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PENSIERI - RIFLESSIONI - E - PROVERBI - TRA - STORIA - E - TRADIZIONE

 

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PORRO’ LA MIA LEGGE NEL LORO ANIMO,

LA SCRIVERO’ SUL LORO CUORE.

IO SARO’ IL LORO DIO ED ESSI SARANNO IL POPLO MIO.

NON DOVRANNO PIU’ ISTRUIRSI GLI UNI GLI ALTRI,DICENDO:

RICONOSCETE IL SIGNORE, PERCHE’ TUTTI MI CONOSCERANNO,

DAL PIU’ PICCOLO AL PIU’ GRANDE.

IO PERDONERO’ LA LORO INIQUITA’
E NON MI RICORDERO’ PIU’ DEL LORO PECCATO.

”GEREMIA 31:33”

 


A te, Signore, elevo l'anima mia, Dio mio, in te confido: che io non sia confuso. Chiunque spera in te non resti deluso. (Sal 25,1-3)

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. Parola di Dio

RIFLESSIONI

Il Vangelo di Luca è indirizzato ai cristiani della sua epoca ma anche a quelli di tutti i tempi, che devono vivere nella fede del Signore in mezzo al mondo. Sono parole di consolazione e di speranza, di fronte alle tribolazioni e alle tristezze della vita.
Gli stessi avvenimenti che disorientano gli uomini saranno per i cristiani il segno che l’ora della salvezza si avvicina. Dietro tutte le peripezie, per quanto dolorose possano essere, essi potranno scoprire il Signore che annuncia la sua venuta, la sua redenzione, e l’inizio di una nuova era.
La venuta del Signore non è considerata come una cosa vicina nel tempo. I cristiani devono pensare che la storia duri a lungo, fino alla creazione definitiva del Regno di Dio. È necessario dunque che essi abbiano un’attitudine paziente di fronte alle avversità, e perseverante nel cammino che li conduce alla vita piena.
Così, il vangelo mette in guardia contro il pericolo di rilassarsi nel quotidiano. Bisogna restare vigili, in preghiera, nell’attesa gioiosa del Signore che è misericordia e vita n
uova.

 

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Lasciarono tutto e lo seguirono.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,1-11) 

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la Parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Genèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca. Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini». E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e Lo seguirono. Parola del Signore

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"Proviamo soltanto a guardarci. Va tutto alla rovescia; è tutto sottosopra. I medici distruggono la salute, gli avvocati distruggono la giustizia, le università distruggono il sapere, i governi distruggono la libertà, i principali mezzi di comunicazione distruggono l'informazione e le religioni distruggono la spiritualità"
Michael Ellner.

 

 

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Messaggi del 09/07/2017

XIV Domenica del Tempo Ordinario Anno A

Post n°181 pubblicato il 09 Luglio 2017 da PICCOLAVIOLETTA6
 

Ti benedico, o Padre,

Signore del cielo e della terra

Dal Vangelo secondo Matteo. (Mt 11,25-30)

In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a Te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a Me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e Io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da Me, che sono mite e umile di Cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.  Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero». Parola del Signore.

Riflettiamo

A molti sembra un paradosso ma Gesù è venuto a prendere su di sé i pesi degli uomini, è venuto a liberare ogni persona dalle sofferenze e dai pesanti pesi. La diversità delle altre religioni parte da un presupposto che a loro risulta illogico, impossibile, ma Dio è autentico se ama infinitamente le sue creature. Il nostro Dio ci ama così come siamo perché suoi figli adottivi in Gesù Cristo.

Quale uomo comune poteva immaginare qualcosa del genere, che va ben oltre la più fervida immaginazione? Un Dio che libera dalle catene del peccato le sue creature è un Dio Amore, dove bellezza, completezza ed equilibrio sommo, emergono nitidamente in tutto ciò che Lo riguarda.

È il Dio dei cristiani a possedere questi attributi, altrove si trovano confusione, frammentarietà, un disordine che già determinano l’impossibilità della presenza di un Essere soprannaturale, Creatore di tutto ciò che esiste.

Se poi questa Chiesa -che rimane sempre Santa-, in determinati periodi della sua storia ha avuto uomini nella gerarchia che hanno percorso strade diverse, non distrugge assolutamente la sua origine divina, infatti, proprio perché creata da Dio è indefettibile. La Chiesa non potrà mai venire meno.

In tutti i secoli passati sono avvenuti incalcolabili attacchi e complotti contro la Santa Chiesa ma Essa risplende sempre di bellezza. Hanno tentato di distruggerla dall’esterno ma inutilmente, allora è stato aggiornato il piano per demolirla, agendo nel suo interno.

La nuova dottrina che piace a molti ed è diffusa nella Chiesa, non corrisponde a quella della Tradizione. Questa nuova dottrina che molti fanno conoscere fondata sul sul modernismo non solo presenta un nuovo Gesù, non identico a quello del Vangelo, inoltre, la Chiesa è stata livellata alla misura di tutte le religioni e filosofie del mondo.

La nostra Chiesa subisce continui attacchi e le parrocchie si svuotano, segno che non viene presentato Gesù come il Signore. La poca conoscenza di Gesù agevola la noia di partecipare alla Santa Messa e non si trovano interessi per dedicare ogni domenica un’ora a Dio che ha creato tutti noi.

San Tommaso d’Aquino, il teologo più importante della Chiesa latina ha spiegato la nostra Fede in modo fin troppo chiaro e comprensibile, senza cadere mai nella celebrazione di se stesso, come usano fare teologi e diversi predicatori.

Chi ha il dono della semplicità lo mette al servizio degli altri con sacrifici ed impegno spesso umanamente pesanti. La Grazia di Dio soccorre perché è un servizio svolto con grande amore verso tutti, per aiutarli a raggiungere la salvezza eterna e a ricevere adesso quelle Grazie fisiche e spirituali indispensabili per ritrovare la pace e la gioia.

Nella semplicità si scopre che l’insegnamento di Gesù di aiutare gli altri a portare i loro pesi non è contraddittorio ma pieno di amore.

È facile aiutare i propri familiari o i parenti nelle situazioni difficili, occorre molto amore invece nel saper prendere su di sé i pesi altrui. Questo lo fanno i Santi, è vero, Loro così vicini a Gesù sono pieni del suo Amore e lo manifestano anche nell’aiutare tutti.

Ogni cristiano è chiamato ad aiutare il prossimo, ognuno comunque ha una propria formazione e comprensione del precetto dell’Amore, quindi, ognuno ama secondo le proprie capacità spirituali. La maggiore conoscenza di Gesù rende più disponibili ad aiutare, anche a compiere fatiche per i bisognosi.

Essere compassionevoli e misericordiosi lo può attuare chi è vicino a Gesù Cristo e come Lui aiuta principalmente i più prossimi.

Solo qui troviamo una profonda onestà intellettuale e una giustizia gradita a Dio. Questo significa liberare gli altri dei loro pesi e non caricarli di altre sofferenze.

I veri devoti della Madonna dimenticano se stessi per aiutare gli altri, nei modi migliori e secondo verità.

Un pensiero

Pregare non è un’imposizione, è un dono. Non è una costrizione, è una possibilità. Non è un peso, è una gioia. (San Giovanni Paolo II)

 
 
 

 

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CANTICO DELLE CREATURE

BENEDICIAMO IL SIGNORE A LUI LA GLORIA NEI SECOLI.

Cielo e terra, lodate il Signore, tutto il creato, benedica il Signore. Sole e luna, lodate il Signore, astri del cielo, benedite il Signore. Acque e fonti, lodate il signore, mare e abissi, benedite il Signore. Ghiaccio e neve, lodate il Signore, fiumi e montagne, benedite il Signore. Sabbia e foreste, lodate il Signore, steppe e giardini, benedite il signore. Pioggia e rugiada, lodate il Signore, vento e fuoco, benedite il Signore. Lampi e tuoni, lodate il Signore, tenebre e luce, benedite il Signore. Erbe e germogli, lodate il Signore, tempi e stagioni, benedite il Signore. Alberi e fiori, lodate il Signore, pesci e uccelli, benedite il Signore. Greggi e armenti, lodate il Signore, cervi e gabbiani, benedite il Signore. Giovani tutti, lodate il Signore, vecchi e bambini, benedite il Signore. Angeli e santi, lodate il Signore, genti del mondo, benedite il Signore. Lodiamolo ed esaltiamolo nei secoli.

 

LA CARITA'

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi  1Cor 12, 31- 13, 13

Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime.
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.
E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla.
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo, per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe.
La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. Infatti, in modo imperfetto noi conosciamo e in modo imperfetto profetizziamo. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino.
Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia. Adesso conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto. Ora dunque rimangono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità. Ma la più grande di tutte è la carità! Parola di Dio.

RIFLETTIAMO

Perché gli uomini rifiutano il profeta che parla in nome di Dio? Perché avvertono in lui un personaggio "scomodo", che li sveglia dal loro quieto vivere e condanna le vie sbagliate che percorrono, invitandoli a cambiare vita e a mettersi sulla strada indicata dal vangelo e dal modello di Cristo.
A Nazaret rifiutano Gesù, perché chiedeva un cambiamento radicale di vita, di abitudini, di mentalità. Allora trovano tanti pretesti per sfuggire all'ammonimento del profeta.
Il mondo ha bisogno di profeti del vangelo. Oggi più di ieri. Anch'io sono invitato a essere profeta, cioè a testimoniare il vangelo con la vita e la parola, in tutte le situazioni di ogni giorno: famiglia, lavoro, scuola, letture, conversazioni, impegno di carità, attenzione all'uomo, ecc. Debbo chiedermi: chissà se la gente che mi avvicina riceve da me uno stimolo al bene?
Ma prima ancora mi pongo questa domanda: come accolgo Gesù, che ogni giorno m'invita alla conversione? I miei criteri di giudizio, di scelta, non entrano in crisi quando leggo il Vangelo? È una verifica che dovrei fare con serietà, nella preghiera. Altrimenti, a cosa serve dirsi cristiano, se poi rifiuto tante volte ogni giorno l'invito di Gesù alla conversione?

 
 
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