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Creato da: miguelangel17sancha il 25/01/2006
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Oggi parliamo d.......America!

Post n°8 pubblicato il 07 Marzo 2006 da miguelangel17sancha

Prima della scoperta dell'America,   com'è noto, in Europa non si conoscevano il tacchino e la patata. Per il primo poco male: la gente ripiegava sui polli,  sia pure senza contorno.  Più grave la mancanza della patata, che determinava , per esempio , l'assenza in Germania  di una vera e propria identità nazionale.  Non esistevano neppure il caffè e il tabacco,   e i medici si dannavano per trovare qualcosa da proibire ai pazienti.  Mancavano anche il pomodoro, il cioccolato, l'arachide. il caucciù , il chewing-gum  e la coca cola;nei periodi di crisi i governanti europei non sapevano a chi chiedere aiuti finanziari e i manifestanti  non sapevano a chi dare la colpa di tutto quello che non funzionava. L'esigenza dell'America si faceva quindi sempre più impellente.  Che il nuovo continente esistesse lo sapevano un pò tutti da quando era attraccata nel porto di Palos la canoa di un certo Occhio di Falco capo Cheyenne, il quale aveva scoperto l'Europa ( ciò non gli consentì comunque di passare alla storia: prima di tutto perchè questa, notoriamente , è stata scritta dagli Europei, falsi e prevaricatori; secondariamente perchè quando qualcuno lo interrogava circa la sua impresa, lui faceva l'indiano). Però nessuno voleva assumersi la responsabilità di scoprire ufficialmente l'America: non si sa mai come vanno queste cose e poi magari finisce che tutti se la prendono con te.  Così si optò per una spedizioncina alla chetichella, senza troppe cerimonie,  e , che non desse eccessivamente nell'occhio: quindi niente transatlantici, galeoni, lussuose crociere organizzate e publicizzate o roba del genere,  ma tre misere caravelle male in arnese che sonnecchiavano in un porticciolo, nella malinconica attesa d'essere demolite.  Come capitano ci vorrebbe uno sconosciuto, preferibilmente con un cognome anonimo:  che so, Esposito, Rossi, Luttazzi... - suggerì la regina - , Isabella di Castiglia, che in seguito ad una conta tra i sovrani europei era stata designata come organizzatrice.  Venne scelto tale Cristoforo Colombo, anche perchè gli emissari  reali equivocarono sulle parole dei suoi vicini di casa ( < Colombo? E' un tipo che naviga in cattive acque >) e ne dedussero trattarsi di un lupo di mare aduso a tempeste e tifoni.
  Per convincerlo a giudare l'impresa gli dissero che aveva vinto un viaggio-premio nelle Indie con il concorso di un dentifricio, poi, per persuaderlo del tutto ,  gli diedero una botta in testa e lo caricarono sulla Santa Maria. 
  Il viaggio non fù facile : dopo alcune settimane di navigazione, i marinai, stanchi del tremendo giochetto dell'uovo che Colombo proponeva ogni sera per passare il tempo,  si ammutinarono  buttarono  Cristoforo fuori bordo.  Ma,anzichè " splash", com etutti si aspettavano, si sentì un " tump".
"Terra, terra!" sbraitò la vedetta, risvegliata di soprassalto dal botto.
"Macchè terra! E' una secca" si intestardì Colombo, fisso nell'idea delle Indie, e ordinò ai marinai  di spingere la nave fino a superare l'impasse. Si convinse  solo quando la caravella si schiantò contro il monte Mac Kinley, in Alaska. Allo ra cominciò a scalmanarsi, a gridare che aveva scoperto il Nuovo Mondo e che avrebbe ricevuto da Isabella gloria, onori e un impiego statale.

 Parte seconda.......

Perciò, per fare bella figura con la regina, si diede immediatamente  alla ricerca di un prodotto tipico dell'America (che non si chiamava  ancora America: il nome , come sappiamo, deriva da quello del Vespucci il quale fortunatamente, era stato battezzato Amerigo  e non Asio o Africo, altrimenti avremmo avuto dei doppioni)." Su che cosa poso indirizzarmi?" si chiedeva Cristoforo: un geyser  o una foresta pietrificata erano troppo ingombranti: tacchini e patate più che a una spedizione in un nuovo continente facevano pensare  a una puntata  al  mercatino rionale.
Colombo stava per ripiegare su di una cartolina coi saluti, quando lo sguardo  gli cadde su una pianta sconosciuta.
"Le porterò quella, come si chiama?" chiese agli indigeni. Questi sapevano benissimo che si trattava di una pianta dalle foglie velenose che provocavano bronchiti, tosse , catarro ed un sacco di altri malanni, perciò si guardarono toccandosi la testa con l'indice e, riferendosi a Colombo , dissero : " Tabacco!". ( Il reale significato del vocabolo fu scoperto un secolo più tardi dall'illustre etnologo  Gutierrez Cabeza, il quale però non lo svelò mai per decenza).
   Qualche tempo dopo, alla corte di Spagna.
    Ecco Cristoforo Colombo avanzare tra due file di nobili, facendosi largo con il machete nella selva di medaglie, Gran Croci, collari d'oro, pendagli e onoreficenze varie. Eccolo giungere davanti al trono sfolgorante di gemme e sidol, inginocchiarsi e deporre ai piedi dell'augusta sovrana un piccolo cofanetto. Tutti i presenti, da re Ferdinando d'Aragona alle mosche appese ai lampadari, stanno col fiato sospeso. Colombo già pregusta ricchezze e commende.
"Maestà - mormora con la voce incrinata dall'emozione, - guardate cosa vi ho portato : tabacco!".
"Grazie, non fumo" risponde gelidamente Isabella.

L'America riscosse grande successo presso gli Europei. Colombo morì poverissimo.

 
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