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John Doe è cambiato

Post n°12 pubblicato il 15 Ottobre 2006 da ovest1
 
Tag: Comics
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Recensione redatta da me e pubblicata sul Quotidiano della Basilicata il 15/04/2006.

John Doe è cambiato. O quantomeno sono mutate le reazioni delle persone che gli stanno accanto. E che la cosa sia sfuggita di mano agli stessi Bartoli e Recchioni è un dato di fatto. Chiariamo una cosa. Il ragazzo detestabile era prima, detestabile è adesso. Solo che nella prima serie combatteva tra i buoni, adesso è il cattivo, se vogliamo seguire una simile e riduttiva linea di demarcazione.  In realtà John Doe è sempre stato ambiguo in questo senso. Quando si è trattato di vendicarsi lo ha sempre fatto senza porsi troppi scrupoli. Ha sbriciolato Nick Barbabianca (una sorta di Babbo Natale e suo vecchio amico) senza pensarci mezza volta. Ha fatto fuori tutte le anomalie (persone sfuggite alla normale pratica di Morte) senza batter ciglio, anche quando avrebbe potuto chiudere un occhio. Non ha mai messo in conto le esigenze e i desideri delle persone che gli sono scivolate accanto, soprattutto di quelle che gli hanno voluto bene. Tormentato è stato ad esempio il suo rapporto con Tempo (che adesso combatte contro di lui dall’altra parte della barricata pur non potendogli essere completamente indifferente). E lo stesso può dirsi per le attuali vicissitudini con Chase, Leonida e Autumn (le sue più strette collaboratrici). Ma il senso della realtà non è mai mancato in John. Tanto che è sempre stato consapevole della sua natura. John è uno di quei fortunati a cui la vita regala tutto senza troppi sforzi. E’ uno di quelli che si ama e non si odia. A prescindere. Chiunque resta affascinato da lui che a sua volta delude tutti, perché è abituato solo a ricevere. Da una parte questo lo ha fortificato costruendogli una sorta di corazza, dall’altro lo ha reso sempre più solo. Rari momenti di intensa tenerezza (a tal proposito consiglio di leggere il numero 2: Brillano nel buio, ancora attualmente l’albo più bello di tutta la serie, la cui sceneggiatura è firmata proprio da Recchioni) alternati a veri e propri atteggiamenti di ghiaccio. Recchioni, nella sua intervista, suggerisce di restare cauti sul paventato cambiamento di John Doe. Si tratterebbe in realtà solo di un fisiologico mutato atteggiamento dovuto al cambio di ruolo. E questo è senza dubbio vero. Ma è vero altresì che è mutato il mondo attorno a lui. Prima era lui ad essere cercato, adesso soffre e corre dietro alle emozioni perdute (emblematico è il suo rapporto con Autumn). Sarà anche vero che Tempo lo osteggia per il suo mutato campo nella battaglia, ma anche il suo atteggiamento nei confronti di John è cambiato notevolmente. Leonida è sempre più stizzita (è innamorata, ferita, rancorosa), Chase mette in guardia tutte le sue compagne sulla natura egoista di John, Autumn gli sfugge e gli mostra il suo alter ego. E’ cambiato il mondo attorno a John Doe, è mutato tutto. Lui diventa sempre più cattivo, sempre più antipatico. E alla fine bisogna convenire con Recchioni, è proprio questo che rende John Doe così amato dai suoi affezionati lettori. In lui vi è perdizione, egocentrismo, disimpegno, pigrizia, solitudine. Tutti atteggiamenti o stati d’animo che ni molti osteggiano pur agognandoli. Ed è per questo che John è sempre più simile a molti di noi. E che adesso sia più odiato di prima non può che appagare ancor di più i lettori. Per lo meno quelli poco inclini alle convenzioni come me. Dylan Dog resta insuperabile per molti. Per altri è già superato. Tex Willer ha segnato un’epoca e continua a vivere di rendita. Zagor e Martin Mystere raccolgono briciole di celebrità. John Doe è il futuro. John Doe è un capolavoro.

 
 
 
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