POVERA CAULONIA

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Con la scomparsa del Maestro Di Mauro il paesello è ancora più povero.

Post n°503 pubblicato il 09 Gennaio 2015 da policaretto

CAULONIA: MORTO IL MAESTRO PIETRO DI MAURO.

Stroncato da una  breve quanto inesorabile malattia, è deceduto  ieri sera il maestro Pietro Di Mauro.

Con lui scompare una delle figure più positive della Caulonia degli ultimi 40 – 50 anni. Arrivato da Castellammare di Stabia sul finire degli anni ’60, quale docente di musica alla locale Scuola Media, avviò da subito una scuola popolare di educazione musicale. Ogni sera accoglieva i giovani del vecchio centro storico per avviarli ai rudimenti della musica che, col tempo, sono divenuti conoscenza. Nel volgere di breve tempo, la sua scuola venne frequentata anche da persone adulte, molte delle quali avevano fatto parte della banda musicale locale che era andata scemando un decennio prima anche in conseguenze dell’emigrazione. In poco tempo si iniziò a concertare fino al punto di creare un vero e proprio complesso bandistico conosciuto ed apprezzato nel comprensorio. Da quella scuola sono passate intere generazioni di giovani cauloniesi. Oggi, in quasi tutte le famiglie della cittadina jonica, c’è più di un componente che conosce la musica. Molti giovani della scuola di musica del maestro Di Mauro “u professò” sono poi approdati al conservatorio di musica Francesco Cilea di Reggio Calabria e numerosi sono quelli che hanno conseguito il previsto titolo di studio. Imponenti i raduni della banda che ogni estate hanno attraversato le vie cittadine. A volte si contavano anche più di cento musicanti intonare le note delle classiche marce per poi chiudere, sempre ed in qualunque occasione, l’Inno di Mameli. Particolarmente qualitativi i concerti di capodanno nell achiesa Matrice di Caulonia, quando il complesso bandistico si cimentava in mirabili esecuzioni di arie di musica lirica, musica classica, rock, pop, colonne sonore di films famosi. Negli annali resterà il ricordo del concerto che il complesso bandistico, sotto la direzione del Suo maestro ha tenuto sul palcoscenico del Kaulonia Tarantella Festival 2012. Insignito quale cittadino illustre per meriti professionali, umani e sociali. I funerali avranno corso domani nella Chiesa Matrice, partendo dalla casa dell’estinto.

Povera Caulonia si augura che con la scomparsa del compianto Maestro Pietro Di Mauro che in tutti questi anni ha tenuto lontani dalla "strada" tanti ragazzi/e, qualche squallido/a personaggio, per bramosia di apparire "prima donna", non distrugga l'immane lavoro del Maestro. 
 
Alla famiglia e ai parenti tutti, porgiamo le più sentite condoglianze per la grande perdita.

 

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Commenti al Post:
nella.merda
nella.merda il 09/01/15 alle 19:44 via WEB
E' vero Povera Caulonia, ci sono strabici personaggi, trombettisti e flautisti che faranno la guerra per accaparrarsi la titolarità di capo banda del Complesso Bandistico Città di Caulonia. Si muoverà il ladro delinquente p.i. che cercerà di fare posto al suo protetto spernacchia tromba, ci sarà il pretino che cercherà di aiutare la secca fumatrice flautista, sono in quattro di famiglia. Sconquasseranno tutto e dopo più di un quarto di secolo sarà la fine per la creatura di Pietro.
 
u.spiritatu
u.spiritatu il 10/01/15 alle 16:57 via WEB
CHIEDO AL SINDACHELLO DEL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA AFFILIATO AL LOCALE E ASPIRANTE BECCHINO PERCHE' SONO STATI TAGLIATI GLI ALBERI CHE SI TROVAVANO NEL CAMPO DI CALCIO, CHI E' STATO CHE HA DATO IL PERMESSO. POSSIBILE CHE NEL PAESELLO NON C'E' NESSUNO CHE CONTROLLA? SINDACHELLO NON TI VERGOGNI PER COME SONO STATE RIDOTTE LE VIE E LE VINEDE DEL PAESELLO, QUANTE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO VI SIETI RUBATI? LA PROCURA DELLA REPUBBLICA METTERA' FINE A QUESTI IGNOBILI FURTI. LADRI LADRI LADRI
 
u.spiritatu
u.spiritatu il 12/01/15 alle 19:24 via WEB
PARCO DEI PRINCIPI, VERDIGLIONE SI DIFENDE: 'HO INVESTITO SOLDI PULITI!' “Ho commesso solo due errori: il primo è non aver continuato a fare l’ingegnere, il secondo è non aver pagato alcune tasse”. Si è difeso così Bruno Verdiglione, l’ingegnere di Caulonia che oggi risponde a piede libero nel processo denominato “Cinque stelle”. Ieri dinnanzi al Tribunale di Locri ha reso dichiarazioni spontanee contrastando fermamente le accuse mossegli dalla Procura distrettuale antimafia, rappresentata dal pm Antonio De Berdando che gli contesta a vario titolo, assieme ad altri imputati, i reati di riciclaggio e truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche aggravati dall’utilizzo di metodologie mafiose, nonché intestazione fittizia di beni aggravato dall’aver agevolato l’attività di un presunto clan mafioso. Per gli inquirenti l’indagine avrebbe accertato un vorticoso giro di sperpero di soldi pubblici pilotato da presunti esponenti della criminalità organizzata locale al fine di consentire la costruzione dell’Hotel Parco dei Principi di Roccella Jonica. Verdiglione, detenuto perché imputato in un altro processo scaturito da un’inchiesta parallela denominata “Metropolis”, ha controbattuto ai rilievi investigativi in prima persona sottolineando che il denaro per la scalata della Coninvest srl, società proprietaria dell’albergo valutato oltre 10mln di euro, proveniva da un precedente affare immobiliare su Roccella, nello specifico dalla vendita di un complesso abitativo che gli fruttò 2mln di euro. “Poco prima del 2005 – ha spiegato – feci un affare immobiliare, una sorta di speculazione, che mi consentì di guadagnare circa 2mln di euro, da lì investì nel settore immobiliare. Tutto è sempre stato lecito, legale, era tutto nel rispetto delle leggi. Solo in un caso – ha ammesso – mal consigliato, non regolarizzai una cessione per non pagare le tasse”. Un’imprudenza questa che, in seguito ad un accertamento dell’Agenzia delle entrate, gli sarebbe costata circa 300mila euro, soldi sborsati appunto per le tasse evase. “Da quel momento – ha aggiunto Verdiglione – tutto quello che ho fatto è stato cristallino, ogni singola società e investimento è stato eseguito nel massimo rispetto della legge”. “Non c’è alcuna intestazione fittizia – ha tuonato - perché avevo nella mia disponibilità milioni che ho deciso di investire”. L’imprenditore cauloniese quindi ha inteso ribadire di essere lui il vero ed unico proprietario dell’hotel e puntualizzare che i rapporti da lui intrattenuti con Rocco Aquino, presunto boss di Marina di Gioiosa Jonica, erano unicamente riconducibili alla fornitura di ferro. Infine Verdiglione ha voluto scusarsi con il magistrato Nicola Gratteri, definito “un deficiente” in un dialogo intercettato dagli inquirenti. “Chiedo perdono per le frasi irriguardose” – ha detto. Dunque Verdiglione ha riconosciuto l’errore commesso nel pronunciare frasi ingiuriose sul magistrato e nell’aver evaso le tasse ma non ci sta a veder bollato come sporco il denaro investito nel Parco dei Principi, un hotel da mille e una notte sequestrato da carabinieri e fiamme gialle nel febbraio 2011. MARIA CHIARA CONIGLIO
 
nella.merda
nella.merda il 13/01/15 alle 17:51 via WEB
Scomparso tutto il legname degli alberi tagliati dentro e fuori il campo di calcio del paesello di linu u latru da gurna nigra affiliato alla locale e aspirante becchino. Dopo il danno causato con il taglio di alberi di oltre 40 anni, i ladri, delinquenti si sono portati a casa i ceppi per fare scarfare le mentecatte e la prole. VERGOGNA
 
proloco.caulonia
proloco.caulonia il 04/02/15 alle 17:11 via WEB
VOLEVAMO COMUNICARE AGLI INTERNAUTI DEL WEB AMICI DI POVERA CAULONIA CHE E' ATTIVO UN NUOVO BLOG, PRO LOCO CAULONIA. GRAZIE
 
nella.merda
nella.merda il 14/02/15 alle 11:49 via WEB
NEL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA LE TRUFFE LE ORGANIZZA PROPRIO LUI. (ANSA) - ISOLA CAPO RIZZUTO (CROTONE), 14 FEB - Una truffa da 80 mila euro ai danni dell'Agenzia regionale Calabria per le erogazioni in agricoltura (Arcea) è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Crotone, che ha denunciato la titolare di un'azienda agricola di Isola Capo Rizzuto per truffa, falso ed utilizzo di sigilli pubblici contraffatti. L'imprenditrice ha usato falsi documenti per avere i contributi. In un contratto di affitto di terreno figurava una persona deceduta 12 anni prima la data dell'atto.
 
rossella.amata
rossella.amata il 14/02/15 alle 11:54 via WEB
Sembra che le denunce contro la costata del diavolo sono state portate in Procura, chissà se gli investigatori riusciranno a scoprire come un operaio o impiegato, lavorando al consorzio, hanno stipenti di 45/50.000,00 € l'anno. Stipendi da dirigente!
 
daviaijusu
daviaijusu il 14/02/15 alle 12:28 via WEB
Consorzio Alto Ionio Reggino, Giuseppe Arone con un esposto denuncia chiede la decadenza del presidente Costa LOCRI – Giuseppe Arone, componente del consiglio dei delegati del Consorzio Alto Ionio Reggino ha presentato a tutti gli organi di competenza un esposto denuncia per la decadenza del presidente Costa. Nel documento sottolinea tutti i passaggi che hanno portato a questa decisione. Ripercorrendo i fatti evidenzia come a dicembre del 2012 sia stato presentato un procedimento di decadenza che giace presso la struttura di controllo regionale, presentata una richiesta di annullamento di atti del consiglio dei delegati con data 6 novembre 2012, all’attenzione del presidente Costa, del direttore generale dell’assessorato agricoltura e del dirigente Calabretta, richiesta che come evidenziato nel documento “dorme” da allora e ancora una richiesta diffida di intervento della Regione Calabria, sempre dicembre 2012, indirizzata all’ex governatore Scopelliti, all’assessore Trematerra, alla struttura di controllo regionale agricoltura e alla Corte dei Conti di Catanzaro, tutt’oggi inevasa. Richieste alle quali si aggiungono quelle per tutta una serie di documenti direttamente al presidente del consorzio ed alla segreteria, sollecitati tramite PEC. “Tutto questo – si legge nell’esposto denuncia pervenuto in redazione – sotto il silenzio e la cecità più assoluta degli organi di controllo della Regione Calabria e non solo. A distanza di oltre due anni dalla richiesta di decadenza il presidente Costa continua imperterrito nella gestione solitaria, non consente una cognizione piena delle problematiche agli organi eletti democraticamente, ma che anzi sono continuamente mortificati nel loro ruolo”. A Costa, Giuseppe Arone contesta delibere d’urgenza per cercare di eludere il vincolo normativo – statutario per la nomina dei RR.UU.PP. progettisti e D-L_ per il piano attuativo di forestazione 2015. E ancora altre quattordici delibere tra cui la undicesima riguardante la nomina del nipote come progettista e direttore dei lavori, per la quale Costa si è astenuto mantenendo il numero legale della deputazione, cpn la presenza di tre su cinque. “Adozione della quale induce lo scrivente a rappresentare per l’ennesima volta i seguenti profili di illegittimità sui quali si chiede un urgentissimo ed inderogabile intervento degli organi regionali di controllo”. Citando disposizioni ed articoli di legge a sostegno della propria tesi Arone chiede di dare urgentissimo riscontro per iscritto ed intervenire con la massima celerità, in considerazione del fatto che “il quadro di gravissimo deficit gestionale e di illegalità diffusa nel Consorzio di Bonifica Alto Ionio Reggino, sta provocando numerosissimi e gravissimi disagi ai consorziati ed all’intera utenza. Evitiamo di dare impressione di trovarci ancora una volta nelle sabbie mobili di una gestione clientelare e familistica ai contribuenti ed a quanti con abnegazione lavorano nel consorzio”.
 
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Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto ‘siediti’ e ci siamo alzati, ci hanno detto ‘non fare questo, non fare quello’ e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto ‘non scrivere’ e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.

 

 

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