto vivace e in continua crescita, poiché gli effetti positivi possono essere sperimentati con mano dai partecipanti.
Mentre solo una manciata di persone in occidente può  vedere chiaramente le "energie sottili", tutti possono vedere le chemtrails (scie chimiche) che spariscono, zone desertificate beneficiare di piogge regolari e la vegetazione diventare rigogliosa.

Questo movimento è basato sull'osservazione empirica e sulla discussione attiva tra i suoi membri collegati tra loro in maniera informale.
Non abbiamo una prova finale per affermare che ciò che crediamo sia vero, ma un numero sempre maggiore di persone sperimenta cambiamenti positivi ogni giorno. Ciò è ragione sufficiente a giustificare, per noi, la volontà di diffondere queste idee e offrire questi dispositivi a coloro che non hanno tempo di costruirseli da soli.

 

 
 
 

Post N° 33

Post n°33 pubblicato il 06 Novembre 2008 da Eruditore

S T O   P E R   T O R N A R E ...

 
 
 

gr

Post n°32 pubblicato il 23 Aprile 2006 da Eruditore

b r

 
 
 

Post N° 31

Post n°31 pubblicato il 23 Marzo 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

Cari amici blogger,

scusate la mancanza di materiale nuovo, peraltro enorme come quantita', ma ho giusto il tempo di leggere, di dare qualche risposta e scorciatina ai vari blog, ma per adesso purtroppo il tempo scarseggia e non riesco affaremicatuttoioooo!

A presto...

Vostro Erudirore

 
 
 

Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

Questa bobina funziona oltre a 50 chilocicli. Non si possono prendere in considerazione gli originali 60 hertz con la quale la bobina funziona , che definitivamente ha un effetto del multipler sulla frequenza di conclusione. In effetti, la bobina di Tesla sta trasportando una forma potente di elettricità statica.  

* Si avvisa che collegarsi a qualunque genere di fonte ad alta tensione con grandezze della portata di simili  apparecchi è pericolosissimo senza una preparazione adeguata per apparecchi ad alta tensione ! "

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

Scarico della corona della fiamma dal condensatore terminale. 10-12 "le fiamme emergono dalla bobina. Prende circa 25.000 volt per saltare un pollice. L'uscita di questa bobina è di intorno 250.000 volt! E questo è piccolo. Tuttavia, ora divida l'input corrente 250ma dal rapporto di induzione (input volts=10KV producono volts=250KV = un rapporto di 25) e l'amperaggio è soltanto 10ma. Ma che cosa fa l'alta tensione da una bobina di Tesla relativamente inoffensiva è la frequenza. 

 
 
 

Post N° 28

Post n°28 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

L'Apparecchio Sperimentale

Cioè il gruppo di alimentazione che  ho usato x prendere le foto originali di Kirlian. Naturalmente, non ho avuto l'insieme di unità a pieno potere. Ho usato un'alimentazione molto bassa che si regola per i motivi di sicurezza e lo credo . Mentre inoffensivo ad un umano sano, non ho idea di che cosa questa farebbe ad uno stimolatore cardiaco o ad una persona con un cuore debole

Il trasformatore al neon di 10KV 250ma (parte superiore) ed il complessivo rotativo di spacco di scintilla (destra più bassa). il trasformatore al neon di 10KV 250ma ed il complessivo rotativo di spacco di scintilla. 
 Il condensatore è un hockey-disco di gomma generico da un deposito surplus di elettronica (non indicato). Il condensatore originale che ho utilizzato era una banca dei condensatori del salt-water costruiti su 6 bottiglie da birra. Aggiungendo o rimuovendo le bottiglie metalliche parallelamente, potevo registrare il livello di alimentazione per ottenere l'applicazione. Per esempio, ho utilizzato soltanto 2 bottiglie per le applicazioni kirlian alimentate basse e tutti e 6 le per uscita massima per lampo mostrano. 

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

Il prototipo dell'elettrodo trasparente é montato nella posizione in cima alla mia bobina di Tesla.
L'elettrodo trasparente funziona molto bene con una bobina di Tesla per l'osservazione delle scariche della corona dell' intera mano
.

 
 
 

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

L'infornamento del complessivo di spacco di scintilla. Il crepitio dello spacco di scintilla è molto rumoroso e gli archi emettono la radiazione UV nociva in modo da è una buona idea fare una copertura come ho (non indicato). Le scintille generano l'ozono, che può essere dipendenza difettosa o buona su se credete nella terapia dell'ozono...

 
 
 

Post N° 25

Post n°25 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

La bobina di Tesla fa un buon gruppo di alimentazione forte per fare le fotografie di Kirlian.

Il rotore di scintill-spacco che fila al aprox. 1000 giri/min.. Scintilla 24 volte per rotazione che genera un tasso del occillation di 24x1000 = 24.000 cps (hertz) uniti con l'alimentazione del htz di originale 60 suppy, dà astonishingly una frequenza. Noti i contatti doppi che infornano alternatamente. Il motore di CC che fila il rotore è variabile da intorno 700 giri/min. - 2000 giri/min..

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

Bobine dell'uscita della bobina di Tesla
Ciò è il primario (la grande bobina conical) ed il secondario che si compone di tubo del PVC di 4"e di 520 bobine di legare #24. La bobina primaria è 10 bobine conical della tubazione di rame di 3/8".

 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

SECONDO CHAKRA: "HARA" o
SVADHISTHANA ("dimora del sé”)

E' il fulcro dell'energia sessuale ed é situato poco sotto l'ombelico, in corrispondenza dell'osso sacro, o, nel caso delle donne, delle ovaie. Non solo é il centro della sessualità ma anche delle forti emozioni, delle passioni, del piacere e del movimento. Governa la capacità di percepire sé stessi, senza la quale non é possibile vivere alcun erotismo, alcuna esperienza sessuale appagante ed appassionante e neanche godere della vera gioia di vivere. La coordinazione delle espressioni del corpo (sentimento corporeo), la facoltà di percezione e il piacere dei sensi in ogni sua forma (come il piacere culturale ed artistico) possono essere accessibili in tutta la loro grandezza solo a patto che il chakra sessuale pulsi e lavori senza blocchi.
I sintomi a livello psichico dei blocchi nel chakra sessuale sono:

- PAURA DI ESSERE TOCCATI

- RIBREZZO NEI CONFRONTI DELLA CORPOREITA'

- CARENTE CAPACITA' DI COMPRENSIONE

- SOPRAVVALUTAZIONE DELL' IMPULSIVITA'

- SENSO DEL RITMO DISTURBATO - AUTOISOLAMENTO

- FRIGIDITA'

- IMPOTENZA

- D I FF I COLTA' AD AVERE UN ORGASMO

- PAURA DI CADERE
I sintomi a livello fisico sono:

- LE AFFEZIONI COLLEGATE CON I LIQUIDI CORPOREI (sangue, linfa, saliva, bile), OPPURE CON GLI ORGANI PREPOSTI ALL'ELABORAZIONE DEGLI STESSI (reni, vescica, nodi linfatici)

- INOLTRE E' RISCONTRABILE IN MOLTI CASI UNA SPICCATA TENDENZA ALLE INFEZIONI

Ghiandola ormonale GONADI
Colore ARANCIO
Senso: IL GUSTO

 


TERZO CHAKRA: DEL PLESSO SOLARE
o MANIPURA (città delle gemme)

Il chakra del plesso solare, o della personalità, é il centro della forza, delle ambizioni dell'Io, ovvero dell'imposizione della propria personalità.
In questo chakra si trova il desiderio di individualità che si esprime in termini quali: "VOGLIO, DUNQUE SONO"; di conseguenza una disfunzione in questo chakra causa l'estensione alquanto violenta di pretese di dominio, dogmatismo, paura di sparire, invidia, bramosia di possesso e pensiero concentrato sulla proprietà. Questa é anche la sede della libertà personale e dei sentimenti di colpa ma anche delle possibilità di sviluppo potenzialmente illimitato, nonché delle limitazioni che il singolo pone a sé stesso. Spesso i sintomi a livello psichico dei blocchi nel plesso solare sono:

- PRETESE DI DOMINIO

- AVIDITA'

- SMANIA DI FARE ACQUISTI

- PAURA PER IL PROPRIO STATUS SOCIALE

Questo chakra é una sorta di "centralina" che controlla le funzioni metaboliche (soprattutto PANCREAS e FEGATO) del cibo e dell'energia; esso è quindi legato non solo alla trasformazione del cibo, ma anche all'assorbimento del prana e alla "metabolizzazione" di tutti gli stimoli esterni e delle emozioni (ANSIE, PAURE, ANGOSCE, DEPRESSIONI) che poi vengono trasmessi al cervello.
E' un chakra focoso e solare: se ben funzionante porta LUCE, CALORE, ENERGIA e POTERE.
I sintomi a livello fisico dei blocchi del chakra del plesso solare sono:

- DOLORI ALLO STOMACO

- DUODENITE

- DISFUNZIONI DEL PANCREAS E DELLE GHIANDOLE SALIVALI - PROBLEMI AL SISTEMA NEUROVEGETATIVO


Ghiandola ormonale PANCREAS
Colore IL GIALLO
Senso LA VISTA

 


QUARTO CHAKRA: DEL CUORE o
ANAHATA (non colpito)

L'equilibrio di questo chakra permette all'uomo di accettare il mondo, sé stesso e gli altri per quello che sono. Se, da un lato, il chakra del plesso solare determina la formazione della personalità, dall'altro il chakra del cuore rappresenta il luogo in cui si impara ad amarla ed accettarla, con tutte le sue asperità, i suoi pregi e i suoi difetti; quindi dirige il nostro ALTRUISMO, IL CALORE UMANO E LA COMPRENSIONE.
ANAHATA é il punto centrale del sistema dei chakra, é il piano dell'equilibrio nell'organismo, la sede del cuore che cerca di mandare un flusso costante di energia tanto verso l'alto quanto verso il basso. E' il punto in cui confluiscono e si integrano le energie del cielo, dello spirito, quelle della terra e della materia.
ANAHATA é il centro dell'amore puro, privo delle passioni legate al secondo chakra. Esso si esprime nei sentimenti, nelle aspirazioni, nella compassione ed in tutto ciò che possiamo esprimere di più elevato. Questo é il motivo della centratura del cuore prima di dare Reiki.
Perché Reiki é amore ed é questo che in primo luogo dobbiamo trasmettere. L'energia vitale é amore, quindi terapeutica per eccellenza.

I sintomi a livello psichico dei blocchi nel chakra del cuore sono:

- TENDENZA A PORRE CONDIZIONI IN AMORE - AMORE OPPRESSIVO

- ECCESSIVO ALTRUISMO

- DIFFICOLTA’ A VIVERE IN ARMONIA I RAPPORTI INTERPERSONALI

I sintomi dei blocchi a livello fisico sono:

- DISTURBI CARDIACI

- DISFUNZIONI DEL TIMO

- AFFEZIONI POLMONARI E BRONCHIALI

- DISTURBI DELL'IRRIGAZIONE SANGUIGNA ALLE BRACCIA, ALLE MANI, AL SISTEMA DELLE GHIANDOLE LINFATICHE


Ghiandola ormonale IL TIMO
Senso IL TATTO
Colore VERDE

 


QUINTO CHAKRA: DELLA GOLA o VISHUDDHA (Puro)

E' localizzato nella regione della gola, il plesso carotideo.
Il quinto chakra agisce da punto di contatto con il mondo esteriore, ma anche con quello interiore dell'uomo e quindi fà sì che questi viva in un ambiente a lui consono, sia nell'ambito materiale che sociale. Lo sviluppo armonico del centro del collo é strettamente collegato con lo sviluppo dell'energia del cuore. Infatti coloro che hanno saputo sviluppare la loro capacità di amare e che hanno accettato sé stessi, non aggrediscono gli altri con la loro facoltà di esprimersi, bensì trovano il modo di inserirsi armoniosamente nel "coro" della vita. I blocchi nel chakra del collo spesso compaiono sotto forma di:

- RAUCEDINI, che derivano da una tensione dei muscoli e nel contempo possono essere un segno della paura di esporsi. Una persona convinta di non sapersi esprimere in maniera corretta e adeguata riduce notevolmente le capacità di esprimere sé stesso. Anche i DOLORI AL COLLO possono essere un sintomo di paura, individuabile sulla base delle tensioni presenti in altre regioni dei corpo: in effetti tutte le tensioni del corpo umano devono la loro forma peculiare all'attività del collo; anche se quest'ultimo non ne é la causa, limitandosi solo a sfruttare i blocchi già esistenti all'interno degli altri chakra. Diremo ancora che blocchi energetici qui situati possono indicare la presenza di PROBLEMI ALLA GOLA, quali LARINGITI, IPERTIROIDISMO e IPOTIROIDISMO, RAFFREDDORI, DISTURBI DI UDITO ED ALLE VERTEBRE CERVICALI, DELLE SPALLE E DELLE MANI.

- In quanto legato alla gola VISHUDDHA é collegato alla VOCE, alla CAPACITA' DI ESPRIMERSI e quindi, in senso lato, alla capacità di "vibrare". E' la coscienza che controlla, crea, trasmette e riceve la comunicazione, sia con la nostra stessa anima sia con chi ci circonda; ciò implica il saper ascoltare e saper comunicare telepaticamente. Questo é il chakra della sintesi; nel senso di saper fondere perfettamente uno stimolo esterno sia con la propria risposta interiore che con quella esteriore.
E' anche la "centrale" dei sogni e molti insegnamenti vengono svelati tramite i "segni". Chi entra nel chakra della gola diventa padrone completo del "sé". Quì i sensi e la mente, che provocano distrazioni nel mondo, cessano di essere un problema! VISHUDDHA incarna la coscienza cosmica.

L'eventuale presenza di disfunzioni nel chakra del collo porta a soffrire di DIFFICOLTA’ DI COMUNICAZIONE e talvolta anche di BALBUZIE, a CORREGGERSI SPESSO ed a presentare un rifiuto patologico verso tutto quello che può essere collegato col "mettersi in mostra"; tenere il capo chino ed il mento abbassato sul collo.
Per contro, nel caso di un'iperfunzionalità, si viene a formare il tipico "UOMO DI POTERE"; la sua voce, spesso rauca, può essere tagliente; talvolta può diventare un demagogo che discute solo per il piacere di farlo, prova piacere a litigare; vorrebbe plasmare il mondo secondo le sue idee ed argomentazioni. Tiene preferibilmente la testa alta col naso "PER ARIA".

Ghiandola ormonale TIROIDE e PARATIROIDE
Senso UDITO
Colore AZZURRO

 


SESTO CHAKRA: DEL TERZO OCCHIO o
AJANA (potere illimitato)

II sesto chakra é la sede dell'intuizione, si trova al centro della fronte ed é responsabile della maggior parte dei fenomeni paranormali: telepatia, chiaroveggenza, preveggenza. Il terzo occhio é una porta sulle realtà soprasensibili ed al tempo stesso su quelle spirituali. Molte tecniche meditative suggeriscono di chiudere gli occhi per poi fissare la propria attenzione su un punto situato al centro delle sopracciglia, proprio per stimolare il sesto chakra. Dal punto di vista fisico sono sotto la sua influenza gli organi del senso, in particolare la VISTA.
Risvegliare questo chakra significa avere il controllo di tutti gli altri centri; e, in senso lato, essendo questo il centro della visione più chiara della vita, quando é aperto non vi é più nulla che possa costituire un problema: si arriva sempre a trovare la soluzione adatta perché si é in grado di vedere la realtà senza distorsioni e quindi si può decidere senza perplessità.
E' con questo occhio che si "vede" l'aura. I segnali che indicano la presenza di blocchi nel centro della fronte sono:

- VITA LABILE E PRIVA DI OBIETTIVI PRECISI

- ESTRANEAMENTO DAL LAVORO

- PAURA DEGLI SPIRITI E DELLE APPARIZIONI - PERENNE DISOCCUPAZIONE

- CONTINUI TRASLOCHI E PARTNERS SEMPRE DIVERSI - DOVER SEMPRE ESSERE VESTITI ALLA MODA - ADORAZIONE DEGLI IDOLI

- FANATISMO E SIMILI


Essendo questa la sede delle nostre capacità di discernimento, gli sforzi analitici eccessivi possono causare l'insorgere di EMICRANIE derivanti da un sovraccarico energetico di una parte del chakra. L'energia Reiki, concentrata su entrambi i piedi o direttamente su entrambi gli emisferi cerebrali, ripristina velocemente l'equilibrio mancante. Questo chakra struttura anche la VISTA, la PERCEZIONE DEI COLORI, la MIOPIA, l’ASTIGMATISMO, il PRESBITISMO, ecc.
In caso di iperfunzionalità avremo:
"VISIONI DEL POETA PAZZO" che annuncia catastrofi imminenti, VEDE GLI SPIRITI, NUTRE PAURE IMMOTIVATE (l'eccessiva funzionalità dei terzo occhio spesso é in concomitanza di blocchi nel centro sessuale). Per contro la sua funzionalità armoniosa viene sempre accompagnata da un aumento di energia nel chakra delle radici (segno che la propria via é stata individuata).

Ghiandola ormonale L'IPOFISI
Colore VIOLETTO

 


SETTIMO CHAKRA: DELLA CORONA o SAHASRARA

SAHASRARA si trova sulla sommità del capo, in corrispondenza della fontanella.
Siamo giunti nel regno della coscienza: come il primo chakra canalizza le energie telluriche, qui vengono captate le energie dell'universo: in pratica siamo giunti all'altra estremità del canale. Quando tutto é in equilibrio, l'energia scorre liberamente da un'estremità all'altra, dinamicizzando di conseguenza tutti gli organi.
Il chakra della corona é l'ambiente della consapevolezza interiore, potremmo definirlo come la "sede fisica" della coscienza (per questo motivo molti santi od illuminati vengono raffigurati con un'aureola intorno al capo). Dal momento che il nostro dovere principale é la crescita interiore, il Reiki ci potrà aiutare a potenziare questo chakra o a curare i problemi ad esso collegati attraverso il trattamento accurato della testa.
Le parti del corpo collegate sono la CORTECCIA CEREBRALE e il SISTEMA NERVOSO CENTRALE. I suoi blocchi energetici possono portare a problemi quali:

- DEPRESSIONE

- CONFUSIONE MENTALE

- INCAPACITA' DI APPRENDIMENTO - APATIA

- RIFIUTO DELLA VITA


Ghiandola ormonale EPIFISI
Colore TUTTI I COLORI DELL'IRIDE

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

AURA E CORPO BIOPLASMICO

Oltre al corpo fisico, l'uomo possiede altri corpi che risultano materialmente invisibili ad occhio nudo, ma che sono altrettanto importanti e che lo avvolgono e lo compenetrano formando quella che viene chiamata "AURA".
Anche la scienza riconosce l'esistenza di un campo elettromagnetico attorno all'uomo, ovvero di un ambito entro il quale agisce l'energia da lui assorbita ed emessa dopo una serie di trasformazioni che variano da individuo a individuo, ma anche nell'individuo stesso, a seconda del suo stato psico-fisico.
Certo, facciamo molta fatica ad accettare l'esistenza di energie che non siamo in grado di visualizzare!
Ciononstante molto é stato fatto proprio negli ultimi anni, grazie alla diffusione della cosiddetta fotografia "Kirlian", che permette di visualizzare la radianza magnetica di un corpo, il "Ki". Per mezzo dell'emissione di scariche elettriche di altissimo voltaggio e frequenza, una mano, una foglia, un oggetto, posti su di una lastra fotografica rimangono impressi come circondati da un'emissione energetica. Parlare di fotografare l'aura, come alcuni si sono affrettati a sostenere, é pero' alquanto azzardato: la camera Kirlian é in grado di riflettere le emissioni di quello che abbiamo chiamato corpo eterico, ossia il piano più vicino a quello fisico, composto, come molti ricercatori hanno ormai appurato, da un campo di plasma ionizzato.

Se l'ossigeno rappresenta un "nutrimento" indispensabile al nostro corpo fisico, il prana, o energia vitale, che respiriamo insieme all'ossigeno, é sicuramente ricco di "nutrimento" per i nostri corpi sottili. Questo processo é una stupenda forma di dialogo fra noi e l'universo intero a somiglianza del "grande respiro cosmico" ipotizzata dagli stessi scienziati. Il respiro, e dunque l'energia vitale, é indispensabile per ogni aspetto della vita: non soltanto per corpo fisico, ma anche per cosiddetti "corpi sottili" di cui l'uomo é composto.
Di questi, il più vicino al corpo é il CORPO ETERICO, senza il quale il nostro corpo sarebbe un burattino inanimato. Il corpo eterico é quello che più ci comunica l'energia che assorbe dal cosmo, facendola scorrere in una fittissima rete di canali energetici: essi sono, per così dire, la controparte sottile dei sistemi endocrino e nervoso. Strappi od ostruzioni in questa rete comportano squilibri nella circolazione dell'energia: questi, prima o poi, si faranno sentire come dolori, diminuzione di funzionalità, come senso di "eccessiva pienezza" o svuotamento nell'organo o nella parte dei corpo corrispondenti. Grandezza, forma, colore e densità del corpo eterico esprimono molto sullo stato di salute dì una persona.

Procedendo verso l'esterno abbiamo il CORPO EMOTIVO o ASTRALE, che é formato dai nostri desideri e dalle nostre emozioni. Il colore dipende dalle emozioni che proviamo e quindi può variare da un momento all'altro. Spesso é attraversato da veri e propri fulmini, scariche che investono anche gli altri corpi, compreso quello fisico, con effetti spiacevoli, la cui portata dipende dall'intensità della scarica emozionale. Se potessimo vedere quello che facciamo a questo corpo, e quindi a noi stessi, quando ci lasciamo trasportare dall'ira, dalla depressione o dalla paura, capiremmo immediatamente l'importanza di mantenere la propria pace interiore...
Le energie vitali non vissute possono manifestarsi dopo un lungo periodo o, in caso di sovraccarico, come blocchi alla colonna vertebrale, ecc.

Il CORPO MENTALE organizza ed offre supporto a tutti i processi di pensiero: sia i processi del pensiero che i modelli comportamentali, sia quelli consapevoli che inconsapevoli e comunque meccanici. In questo settore sono perciò riflesse e valutate concezioni etiche, morali e dogmi.

Ed infine il CORPO CAUSALE o SPIRITUALE, che rappresenta la coscienza individuale, l'anima, il più diretto contatto con il mondo spirituale: é quello che "SA" le motivazioni e gli scopi della nostra vita attuale. Tramite questo campo dell'aura una persona si collega dal piano divino al piano dell'unità passando quindi per il chakra del cuore.

Sul numero, caratteristiche e conformazioni dei nostri corpi sottili esistono diverse interpretazioni che non vanno viste come contraddizioni ma come diversi gradi di approfondimento di antichissime conoscenze. Evidentemente non si tratta di corpi separati, ma di aspetti assolutamente complementari profondamente interconnessi tra noi e il tutto, in profonda unità con l'universo intero.
Abbiamo visto come, prima di una sessione di Reiki, sia consigliabile accarezzare l'aura per rilassare il soggetto e, per concludere i trattamenti, riarmonizzare l'energia; é pero' possibile utilizzare tale tecnica anche da sola per affrontare momenti di stress o ipertensione. Esiste inoltre una tecnica per ottenere l'effetto opposto, ossia tonificare una persona che si trovi in un momento di crollo energetico: partendo dai piedi e risalendo verso l'alto, "arruffandogli" l'aura con movimenti armoniosi e veloci, come se si stesse arruffando il pelo al gatto.
Un veicolo privilegiato di comunicazione fra i corpi sottili, l’universo e la Terra stessa é dato dal sistema dei "chakra", che raccolgono l'energia vitale dalla riserva cosmica, la "raffinano" e la differenziano prima di distribuirla ai corpi sottili e a quello fisico. II Reiki favorisce l'apertura dolce nei confronti delle proprie esperienze e dei propri "esercizi di apprendimento" all'interno dei diversa settori dell'esistenza.
La regolarità delle sedute Reiki stimola la disponibilità interiore ad affidarsi alle svariate possibili esperienze in entrambi i livelli dell'esistenza (materiale o spirituale).
Di norma i chakra non devono essere trattati singolarmente, poiché ognuno di essi contiene anche aspetti degli altri centri di energia ed é con essi collegato secondo modalità variabili. Ecco perché é molto importante la loro armonizzazione ogni giorno! Si otterrà un incremento dei processi di crescita animico-spirituali: gli accumuli di energia vitale verranno distribuiti in modo equilibrato.
L'armonizzazione dei chakra porta ad un ampliamento graduale delle capacità di ogni singolo chakra in corrispondenza con tutti gli altri. Ogni posizione andrà mantenuta fino a quando si sentirà la stessa sensazione nelle due zone trattate.

 

 


I CHAKRA:
CENTRI DI ENERGIA DEL NOSTRO CORPO

I chakra sono gli impercettibili centri di energia nel corpo dell'uomo e svolgono la funzione di accumulatori, trasformatori e trasmettitori; sono paragonabili a vortici o mulinelli in un corso d'acqua e compiono un movimento circolare ininterrotto. Sono disposti lungo un canale energetico fondamentale che segue la spina dorsale. La loro funzione basilare é lo scambio energetico con l'ambiente circostante: quando un chakra é bloccato si determina uno squilibrio negli organi corrispondenti e nel settore dell'esistenza ad esso collegato. Canalizzare Reiki ai chakra, infatti, significa far penetrare direttamente l'energia nel corpo e metterla in circolazione; riequilibrarli significa imprimere un notevole impulso ad un processo di riarmonizzazione generale.

I chakra principali sono 7 ed il loro concetto trae origine dall'indiano, più precisamente dal SANSCRITO, e sta a significare, tra le altre cose, "cerchio" o "ruota".
Nella medicina tradizionale asiatica sono conosciuti da millenni e vengono utilizzati sia per la diagnosi, sia per la terapia di disturbi a livello fisico, animico o spirituale. Dipende dai chakra il modo in cui si sviluppa il nostro "essere" nei vari settori dell'esistenza, ovvero riflettono di volta in volta il grado di evoluzione raggiunto.

Tutti i chakra formano una squadra e si sviluppano insieme. Ciascun membro della squadra é influenzato dalla forza e dalla debolezza degli altri.
Anche se cerchiamo di capirli uno per uno, bisognerà sempre tener presente che sono un insieme. Possono essere considerati come una massa della coscienza che ci dà le coordinate del nostro sviluppo spirituale. Ciascun chakra conserva la memoria delle nostre esperienze vitali ed ha legami con parti funzionali del nostro corpo. Possono essere definiti i centri dei desideri ed ognuno di loro rappresenta un gradino. Durante la vita noi abitiamo nella foresta dei desideri e percepiamo e comprendiamo le situazioni dell'essenza secondo il punto di vista tipico dei chakra in cui ci troviamo meglio.
E' una gioia scoprire come il lavoro sui chakra possa renderci migliori giorno per giorno!
La situazione che troviamo attorno a noi da piccoli condiziona lo sviluppo dei chakra. Seri conflitti o privazioni bloccano la capacità dei chakra di aiutarci ad ogni livello della nostra condizione fisica e psichica. Conflitti minori o sfide possono invece dare stimoli maggiori alla loro crescita, infondendoci slancio e vitalità. Laddove alcune nostre capacità sono state limitate o sono comunque deboli, i chakra corrispondenti si troveranno in una situazione di mancanza di equilibrio: bloccati o poco attivi, o troppo attivi ed eccessivamente aperti.

 


LE SFERE DI INFLUENZA DEI CHAKRA

PRIMO CHAKRA: DELLE RADICI O MULADHARA

POSIZIONE NEL CORPO:
perineo, tra gli organi genitali e l'ano.

SFERA D'INFLUENZA A LIVELLO FISICO:
sistema nervoso centrale, spina dorsale, genitali.

SFERA D'INFLUENZA A LIVELLO MENTALE E PSICOLOGICO:
forza interiore, sicurezza nella vita quotidiana.

Gli Indù lo rappresentano come un serpente arrotolato su sé stesso in tre spire e mezzo: é KUNDALINI, la latente e possente forza energetica creatrice che, una volta risvegliata, sale vivificando tutti i chakra.
Nel centro delle RADICI viene espressa la volontà di esistere: da qui l'uomo trae l'energia necessaria per la lotta, per la sopravvivenza e per la funzione procreatrice della sessualità.
E' questo chakra che trasmette agli altri centri l'energia necessaria per instaurare contatti con il mondo esterno e per effettuare una valutazione armonica a favore della propria evoluzione personale.

I sintomi a livello psichico dei blocchi nel chakra delle radici sono:

- ESTREMO PACIFISMO

- PAURA DI VIVERE

- ECCESSIVA TENDENZA ALL'AGGRESSIVITA' - PAURA DELLA MORTE

- DIFFICOLTA' NEI CONFRONTI DELL'ORDINE E NELLA SUDDIVISIONE DEL TEMPO

- IMPOTENZA

- SOGGEZIONE
I sintomi a livello fisico sono:

- DISTURBI ALLE OSSA

- DISTURBI AI DENTI E ALLA COLONNA VERTEBRALE

- PATOLOGIE CHE INFLUISCONO NEGATIVAMENTE SULLA CAPACITA' DI RIGENERAZIONE

- MALATTIE E DISTURBI TRA L'INTESTINO CRASSO E L'ANO - EMORROIDI

- STITICHEZZA

- OBESITA’- ANORESSIA NERVOSA

- ARTRITE REUMATOIDE

- SCIATALGIA E DOLORI ALLE GINOCCHIA

Le difficoltà di manifestano anche in un rapporto complicato con il denaro o comunque con la propria sussistenza materiale o come difficoltà ad esprimere le proprie esigenze.

La ghiandola ormonale GHIANDOLE SURRENALI
Colore ROSSO
Senso OLFATTO

 


 
 
 

I principi

Post n°21 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da Eruditore
Foto di Eruditore

Per oggi non ti preoccupare

Per oggi non t'inquietare

Onora i genitori

i maestri

e gli anziani

Guadagna da vivere onestamente

Mostra gratitudine

a tutti gli esseri viventi...

 
 
 
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