Creato da studio.polar il 04/01/2013

Clinica Pedagogica

pedagogia ad orientamento lacaniano relazionale

 

 

LA PESTE

Post n°17 pubblicato il 13 Marzo 2020 da studio.polar

Il Coronavirus è figlio di un virus molto più grande che si chiama ignoranza: di che cosa? Della mancanza di rispetto del proprio corpo, ecco la vera peste.

Il proprio corpo non è il corpo che si ha - adesso - ma il corpo che non si ha – ancora - .

Quello che abbiamo pensato che non ci appartenesse e non ci riguardasse è sempre stato lì davanti a noi, e lo abbiamo disprezzato con tracotante abitudine: l’ambiente naturale, il corpo dell’altro, la parola dell’altro.

Il mio corpo è simile al corpo dell’altro.

Come potremmo allora riappropriarci di noi e tornare ad avere un corpo sano, senza virus ?


 

 
 
 

Bloc Notes 1

Post n°16 pubblicato il 21 Aprile 2016 da studio.polar

 

·        L’EMOZIONE  NON  è  L’AFFETTO.

L’emozione è dalla parte della guerra. Qui il moto, il movimento dell'emozione fa coppia

con l’entusiasmo bellico.

La guerra è, anche, l'altra faccia dell’innamoramento

·        
L’affetto è dalla parte del principio della civiltà; dell’amore; profitto per entrambi;

dalla parte ricchezza raggiunta con un lavoro che è forza etica, come coppia o come una squadra unita.

Qui la eventuale stanchezza non sente la noia.

·         Lo stesso vale per SINTOMO che non è il DISTURBO.

il        Il intomo suppone una causa. Suppone l'introduzione del soggetto e la dimensione dell’Altro a cui si rivolge, cioè la traslazione.

·     Ecco la ricchezza:

Prendere in considerazione la soggettività permette altri margini di efficacia. Permette che arrivi in primo piano la responsabilità, il che significa che per il disagio in gioco si può offrire un trattamento, che  può essere elaborato con un guadagno di sapere per il soggetto.

La guarigione esiste. È il ns. cambio di posizione nei confronto della nostra idiozia, nel confronti del nostro disagio, nei confronti dell’angoscia che è supposta esistere. È la presa di consapevolezza che siamo noi la fonte dei nostri errori e lamentele.

Questo non vuol dire cha la sofferenza e il dolore non esistono; anzi, questi possono essere veramenti terribili quando abitano in un area in cui il soggetto non ha accesso e di cui non suppone nemmeno l'esistenza.

Anche se fossero falsi, il loro essere falso è più vero del vero, è l'incarnazione dell'impossibile diventando un Vero sul vero, quandanche poggiasse sul falso.

Ma per tutto questo basta leggere attentamente Freud, di cui oggi dobbiamo dimostrare l'esistenza.

 

 

 

 
 
 

bloc notes

Post n°15 pubblicato il 10 Settembre 2015 da studio.polar

 

Papa Francesco ha detto che lo sguardo che rivolgiamo all’altro è lo sguardo verso noi stessi.

Vero.

Aggiungerei  che ancora di più lo sono la facoltà e volontà del pensiero, visto che i più bravi ( ovvero i più maligni e il mondo ne è pieno soprattutto nei media, ma oggi il mudium _ del chi_ è il messaggio) riescono a mentire anche con lo sguardo e ad essere scissi nel pensiero.

La scissione la separazione tra corpo e mente è patologia.

Con l’ausilio del dott. Contri  ricordiamo che  l’umiliazione ferisce anzitutto il pensiero, e come tale è il nemico dell’amicizia, quella che non esiste se non è amicizia del pensiero:

     questa umiliazione è il primo peccato, sinonimo di delitto.

      Umiliazione è sinonimo di diffamazione del pensiero, ossia riguarda il legame sociale a partire dal suo inizio istituito, la frase, cosa fatta in autonomia intorno ai due anni:

      La diffamazione rende impotente perché esclude il - prima che dal - legame sociale.

     E’ una questione di fatto:

      solo l’individuo è fonte, l’unica, del regime dell’appuntamento ossia del legame sociale:

     è questa  la verità rimossa, pervertita, preclusa, dei millenni.

 

     Il legame sociale non precede l’individuo perché questo ne è la sede:

     da cui l’espressione “san(t)a sede”.

 

     La san(t)a sede - Chi - va conquistata, non viene dalla Natura né dal Cielo.

 

 
 
 

pedagogia applicata

Post n°14 pubblicato il 20 Marzo 2015 da studio.polar
Foto di studio.polar

La pedagogia psicoanalitica applicata è la pratica dell’educatore, dell’operatore che non assiste, non dirige, non comanda.

È quella pratica che ascolta, osserva, gioca, domanda. La pedagogia psicoanalitica applicata diventa generativa,  nel senso che desidera generare desiderio . L’operatore è al servizio e al sostegno del desiderio dell’altro, lavora affinché l’altro abbia un posto, affinché l’altro si muova e produca un suo posto tutto da costruire. La generatività  del desiderio  è l’effetto della pedagogia applicata ispirata a da Freud e Lacan.

La pedagogia psicoanalitica applicata non psicoanalizza, lavora sul campo, in relazione , sul territorio.

È consulenza pedagogica, ad orientamento psicoanalitico.

 
 
 

CONVEGNO AUTISMO

Post n°13 pubblicato il 23 Ottobre 2014 da studio.polar
Foto di studio.polar

segnalazione evento
A  FIRENZE
9 NOVEMBRE  2014
SMS di Rifredi
Via Vittorio Emanuele II, 303 - Firenze
  • 9:00
    Registrazione dei partecipanti
  • 9:30-10:00
    Alessandro Guidi, psicoanalista 

    Introduzione
  • 10:00-10:30
    Maurizio Niccolai, educatore, presidente della Consulta sulla Salute Mentale del Comune di Firenze 

    “Narrazione di un’esperienza”
  • 10:30-11:00
    Fulvio Sorge, psichiatra, psicoanalista 

    “«We don't need no thought control» Psicoanalisi e autismo all’alba del Terzo millennio”
  • 11:00-11:15
    Breve pausa
  • 11:15-11:45 
    Gianluca Garrapa, counselor ad orientamento psicoanalitico
    “Il padre magico”
  • 11:45-12:30
    Dibattito
  • 12:30-14:00
    Pausa pranzo
  • 14:00-14:30
    Raffaele Palermo, psicoanalista, direttore AISEL Lombardia 

    “Autismo e diagnosi differenziale nel discorso psicoanalitico”
  • 14:30-15:00
    Ileana Ceccarelli
    , counselor ad orientamento psicoanalitico
    “Autismo: origine e prospettive da Canner a Lacan”
  • 15:00-15:30
    Valentina Augello
    , allieva del Corso triennale per counselor ad orienta
    “L’oggetto autistico della madre: la posizione di Maud Mannoni”
  • 15:30-16:00
    Dibattito
  • 16:00-16:30
    Tommaso Fiorenza
    , counselor ad orientamento psicoanalitico
    “L’autismo dell’istituzione”
  • 16:30-17:00
    Roberto Zari
    , pedagogista
    “Inclusione/Interrogazione del bambino con disabilità intellettiva”
  • 17:00-17:30
    Alessandro Guidi
     

    Relazione conclusiva

per ulteriori informazioni: www.centropsicoanalitico.it 

 
 
 
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