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Bébés et parents il 31/07/13 alle 09:57 via WEB
Grazzie!
 
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Babi il 15/01/11 alle 23:38 via WEB
io ci credo, eccome se ci credo! Grazie di avermelo ricordato...
 
gmetti
gmetti il 04/10/10 alle 00:25 via WEB
assolutamente no! anzi è un'onore
 
gmetti
gmetti il 04/10/10 alle 00:13 via WEB
Cara Francesca, la questione è davvero complicata, ma secondo me nasce solo da una cosa: siamo privilegiati. Quando si ha il privilegio, che è una condizione anche di storia non solo uno stato di fatto, difficilmente lo si vuole mettere in discussione. Vale di più il principio di fermare il gioco, non fare la mossa successiva. Ci si chiude a riccio. Così da un lato nn si rischia e dall'altro non si cede alla critica. Vogliamo vivere nella certezza di "do the right thing", ma in realtà il nostro immobilismo è esattamente l'atto più reazionario che si può fare. Mettersi in discussione, chiedere scusa è molto più rivoluzionario. Essere contraddittori, entrare in conflitto, pensare che le proprie posizioni possano cambiare, che esista una nuova prospettiva implica molto spesso dolore. Lo è anche nella vita di tutti i gg. Riconosciamo i valori dei ns genitori, abbiamo una cultura media anche abbastanza alta, ma la verità è che non siamo in grado di fare gruppo, di far lievitare i sogni a qualcosa di più alto e pragmatico. Ci abbandoniamo molto spesso al sogno, al "se" e ci accontentiamo del cosa si potrebbe fare non di quello che abbiamo fatto. Boh. Conosco brava gente in giro. Molta ha semplicemente paura di esprimersi. Preferisce condividere che esporsi, per mediare il rischio. Posizione che io non sopporto. Non fa parte di me. Sono incazzato dentro per come questo Paese sta andando a puttane. Oggi ho visto Presa Diretta su Rai£ e sono stato male. Ho provato male fisico a vedere certe cose. Mi sono sentito un privilegiato di merda. Ma almeno ho la capacità di ammetterlo. Sono molto attento a governare il mio status, raggiunto con molto sacrificio, ma trovo che ormai la disparità sia troppo grande, e la rachele, la nina, la emma, il tommaso, il piccolo e ultimoa rrivato jack avranno un futuro brutalmente incerto. A chi chiederemo il conto di tutto ciò?
 
franci62dgl
franci62dgl il 03/10/10 alle 23:58 via WEB
gran bello sfogo, caro Pataluc, sincero e pulito, senza retorica. è vero... i nostri bambini non avranno ciò he abbiamo avuto noi, i nostri bravi e severi maestri, le nostre mamme, abili risparmiatrici e dolci educatrici, questo è doloroso. eppure mi domando come è possibile che nella nostra generazione, così bene educata e istruita ci sia tanta gente che non capisce che ci stanno fregando? mi guardo intorno e le persone di allora sono le stesse, i miei compagni hanno le stesse idee di libertà, di rispetto reciproco, di solidarietà che avevamo allora, nelle riunioni di partito tanti anni fa, e le pesone mi coetanee, che incontro ora la pensano tanto come me. e dunque.. dov'è la falla? forse è questo che dovremmo cercare, capire dove e quando abbiamo cominciato a "imbarcare acqua"
 
vedaSinCere
vedaSinCere il 31/08/10 alle 10:24 via WEB
GENIALE... assurda ma geniale..:) mi sono permessa di aggiungerti ai miei blog amici, spero non ti dispiaccia vsc
 
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KIBURI il 05/03/10 alle 21:03 via WEB
La definizione di "Condividere" che troviamo nel dizionario è "avere in comune con altri, essere d'accordo, appoggiare, spartire, approvare". credo sia una grande esigenza umana, siamo fatti per stare in gruppo, o almeno in coppia, è un esigenza che deriva dalla necessità di confrontarci per sapere chi siamo e come funzioniamo. Senza l'altro non esisteremo noi, nel momento in cui ti vedo ed interagisco con te allora io ci sono, seppoi siamo sulla stessa frequenza che figata, allora non sono matto! Ache altri la pensano come me! Sono ok! Questo accade normalmente per chi ha un "riferimento esterno" ovvero ha quasi sempre bisogno dell'approvazione altrui per essere certo che ciò che sta facendo è ok. Poi ci sono coloro che hanno un "riferimento interno", sono loro a decidere se ciò che stanno facendo è ok, applicano un TOTE piuttosto veloce, Text, Operation, Test, Exit ... è ok! "Saper condurre tu per il bene di tutti, assumendoti, per privilegio della tua conoscenza, il fardello della decisione." Occorre avere un buon riferimento interno...altrimenti an la va nò! Una scelta di grande responsabilità, una scelta che si fa ogni mattina quando ci si alza...una scelta che dopo un pò non è più scegliere, diventa il tuo principale modo di condurre il gioco. Il principale, non il solo, alle volte il bene di tutti, meglio, di molti, è anche saper decidere di non decidere affinchè i "molti" possano godere di un momento di consapevolezza in cui comprendano che possono in certi casi farcela da soli e in altri che è un bene che ci sia tu a decide per loro... ...e in quelle volte...il Saper condurre tu per il bene di tutti diventa, per privilegio della tua conoscenza, il piacere della decisione.
 
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ale1.0 il 02/02/10 alle 15:17 via WEB
Amicizia, amitié, amistad... che bella parola con dentro, addirittura, la “radice dell’am-ore”. Non se ne abusa forse un po’? Se parliamo di un sentimento sicuramente si. Se invece è un atteggiamento, anche. Ci sono persone che, nei socialnetwork, ne hanno a migliaia di cosiddetti amici, ma ciò che condividono non è reale o quantomeno è un’approssimazione della realtà. Abbiamo a disposizione testo, video e immagini per pubblicare pensieri, emozioni e stati d’animo. Sarebbe anche un bene… se soltanto a qualcuno fottesse qualcosa di ciò che sentiamo o proviamo. Nella vita, quella vera, sfrecciamo non visti, nelle esistenze degli altri come una stella cadente attraversa il cielo nero mentre tutti dormono e nessuno se la fila. Nessuno indugia abbastanza da incontrare il nostro sguardo, figuriamoci per cogliere il bisogno di riscontro. Si ho detto riscontro. Perché l’immagine che abbiamo di noi stessi è quella che ci rimbalza riflessa dagli occhi dei nostri simili e non quella che arriva dallo specchio al mattino (peraltro neanche tanto rassicurante). Quindi, prima ancora degli amici, sento il bisogno di normalissimi esseri umani, vecchio tipo, modello base, versione uno-punto-zero, che mi mandino pure a fare in culo ma guardandomi dritto negli occhi. E come diceva il replicante …alla fine tutte ‘ste paranoie scompariranno, come lacrime nella pioggia. Questa è l'impressione che ho ogni volta che digitalizzo un pensiero per buttarlo nella rete.
 
aldofk
aldofk il 23/01/10 alle 19:01 via WEB
Non fraintendere, non è vero che tutto si equivale, non stiamo parlando di una filosofia dell'assurdo à la Camus.
Semplicemente, lo è per la 'patafisica. Non per me o per te. Ma per la 'patafisica sì.
Voglio solo sottolineare che la 'patafisica non ha o non è una morale, una filosofia, una guida o una salvezza.
è solo 'patafisica.
 
patacri
patacri il 23/01/10 alle 14:09 via WEB
Grazie Maestro o anche no. Io mi chiamo Cristiana e non Cristina e nemmeno DPDVP è lo stesso. L'apostrofo mancante tornato là dove lo si attendeva rende la 'patafisica più romantica. Come l'apostrofo rosa tra le parole t'amo. Ma pensare che valga tutto e il contrario di tutto, quindi che il tutto equivalga al niente, buttarci nel buco nero dell'infinito, ma anche rimanere sotto le coperte immobili, non rende vana la possibilità di scelta? O la vera scelta è non scegliere? Io voglio assunzioni di responsabilità e scusa, ma anche no, nemmendo dal DPDVP è lo stesso.
 
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