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Post n°424 pubblicato il 12 Ottobre 2010 da arabafelice59

da Mario...collaboratore per caso. 


pubblicato il 29 settembre 2010Arrestato il presidente dell’Ente Parco Cinque Terre, amico fraterno del ministro della Pubblica Amministrazione. Nell’incantevole cornice, il ministro comprò un rustico per quarantamila euro: meno di un sesto del suo valore di mercato. E, pare, con finanziamento pubblico.

“Chissà se “Il Giornale” si occuperà della casa di Brunetta alle Cinque Terre con il medesimo impegno profuso a Montecarlo”, scrive Gad Lerner nel suo blog. Già, perchè i presupposti per montare un bel putiferio ci sarebbero anche qui. D’altronde, la fattispecie è molto simile: abitazioni in luoghi immaginifici pagate ridicolmente al di sotto del loro valore di mercato. Qui siamo nelle Cinque Terre, paradiso incontaminato della verde Italia: e proprio qui, a Riomaggiore, Renato Brunetta ha comprato, solo un anno fa, un rustico vista mare, da ristrutturare: costo complessivo, 40.000 euro.CASE PER TUTTI – Dopo gli scandali immobiliari di Claudio Scajola a via del Fagutale, vista Colosseo, e Gianfranco Fini-Giancarlo Tulliani a Boulevard Princesse Charlotte, vista periferia di Montecarlo, arriviamo al buen retiro di Brunetta, vista sul più bel Tirreno d’Italia. Non è stato facile rintracciare la cronaca originale che racconta l’emersione di questa compravendita tutta da verificare: e se è vero che Franco Bonanini, presidente dell’Ente Parco, è di Brunetta vecchio amico, tanto che il ministro oggi spende parole non parche per sostenerlo, probabilmente la loro amicizia subirà un duro colpo: perchè pare che l’inchiesta che oggi produce 900 pagine di ordinanza di custodia cautelare abbia preso le mosse proprio dagli accertamenti su Casa Brunetta. “Un rustico comprato dal ministro per quarantamila euro: questa la cifra rivelata dal presidente del Parco Franco Bonanini al Secolo XIX il 19 agosto scorso”, scriveva, tempo fa, sempre il giornale di Genova; “come ha rivelato l’indagine, quello è solo il valore dei lavori di ristrutturazione fatti eseguire dal precedente proprietario prima di consegnarlo al ministro. Il suo nome è Stefano Pecunia”. Dunque, un comportamento ben strano: di solito la casa si paga, e il venditore, se è magnanimo, si accolla la ristrutturazione. Qui avviene il contrario: si paga la ristrutturazione, e la casa viene regalata. Un vero affare, indubbiamente. Ma Pecunia si fa beccare dalla procura in “irregolarità edilizie”, e spiega: “Presto la casetta passerà di mano: c’è già stata la firma del compromesso e il compratore è proprio il ministro Brunetta”.SOTTOCOSTO – Ora possiamo richiamare alla mente i tanti cronisti che sono andati in giro per Montecarlo a chiedere ad ogni agenzia immobiliare quanto poteva valere, a prezzo di mercato, un cinquanta metri quadri nel Principato: ebbene, vale lo stesso per la casa di Brunetta: “Secondo una stima di esperti del settore, un immobile di quelle dimensioni in quella zona potrebbe valere non meno di 300 mila euro”. Non solo, continuano da Genova: pare che l’importo della ristrutturazione, ovvero i soldi che Brunetta ha versato, sia stato addirittura sottostimato. “Come si proponenevano, Bonanini e il suo collaboratore”, ovvero un impiegato tecnico del comune di Riomaggiore, “di finanziare quei lavori”, si chiede il Secolo XIX? “Utilizzando anche i fondi pubblici derivanti dell’erogazione dal finanziamento al sito Canneto ».Cioè finanziamenti per lavori che dovevano essere effettuati in una delle più incantevoli baie delle Cinque Terre. E che con la casa di Brunetta c’entravano poco“, è la risposta che danno i magistrati. Capito il giro? Il presidente Bonanini vuole ingraziarsi il ministro Brunetta perchè metta una buona parola con Angelino Alfano, in modo che mandi gli ispettori a mettere la mordacchia ai Pm che su di lui indagano; per questo regala una casa all’economista veneziano, chiedendogli un prezzo simbolico, peraltro in parte pagato dallo Stato - forse – magari con la scusa di dover mantenere intatto il patrimonio naturalistico – che però si è già, a parte, venduto.LAVORA GRATIS – C’è un frammento di intercettazione che proverebbe tutto questo. “Giochi con i soldi di Brunetta e ha ragione. Chi glieli dà adesso?”, chiede il geom. Tarabugi, braccio destro di Bonanini; risponde l’arch.Vestito, in forza al comune: “Se va in porto quella fattura di Canneto…”. Già, tutto si sistema. E non solo: c’è anche la vittima, in mezzo al giro. Oltre che l’erario e i cittadini, s’intende: è il capocantiere che, ancor prima di aver visto i soldi di Brunetta, aveva iniziato a lavorare. Di tasca sua: “Quando gli agenti arrivano sul sentiero dei Santuari, vicino a quello di Montenero, trovano intento al lavoro l’edile Daniele Carpanese.Cosa dichiara? Spiega di essere intento ad eseguire la ristrutturazione del rustico di proprietà di Stefano Pecunia: «È in fase di ultimazione,mancano solo gli scarichi e alcune rifiniture». La polizia gli chiede se è già stato pagato. Lui risponde: «Ho effettuato lavori per circa 40mila euro, non ho alcun alcun contratto o computo metrico con il proprietario e non ho ricevuto alcun compenso. Ho persino anticipato sia le spese per i materiali, sia quelle dell’elicottero per trasportarli in cantiere, perché si trova in una zona particolarmente impervia». Scrivono i magistrati: «Quanto meno singolare sembra il fatto che Carpanese avesse dato il via ai relativi lavori senza sottoscrivere alcun contratto e senza un’apparente garanzia”; e singolare è proprio la parola giusta. Voi lavorereste gratis, con addirittura elicottero a carico? Per il ministro Brunetta evidentemente questo ed altro.

 
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