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Un blog creato da mary1987.m il 07/04/2008

PD

PARTITO DEMOCRATICO

 
 

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VELTRONI A COSENZA....

Post n°9 pubblicato il 11 Aprile 2008 da mary1987.m

 
 
 

L'UNICAL INCONTRA IL PD

Post n°6 pubblicato il 08 Aprile 2008 da mary1987.m

Studenti e professori dell'Università della Calabria domani alle 10:30 Aula Caldora incontrerrano il Partito Democratico sui temi dell'Università,della Legalità e dello Sviluppo. Parteciperanno i candidati: Bianca Iusi , Vito Teti , Rosa Villecco Calipari(responsabile Mezzogiorno del Partito Democratico), Marco Minniti(Vice-Ministro dell'Interno). Saluta Gianni Latorre(Rettore dell'Unical). Introduce Stefano Borrelli. Vi aspettiamo numerosi...

 
 
 

Veltroni a Berlusconi: "Lealtà alla Repubblica

Post n°5 pubblicato il 08 Aprile 2008 da mary1987.m

Il Cavaliere: «La lettera degli eredi del Pci è irrecevibile»
Walter Veltroni ha scritto una lettera a Silvio Berlusconi per chiedergli un impegno a garantire, chiunque vinca le elezioni, lealtà alla Repubblica.

Lo annuncia il leader del Pd dal palco del comizio tenuto a Cosenza: «Ho scritto una lettera al principale esponente dello schieramento a noi avverso in cui gli chiedo, quale che sia il ruolo che ciascuno avrà, di dare una garanzia ai cittadini, che io mi impegno a dare, una garanzia di lealtà repubblicana basata su quattro punti: la tutela dell’unità della Nazione, il rifiuto di ogni forma di violenza praticata o dichiarata; la fedeltà alla Costituzione repubblicana; la fedeltà alla bandiera Tricolore e all’Inno di Mameli».

Veltroni ha citato l’ennesimo episodio, dopo quelli dei giorni scorsi che hanno visto protagonisti esponenti della Lega, in cui si metteva in dubbio l’unità del Paese: «Ancora oggi un ex ministro ha detto che non canta l’Inno di Mameli perché non lo conosce», e altri del Carroccio si propongono di «insultare il Sud». «Dopo questa messe di dichiarazioni non responsabili, che fanno preoccupare, io chiedo - ha detto il leader del Pd - che ciascun candidato alla presidenza del Consiglio assuma la responsabilità di prendere, su quattro punti qualificanti di lealtà alla Repubblica, l’impegno solenne a nome della propria coalizione. Io a nome del Pd lo prendo con convinzione e fermezza».

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 07 Aprile 2008 da mary1987.m

 
 
 

Yes we can...l'Italia che si può farePer questo voto PD:

Post n°2 pubblicato il 07 Aprile 2008 da mary1987.m

C’è un’Italia che non si rassegna, un’Italia che ci crede, l’Italia che ce la può fare. Sono oltre cento le dichiarazioni di voto per il Partito Democratico raccolte dall’Unità. Sono le voci di un Paese che si vuole risollevare, che vuole scommettere sulla forza riformista del Pd, che ha fiducia nel suo leader. Le voci di un’Italia ottimista e fiera che crede nelle grandi risorse di questo Paese.


Mondo dello sport

Damiano Tommasi
Calciatore
È la prima volta che non scelgo un politico per esclusione e che rendo pubblico il mio voto. Questo conferma quanto grande sia il mio apprezzamento per Veltroni. Un politico che merita il massimo sostegno.

Renzo Ulivieri
Allenatore
Votare per il Pd è una scelta di generosità. Rappresenta il modo giusto per affrontare i problemi e rapportarsi all’attuale scenario nel nostro Paese. Il Pd è una realtà importante: aiutiamolo a crescere, e a far crescere il Paese.

Claudio Sabatini
Proprietiaro della Virtus Pallacanestro Bologna
Voterò Walter Veltroni, come dovrebbero fare tutti quelli che amano la pallacanestro: per l'attenzione e la passione che ha dimostrato di saper dare al nostro sport.

Yuri Chechi
Ginnasta
Ho aderito da subito al Pd perché rappresenta davvero una novità nel panorama politico italiano. Veltroni ha saputo ridare speranze e fornire proposte nuove a una nazione che ha bisogno di innovazione e di ottimismo, e ha l’esperienza e il carisma per diventare il nuovo premier. In queste settimane ho già notato gli effetti positivi del suo impegno. Le persone sono più ottimiste, hanno più slancio verso il futuro.

Josefa Idem
Canoista
Il Pd può finalmente dare alla nazione un governo stabile, in grado di realizzare le proprie proposte, senza essere vincolato all’appoggio di tante, diverse formazioni politiche. Veltroni è un uomo capace di fare cose concrete, come ha già dimostrato nella sua esperienza di sindaco di Roma.


Mondo della spettacolo, della musica e dell’arte

Jovanotti
Cantante
L’Italia ha bisogno di cambiare. Forse dal dopoguerra a oggi non c’è mai stata un’urgenza di cambiamento e rinnovamento così grande come adesso. Tra le forze in campo mi sembra che quella guidata da Walter Veltroni sia la più adatta a garantire al paese gli strumenti politici per questo possibile cambiamento. Mi sembra che rispetto al resto della scena il Pd sia l’unica possibilità per far entrare uno spiraglio di nuova luce e di entusiasmo verso il futuro dell'Italia. Veltroni non ha mai guidato un governo e credo che abbia i numeri per farlo bene e io ci sto a scommettere su di lui. Penso che lui sia in grado di essere il Presidente del Consiglio di tutti gli Italiani.

Enrico Lucci
“Iena”
Voto partito democratico per 200mila ragioni. Le volete sapere tutte? Diciamo la prima: perché voglio un solo partito al governo e voglio vedere rasi al suolo i mini-partiti italiani di destra e sinistra.

Renzo Arbore
Conduttore Tv
Tutto il mio appoggio al Partito Democratico e a Veltroni. Si può fare.

Salvatore Accardo
Musicista
Voto Pd perché il mio bagaglio culturale mi porta a dare una preferenza verso questo partito. Penso Veltroni sia una delle poche persone politiche alle quali si possa veramente dare fiducia.

Lucio Dalla
Cantante
Voto Pd perché mi trovo sostanzialmente d'accordo con la sua visione. Credo in un cambiamento che mi auguro possa avvenire tramite un sistema di una visione politica ma anche operativo.

Ennio Morricone
Compositore
Voto Pd perché ho grande fiducia in Veltroni, in gran parte della squadra che ha messo insieme e sul progetto politico. Non andare a votare? È un atto di tradimento verso il paese.

Neri Marcorè
Attore
Voto Pd perché Veltroni è una brava persona, capace e onesta. E a differenza di tutti gli altri che hanno già provato a governare l'Italia senza grossi risultati, mi pare, anche se per ragioni e responsabilità diverse, lui è l'unico a non averlo ancora fatto direttamente. E ora, direttamente, ha già impresso alla politica un’accelerazione che fino a pochi mesi fa era impensabile.

Francesco Guccini
Cantautore
Voterò PD sia alla Camera che al Senato. Perché? Qualcuno mi suggerisca una via alternativa e più dotata per tenere questa destra lontana dall'area di governo. La pur breve esperienza recente del centrosinistra ha dimostrato che un altro modo di governare è possibile e che è altrettanto possibile guidare il paese badando agli interessi generali piuttosto che a quelli del presidente del consiglio. Se vi par poco. E c'è un'altra considerazione facile facile: sia da destra che da sinistra risuona da tempo un'eco insistente, "tanto, sono tutti uguali". Ma non è vero che sono tutti uguali, basta guardarsi attorno e valutare alcuni dati reali, anche nel corso di questa campagna elettorale. Ma quell'eco è pericolosa, spinge molta gente a staccare la spina. Voto per creare un argine di responsabilità a questa brutta deriva che cancella le differenze e sottrae ai cittadini il potere di decidere, di scegliere. Ecco perché non avrò dubbi su cosa fare.

Paolo Hendel
Comico
Prima di tutto vorrei dire che si deve andare a votare. Capisco la delusione e capisco anche la rabbia per come vanno le cose in Italia, però non votando non si cambiano certo le cose. Non è vero che è tutto un "magna-magna",. Si dice che la politica è una cosa sporca e anche questo non è vero per tutti; la politica è una cosa sporca, per esempio, quando uno "scende in campo" per risolvere i suoi guai giudiziari e per difendere i suoi interessi privati, senza far nomi ovviamente! Ma c'è anche chi fa politica perché crede nella democrazia e nella possibilità di migliorare la situazione. Voto Pd con la speranza che le cose vadano meglio per l’Italia.

Lucia Poli
Attrice
Voto PD perché spero che questo voto abbia una valenza pratica nel risollevare l’Italia dalla condizione di degrado, in primis culturale, in cui versa. Apprezzo l’impegno di Veltroni e di quanti lo seguono in questo percorso, perché si è finalmente tornati a parlare di etica e di valori, di una politica più accorta e meno “sprecona” e di una rinnovata attenzione alle fasce più deboli e in difficoltà. In questo periodo di grande pessimismo ammiro il coraggio, la speranza e l’energia che Veltroni impiega nel portare avanti questo tentativo di riqualificare la politica italiana. Si è tornati a parlare di etica... questo è semplicemente bellissimo!

Paolo Fresu
Jazzista
Voto Pd perché ci credo fortemente altrimenti non lo farei e mi sembra l'unica alternativa a una svolta politica fondamentale che serve al paese. Il nuovo modo di intendere la politica. Quello che ho professato di fare quando sono stato nominato coordinatore regionale. Voto Pd perché è il partito che fa una politica diversa, più corretta, etica, nuova. Secondo me un giovane dovrebbe votare Pd perché sta nascendo un nuovo partito che fa politica giovane fatta da giovani e dedicata al mondo che sta cambiando. E poi la motivazione è la speranza di un vero cambiamento per avere un governo più efficiente e pluralità di pensiero.

Paolo Virzì
Regista
Voto Pd perché mi auguro che il Partito Democratico metta in moto un grande processo per coinvolgere le tante persone che finora si sono tenute lontano dalla politica. E che così si aprano nuovi accessi attraverso forme più moderne di partecipazione: ad esempio, io sono iscritto al circolo on line del Pd “Barack Obama”. Poco tempo fa è stata organizzata una assemblea in rete, dove sono intervenuti tantissimi giovani che nella loro vita erano sempre rimasti alla larga da qualsiasi militanza politica, ed è venuto fuori un dibattito ricchissimo. In vista delle elezioni politiche, è importanteche non prevalga tra la gente la rassegnazione e la sfiducia, anche perché il Pd è l'ultima speranza per un ricambio della classe politica.

Piera degli Esposti
Attrice
Voterò e voterò partito democratico. Vengo da una famiglia di sinistra, sono stata educata andando alle feste dell'Unità, da un padre sindacalista e dalle manifestazioni con Dalla e altri che erano allora ragazzi. Credo di riconoscere quei volti in quelli di del partito democratico di oggi. Tengo per l'uomo felice e le persone che mi hanno umanamente protetto sono sempre state di sinistra. È per me molto naturale stare a sinistra e votare Partito Democratico.

Gigi Proietti
Attore
Voto Pd e non è un mistero. Mi sembra che sia un progetto, anche culturale, che rispetti in prospettiva certe istanze che vengono da lontano. Soprattutto è stato formato un partito e non più delle coalizioni e questo ne fa un riferimento più serio e riconoscibile per l’elettore comune, quale sono io.

Giobbe Covatta
Attore
Certo che voto Pd: con affetto sfrenato nei confronti di Walter. Un affetto non solo di carattere familiare, legato a una lunga conoscenza - siamo anche stati in Africa insieme -, ma perché ne conosco per certo l’onestà intellettuale, i suoi timori e i suoi sconforti politici. Ho una stima profondissima per lui, sono tra i primi firmatari del suo progetto e gli ho dato carta bianca. Totalmente.

Nicola Piovani
Compositore
Voterò per il PD perché vorrei evitare che l'Italia si ritrovasse governata dai Brambilla, Bossi, Ciarrapico eccetera eccetera. Perché quest'occasione che il PD offre mi sembra un treno da non perdere (perso questo non voglio immaginare quando ne passerà un altro). Perché Walter Veltroni e la maggior parte dei candidati mi sembrano più che degni di fiducia.. Perché l'«antipolitica» ha una grande forza teatrale, e va bene per la figura letteraria dell'«anticittadino». Ma il governo del paese
domanda ben altre capacità e concretezze. E poi perché provare a crederci è meglio dello squallido cinismo sistematico.

Nicoletta Conti
Direttore d’orchestra
Voterò Pd perché mi aspetto attenzione e concretezza in tema di uguaglianza tra i sessi. Un obiettivo che lo stesso Veltroni ha mostrato di ritenere fondamentale. Servono regole certe come nei paesi anglosassoni che tutelino l’accesso delle donne nel mercato del lavoro.

Patrizio Roversi
Conduttore Televiso
Voto Pd perché non è un partito identitario ma è già, di per se’, una piattaforma di mediazione tra punti di vista diversi. Non è più possibile, come una volta, governare con gli slogan rivolti alla «propria gente». Spero anche che il mio voto al Partito democratico serva a ricompattare l’Unione, che è il punto di partenza e l’approdo di un progetto per il quale mi sono speso in tutti questi anni e che sta governando con successo tante amministrazioni locali.


Mondo della cultura

Roberto Grandi
Massmediologo
Voterò Pd perché c’è la convinzione che possa nascere un soggetto politico nuovo, che può e deve essere il soggetto innovatore della politica italiana.Poi se vince la speranza è che alla ricerca, alla formazione e all’innovazione di qualità siano forniti i mezzi per diventare la risorsa strategica del paese. Obiettivi concreti e fondamentali, perché definiscono quello che è il motore strategico del paese. Questo è un aspetto che fino a oggi è stato sottovalutato rispetto a tutti gli altri paesi con cui siamo “in concorrenza”, il nostro investimento in ricerca, formazione superiore e innovazione è assolutamente troppo basso. E questo è strategico per una paese avanzato, non possiamo lavorare sul costo del lavoro.

Guido Fabiani
Rettore
Siamo di fronte a una importante fase di trasformazione politica del paese e ho scelto Pd perché è la proposta, politica, con programma e leader più convincente e più vicina a quelli che sono i miei ideali: sano riformismo di sinistra.Poi, con il Pd al governo, mi aspetto una capacità più netta di puntare sullo sviluppo sociale, civile ed economico del paese e con un’attenzione particolare al problema dello sviluppo del capitale umano atraverso la ricerca e la formazione.

Ilaria Catastini
Presidente di «ANIMA»
Penso che quello che è accaduto in Italia con il Pd è un evento storico e questo paese ne aveva fortemente bisogno. Veltroni e il gruppo dirigente del partito hanno realizzato in poche settimane e mesi quello che in altri paesi è accaduto in anni, e già così si percepisce un’ondata fortissima di consenso e di attenzione rispetto a questa forzapolitica. La grande attenzione che dimostra il Pd verso i temi dell’ambiente, della responsabilità, del senso civico verso le donne e i giovani, offrono una visione di speranza di un nuovo sviluppo e di una nuova espressione democratica.

Massimiliano Fuksas
Architetto
Voto Pd per tre motivi: 1) è il primo tentativo per cercare di semplificarela struttura dei partiti. 2) Perché Veltroni è il candidato premier che già denota un cambiamento: ha 20 anni in meno rispetto al candidato della destra. 3) La politica sociale e culturale ha con Veltroni una grande attenzione. A chi non sa ancora cosa segnare sulla scheda elettorale li invito a riflettere: vogliono avere per altri 12 anni (5 come capo del governo e 7 come eventuale presidente della Repubblica) ancora il capo dell’opposizione?. Berlusconi è un uomo che oramai è usurato dalla politica e averlo all’età di 84 anni ancora nei ranghi fa veramente paura».

Giulio Girello
Filosofo
Il mio voto andrà al Pd per la stima politica e scientifica verso l’uomo Veronesi.

Gad Lerner
Giornalista
Il Partito democratico può essere una risorsa preziosa per cambiare l’Italia: se si rafforza un grande polo riformista, superando gli steccati ideologici e le divisioni d’origine ottocentesca, allora sarà più semplice rinegoziare intorno ad esso, in termini meno ricattatori, le alleanze fallite nell’Unione. Solo allora, per governare il Paese, la sinistra potrà tornare ad unirsi. La vittoria del Pd può fare bene all’Italia quanto la vittoria del Pdl può farle male. Questo centrodestra è una somma di particolarismi e protezionismi, la sintesi perfetta tra il leader dei tassisti romani e il generale della guardia di finanza che usava l’aereo di stato per farsi portare i gamberoni freschi.

Alessandro Dalai
Editore
Il mio voto al Pd è soprattutto un voto di fiducia a Walter Veltroni che, rappresenta il futuro del partito.

Mario Deaglio
Economista
Quella del Partito democratico è la proposta più incisiva. Inoltre il programma è sufficientemente realistico: non ci sono aree di nero nel modo in cui vengono posti i problemi.

Carlo Lucarelli
Scrittore
Ho scelto il Pd perché credo che all'interno di questo nuovo partito si possano cambiare un po' di cose che in questo Paese non vanno. Veltroni in questo è stato intelligente e innovatore. Il quadro politico mi sembra già semplificato, il fatto che il Pd corra da solo a queste elezioni ha portato a cambiamenti generali positivi. Chiunque vincerà, dovrà fare importanti riforme strutturali, ed per questo penso sia meglio che alla fine vinca il Partito Democratico.

Luigi Bonanate
Docente
Tre ragioni per i tre abiti che indosso, di studioso, di cittadino italiano, di cittadino nel mondo. Come studioso: non ho alcun dubbio che il Pd possegga una professionalità in politica estera assolutamente superiore al Pdl. Come cittadino: il Pd possiede una cultrura internazionalista che non si ritrova minimamente nel Pdl. Come cittadino nel mondo: il Pd si riconosce nei principi dell’organizzazione internazionale; condivido il tendenziale rifiuto dell’opzione militare come prima scelta; la sua predilezione per la politica di pace e di conciliazione è la stessa che propongo da sempre.

Massimo Cacciari
Filosofo
Voto PD perché è l’unica autentica novità politica degli ultimi 15 anni. La sua sola presenza ha indotto significativi cambiamenti in positivo anche per quanto riguarda il centro-destra. Voto PD perché il programma elettorale non è fatto di più parole che si contraddicono pagina dopo pagina: è un programma di coerente riformismo. Non ci sono più equilibrismi e compromessi pasticciati con forze di conservazione. E poi, il leader del Pd è un politico che ha saputo creare una sua immagine di freschezza. Ed ha 20 anni di meno di Berlusconi, può quindi aspirare a governare al futuro mentre Berlusconi rappresenta il passato.

Remo Bodei
Filosofo
Di questo nuovo partito mi piace soprattutto che abbia avuto la forza e il coraggio di svincolarsi dai ricatti dei piccoli partiti, dai condizionamenti dei «nanetti». Condivido in pieno la scelta di presentarsi agli elettori da solo, col proprio programma, con la propria coerenza. E mi piace anche che si sia presa finalmente sul serio la parola riformismo. Veltroni ha dimostrato di volere definitivamente mettere da parte le ideologie, di pensare a un rinnovamento della società italiana su basi nuove, affrontandone i problemi senza pregiudizi e schematismi. Non si guida un paese, non si affrontano le moderne problematiche poste dalla concorrenza e dal mercato globale con un paese bloccato e chiuso nel passato. Ecco col Pd si cerca di aprire la società, di lasciarsi alle spalle l’immobilismo, di compiere delle scelte nette.

Nicola Cacace
Economista
Dopo il fallimento dell'unilateralismo americano c'è bisogno di un multilateralismo con l'Europa protagonista nel mondo e quindi c'è bisogno di grandi partiti riformisti ed europeisti. La nascita del Pd può contribuire ad elaborare una critica da sinistra a quel capitalismo finanziario di origine anglosassone oggi in crisi, che da Reagan e Thatcher in poi ha prodotto instabilità monetaria e povertà crescenti. Voterò Pd per le politiche, europeista, di sviluppo sostenibile e di eguaglianza descritte nel programma, programma che, contrariamente a quanti parlano di somiglianze con altri, è l'unico dove la parola eguaglianza compare svariate volte.

Nando Dalla Chiesa
Sociologo
Perché il Partito Democratico? Perché è il miglior progetto politico sorto in Italia dopo la grande crisi dei primi anni novanta. Figlio dell'Ulivo del '95-'96, che rimise tutto in movimento.. Il partito democratico si è proposto da subito come l'orizzonte verso il quale guidare le culture e le esperienze ispirate alla democrazia e al progresso civile nate fuori dagli impianti culturali della Prima Repubblica. Bene. Finalmente è nato. E oggi è alla sua prima prova elettorale contro la destra che conosciamo. E l'affronta con il coraggio della battaglia a viso aperto, libera dall'incubo di dovere incerottare alleanze rissose e irresponsabili.

Enrico Alleva
Scienziato
Invito convintamene a votare Pd perché faccio parte di quella generazione di ricercatori ultracinquantenni che vedono in una nuova stagione un rinnovamento irrinunciabile per la politica della scienza in Italia. Per scorgere finalmente una ricerca italiana non stracciona né vittima di perversi nepotismi e clientelismi.

Giovanni Bollea
Neuropsichiatra
Credo che Il Pd risolverà un problema strettamente italiano. Noi abbiamo due tradizioni, cattolica e laica, che comunicano insieme, anche se a volte si avvicinano e si allontanano hanno comunque uno scopo in comune. Il Pd risolve: è un punto di rinascita. Dobbiamo essere orgogliosi che sia il Partito Democratico a dimostrare all’Europa la grandezza politica, religiosa e di giustizia sociale dell’Italia.

Vittorio Foa
Voto PD per due soluzioni: 1) Per non dire mai bugie. 2)Per trasformare la lotta ecologica da impedimento allo sviluppo a principale motore dello sviluppo. Ai giovani e a tutti gli indecisi dico: si vota una sola volta, le cose giuste è meglio farle subito. Non aspettate altri 5 anni.


Mondo del lavoro

Marco Boccardi
Operaio della Richard Ginori Sesto Fiorentino
Voto PD perché vedo nelle idee di Walter Veltroni un nuovo modo di fare politica. Tornano ad emergere i valori che fin adesso sono rimasti schiacciati dal mondo dell’apparenza. Si torna a parlare, non soltanto di questioni pratiche, ma di una morale da trasmettere anche a chi, come i più giovani, non hanno avuto, come me, i valori di una realtà politica ormai scomparsa. C’è bisogno di trovare qualcosa in cui credere e Veltroni ci sta offrendo questa possibilità. Lo fa parlando di
fatti concreti e non riempiendoci di slogan. Lo fa parlando di una politica più vicina a chi è in difficoltà, a chi lavora, a tutte quelle persone che non possono emergere per i loro conti in banca, ma che non per questo ne sono meno meritevoli.

Caterina Molari
Giornalista co.co.pro.
Voterò Pd per due motivi principali. Uno: perché le prime parole di Veltroni alla presentazione ufficiale del programma sono state per me e per tutti quelli come me: milioni di lavoratori che hanno contratti a progetto, interinali, a termine... in un parola, per tutti i precari d'Italia. Due: perché lo sforzo fatto dal Pd in quest'ultimo anno, che ha portato all'unione di due partiti storici italiani, con estrazioni diverse, a tratti anche opposta l'una all'altra, è uno sforzo democratico che non ha precedenti nella storia politica del nostro Paese. In bocca al lupo, Pd!

Alessandra Mazzi
Imprenditrice
Voto PD perché credo che alla base di ogni Paese civile ci debba essere la giustizia sociale ed un governo che non presta attenzione alle classi sociali più deboli non ha futuro. Ho sempre creduto nei valori della sinistra non solo come cittadina ma soprattutto come cattolica perché sono i valori del rispetto, del riconoscimento della dignità umana, dell’impegno a favore dei più deboli. Nella mia vita non ho mai avuto una tessera in tasca, ma oggi in questo PD ho trovato un entusiasmo nuovo, una energia positiva che mancava da tempo nel panorama logoro della politica. Dobbiamo pensare a quale Paese lasceremo domani ai nostri figli. C’è un disperato bisogno, soprattutto da parte delle nuove generazioni, di poter ricominciare a credere in qualcosa.

Carlo Federico Grosso
Avvocato
Non ho il minimo dubbio: voto Pd perché mi sembra l’unica forza veramente innovativa che si presenta nel panorama politico. Mi sembra una grande scommessa che si deve vincere a tutti i costi. Il Pd può essere veramente la forza politica di rinnovamento in grado di fondare una nuova Italia.

Paolo Anibaldi
Chirurgo
Ci sono 2 buoni motivi per votare Pd: 1)È il vero progetto nuovo della politica, non nel dire, ma nel fare. 2)Nel progetto di crescita generale c’è opportunità per tutti, anche per le fasce deboli.

 
 
 

12 punti per rendere l'Italia Migliore...

Post n°1 pubblicato il 07 Aprile 2008 da mary1987.m


Sabato 16 febbraio Walter Veltroni, segretario del Pd, ha presentato all'Assemblea Costituente dodici punti programmatici. Sono alcune delle nostre idee per cambiare il Paese, e riportarlo sul cammino dell'innovazione.  Li riportiamo brevemente. 

 

Primo: modernizzare l’Italia.

Pensare ad un’Italia moderna significa scegliere come priorità le infrastrutture e la qualità ambientale.

Il Paese ha bisogno di infrastrutture e servizi che oggi sono ostacolati più da incapacità di decisione che da carenza di risorse finanziarie.

 

Noi riformeremo la normativa di valutazione ambientale delle opere, con l'eliminazione dei tre passaggi attuali e la concentrazione in un’unica procedura di autorizzazione, da concludere in tre mesi. La priorità va data agli impianti per produrre energia pulita, ai rigassificatori indispensabili per liberalizzare e diversificare l'approvvigionamento di metano, ai termovalorizzatori e agli altri impianti per il trattamento dei rifiuti, alla manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica.

 

L’Alta Velocità è il più grande investimento infrastrutturale in corso nel nostro Paese: va completato e utilizzato appieno. Il completamento della TAV metterà a disposizione del trasporto regionale un aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie. Noi le useremo per ridurre il traffico attorno alle grandi città e per dare ai pendolari un servizio finalmente decente.

 

Secondo: crescita del Mezzogiorno, crescita dell’Italia.

La priorità in materia è quella di portare entro il 2013 la rete delle infrastrutture, a cominciare dal sistema dei trasporti – strade, ferrovie, porti, aeroporti e autostrade del mare – su un livello quantitativo e qualitativo confrontabile con l’Europa sviluppata. E lo stesso vale per servizi essenziali come quelli idrici e ambientali.

 

La Sicilia ha bisogno di una rete infrastrutturale che le consenta di diventare davvero, con le altre regioni del nostro Mezzogiorno, la naturale piattaforma logistica per gli scambi di servizi, di beni, di persone, di culture in un’area cruciale del mondo.

 

Terzo: controllo della spesa pubblica.

Proprio l’esperienza di questi due anni ci consente di dire credibilmente ai cittadini italiani che nella prossima legislatura, il banco di prova decisivo per il Governo del Partito Democratico è quello di riqualificare e ridurre la spesa pubblica. Senza ridurre, anzi facendo gradualmente crescere in rapporto al PIL, la spesa sociale aumentandone la produttività e rendendola finalmente quel fattore di sviluppo e di uguaglianza che oggi ancora non è.

 

Mezzo punto di PIL di spesa corrente primaria in meno nel primo anno, un punto nel secondo e un punto nel terzo: il conseguimento di questo risultato è condizione irrinunciabile per onorare l'altro impegno che assumiamo con i contribuenti italiani, famiglie e imprese: restituire loro, con riduzioni di aliquota e detrazioni, ogni Euro di gettito aggiuntivo, derivante dalla lotta all'evasione fiscale. Obbiettivo del Partito Democratico è quello di semplificare il nostro barocco sistema amministrativo, ridurre le sovrapposizioni fra uffici, livelli istituzionali, organismi ed enti pubblici, accorpare in un’unica sede provinciale tutti gli uffici periferici dello Stato.

 

Cominceremo da subito abolendo le Province nei grandi Comuni metropolitani, ai quali andranno dati poteri reali in settori importanti come la mobilità.  Utilizzeremo in modo produttivo il grande patrimonio demaniale, con l’accordo di Stato e Comuni, in modo da abbattere contestualmente di qualche punto il debito pubblico, che potrà così scendere più rapidamente al di sotto della soglia del 100 per cento sul PIL. Libereremo così risorse per almeno un punto di PIL all’anno.

 

Quarto: Pagare meno, pagare tutti.

Oggi è possibile ridurre davvero le tasse ai contribuenti leali, che sono tanti, lavoratori dipendenti e autonomi, e che pagano davvero troppo. Il risanamento della finanza pubblica realizzato negli ultimi due anni, combinato con questo credibile e concreto programma di riduzione e riqualificazione della spesa e con la prosecuzione della lotta all’evasione, permette per il futuro, anche per quello immediato, di programmare una riduzione del carico fiscale.

 

Un obiettivo che si traduce, subito, in un incremento della detrazione IRPEF a favore dei lavoratori dipendenti. E dunque in un aumento di salari e stipendi.

 

Quinto: investire sul lavoro delle donne.

Il modello sociale italiano è oggi afflitto da tre gravi patologie: bassi tassi di occupazione femminile, bassa natalità e alti tassi di povertà minorile. Per questo noi vogliamo trasformare l’enorme capitale umano femminile inattivo in un “asso” da giocare nella partita dello sviluppo, della competitività, del benessere sociale.

 

Vogliamo rovesciare il circolo vizioso in un circolo virtuoso. Più donne occupate significa infatti più crescita, più nascite (come dimostra l’esperienza degli altri paesi europei), famiglie più sicure economicamente e più dinamiche e meno minori in povertà.

 

Sesto: aumentare il numero di case in affitto.

La scarsa disponibilità di case in affitto blocca la mobilità, specie dei giovani e delle giovani coppie. Il terzo delle famiglie che non possiede abitazioni è esposto al rischio di aumenti dei costi degli affitti e alle difficoltà di poter acquistare una casa senza venderne un'altra.

 

Tra le misure che proporremo per aumentare l’offerta di case in affitto, un grande progetto di social housing realizzato da fondi immobiliari di tipo etico a controllo pubblico, con ruolo centrale della Cassa Depositi e Prestiti, che può mobilitare risorse per 50 miliardi di euro, senza intervento di spesa pubblica, per la costruzione e gestione di 700 mila unità abitative da mettere sul mercato a canoni compresi fra i 300 e i 500 euro.

 

E una coraggiosa riforma del regime fiscale degli affitti: tassare il reddito da affitto ad aliquota fissa, ferma restando l’opzione per la condizione di miglior favore; e consentire la detraibilità di una quota fissa dell’affitto pagato fino a 250 euro mensili.

 

Settimo: incremento demografico.

Grande obiettivo programmatico del Partito Democratico è quello di invertire l’attuale trend demografico, aiutando in modo significativo le famiglie con figli, mediante l’istituzione della Dote fiscale per il figlio, proposta dalla Conferenza governativa di Firenze sulla famiglia.

 

La Dote sostituisce gli attuali Assegni per il nucleo familiare e le detrazioni Irpef per figli a carico, assicura trattamenti significativamente superiori a quelli attuali, si rivolge anche ai lavoratori autonomi.

L'asilo nido deve diventare un servizio universale, disponibile per chiunque ne abbia bisogno. Il nostro obiettivo, in collaborazione con le Regioni e gli enti locali, è quello di raddoppiare il numero dei posti entro cinque anni, in modo da assicurare il servizio ad almeno il 20 per cento dei bambini da 0 a 3 anni.

E’ anche con questi strumenti che si sostiene la famiglia, che la si aiuta a svolgere la sua importante funzione sociale.

 

Dobbiamo fare della nostra una società a misura di bambino, riservando all’infanzia i tempi e gli spazi di cui ha bisogno.

 

Ottavo: Scuola, Università e Ricerca.

Abbiamo bisogno di “campus” scolastici e universitari. Abbiamo bisogno che per i ragazzi i luoghi di formazione non siano come una fabbrica o un ufficio, ma dei centri di vita e di formazione permanente.

Cento “campus”, universitari e scolastici, dovranno essere pronti per il 2010. Questi saranno a tutti gli effetti delle centrali di sapere per le comunità locali, dei luoghi di formazione e di “internazionalizzazione” per i nostri ragazzi.

 

Tutti gli studenti delle scuole italiane saranno periodicamente sottoposti a test oggettivi, che serviranno alle famiglie per valutare la qualità dell’apprendimento dei ragazzi e della scuola che frequentano.

Importante sarà l’investimento destinato alla professionalità dei docenti. Ciò significa ad esempio prevedere per gli insegnanti periodi sabbatici di aggiornamento intensivo, così come avviene per i professori universitari.

 

Quanto alla ricerca, dobbiamo spingere le imprese a investire più risorse, concentrando solo sugli investimenti in ricerca e sviluppo i contributi a fondo perduto.

 

Nono: lotta alla precarietà, miglior qualità del lavoro e più sicurezza, un diritto fondamentale della persona umana.

In questo senso si tratta di difendere e promuovere standard minimi di civiltà. Ma anche di far avanzare un’idea alta della competizione e della produttività.

 

Per questo bisogna creare un'unica Agenzia Nazionale per la sicurezza sul lavoro, grazie alla quale potrà essere realizzato un sistema di forti premi per le imprese che investono in sicurezza, agendo sul livello della contribuzione; bisogna, inoltre, avviare la sperimentazione di un compenso minimo legale, concertato tra le parti sociali e il governo, per i collaboratori economicamente dipendenti, con l'obiettivo di raggiungere 1.000 euro mensili.

 

Troppi giovani sono ora “intrappolati” troppo a lungo, spesso per anni, in rapporti di lavoro precari.

Noi contrasteremo questa situazione, facendo costare di più i lavori atipici e favorendo un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito. Un percorso che preveda un allungamento del periodo di prova e una incentivazione e modulazione del contratto di apprendistato come strumento principale di formazione e di ingresso dei giovani nel lavoro.

 

Decimo: garantire la Sicurezza.

Far sentire sicuri i cittadini, aumentando la presenza di agenti per strada e anche utilizzando nuove tecnologie è uno dei principali obiettivi programmatici del Partito Democratico.

 

Per questo, trasferiremo ai comuni funzioni amministrative e vareremo un piano di mobilità interna alla Pubblica Amministrazione di personale civile oggi sottoutilizzato, per impiegarlo nelle attività amministrative di supporto alle attività di polizia. La sicurezza dipende anche dalla certezza della pena. Troppo frequenti sono i casi di condannati per reati di particolare allarme sociale che vengono ammessi a rilevanti benefici di legge senza avere mai scontato un giorno di carcere.

 

Il “pacchetto sicurezza” approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 ottobre scorso aveva ampliato il numero dei reati particolarmente odiosi, fra questi la rapina, il furto in appartamento, lo scippo, l’incendio boschivo e la violenza sessuale aggravata. E in tutti questi casi prevedeva l’obbligo della custodia cautelare in carcere, il giudizio immediato, l’applicazione d’ufficio della custodia cautelare in carcere già con la sentenza di primo grado e l’immediata esecuzione della sentenza di condanna definitiva senza meccanismi di sospensioni. Su questa linea noi proseguiremo.

 

Undicesimo: giustizia e legalità

Di innovazione ha bisogno un’altra sfera decisiva nella vita di un Paese e di ogni suo cittadino: quella della giustizia, della legalità.  Il Partito Democratico, sia attraverso il codice etico, sia attraverso norme statutarie relative ai comportamenti di suoi iscritti eletti nelle istituzioni, stabilisce indicazioni rigorose in particolare sulla qualità delle nomine di cui i suoi rappresentanti dispongono.

 

Proporremo, inoltre, norme innovative per la trasparenza delle nomine di competenza della politica. Per ognuna di esse, dovranno essere predeterminati e resi pubblici criteri di scelta fondati sulle competenze; attivate procedure di sollecitazione pubblica delle candidature; infine, pubblicato lo stato e gli esiti delle procedure di selezione. Noi proporremo anche di introdurre nel nostro ordinamento il principio della non candidabilità al Parlamento dei cittadini condannati per reati gravissimi come quelli connessi alla mafia e alla camorra, alle varie forme di criminalità organizzata, o per corruzione o concussione. Il nostro undicesimo grande obiettivo programmatico comprende anche il motivo principale dell’emergenza giustizia: i tempi del processo, sia penale che civile.

 

Noi porteremo a compimento le riforme avviate negli scorsi anni, come la razionalizzazione e l’accelerazione del processo civile e di quello penale. Ma adotteremo anche provvedimenti amministrativi che possono essere presi immediatamente, per accrescere l’efficienza del sistema giudiziario italiano.

C’è poi il nodo delle intercettazioni telefoniche, informatiche e telematiche. E’ uno strumento essenziale al fine di contrastare la criminalità organizzata e assicurare alla giustizia chi compie i delitti di maggiore allarme sociale, quali la pedofilia e la corruzione. Si tratta di conciliare queste finalità con i diritti fondamentali, come quello all’informazione e quelli alla riservatezza e alla tutela della persona.

 

Dodicesimo: banda larga in tutta Italia e TV di qualità.

L’effettiva possibilità di accesso alla rete a banda larga deve diventare un diritto riconosciuto a tutti i cittadini e a tutte le imprese, su tutto il territorio nazionale, esattamente come avviene per il servizio idrico o per l’energia elettrica. Noi realizzeremo, a partire dalle grandi città, reti senza fili a banda larga  per creare un ambiente disponibile alla gestione di nuovi servizi collettivi.

 

Per quanto riguarda la televisione è necessario seguire i principi della libertà, della concorerenza e dell'autonomia. Più libertà significa superamento del duopolio, oggi reso possibile dall'aumento di canali garantito dalla TV digitale. Per andare oltre il duopolio occorre correggere gli eccessi di concentrazione delle risorse economiche, accrescendo così il grado di pluralismo e di libertà del sistema. La libertà di informazione è un cardine della democrazia, come ci ha insegnato un grande giornalista, che resta nel cuore di tutti gli italiani, Enzo Biagi.

 

Più concorrenza significa ricondurre il regime di assegnazione delle frequenze ai principi della normativa europea e della giurisprudenza della Corte costituzionale.  Più qualità: noi proponiamo di istituire un fondo, finanziato da una aliquota sui ricavi pubblicitari, che finanzi le produzioni di qualità. Dire qualità e dire Italia è la stessa cosa. Più autonomia della televisione dalla politica significa, subito, nuove regole per il governo della RAI. La nostra idea è quella di una Fondazione titolare delle azioni, che nomina un amministratore unico del servizio pubblico responsabile della gestione.


 
 
 
 

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