Creato da ladymiss0 il 12/07/2008

Scritto sul corpo

c'è un codice segreto, visibile solo in certe condizioni di luce, quello che si è accumulato nel corso della vita.In certe parti il palinsesto è inciso con forza tale che le lettere si possono sentire al tatto, come fosse stato scritto in Braille.Preferisco tenere il mio corpo ripiegato, al riparo da occhi indiscreti, mai aprirsi troppo, svelare tutta la storia. (J. Winterson)

 

« JackSaudade »

Sulle droghe, Approcci psicanalitici. Gabbard

Post n°57 pubblicato il 17 Giugno 2010 da ladymiss0
 

 

Stanca di scrivere cose vaghe, torno al mio mestiere, mi guardo attorno vedo cose che tutto sommato, conosco e ho studiato, allora o chiudo perché sono anni che sto qui e mi sono “rotta” le scatole o scrivo cose che potrebbero interessare, gli altri, non so, ma me sopratutto, e poi scrivere qui è come un modo per ritrovare la sintonia

Spero troviate interessante. Volevo parlare del doppio legame, ma a pensarci bene penso che le dipendenze abbiano un'importanza e un'urgenza maggiore, e spero di arrivare ai disturbi dell'alimentazione, argomento che tratto durante le miei lezioni già da due anni.

Un ultimo saluto a emanuelas24, una ragazza conosciuta via web, con la quale ho scambiato tante simpatiche chiacchiere e credo di esserle stata di aiuto in un periodo difficile di transizione che spero che abbia superato. Sono contenta di “servire”giuste cause quando posso, ma lo faccio senza fanatismo e mi rendo conto quando non posso essere ricambiata. Ciao Manu.

Originariamente l'interpretazione psicanalitica che si dava all'abuso di sostanze stupefacenti era quella orale regressiva, un tornare all'infanzia, insomma e non mi riferisco alle aule del Parlamento, o almeno non solo a quelle:) mentre ormai adesso le ipotesi che se ne fanno sono adattive e difensive, piuttosto che regressive. L'uso di droghe può effettivamente portare a stati regressivi, rinforzando le difettose difese dell'Io contro affetti potenti come rabbia, vergogna e depressione. Le prime formulazioni psicanalitiche spesso dipingevano i tossicodipendenti come degli edonisti alla ricerca del piacere, inclini all'autodistruzione. I ricercatori psicanalitici contemporanei comprendono il comportamento tossicomane più come un riflesso della carenza della capacità di prendersi cura di sé stessi che non come di un impulso autodistruttivo, quindi incapacità di proteggersi. Per cui la maggior parte dei tossicodipendenti cronici mostrano un basilare difetto di giudizio riguardo ai danni derivati dall'uso di droga.

Altrettanto importanti nella patogenesi della tossicodipendenza è la deficiente funzione regolatoria degli affetti, del controllo degli impulsi e del mantenimento dell'autostima. Questi deficit creano dei problemi corrispondenti nelle relazioni d'oggetto.

 

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Commenti al Post:
occhiodivolpe2
occhiodivolpe2 il 28/10/10 alle 11:49 via WEB
pvt
 
lightdew
lightdew il 29/11/10 alle 08:19 via WEB
..felice giorno..auguri..:-)
 
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