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IL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA SEMPRE DI PIU' NELLA MERDA

Post n°505 pubblicato il 14 Marzo 2015 da policaretto

SEMPRE PIU' MERDA A MARE, HANNO SCAVATO PER FARLA DEFLUIRE PIU' VELOCEMETE E NESSUNO DENUNCIA IL SINDACO E L'AMMINISTRAZIONE TUTTA. FRA QUALCHE GIORNO L'ARPACAL CI FORNIRA', COME OGNI ANNO, RISULTATI ECCELLENTI, UN MARE DA BERE QUELLO DEL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA AFFILIATO AL LOCALE. I VV.UU. CONTINUANO INDISTURBATI A GRATTARSI LE PALLE INTASCANDO LO STRAORDINARIO, OLTRE IL LAUTO STIPENDIO, SENZA FARE UN BEL NIENTE. NEANCHE LA FORZA PUBBLICA SI INTERESSA, NON SI INTERESSA L'UFFICIALE SANITARIO E NON SI INTERESSANO GLI SCRIBBACCHINI DELLA CAZZETTA E DEL QUOTIDIANO. EPPURE E SOTTO GLI OCCHI E I NASI DI TUTTI. VERGOGNA, QUESTA E' LA CARTOLINA DEL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA AFFILIATO AL LOCALE. ANCHE QUEST'ANNO SI BUTTERANNO DECINE DI MIGLIAIA DI EURO PER SISTEMARE IL CEMENTO DISTRUTTO PER L'ENNESIMA VOLTA. TUTTO IL LUNGOMARE E LA SPIAGGIA SONO PIENI DI DETRITI, LASTRE DI CEMENTO, BOTTIGLIE DI BIRRA E TANT'ALTRA PORCHERIA. NON ABBIAMO PAROLE. PROBABILMENTE GLI AMMINISTRATORI SONO ABITUATI AL LURIDUME ANCHE A CASA LORO.

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Commenti al Post:
u.spiritatu
u.spiritatu il 28/03/15 alle 19:22 via WEB
Da più giorni va avanti il teatrino della nipotina del paesello di linu u latru da gurna nigra affiliato al locale e aspirante becchino. La signora già in passato ha messo in subbuglio l’ordine pubblico riuscendo perfino a fare intervenire un vescovo a una marcia organizzato dal baro del paesello per una bombetta di natale fatta “esplodere non sappiamo da chi”. Oggi grida al lupo al lupo perché si sente minacciata fisicamente da richiedenti asilo che con molta probabilità stanchi delle angherie loro perpetrate, chiedono di essere rispettati dignitosamente. Sono più di otto anni che ci marcia con la scusa dell’accoglienza. Purtroppo gli ispettori ministeriali e europei non hanno mai messo il naso in queste delicate cose. Arrivano centinaia di migliaia di euro se non milioni. Speriamo che qualcuno chieda spiegazioni alla signora e qualche buon giudice apra un fascicolo.
 
daviaijusu
daviaijusu il 01/04/15 alle 19:36 via WEB
NEL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA AFFILIATO ALLA LOCALE, GLI AMMINISTRA CAZZI PROPRI HANNO LASCIATA SCOPERTA VIA DEGLI IMMIGRATI E ZONE LIMITROFE DALLA POSA DELLA FIBRA OTTICA, L'HANNO PORTATA A CASA DEL LADRO DA GURNA NIGRA E DI TUTTI I CANI CHE ABBAIANO IN CONSIGLIO. LADRI LADRI LADRI.
 
nella.merda
nella.merda il 06/04/15 alle 18:16 via WEB
Migranti ai margini. Caulonia ingrata (da la riviera on line) Dom, 05/04/2015 - 10:45 A Caulonia un gruppo di migranti, stanchi di attendere la convocazione per la richiesta della domanda di permesso di soggiorno da parte della Commissione di Reggio Calabria, ha messo in atto una protesta di fronte la sede della Cooperativa Pathos. Secondo quando riportato dagli operatori della cooperativa la situazione sarebbe degenerata e alcuni dei rifugiati avrebbero aggredito verbalmente il presidente della Coop., Maria Paola Sorace. Questi i fatti, una faccia della medaglia. A supportare questa versione e la cooperativa sono intervenute le forze dell’ordine, che hanno allontanato quattro facinorosi migranti; le altre associazioni, che hanno fatto scudo intorno alla consorella con comunicati stampa e solidarietà; e un blog che speriamo chieda scusa ai migranti. Ingrati. Così sono stati definiti dalla blogger di paese i rifugiati che hanno protestato a Caulonia nei giorni scorsi. Una difesa, quasi un’apologia degli operatori delle cooperative che si occupano di questi immigrati e un’imbarazzante contestazione verso gli “ingrati”, questa la chiave di lettura data all’evento. L’empatia e la solidarietà quando giungono le contestazioni si vanno a fare benedire, e questo atteggiamento ha un retrogusto cattivo e un alito di ipocrisia. Ingrati, questo insulto è stato ciò che ha suscitato la protesta. Non una sana autocritica, ma uno scaricabarile delle responsabilità. “Noi non abbiamo colpa dei ritardi, spetta alla Commissione la convocazione dei rifugiati”. Questa è una visione di quanto successo. Ecco un’altra. Sekou vorrebbe studiare. Questo è un giovane giunto in Calabria dopo aver attraversato il deserto, la guerra e l’inferno. A guardarlo negli occhi si vedono i suoi sogni che svaniscono. Sekou è un ragazzo arrabbiato e deluso, ha perso la sua famiglia e si trova a dover fare il panettiere per 400 euro al mese. Lui è un immigrato arrivato sulle nostre coste come clandestino. Quando era in Mali studiava, avrebbe voluto laurearsi. Era molto bravo come studente. Poi la guerra, la fame e la mancanza di futuro lo hanno portato su un barcone e sulle coste italiane. E qui ha trovato i CARA (Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo) e una burocrazia snervante e sfibrante. Si è trovato in un limbo, senza identità e dignità per mesi e mesi. Non poteva lavorare, progettarsi un avvenire, non era libero e non era nessuno, perché non aveva un permesso di soggiorno e non era ancora stato riconosciuto come rifugiato politico. Sekou l’ho conosciuto qualche anno fa. La sua storia potrebbe essere simile a quella di molti dei migranti ospitati a Riace o a Caulonia. Lui non è un ragazzo violento, non si sarebbe mai sognato di aggredire nessuno. Però provate a immaginare se voi vi foste trovati al suo posto, al posto degli immigrati che da mesi sono lì a Caulonia in attesa che qualcuno si degni di convocarli e che ne riconosca l’esistenza, che ridia loro una dignità che la traversata e la clandestinità hanno tolto. La violenza non è mai uno strumento, non è mai giustificabile. Però la solidarietà e la comprensione non possono essere a fasi alterne, non possono essere a intermittenza. Le persone che hanno fatto della solidarietà il loro lavoro dovrebbero sostenere queste persone, comprenderne la frustrazione, l’esasperazione, l’impotenza e la delusione. Loro hanno perso tutto, insultarli perché si lamentano non è giusto. Definirli ingrati perché contestano gli operatori e le associazioni non è giusto. È ipocrita. Loro sono persone con diritti e hanno il diritto di lamentarsi, di ribellarsi e di pretendere di più. Hanno diritto a un’identità, a non vivere in un limbo e a che sia restituita loro una vita. Perché nessuno ha intervistato i migranti e tutti hanno pubblicato i comunicati delle associazioni? Ogni storia ha due voci, ma sono i più forti, quelli che possono farsi forza di una rete istituzionale e governativa, che riescono a far prevalere la loro versione dei fatti. Sempre. Autore: Eleonora Aragona Il patriota • 5 ore fa Il 90% di quelli che sbarcano, secondo l'ISTAT, non sono rifugiati politici!! apensarmale • 7 ore fa Aragona di solito ha il coraggio di scrivere quello che pensa ma, codardamente, non di pubblicare i commenti a lei scomodi, soprattutto quando si parla di mafia. La classica "radical-chic" a senso unico. Domenica • 19 ore fa Un'opinione è un'opinione. Ma il "grilloparlante" poteva risparmiarsi quel "signorina Aragona", che sa tanto di degnazione, quasi che lui, il signorino, si sentisse superiore. Ilgrilloparlante • un giorno fa Tale facinorosa marmaglia straniera, gentile sig.na Aragona, non ha, per inciso, alcun diritto di "ribellarsi" e, neppure, "di pretendere di più", come Lei ha erroneamente scritto. Tale teppaglia multietnica, sig.na Aragona, deve sempre e comunque ricordarsi di essere ospitata a spese degli onesti contribuenti italiani, oggi sempre più spesso - questi ultimi - sopraffatti, loro malgrado, da uno Stato esoso, patrigno ed arcigno. Se quegli stranieri si sono ribellati, avendo creato problemi all'ordine pubblico ed agli onesti cittadini cauloniesi, ciò è avvenuto anche e soprattutto a causa di una certa stampa buonista, xenofila, sinistroide e radical-chic, di cui il suo articolo ne è chiara espressione, che sostanzialmente legittima un infondato diritto di tali, violenti e facinorosi, extracomunitari a ribellarsi contro tutto e contro tutti. Che, poi, l'associazione assistenziale, che lei menziona, abbia fatto unica voce grossa è un altro, non meno censurabile (e in ciò, peraltro, concordo con il suo corretto argomentare) discorso: anche perché sulle - sottese - finalità di tali "pietistici" sodalizi xenofili e radical-chic, in altre parti della Penisola, sono in corso indagini giudiziarie che, da quanto è dato prevedere, serberanno molte spiacevoli sorprese per tale assistenzialismo statale, ben pagato grazie alle tasche dei soli e soliti - tartassati - contribuenti italiani. Carla Ilgrilloparlante • 5 ore fa La solita storiella strappalacrime, il volto di una bambina di colore sorridente in foto...e il gioco è fatto ad uso e consumo degli imbecilli che non considerano affatto che si tratta di clandestini, solo in minima parte provenienti da paesi di guerra bensì da zone dove guerra non c'è, qui sbarcati attratti dalla pubblicità del paese della cuccagna dove avranno case, vestiti, cellulari, cibo gratis e tutti i possibili confort a spese degli Italiani vivendo una comoda vita senza fare niente, solo protestare se le lasagne non piacciono o i camerieri non rifanno loro il letto negli alberghi anche a 5 stelle in cui svegliarsi la tarda mattinata a fare colazione e collegarsi in rete col cellulare gentilmente da noi regalato. Caulonia ingrata? E' il colmo...di che dovremmo Noi essere grati a queste persone? Di quanto ci costa il loro mantenimento per non parlare del vertiginoso accrescersi ovunque di episodi di violenza come stupri, irruzione nelle nostre case, botte ai controllori dei mezzi pubblici perchè "si permettono" di chiedere loro il biglietto? Li dovremmo ringraziare perchè ci stanno invadendo portando qui la loro funesta religione di razzismo e intolleranza verso i cristiani che stanno sterminando in ogni parte del mondo? Vergognatevi, per i vostri personali, loschi guadagni, state vendendo loro l'Italia e...chiedendo, nel frammente, anche scusa!
 
nella.merda
nella.merda il 11/04/15 alle 19:17 via WEB
(ANSA) - BAGNARA CALABRA (REGGIO CALABRIA), 11 APR - Su proposta del Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo scioglimento del Consiglio comunale di Bagnara Calabra, dove sono state accertate forme di condizionamento delle istituzioni locali da parte della criminalità organizzata. Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, aveva disposto l'accesso antimafia il 12 giugno scorso dopo alcune informative di polizia su presunte infiltrazioni. MENTRE RIMANE IN PIEDI LA GIUNTA DEL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA AFFILIATO ALLA LOCALE E ASPIRANTE BECCHINO. UNA VITA A DARE APPALTI A CHI HANNO VOLUTO, INTERCETTAZIONI CHE PORTANO A DELINQUENTI 'NDRANGATISTI PER IL LUNGOMARE, SI VOLEVANO VENDERE UNA INTERA MONTAGNA ALLA 'NDRANGHETA DEI BOSCHI, 1.200.000,00 € PER IL CAMPO DI CALCIO E A TUTT'OGGI HANNO TAGLIATO GLI ALBERI E SI SONO PORTATI LE LEGNA A CASA, NON SI CAPISCE PERCHE' HANNO DISTRUTTO ALBERI DI OLTRE 40 ANNI. LA FOGNA DA MESI FINISCE AL MARE, CHI SONO I COMPLICI DI QUESTA GENTAGLIA CHE PERMETTONO ALLA GIUNTA DEL PAESELLO DI LINU U LATRU DA GURNA NIGRA DI FARE TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO NELLA COMPLETA INDIFFERENZA DELLE AUTORITA' PRESENTI SUL TERRITORIO E DELLA GIUSTIZIA.
 
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Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto ‘siediti’ e ci siamo alzati, ci hanno detto ‘non fare questo, non fare quello’ e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto ‘non scrivere’ e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.

 

 

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