POVERA CAULONIA

RICCHI INTRALLAZZISTI & MISERABILI MESTIERANTI

 

 

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SI STANNO CUOCENDO A FUOCO LENTO. TRA DI LORO SUCCEDE DI TUTTO, INGIURIE E MINACCE. LA CRICCA STA PER SCOPPIARE!!!

AUGURIAMO A TUTTI UN BUON FINE SETTIMANA.    CI ASPETTANO DUE GIORNI DI RIPOSO IN PUGLIA...

 avanti_prologo il 23/11/10 alle 20:35 via WEB
La rotonda non cambia nulla, coglione! La questione è nelle mani dell'Anas, stupido! Ufficiocultura? Analfabeta! E levati il cappello davanti agli uomini a cui alludi, cazzone!

 comuneufficiocoltura il 23/11/10 alle 22:05 via WEB
Sei un povero brocco, altro che cavallino giallo, un ronzino. Il coglione e tutti gli improperi che hai vomitato sono un boomerang. Una cosa è certa! Ho toccato il nervo scoperto! Il cappello io non lo uso, tu e i tuoi compari usate la coppola e la coppola te la toglierai davanti ai Giudici che ti manderanno in manette dietro le sbarre. .*.

 ciclistasenzapista il 26/11/10 alle 08:37 via WEB
PROMESSA PISTA CICLABILE-ORA DI CHIAMARE PER UN'INVESTIGAZIONE. Non abbiamo politici qui, abbiamo maghi, che riescono a fare venire soldi per buone ragioni come "pista ciclabile". In fatti Euro 250 mille pezzi grossi sono venuti, e sono scomparsi lasciando solo un osso per l'Architetto VERTO-LIA, sabbia e plastica e eternit per CAULONIA. Non siamo ne scemi e ne ciechi. Questo "piccolo" imbroglio sara' la caduta di questa amministrazione. Mangiate porci, presto sarete grassi e pronti per il macello!

 difensoredelcomune il 24/11/10 alle 15:54 via WEB
ORA MAI NON HA PIU' IL SENSO DELLA MISURA, ALTRO CHE SILVIO B., E' ALL'ULTIMO STADIO DELLA SCHIZZOFRENIA, MANCA POCO CHE INVITI TUTTI I MEDIA E DIA L'AGOGNATO ANNUNCIO: SONO IL MESSIA... E' VERO, TE LO RICONOSCO, CAULONIA E' PIENA DI IGNORANTI CHE NON SANNO O FINGONO DI NON SAPERE QUALI SONO I LORO DIRITTI DI CITTADINO, COSI' CONSENTONO A TE E ALLA CRICCA DI SPADRONEGGIARE DA 40 ANNI. INFATTI IGNORANO CHE BASTA UN SEMPLICE ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA, RACCONTANDO I FATTI E I LUOGHI, PER MANDARTI IN GALERA A VITA. UNO CHE PER 40 ANNI HA FATTO IL SACCO DI CAULONIA NE DEVE TRASCORRERE ALMENO LA META' IN CARCERE. TI E' ANDATA BENE LA PRIMA VOLTA GRAZIE A B.! PERCHE' NON HAI SCRITTO CHE X I MURALES SONO STATI TOLTI AI CITTADINI OLTRE 35.000,00 EURO, PERCHE' NON HAI SCRITTO DI QUANTO SONO COSTATE AI CAULONIATI LE PIETRE DI FIUMARA DI SAN ZACCARIA E IL LUNGOMARE FATTO E RIFATTO GIA TRE VOLTE. E' VERO ANCHE CHE PERSONE CON GLI ATTRIBUTI A CAULONIA SONO RARE. SEI UN VILE PREPOTENTE E QUELLO CHE HAI CERCATO DI FARE AL SIG. GRENCI E' LA PROVA DI QUELLO CHE SI DICE IN GIRO PER CAULONIA. SEI CONVINTO DI ESSERE UNA PERSONA STIMATA DALLA COMUNITA', NON TI PUOI MINIMAMENTE IMMAGINARE QUELLO CHE SI DICE DI TE, I PRIMI A RACCONTARE COSE DA BRIVIDI SONO I TUOI FORAGGIATI. I CAPRONI DEI RICCIOLI TI VORREBBERO MORTO, NON TI DICO LO SCOGLIOTICO CHE DICE ALLE CENE DEI TASSINARI E DEI LUPACHIOTTI. I CAVALIERI SULLE MONTAGNE PRIMA DI SEDERSI A TAVOLA SPUTANO SU UNA TUA FOTO. QUELLO DEI FOCAROTI NON SI PUO DESCRIVERE TI DICO SOLO CHE CI PISCIANO SOPRA E POI VANNO A CENA.
 
 comuneufficiocoltura il 24/11/10 alle 15:57 via WEB
L'ultima chicca del sindachello. La targa ai caduti ed il senso d’un percorso. Quando abbiamo voluto esporre sul lungomare delle mediocri copie dei “bronzi” di Riace o una moneta dell’antica Kaulon non c’era assolutamente in noi l’idea che si trattava di opere d’arte. Si trattava di copie di discutibile fattura. Era l’inizio d’un percorso, la volontà di dare alla comunità di Caulonia una forte identità e una memoria condivisa. Condizione necessaria per una realizzare un Paese forte del proprio passato, la fierezza del presente e lo sguardo rivolto al futuro. Malgrado critiche e polemiche su questo nostro progetto siamo andati avanti come abbiamo potuto e saputo. S’è proceduto con il recupero dell’antica Castelvetere e dei suoi punti più interessanti , quindi con i poster sulla memoria delle lotte contadine, la statua al contadino sconosciuto, le immagini sulla repubblica rossa di Caulonia, i murales sull’accoglienza , il “museo” dei briganti ed oggi la targa in piazza Seggio con i nomi dei caduti delle due guerre. Sono segnali impercettibili a molta gente , soprattutto agli ignoranti ed a coloro che ritengano che una amministrazione debba solo soddisfare qualche esigenza materiale della gente. Non è questa la nostra idea. Non è questa la nostra politica. Noi non ci accontentiamo di amministrare un Paese facendolo vivere alla meno peggio, noi intendiamo realizzare il progetto d’un Paese coeso, unito, fiero, democratico, con principi di uguaglianza tra i cittadini e fiducioso nel proprio futuro. In questo contesto la targa esposta in piazza Seggio, con i nomi di 236 ragazzi vittime della guerra, dove la bandiera d’Italia sventola accanto a quella della pace e delle Nazioni unite è un ulteriore segnale per una memoria condivisa e d’una scelta politica. Il mazzo di fiori consegnato nella stessa occasione alla signora Napoletano, titolare della rivendita tabacchi, rapinata cinque volte in poco tempo è una scelta di campo. Scelta di stare con le gente e dalla parte dei deboli. Scelta di chi ritiene che la lotta contro la delinquenza e per la serenità del Paese, debba avere caratteristiche di cambiare la società attraverso un tenace impegno teso a coinvolgere i cittadini su valori alti e di alto profilo. 

 
 avalon1_1980 il 25/11/10 alle 08:47 via WEB
MARZO 1987 SCANDALO JONICAGRUMI-GRANDE RIVINCITA CAULONIESE?-Magro risultato dalla parte giudiziaria! Sembra che dopo 23 anni i tribunali di Locri con grandi guristi, siano stati capace di dare GIUSTIZIA? Il COMMENDATORE dei Cauloniati deve scontare 4 anni+4 mesi in galera. A questo passo i criminali, e ci sono tanti, NON FARANNO MAI GALERA! Propio quello che ci aspettavamo quando i lupi guardano le pecore. IDI SA CANTANU E IDI SA SONANU.

 

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Commenti al Post:
avanti_prologo
avanti_prologo il 29/11/10 alle 00:18 via WEB
"SI STANNO CUOCENDO A FUOCO LENTO. TRA DI LORO SUCCEDE DI TUTTO, INGIURIE E MINACCE. LA CRICCA STA PER SCOPPIARE!!!" Ci siete caduti come polli. In un mondo di falsità e facile far apparire tutto vero.
 
patrimonilleciti
patrimonilleciti il 30/11/10 alle 08:36 via WEB
CU SPARTI, PIGGHIA A MEGGHU PARTE-Sequestri DAPERTUTTO! Stanziamenti economici,(100 Mld. al SUD?) Oggi Hotel VIBO, per TRUFFE, false ricevute, falsi guadagni, falsi presta nomi. Tutto crolla,quando i buoni cittadini si fidano sia di POLITICI/INGORDI/SUPERPAGATI,che di CRIMINALI ORGANIZZATI. PARASITI, NON CREANO RICCHEZZA(al di fuori della loro). CHIEDIAMO UN ACCONTO DI TUTTO! Forse qualche bricciola per NOI? NON DATELI AL COMUNE! Gia spendono male quello che hanno. GIUSTIZIA ORA!
 
difensoredelcomune
difensoredelcomune il 01/12/10 alle 18:56 via WEB
Vincenzo Imperitura fantasmi del passato? È passata in sordina, sui quotidiani regionali, la notizia dell’arresto di Ilario Di Masi; qualche riga in cronaca per segnalare una condanna diventata definitiva a 4 anni e 4 mesi per truffa aggravata. Una notizia come tante altre in una terra come la nostra, ma che nasconde, appena grattata la superficie, una delle figure cardine di una delle pagine più nere della storia sociale, economica e politica di questo martoriato pezzetto di Calabria. Ilario Di Masi, l’uomo autoproclamatosi “commendatore”, è infatti l’artefice della nascita, e della rovinosa morte, del sogno industriale nella Locride. L’imprenditore rampante che all’epoca dello scandalo, al tramonto degli anni ottanta, veniva descritto dai media nazionali come “l’industriale di indole padana” era partito dal nulla, tirando su una realtà produttiva e commerciale in grado di competere con i colossi nazionali come Cirio e Star nel settore della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agro-alimentari. Quasi trecento dipendenti fissi – che raddoppiavano con gli operai stagionali assunti nei periodi di raccolta – e un giro di affari stimato (al momento della trasformazione da ditta individuale in società per azioni) di circa 25 miliardi di lire, la Jonicagrumi era, anche più della sanità impazzita della fine del XX secolo, il motore di una delle aree economicamente più depresse dell’intero sistema Paese; almeno fino allo scandalo che nel marzo del 1987 portò in galera lo stesso Di Masi e l’intero consiglio d’amministrazione della Cassa di Risparmio di Calabria e Lucania, segnando la fine amara del sogno industriale nella Locride. Un crack dai risvolti rovinosi per il territorio, che esplose quando il trio di supervisori inviati dall’allora governatore centrale di Bankitalia Carlo Azelio Ciampi, consegnò la propria relazione sui fidi folli che l’istituto bancario cosentino concedeva all’imprenditore di Caulonia. Fidi e finanziamenti senza alcuna regola, concessi a fronte di garanzie contraffatte o semplicemente inesistenti – con picchi di umorismo nero, come nel caso di un fido concesso «sull’emananda legge speciale per la Calabria» - che finirono col decapitare i vertici di Carical, segnando quello che sarebbe stato l’inizio della fine per la gloriosa e antica cassa di risparmio. Un “buco” (quello della Jonicagrumi) di oltre 47 miliardi di lire – una cifra enorme per l’epoca – che rappresentò una pietra tombale, l’ennesima, per il rilancio del comprensorio. Il primo scandalo Il 24 marzo del 1987, Ezio Arcadi sostituto Procuratore della Repubblica di Locri, firma 11 richieste di arresto, e scoppia il finimondo. Nella lista, oltre al commendatore, finiscono il direttore dello sportello Carical di Roccella, Paolino Surace (nel cui istituto erano movimentati i conti della Jonicagrumi) e tutti i vertici della banca, per uno scandalo dai risvolti nazionali che mette sotto accusa la gestione “dissennata” dell’istituto di credito nei confronti dell’impero industriale sorto all’ombra dell’antica Castelvetere. Finiscono così in prigione, con l’accusa di peculato aggravato, alcuni esponenti di primo piano della politica regionale tra cui l’allora giovane e rampante socialista – di area craxiana – Tonino Gentile, il tecnico Francesco Sapio (espressione del più volte ministro Riccardo Misasi) e Francesco Samengo (uomo molto vicino a Carmelo Pujia, autentico pezzo da novanta della Dc calabrese di quei tempi). La relazione commissionata da Arcadi all’ispettore di Bankitalia Arnoldo Ferri è impietosa e chiarisce come l’istituto di credito di Cosenza abbia agito in modo folle nei confronti di un’azienda enorme costruita però su fondamenta d’argilla e che finirà per implodere sotto il peso di una finanza creativa che non ha nulla da invidiare ai successivi scandali che porteranno ai fallimenti di altri colossi del settore agro-alimentare. Anticipazioni bancarie per approviggionamento di merci utilizzate per altri scopi, fidi miliardari accordati su garanzie di cessioni crediti per importi tre volte inferiori, sconfinamenti (nell’ordine di centinaia di milioni di lire) continui sui conti correnti dell’azienda, e rientro di debiti nei confronti dell’istituto bancario grazie a nuovi finanziamenti emessi dalla stessa Carical: nelle contestazioni della procura locrese c’è un autentico campionario degli orrori della finanza. Uno scandalo che portò al commissariamento della banca ma che, sotto il profilo processuale, finì con la richiesta di archiviazione presentata dallo stesso sostituto procuratore a causa di una sentenza della Corte di Cassazione che una manciata di mesi dopo gli arresti aveva depenalizzato (incredibile ma vero) il reato di peculato nei confronti dei banchieri pubblici. Il processo per bancarotta Ma qualcuno deve pur pagare per il collasso della Jonicagrumi, e così, vista l’impossibilità di mettere alla sbarra i vertici politici della Carical, nel 1991 inizia a Locri (nei confronti di 58 tra imprenditori, amministratori, revisori contabili e semplici lavoratori) il procedimento per il crack del colosso cauloniese, dichiarato fallito dallo stesso tribunale locrese il 18 febbraio del 1988. Un procedimento mastodontico su cui, tra rinvii, ricorsi in cassazione, tre nuovi dibattimenti davanti a tre differenti Corti d’Appello (quella di Reggio prima, quella di Messina poi e infine quella di Catania) verrà calato il sipario solo nel novembre del 2007. Un procedimento che ha visto la quasi totalità degli imputati – visto l’elefantiaco iter processuale – scagionati per avvenuta prescrizione e che si è concluso con la condanna finale di Di Masi a 5 anni di reclusione; un procedimento che, nonostante i quasi venti anni trascorsi, vede ancora il comune di Caulonia (dichiarato allora curatore fallimentare dell’azienda) impelagato in una causa amministrativa che appare interminabile legata alla svendita (nel 1993) degli impianti industriali e dei macchinari appartenuti alla Jonicagrumi. «È emerso – si legge nel dispositivo di sentenza – attraverso il materiale documentale e, in parte consistente, anche attraverso gli esami degli stessi imputati, la conferma in modo chiaro e inconfutabile dell’artificiosa predisposizione di documentazione diretta a dimostrare l’effettuazione di attività finalizzate alla percezione di indebiti aiuti comunitari previsti per la trasformazione di prodotti agricoli». In sostanza, quella che era iniziata come realtà industriale in grado di assicurare un futuro decente ad un territorio in ginocchio (siamo infatti nel periodo d’oro dei sequestri di persona, quando l’Italia intera guardava alla Calabria come a un covo di ‘ndraghetisti), si era trasformata quasi subito, in una scatola vuota tenuta insieme artificiosamente, solo per spillare finanziamenti comunitari e fidi bancari da istituti compiacenti. Con tanti saluti alle speranze dei lavoratori. Un’azienda molto famosa nel bel paese (indimenticati gli spot dei pelati cauloniesi che andavano in onda quasi tutte le sere subito prima del tg1) che si inventava commesse inesistenti per ottenere altri soldi, e che aveva escogitato una serie di machiavellici, per quanto “casarecci”, sistemi per “sistemare” la contabilità. «Nei silos – dice un teste durante il dibattimento – venivano riversate le arance che arrivavano da commercianti privati o da gente che non faceva parte di cooperative. La mattina presto, e in alcuni casi anche durante il giorno, i camion caricavano dai silos, veniva loro consegnata una bolla di accompagnamento per i beni viaggianti, e poi, gli stessi camion, con la stessa merce, venivano parcheggiati in attesa di essere scaricati nuovamente, sempre all’interno del recinto della Jonicagrumi». E ancora vendite al minuto – quelle cioè riferite ai turisti che acquistavano la merce prodotta dall’industria, direttamente ai banconi di Vasì – che raggiungevano cifre esorbitanti e irragionevoli (6,2 miliardi rendicontati solo nel 1984) che andavano addirittura oltre le disponibilità di magazzino dichiarate; pagamenti cartolari, anche tramite assegni bancari, che tornavano subito nella disponibilità di Di Masi; e poi la Dimabox (la società creata dal commendatore per la produzione delle confezioni metalliche in cui inscatolare il prodotto Jonicagrumi) che il 5 ottobre del 1984 comunica di non essere entrata in produzione ma certifica, miracoli dell’imprenditoria, di avere venduto barattoli per 8 miliardi tra l’agosto e l’ottobre dello stesso anno. Tutto questo sotto gli occhi di chi si sforzò in tutti i modi pur di non vedere: politici, revisori dei conti, sindacati, amministratori e gente comune. I risvolti sui lavoratori Ma il crack della Jonicagrumi, non ebbe solo risvolti penali sugli amministratori dell’azienda. Il crollo del colosso dell’agro-alimentare infatti rappresentò, per le centinaia di lavoratori che avevano sperato in un futuro migliore, la fine della tranquillità economica. Decine di operai persero il posto di lavoro, altri finirono in cassa integrazione (alcuni di essi sono ancora incatenati al precariato dopo il loro assorbimento tra le file dei precari comunali), tutti, o quasi, rimasero vittime del sogno truffaldino di un’azienda nata per morire, incapace cioè di reggere agli squilibri del mercato, ancor prima di diventare un pozzo senza fondo di finanziamenti pubblici. E così, l’economia parallela sorta all’ombra di Vasì, semplicemente si frantumò. Decine furono le auto comprate a rate e restituite ai concessionari per l’impossibilità di far fronte ai pagamenti, così come numerosi furono i casi di famiglie incapaci di tenere il passo con i ratei per i mutui sulla casa, per un sogno di stabilità economico-sociale, naufragato sul mare di Caulonia, reso allora rosso dagli scarichi industriali di una società fantasma che inscatolava prodotti che nessuno voleva.
 
comuneufficiocoltura
comuneufficiocoltura il 02/12/10 alle 14:05 via WEB
ANCORA UN ABUSO DELLA CRITTA SUL SITO ISTITUZIONALE DEL COMUNE... PURTOPPO SE NE VANNO VIA I MIGLIORI, LE MERDE VENGONO A GALLA. Difenderemo nei modi che la legge ci consente. Comunicato della Amministrazione Comunale di Caulonia. Difenderemo nei modi che la legge ci consente la legittimità delle Istituzioni democratiche, l’onore, l’impegno tenace, disinteressato e convinto dell’assessore Tonino Cavallo. Con la stessa determinazione tuteliamo e tuteleremo i diritti della collettività che paga per avere servizi efficienti. Nello stesso tempo con i fatti e non a parole ci collocheremo dalla parte dei dipendenti comunali che lavorano con impegno e serietà, difenderemo i loro diritti e la loro dignità di lavoratori. Agli occhi di qualcuno l’assessore ai lavori pubblici ha una colpa imperdonabile, si impegna quotidianamente e con tenacia per lo sviluppo ed il benessere della nostra comunità. S’è collocato sempre e solo dalla parte del mondo del lavoro, è stato protagonista - unitamente ad altri - della stabilizzazione di ben tredici lavoratori. Mantiene rapporti quotidiani improntati ad amicizia e fraterna collaborazione con tutti i dipendenti. Sacrifica sé steso prima di chiedere sacrifici ad altri! Metodi imperdonabili soprattutto da chi ritiene che amministrare significhi far clientela o dar pacche sulle spalle aspettando il voto. Tonino Cavallo si è sempre limitato a chiedere con la massima correttezza un impegno dignitoso e serio, a quanti sono pagati per svolgere un servizio pubblico.. Forse pochissime amministrazioni, dimostrano con i fatti la vicinanza ai propri dipendenti. Il Comune anticipa agli LSU LPU la quota regionale, interviene per indennizzare con fondi comunali la parte di lavoro non pagata con fondi regionali; riconosce a tutti indennità di rischio e fornisce i buoni pasto, elabora e paga progetti finalizzati. Grazie a questa politica l’indennità mensile dei lavoratori LSU-LPU è dignitosa e va ben oltre la quota regionale. La stabilizzazione di tredici lavoratori ha rappresentato una grande conquista, concertata con i sindacati, trasparente, tesa solo ad applicare regole oggettive. Ovviamente l’applicazione di regole e criteri ha creato qualche malumore. Ingiustificato ma umanamente comprensibile, perché il precariato è una forma di lavoro che umilia il lavoratore e danneggia l’Ente. Qualcuno ha reagito in maniera scomposta, qualcuno ha tentato di disimpegnarsi dal lavoro iniziando una specie di “sciopero bianco” che offende i cittadini che pagano per avere servizi. Infine, qualcuno ha pensato che un attacco programmato nei confronti dell’assessore Cavallo potrebbe indebolirlo e far venir meno del suo rigoroso impegno. Disegno stolto, perché Tonino Cavallo, nella sua attività di pubblico amministratore, deve sentire al suo fianco non solo tutta - confermiamo tutta - l’amministrazione comunale ma, senza alcun dubbio, anche quella vasta parte di cittadinanza che ha a cuore le sorti del Paese. In merito all’episodio denunciato, chi conosce l’assessore Cavallo ha la fondata certezza che il contenuto dell’esposto non corrisponda a verità e contiene finalità ed intenti estranei al corretto rapporto dipendenti - amministratori. Comunque abbiamo già scritto all’odg della Giunta Comunale, la trattazione del caso. E’, (e sarà) estraneo al nostro agire, ogni intento punitivo verso chiunque. Ovviamente noi continueremo a rispettare tutti! Nello stesso tempo, deve essere chiaro che l’amministrazione comunale tutelerà con la massima determinazione la dignità delle Istituzioni. Lo faremo, come sempre, solo e soltanto in difesa del Paese che ha il diritto di essere ben amministrato. Caulonia lì, 01/12/10
 
difensoredelcomune
difensoredelcomune il 02/12/10 alle 14:08 via WEB
LA LEGGE DEL 18 GIUGNO 2009, N. 69 FAQ - LEGGE 1) QUANDO E’ ENTRATA IN VIGORE LA LEGGE DEL 18 GIUGNO 2009, N. 69? E’ entrata in vigore il 4 luglio 2009 2) ENTRO QUALE TERMINE SI DEVE DARE ATTUAZIONE ALLE PREVISIONI DELL’ART. 21, COMMA 1? La legge n. 69/2009 è immediatamente percettiva dal momento dell’en...trata in vigore. Ai fini degli adempimenti indicati dall’art. 21, comma 1, la circolare n. 3/09 del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione dispone che la pubblicazione dei dati sul sito internet delle amministrazioni debba “avvenire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro il corrente mese di luglio 2009” FAQ - RACCOLTA DATI CURRICULUM VITAE E RETRIBUZIONI 3) COSA PREVEDE L’ART 21 COMMA 1? L’art. 21, comma 1, obbliga le Amministrazioni a pubblicare sui propri siti internet i curricula vitae, le retribuzioni, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti 4) QUAL’E’ LA PROCEDURA DA SEGUIRE? La procedura può essere consultata nella guida on-line presente sul sito 5) CHI E’ IL DESTINATARIO? Tutti i Dirigenti, anche di livello apicale, delle Amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165/2001, ed i Segretari comunali e provinciali di livello A, B e C. 6) QUALI SONO LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE INTERESSATE? Le Amministrazioni interessate dal provvedimento sono “tutte le amministrazioni dello Stato, ivi compresi gli istituti e scuole di ogni ordine e grado e le istituzioni educative, le aziende e amministrazioni dello Stato ad ordinamento autonomo, le Regioni le Province, i Comuni, le Comunità montane, e loro consorzi e associazioni, le istituzioni universitarie, gli Istituti autonomi case popolari, le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, tutti gli enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale, l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e le Agenzie di cui il decreto legislativo 30 luglio 1999 n.300” (art. 1, comma 2, del d.lgs. n. 165/2001) 7) SONO INTERESSATE ALLA RILEVAZIONE ANCHE LE SOCIETA’ PARTECIPATE DALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE? No 8) NELLA RILEVAZIONE SONO COMPRESI ANCHE I DIRIGENTI ASSUNTI A TEMPO DETERMINATO? Si 9) QUALI VOCI RETRIBUTIVE DEVONO ESSERE PUBBLICATE? Devono essere pubblicate le retribuzioni annuali lorde, secondo le voci specificate nei CCNL e nel contratto individuale di lavoro FAQ - TASSI DI ASSENZA E PRESENZA DEL PERSONALE 10) QUALI SONO I DATI OBBLIGATORI DA PUBBLICARE NEL SITO INTERNET RELATIVI ALLE ASSENZE DEL PERSONALE? I tassi di assenza e di presenza del personale distinti per ufficio di livello dirigenziale. 11)COME SI CALCOLANO I DATI DI ASSENZA IN PERCENTUALE? Si calcolano con le giornate lavorative effettive mensili, moltiplicandole per le unità di personale (compreso il dirigente), ottenendo il totale cumulativo delle giornate lavorative. Al totale cumulativo delle giornate lavorative va sottratto il totale delle giornate di assenza. Il risultato saranno le giornate di presenza. Sarà quindi possibile calcolare ed ottenere la percentuale delle giornate di assenza.. Es. Ipotizzando 20gg lavorativi nel mese di riferimento e 5 unità di personale, 40 gg di assenza cumulativi, si avrà: 20 x 5 = 100 (tot. cum. giornate lavorative) 100 – 40 = 60 (giornate di presenza) pari al 40% (percentuale giornate di assenza) 12) QUALI SONO I DATI RELATIVI ALLE ASSENZE? Nel computo delle assenze dovranno essere calcolati tutti i giorni di mancata presenza lavorativa a qualsiasi titolo verificatasi (malattia, ferie, permessi, aspettativa, congedo obbligatorio, ecc.) del personale dell’ufficio o unità organizzativa di livello dirigenziale (ivi comprese le eventuali assenze del dirigente) 13) A PARTIRE DA CHE DATA VA CALCOLATO IL TASSO DI ASSENZA? A partire da luglio 2009 14) CON QUALE CADENZA DOVRANNO ESSERE PUBBLICATI I DATI RELATIVI ALLE ASSENZE E ALLE PRESENZE? I dati relativi alle assenze e alle presenze dovranno essere pubblicati con cadenza mensile 15) VANNO CONSIDERATE ANCHE LE ASSENZE AD ORE ? I tre permessi retribuiti non sono da recupero ma sono considerati come assenze 16) VANNO INDICATE ANCHE LE ASSENZE NON RETRIBUITE? Si 17) L’ASSENZA PER RECUPERO ORE DI STRAORDINARIO VA CONSIDERATA? No, non si tratta di assenza, bensì di recupero di ore lavorative prestate e non retribuite dall’Amministrazione Nuove FAQ (Circolare n. 5 del 12/10/09) ARGOMENTO – AMBITO DI RIFERIMENTO 18) A QUALI SOGGETTI SI RIFERISCE L’OBBLIGO DI PUBBLICAZIONE DEI DATI? L’art. 21, comma 1, della legge n. 69/2009 impone l’obbligo di pubblicare i dati relativi alle sole qualifiche dirigenziali. Si tratta, pertanto, dei dati curriculari, retributivi e dei recapiti istituzionali di tutti i dirigenti in servizio presso le amministrazioni, ivi inclusi i titolari di contratti a tempo determinato e gli incaricati di funzioni di staff, di studio, di ricerca, ispettive, ecc., e dei segretari comunali e provinciali. L’obbligo di legge non riguarda i soggetti non incaricati di funzioni dirigenziali come, ad esempio, i titolari di posizioni organizzative. ARGOMENTO - RETRIBUZIONI DIRIGENTI 19) INDIVIDUAZIONE DEI DATI RELATIVI ALLE RETRIBUZIONI ANNUALI DEI DIRIGENTI L’adempimento si riferisce esclusivamente ai dati della retribuzione prevista nel contratto collettivo e nel contratto individuale di lavoro. Le voci stipendiali da considerare sono quelle elencate in ciascun CCNL (stipendio tabellare, posizione parte fissa, posizione parte variabile, retribuzione di risultato). La voce “Altro” comprende le poste del trattamento economico definito contrattualmente che non rientrano nelle precedenti voci (esempio indennità accessorie di un determinato incarico o comparto). L’obbligo di pubblicazione non riguarda, quindi, i dati reddituali esposti nelle dichiarazioni fiscali da ciascun dirigente. Di conseguenza, non devono essere pubblicati i dati relativi ad eventuali arretrati stipendiali percepiti nell’anno, né i dati relativi ad emolumenti percepiti per incarichi specifici, istituzionali e non istituzionali, relativi, ad esempio, ad attività di docenza, partecipazione a commissioni o attività intramoenia dei medici dipendenti del SSN. ARGOMENTO - PUBBLICAZIONE DATI DEI SEGRETARI COMUNALI 20) COME SI DEVONO COMPORTARE I COMUNI IN CONVENZIONE? • I dati curriculari e retributivi del segretario comunale sono pubblicati dal solo comune capofila. • L’altro, o gli altri enti convenzionati per il servizio di segreteria riporteranno un importo uguale a zero alla voce “retribuzione del segretario comunale”, specificando che i relativi dati sono reperibili sul sito del comune capofila. • I tassi di assenza e di presenza del personale devono essere pubblicati da tutti i comuni in convenzione. ARGOMENTO – PUBBLICAZIONE TASSI DI ASSENZA E DI PRESENZA DEL PERSONALE 21) DI CHI È LA COMPETENZA DI PUBBLICAZIONE NELLA TABELLA ASSENZE E PRESENZE IN CASO DI PERSONALE COMANDATO, PERSONALE DISTACCATO E PERSONALE ASSEGNATO AD ALTRA AMMINISTRAZIONE SULLA BASE DI CONVENZIONE? La competenza è dell'amministrazione in capo alla quale è posta la gestione amministrativa del personale comandato, distaccato od assegnato in base a convenzione. 22) COME SI INDIVIDUA L’UNITA’ ORGANIZZATIVA? La pubblicazione dei tassi di assenza e di presenza del personale riguarda ciascun ufficio od unità organizzativa di livello dirigenziale, al cui vertice, cioè, è preposto un dirigente. 23) QUALI PERMESSI VANNO CONSIDERATI NEL CALCOLO DELLE ASSENZE/PRESENZE DEL PERSONALE? Nel computo delle assenze dovranno essere calcolati tutti i giorni di mancata presenza lavorativa a qualsiasi titolo verificatasi (malattia, ferie, permessi, aspettativa, congedo obbligatorio, ecc.) del personale dell’ufficio o unità organizzativa di livello dirigenziale (ivi comprese le eventuali assenze del dirigente). RECUPERO COMPENSATIVO O BANCA ORE Non costituisce assenza, in quanto si tratta di recupero di ore lavoro già prestate in precedenza. PERMESSO PERSONALE Non è da considerarsi quale assenza perché deve essere recuperato nello stesso giorno o al massimo nell’arco dello stesso mese in cui se ne è fruito. PERMESSO RETRIBUITO Viene conteggiato tra le assenze qualora sia fruito per l’intero orario lavorativo giornaliero. ORE DI LAVORO STRAORDINARIO Non rilevano ai fini del computo dei tassi di assenza/presenza. ARGOMENTO - MODALITA’ DI PUBBLICAZIONE 24) COME SI EFFETTUA LA PUBBLICAZIONE DEL CURRICULUM? Ogni amministrazione deve pubblicare i dati dei dirigenti oggetto dell’adempimento richiesto dall’art. 21 della legge n. 69/2009 sul proprio sito internet istituzionale. La pubblicazione, cui deve essere dato un titolo di immediata percezione (come, ad esempio, “Operazione Trasparenza”) deve essere fatta sull’home page, ovvero deve essere facilmente rintracciabile attraverso un apposito link.. I dati pubblicati non devono essere inviati al Dipartimento della funzione pubblica. L’amministrazione potrà dare comunicazione, via e-mail, al Dipartimento dell’avvenuta pubblicazione. 25) Il DIRIGENTE DEVE AUTORIZZARE LA PUBBLICAZIONE DEI SUOI DATI? No. Tale adempimento non è discrezionale ma integra un preciso obbligo di legge, per ottemperare al quale l’amministrazione non necessita di alcuna autorizzazione da parte del dirigente. 26) CI SONO SANZIONI PER CHI NON OTTEMPERA ALLA NORMA? L’art. 21 della legge n. 69/2009 non prevede specifiche sanzioni per la mancata o incompleta ottemperanza agli obblighi ivi previsti. Il comportamento inadempiente sarà, comunque, valutabile alla stregua dei principi di trasparenza e di buon andamento dell’amministrazione. Al riguardo, si evidenzia che la normativa è stata recentemente integrata dal decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante ”Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni”, entrato in vigore il 16 novembre 2009, che all’art. 11, comma 8, lett. f) e g) ha previsto specifici obblighi di pubblicazione il cui mancato adempimento è sanzionabile, ai sensi del comma 9, con il “divieto di erogazione della retribuzione di risultato ai dirigenti preposti agli uffici coinvolti”. ARGOMENTO – ALTRO 27) DEVONO ESSERE PUBBLICATI I DATI RETRIBUTIVI E CURRICULARI DEL PERSONALE APPARTENENTE ALLA CARRIERA DIPLOMATICA, PREFETTIZIA E DELLA MAGISTRATURA TITOLARE DI INCARICHI DIRIGENZIALI? Come titolari di incarichi dirigenziali anche tali funzionari sono tenuti alla pubblicazione del curriculum vitae e della retribuzione annua lorda sul sito istituzionale della propria amministrazione.
 
nella.merda
nella.merda il 02/12/10 alle 14:28 via WEB
C'è una grossa preoccupazione in alcuni noti palazzinari di caulonia, sembra imminente l'emissione da parte dell'Autorità Giudiziaria di Decreti di sequestro della miriade di appartamenti nati come fungi nella frazione marina dì Caulonia. Sarebbe cosa buona e giusta.
 
 
patrimonilleciti
patrimonilleciti il 02/12/10 alle 19:24 via WEB
QUESTO MI PREOCCUPA. MOLTI BRITANNICI hanno depositato meta' del prezzo degli appartamenti, col resto alla consegna. I loro soldi hanno costruito, e se ci sono stati soldi o terreni investiti dai soliti "OPPORTUNISTI", solo la loro quota deve essere sequestrata. Se questo e' il caso, i diritti dei britannici devono essere rispettati! Se la compravendita e di buona fede, completa o parziale. BRITANNICI SONO UNA BUONA OPPORTUNITA' per CAULONIA , CALABRIA, ITALIA. AMMINISTRATORI SVEGLIATEVI prima che la signora fortuna va a bussare a un altra porta.
 
u.spiritatu
u.spiritatu il 03/12/10 alle 05:45 via WEB
Appalto alla Finocchiaro? Silenzio I giornaloni, autorevoli e progressisti, sono impegnatissimi a stampare paginate di m. e di “Cazzullate” sul “vanitosone” Silvio, su Franco Frattini e compagnia, dopo le mitragliate di Wikileaks. E a sollecitare le dimissioni da ministro di Sandrone Bondi, per il premio-patacca, rifilato a Venezia alla poco nota, ma molto avvenente, attrice bulgara, Michelle Bonèv. E chi è costei? Farebbe parte dello squadrone delle giovani donne, incaricate di collaudare il funzionamento delle molle del lettone di Palazzo Grazioli, regalato al Cavaliere da Putin. Ma mi consentano i miei 25 lettori una domandina, forse un po’ ingenua: Ferruccio de Bortoli, Pigi Battista, Ezio Mauro, il “commissario” Peppino D’Avanzo e Concitina de Gregorio non riescono a trovare neppure una decina di righe per informare i lettori dello scandalo, politico-familista, di Catania, targato Pd? Nel capoluogo etneo, 350 mila euroni lordi è la cifra, scucita dalle casse pubbliche, come compenso per l’appaltone per l’informatizzazione della Casa della salute di Giarre. E sapete a chi ha sganciato quel gruzzolone la giunta regionale, ribaltonista, presieduta dall’inquisito Lombardo e sostenuta da Fini e dal Pd? A un signore, Melchiorre Fidelbo, ginecologo e marito di donna Anna Finocchiaro, 2 anni fa “competitor” elettorale di Lombardo, che la travolse, e attuale “capa” dei senatori del Pd, giustizialista e inflessibile fustigatrice e “tricoteuse” del Cavaliere e dei suoi ministri. La Finocchiaro si è chiamata fuori dalla vicenda del marito, amministratore delegato di una società, la Solsamb, che non aveva mai brillato per ragguardevoli fatturati. Ma donna Anna, ricordano a Catania, era presente all’inaugurazione della Casa della salute, insieme con la collega Livia Turco, con la quale condivide la fede politica, l’ arroganza e la tendenza a impartire, urbi et orbi, severe lezioni di etica. Solo “Il Fatto Quotidiano” di Padellaro si è occupato della vicenda di Catania, titolando: “Appaltoni in famiglia: lite democratica”. E i moralizzatori di stampa e TV, scatenati su Bondi, forse, da ministro della Cultura, troppo generoso con i familiari della fidanzata, da lui nominata deputata PdL? Evidentemente, sull’appaltone al marito della matura matrona ex comunista,tendenza Violante, si son passati la voce, come ai tempi delle veline: non quelle di Silvio, ma quelle del Minculpop della Buonanima di Predappio: minimizzare, sopire, ignorare…. E’ la stampa, quella italiana del 2010, bellezza ! Cari lettori, giudicate voi…
 
 
riformacostituzional
riformacostituzional il 03/12/10 alle 08:38 via WEB
I PEGGIO RISULTATI DA POLITICI PIU' PAGATI AL MONDO! Il bello e che possono ritornare una elezione dopo l'altra. Il POTERE CORROMPE, E IL POTERE ASSOLUTO CORROMPE ASSOLUTAMENTE. I Partito e grandi (e piccoli)giornali che ricevono soldi dal governo. Ma dove siamo arrivati? Lo stesso si manifesta qui a Caulonia con questi PICCOLI amministratori/politici.
 
u.spiritatu
u.spiritatu il 03/12/10 alle 05:48 via WEB
mercoledì 01 dicembre 2010 Difendiamo l'Università dalla demagogia Una riforma a lungo attesaQuesto è il testo dell’appello dei professori universi tari, firmato da 515 professori. Brillano le assenze della Calabria rappresentata da 6 professori dell’Unical (Angelo COSENTINO, Leonardo De LEO, Pietro De LEO, Piero GAGLIARDO, Nicola UCCELLA, Marcello ZANATTA), 1 della Mediterranea (Giuseppe FERA) e 0 della 'Magna Grecia'. E’ troppo tempo che l’Università italiana ha bisogno di una cura incisiva ed efficace. È troppo tempo che il mondo accademico aspetta una riforma capace di restituirgli il prestigio perduto. È troppo tempo che gli studenti italiani bravi e meritevoli non hanno più la possibilità di frequentare istituzioni universitarie competitive rispetto al resto dell’Europa e del mondo. Pertanto i sottoscritti docenti universitari intendono ribadire il loro generale apprezzamento per il disegno di legge sull’Università in discussione in queste ore alla Camera. Per più di un motivo: - perché riorganizza e moralizza gli organi di governo degli atenei; - perché limita la frantumazione delle sedi universitarie, dei corsi di laurea e dei dipartimenti; - perché introduce norme più efficaci e razionali per il reclutamento dei docenti; - perché stabilisce regole certe e trasparenti per disciplinare i casi di disavanzo finanziario e di mala gestione; - perché fissa dei criteri di valutazione per le singole sedi universitarie e per i singoli professori; questo provvedimento rappresenta un passo nella direzione giusta per cercare di far uscire l’Università italiana dallo stato di grave prostrazione in cui essa si trova. Tutto è sempre migliorabile; anche questo disegno di legge lo è. Ma non ci sembra né logico né onesto invocare la diminuzione dei finanziamenti all’intero comparto dell’istruzione, provocati dalla difficile situazione finanziaria del Paese, come una buona ragione per respingere il provvedimento. Tanto più adesso che il governo sembra si stia trovando le risorse utili per avviare il necessario processo riformatore. Ci sembra, inoltre, intollerabile che, dopo anni e anni di tanto sistematico quanto sterile ostruzionismo, una parte del mondo universitario e del corpo studentesco prepotente nei comportamenti ma modesto nelle dimensioni abbia saputo produrre solo una protesta demagogica fine a se stessa, dando spazio alla violenza di piazza e contribuendo al contempo a lasciare gli Atenei italiani fermi nel loro attuale stato di crisi. I docenti che hanno aderito all'appello: MARIO ACAMPORA Università degli Studi di Padova ELENA AGA ROSSI Università degli Studi dell\'Aquila MARIA PIA ALBERZONI Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano LEONARDO ALLODI Università degli Studi Bologna CLELIA ALTIERI Università degli Studi di Foggia RENZO ALZETTA Università degli Studi di Trieste FRANCESCA AMATI Università degli Studi di Roma Tor Vergata ANTONIO AMBROSETTI Università degli Studi di Trieste MICHELE AMORENA Università degli Studi di Teramo FELICE ANCORA Università degli Studi di Cagliari CARLA ANDREANI Università degli Studi di Roma Tor Vergata LUCA ANSELMI Università degli Studi di Pisa IPPOLITO ANTONINI Università degli Studi di Camerino ANNAMARIA ARCARI Università degli Studi dell\'Insubria REMO ARDUINI Università degli Studi di Milano PAOLO ARMAROLI Università degli Studi di Genova MARIO ASCHERI Università degli Studi di Roma Tre DEODATO ASSANELLI Università degli Studi di Brescia FRANCESCO ASTA Università degli Studi di Palermo FRANCESCO ASTONE Università degli Studi di Messina ANDREA ATREI Università degli Studi di Siena ALBERTO AUDENINO Politecnico di Torino GIAN CARLO AVANZI Università degli Studi del Piemonte Orientale A. Avogadro GEREMIA B. BOLLI Università degli Studi di Perugia GIACINTO BACIARELLO Università degli Studi di Roma La Sapienza PIERO BAGLIONI Università degli Studi di Firenze MAURIZIO BALESTRINO Università degli Studi di Genova GRAZIANO BARBERA Università Vita Salute San Raffaele GIULIANO BARSOTTI Università degli Studi di Pisa CLARA BARTOCCI Università degli Studi di Perugia ADRIANA BASILE Università degli Studi di Napoli Federico II LUIGI MARCO BASSANI Università degli Studi di Milano CRISTINA BASSO Università degli Studi di Padova GIUSEPPE BEDESCHI Università degli Studi di Roma La Sapienza SERGIO BELARDINELLI Università degli Studi di Bologna CARLO BELLIENI Università degli Studi di Siena GIUSEPPE BERSANI Università degli Studi di Roma La Sapienza PIERALBERTO BERTAZZI Università degli Studi di Milano EUGENIO BERTELLI Università degli Studi di Siena FABRIZIO BERTI Università degli Studi di Bologna GIORGIO BERTON Università degli Studi di Verona GIUSEPPE BERTONI Università Cattolica del Sacro Cuore GABRIELE BIANCHI Università degli Studi di Firenze LUIGI MARZIO BIASUCCI Università Cattolica del Sacro Cuore EZIO BIGLIERI Politecnico di Torino STEFANO BOCCALETTI Università Cattolica del Sacro Cuore MONICA BOCCHIA Università degli Studi di Siena ROSANGELA BOCCHIO Università degli Studi di Milano ANTONIO BODINI Università degli Studi di Parma GIANFRANCO BOFFA Politecnico di Torino CRISTIANO BOITI Università degli Studi di Perugia DONATELLA BOLECH CECCHI Università degli Studi di Pavia LUCIA BONFRESCHI Luiss Guido Carli ANNA BONO Università degli Studi di Torino CORRADO BORAGNO Università degli Studi di Genova GIANLUIGI BORGATO Università degli Studi di Padova FLAVIO BOSCACCI Politecnico di Milano PATRIZIA BOTTA Università degli Studi di Roma La Sapienza LIVIO BOTTANI Università degli Studi del Piemonte Orientale CARLO BOTTARI Università degli Studi di Bologna SALVATORE BOZZARO Università degli Studi di Torino MARIO BRESSAN Università degli Studi di Chieti - Pescara LUIGI BRUGNANO Università degli Studi di Firenze FRANCESCO BRUNO Università degli Studi di Napoli Federico II MICHELE BUQUICCHIO Università degli Studi di Bari GIUSEPPE BURRAFATO Università degli Studi di Catania GUIDO BUSCA Università degli Studi di Genova SILVESTRE BUSCEMI Università degli Studi di Palermo EZIO BUSSOLETTI Università degli Studi di Lecce FEDERICO BUSSOLINO Università degli Studi di Torino ERNESTO BUZANO Università degli Studi di Torino CLAUDIO CACCIAMANI Università degli Studi di Parma ERNESTO CAFFO Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia GIOVANNI CALABRIA Università degli Studi di Genova VIOLA CALABRO Università degli Studi di Napoli Federico II FRANCESCO CAMBULI Università degli Studi di Cagliari ANDREA CAMPERIO CIANI Università degli Studi di Padova LEONARDO CANNAVO\' Università degli Studi di Roma La Sapienza EUGENIO CAPOZZI Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli IGNAZIO CARABELLESE Politecnico di Bari ANGELA CARACCIOLO ARICO\' Università degli Studi di Venezia Cà Foscari ANNA MARIA CARAFA Università degli Studi di Napoli Federico II ELISABETTA CARAMELLI Università degli Studi di Bologna LUIGI CARAMIELLO Università degli Studi di Napoli Federico II BENIAMINO CARAVITA DI TORITTO Università degli Studi di Roma La Sapienza GABRIELLA CARISTI Università degli Studi di Trieste GIOVANNI MARIA CARLOMAGNO Università degli Studi di Napoli Federico II ANNA MARIA CAROLI Università degli Studi di Brescia ROSARIO CARUSO Università degli Studi di Messina SALVATORE CASALE Università degli Studi di Catania NARCO CASTELLANI Università degli Studi dell'Aquila PATRIZIO M. CASTELLI Università degli Studi dell'Insubria PAOLO CASTELNUOVO Università degli Studi dell'Insubria MARIA CATRICALA\' Università degli Studi di Roma Tre DONATELLA CAVANNA Università degli Studi di Genova GIORGIO CAVICCHIONI Università degli Studi di Ferrara ENRICO CAVINA Università degli Studi di Pisa GIULIANO CAZZOLA Università degli Studi di Bologna PIA GRAZIA CELOZZI BALDELLI Università degli Studi di Roma Tre ROBERTO CERIONI Università degli Studi di Parma CESARE CERRI Università degli Studi di Milano Bicocca GIANCARLO CESANA Università degli Studi di Milano Bicocca BERNARDINO CHIAIA Politecnico di Torino ACHILLE CHIAPPETTI Università degli Studi di Roma La Sapienza ROBERTO CHIARINI Università degli Studi di Milano ADRIANA CHILLIN Università degli Studi di Padova CLAUDIO CHIOLA Università degli Studi di Roma La Sapienza EMILIO CHIRONE Università degli Studi di Brescia MASSIMO CIAMBOTTI Università degli Studi di Urbino ROBERTO CINGOLANI Università degli Studi di Lecce FABIO CINTIOLI Libera Università San Pio V MARIA LAURA CIOMPI Università degli Studi di Pisa MASSIMO CIRILLO Seconda Università degli Studi di Napoli TIZIANA CIVERA Università degli Studi di Torino FRANCESCO CLEMENTI Università degli Studi di Milano MARIO CLERICI Università degli Studi di Milano MARINA CLERICO Politecnico di Torino LUCA CODIGNOLA Università degli Studi di Genova DINO COFRANCESCO Università degli Studi di Genova DANIELA COLI Università degli Studi di Firenze GIUSEPPE COLOMBO Università Cattolica del Sacro Cuore ANGELA CONTE Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia MARIA ADELAIDE CONTINENZA Università degli Studi dell\'Aquila PATRICK J. COPPOCK Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ANDREA CORVI Università degli Studi di Firenze AUGUSTO COSENTINO Università degli Studi della Calabria PASQUALE COSTANZO Università degli Studi di Genova GIROLAMO COTRONEO Università degli Studi di Messina MAURIZIO COTTA Università degli Studi di Siena PIERO CRAVERI Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli GIOVANNELLA CRESCI Università degli Studi di Venezia Cà Foscari ANTONELLO CRISCI Università degli Studi di Napoli Federico II RENATO CRISTIN Università degli Studi di Trieste RAIMONDO CUBEDDU Università degli Studi di Pisa MARIA PIA CUNICO Università degli Studi di Venezia Cà Foscari ALBERTO CUOMO Università di Napoli LUISA CUSINA Università degli Studi di Trieste FRANCAMARIA D’ALESSANDRO Università degli Studi di Catania FRANCESCO D'AGOSTINO Università degli Studi di Roma Tor Vergata LEONARDO DAMIANI Politecnico di Bari VITO DANIELE Politecnico di Torino BRUNO DANIELI Università degli Studi di Milano PIERO DE DOMINI Università degli Studi di Siena DOMENICO DE FALCO Seconda Università degli Studi di Napoli BIAGIO DE GIOVANNI Università degli Studi di Napoli L'Orientale LEONARDO DE LEO Università degli Studi della Calabria PIETRO DE LEO Università degli Studi della Calabria MASSIMO DE LEONARDIS Università Cattolica del Sacro Cuore PIETRO DE MARCO Università degli Studi di Firenze Istituto Superiore di Scienze Religiose ROBERTO DE MATTEI Università Europea di Roma FRANCESCO DE NOTARISTEFANI Università degli Studi di Roma Tre GIUSEPPE DE VERGOTTINI Università degli Studi di Bologna FLAVIA MARIA DE VITT Università degli Studi di Udine ANTONIO DEL POZZO Università degli Studi di Messina RICCARDO DEL PUNTA Università degli Studi di Firenze DIONISIO DEL VESCOVO Università degli Studi di Roma La Sapienza GIOVANNI DELOGU Università Cattolica del Sacro Cuore FILIPPO MARIA DENARO Seconda Università degli Studi di Napoli ANTONIO DESSANTI Università degli Studi di Sassari MARIARITA DESSI’ Università degli Studi di Roma Tor Vergata ENRICO DESSY Università degli Studi di Brescia RICCARDO DESTRO Università degli Studi di Milano ANNA GLORIA DEVOTI Università degli Studi di Siena LEONARDO DI CARLO Università degli Studi di Foggia GIUSEPPE DI MAIO Seconda Università degli Studi di Napoli ENNIO DI NOLFO Università degli Studi di Firenze EUGENIO DI RIENZO Università degli Studi di Roma La Sapienza MARCO DIANA Università degli Studi di Sassari GIORGIO DILLON Università degli Studi di Genova GIANLORENZO DIONIGI Università degli Studi dell'Insubria ANNIBALE DONINI Università degli Studi di Perugia ANTONIO DONNO Università degli Studi del Salento Seria e coraggiosaGIANNI DONNO Università degli Studi di Lecce WALTER DORIGO Università di Firenze PIETRO DRI Università degli Studi di Trieste ALFREDO DUPASQUIER Politecnico di Milano GIACOMO ELIAS Università degli Studi di Milano MARCO ELLI Università degli Studi di Milano ASSUNTA ESPOSITO Università La Sapienza ENRICO FACCO Università degli Studi di Padova MASSIMO FANFANI Università degli Studi di Firenze STEFANO FANTONI Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati - SISSA - Trieste GIUSEPPE FELLONI Università degli Studi di Genova CLAIRE FENNELL Università degli Studi di Trieste ALBERTO FENZI Università degli Studi di Verona GIUSEPPE FERA Università degli Studi "Mediterranea" di Reggio Calabria GIOVANNI FERRARIS Università degli Studi di Torino RUGGERO FERRO Università degli Studi di Verona ALESSANDRO FINZI Università degli Studi di Viterbo La Tuscia VINCENZO FIORENTINI Università degli Studi di Cagliari ANGELO FIORI Università Cattolica del Sacro Cuore e Campus Biomedico di Roms SILVANO FOCARDI Università degli Studi di Siena MARIO FONTANA Università degli Studi di Roma La Sapienza FRANCESCO FORTE Università degli Studi di Roma La Sapienza MARCELLO FOSCHINI LUISS Guido Carli RENATA FRANCHI Università degli Studi di Parma MASSIMO FRANCO Università degli Studi di Bari DARIO FRISIO Università degli Studi di Milano TOMMASO EDOARDO FROSINI Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli CARLO FUSARO Università degli Studi di Firenze STEFANIA FUSCAGNI Università degli Studi di Firenze PIERO GAGLIARDO Università degli Studi della Calabria GAETANO GALANTE Università degli Studi di Napoli Federico II GIORGIO GALANTI Università degli Studi di Firenze MICHELE GALEOTTI Università degli Studi di Roma La Sapienza ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA Università Vita-Salute San Raffaele FABIO GALVANO Università degli Studi di Catania ATTILIO GARDINI Università degli Studi di Bologna ANDREA GATTO Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia GIANCARLO GENTA Politecnico di Torino CARLO GHISALBERTI Università degli Studi di Roma La Sapienza CRISTINA GIACOMA Politecnico di Torino FABIO GIANNONI Università degli Studi di Camerino PINA GIARRUSSO Università degli Studi di Roma La Sapienza GIOVANNI GIAVELLI Università degli Studi di Parma PIERO GILI Politecnico di Torino NICOLA GIOCOLI Università degli Studi di Pisa PAOLA GIORDANO Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli ALESSANDRO GIORGETTI Università degli Studi di Firenze CLAUDIO GIORGI Università degli Studi di Brescia ORAZIO GIUSTOLISI Università degli Studi di Bari ANTONIO GODINO Università degli Studi del Salento ALFREDO GORIO Università degli Studi di Milano BRUNO GRANCELLI Università degli Studi di Trento FABIO GRASSI ORSINI Università degli Studi di Siena MAURIZIO GRASSINI Università degli Studi di Firenze ROBERTO GRECO Università degli Studi di Napoli MAURO GREPPI Università degli Studi di Milano STEFANO GRESTA Università degli Studi di Catania MAURIZIO GRIFFO Università degli Studi di Napoli Federico II PIETRO GRILLI DI CORTONA Università degli Studi di Roma Tre FLAVIA GROPPI Università degli Studi di Milano FRANCESCO GUERRERA Università degli Studi di Urbino LUCIANO GUERRIERO Politecnico di Bari GUGLIELMO GUGLIELMI Politecnico di Torino LAURA GUIDOTTI Università degli Studi di Bologna GIORGIO GUIZZETTI Università degli Studi di Pavia UGO GULINI Università degli Studi di Camerino GIUSEPPE GULLINO Università degli Studi di Padova MARIA LUDOVICA GULLINO Università degli Studi di Torino ERNESTO GUZZANO Università degli Studi di Torino GIULIO IANNELLO Università Campus Biomedico di Roma SEBASTIANO IMPOSA Università degli Studi di Catania BRUNA INGRAO Università degli Studi di Roma La Sapienza SERGIO INVERNIZZI Uiversità degli Studi di Trieste BENEDETTO IPPOLITO Università degli Studi di Roma Tre GIORGIO ISRAEL Università degli Studi di Roma La Sapienza GALEAZZO IMPICCIATORE Università degli Studi di Roma La Sapienza GIULIANA IURLANO Università degli Studi del Salento PIETRO JOLI ZORATTINI Università degli Studi di Udine SERGIO LA CHINA Università degli Studi di Genova GIAMPAOLO LADU Università degli Studi di Cagliari ALDO LAURENTINI Politecnico di Torino FABIO LAVAGETTO Università degli Studi di Genova GIAN LUIGI LENZI Università degli Studi di Roma La Sapienza GIUSEPPE LEONE Univ. Cattolica del Sacro Cuore Policlinico Universitario Agostino Gemelli VITTORIA LO FARO Libera Università San Pio V CLAUDIO LO STERZO Università degli Studi di Teramo EVANDRO LODI-RIZZINI Università degli Studi di Brescia MAURIZIO LOGOZZO Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano GIUSEPPE O. LONGO Università degli Studi di Trieste GIOVANNI LUCHENA Università degli Studi di Bari SILVIO LUGNANO Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli MARCO LUISE Università degli Studi di Pisa FRANCESCO PIO LUISO Università degli Studi di Pisa FRANCESCO MACARIO Università degli Studi di Roma Tre Patrizia Macera Università degli Studi di Pisa PAOLO MACRY Università degli Studi di Napoli Federico II TOMMASO MAGGIORE Università degli Studi di Milano MARIO MAGO CLERICI Università degli Studi di Milano LAURA MALECI Università degli Studi di Firenze Franco Maloberti Università di Pavia STEFANO MARGARITORA Università del Sacro Cuore FRANCESCO MARTELLI Università degli Studi di Firenze SALVATORE MASALA Università degli Studi di Roma Tor Vergata SANDRO MATTIOLI Università degli Studi di Bologna DOMENICO MAUGERI Università degli Studi di Catania MARCO MAZZAMUTO Università degli Studi di Palermo ROBERTO MAZZEI Università degli Studi di Sassari PIER GINO MEGALE Università degli Studi di Pisa VALERIO MELANDRI Università degli Studi di Bologna FELICE MENICACCI Università degli Studi di Siena MANUELA MERLI Università degli Studi di Roma La Sapienza GIORGIO MIRANDOLA Università degli Studi di Bergamo MAURIZIO MONACI Università degli Studi di Perugia RAFFAELE MONTAGNANI Università degli Studi di Pisa FABIO MORA Università degli Studi di Messina ANTONIO MORETTI Università degli Studi dell'Aquila GIACOMO MORPURGO Università degli Studi di Genova FILIPPO MARIA MOTTA Università degli Studi di Pisa GIANCARLO MOVIA Università degli Studi di Cagliari ARMIDA MUCCI Seconda Università degli Studi di Napoli LUIGI MUSELLA Università degli Studi di Napoli Federico II STEFANIA NANNI Università degli Studi di Roma La Sapienza CARLO NATALI Università degli Studi di Venezia Cà Foscari LUIGI NAVAS Università degli Studi di Napoli IDA NICOTRA Università degli Studi di Catania ALBERTO NOCENTINI Università degli Studi di Firenze ANDREA NOVELLI Università degli Studi di Firenze FRANCESCO OCCHIUTO Università degli Studi di Messina MARIO OLIVARI Università degli Studi di Cagliari TITO ORLANDI Università degli Studi di Roma La Sapienza GIOVANNI ORLANDI Università degli Studi di Firenze GIOVANNI ORSINA LUISS GUIDO CARLI ANTONIO OSCULATI Università degli Studi dell\'Insubria FABIO PADOVANO Università degli Studi di Roma Tre PAOLO PALATINO Università degli Studi di Padova ROBERTO PALLINI Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma FABIO PAMMOLLI Università degli Studi di Firenze ANNA PANDOLFI Politecnico di Milano GIULIANO PANE Università degli Studi di Napoli Federico II PAOLO PAOLUZZI Università degli Studi di Roma La Sapienza MICHELE PAPA Università degli Studi di Firenze FEDERICO PAPINESCH Università degli Studi di Pisa MASSIMO PARADISO Università degli Studi di Catania GIUSEPPE PARLATO Libera Università San Pio V LUCILLA PARNETTI Università degli Studi di Perugia RENATO PASQUALI Università degli Studi di Bologna PAOLO PASTI Università degli Studi di Padova BIAGIO PECORINO Università degli Studi di Catania PAOLO PEDERZOLI Università degli Studi di Verona LUCIANO LUIGI PELLICANI Luiss Guido Carli ANTONINO PENNISI Università degli Studi di Messina GIUSEPPE PENNISI Università Europea di Roma FRANCESCO PERFETTI Luiss Guido Carli GUIDO PERIN Università degli Studi di Venezia Cà Foscari ROBERTO PERTICI Università degli Studi di Bergamo GUIDO PESCOSOLIDO Università degli Studi di Roma La Sapienza ROBERTO PETROLANI Università degli Studi di Milano GREGORIO PIAIA Università degli Studi di Padova AMEDEO PIETRI Università Cattolica del Sacro Cuore FEDERICO PIGLIONE Politecnico di Torino GIUSEPPE PILLONI Università degli Studi di Padova CARLO PINCELLI Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ALESSANDRO PINI Università degli Studi di Siena FRANCO PIRRI Università degli Studi di Firenze MICHELE PISANTE Università degli Studi di Teramo GIOVANNI PITRUZZELLA Università degli Studi di Palermo PAOLA PITTAU Università degli Studi di Cagliari GUIDO PIZZELLA Università degli Studi di Roma Tor Vergata MAURO PODDA Università degli Studi di Milano NELLO POLESE Università degli Studi di Napoli Federico II VALERIA POLONIO FELLONI Università degli Studi di Genova PAOLO POMBENI Università degli Studi di Bologna CARLO POMPEI Università degli Studi di Milano EUGENIO POMPEO Università degli Studi di Roma Tor Vergata MIRELLA PONTELLO Università degli Studi di Roma La Sapienza VITTORIA POSSENTI Università degli Studi di Venezia Cà Foscari GIORGIO PRADERIO Università degli Studi di Bologna ROBERTO PRETOLANI Università degli Studi di Milano GRAZYNA PTAK Università degli Studi di Teramo PAOLO EMILIO PUDDU Università degli Studi di Roma La Sapienza GIGLIOLA PUPPI Università degli Studi di Roma La Sapienza FABIANA QUAGLIA Università degli Studi di Napoli Federico II PAOLO RANDACCIO Università degli Studi di Cagliari FRANCO ORESTE RANELLETTI Università Cattolica del Sacro Cuore Roma MATTEO RANIERI Politecnico di Bari STEFANO RAPISARDA Università degli Studi di Catania MARCO RAVERA Università degli Studi di Torino DOMENICO REGOLI Università degli Studi di Ferrara GIOVANNI RESTA Università degli Studi di Genova GIAMPAOLO RICCI Università degli Studi di Bologna UGO RIGONI Università degli Studi di Venezia Cà Foscari SEBASTIANO RIZZO Università degli Studi del Salento RENATO RIZZOLI Università degli Studi di Torino VITTORIO RIZZOLI Università degli Studi di Parma CESARE RODA Università degli Studi di Udine FRANCO ROSA Università degli Studi di Udine ANNALISA ROSSI Università degli Studi di Bari AROLDO ROSSI Università degli Studi di Perugia MICHELA ROSSI Politecnico di Milano MARIA CLARA RUGGERI Università degli Studi di Palermo MARIA VITTORIA RUSSO Università degli Studi di Roma La Sapienza DARIO SACCHETTI Università degli Studi di Roma La Sapienza CLAUDIO SANGIORGI Politecnico di Milano ANGELO SANTAGOSTINO Università degli Studi di Brescia ALBA P. SANTO Università degli Studi di Firenze FRANCESCO SAVERIO PAPADIA Università degli Studi di Genova LAURA SBORDONE Università degli Studi di Napoli Federico II MARCO SCALERANDI Politecnico di Torino CESARE SCANDELLARI Università degli Studi di Padova LUCETTA SCARAFFIA Università degli Studi di Roma La Sapienza FRANCA SCIARAFFIA Università degli Studi di Milano GIUSEPPE SCIDA’ Università degli Studi di Bologna GIANFRANCO SCORRANO Università degli Studi di Padova NICOLETTA SCOTTI Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano VITTORIO SCRIBANO Università degli Studi di Catania FRANCESCO SECHI Università degli Studi di Sassari SALVATORE SECHI Università degli Studi di Firenze RENATO SEEBER Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia GIOVANNI SERRA Scuola Superiore Sant\'Anna di Pisa MONICA SIENA TANGHERONI Università degli Studi di Pisa VINCENZO SIMEONE Università degli Studi di Bari BIAGIO SIMONETTI Università degli Studi del Sannio BRUNO SITZIA Università degli Studi di Milano Luigi Bocconi CARLO SOAVE Università degli Studi di Milano LUCA SOLARI Università degli Studi di Milano GIULIO SOLDANI Università degli Studi di Pisa GIGLIOLA SOLDI RONDINI Università degli Studi di Milano ERNESTO SOMMA Università degli Studi di Bari DAVIDE SPARTI Università degli Studi di Siena DOMENICO SPINELLI Università degli Studi di Bologna MAURIZIO SPOLITI Università degli Studi di Roma La Sapienza ROBERTA STRAPPINI Università degli Studi di Roma La Sapienza GIANCARLO SUCCI Libera Università di Bolzano GIUSEPPE TAGLIOLI Università degli Studi di Bologna CATERINA TANZARELLA Università degli Studi di Roma Tre BRUNA TELLIA Università degli Studi di Udine GIUSEPPE TISONE Università degli Studi di Roma Tor Vergata FRANCO TOGNONI Università degli Studi di Pisa ROBERTO TOMATIS Università degli Studi di Ferrara MARIO TONIN Università degli Studi di Padova ANTONIO TONIOLO Università degli Studi dell'Insubria DONATO TRIGIANTE Università degli Studi di Firenze GIACONO TRIPODI Università degli Studi di Messina PIERO TUNDO Università degli Studi di Venezia Cà Foscari NICOLA A. UCCELLA Università degli Studi della Calabria CARLO VALENTE Università degli Studi di Perugia FOSCO VALOROSI Università degli Studi di Perugia BIANCA VALOTA CAVALLOTTI Università degli Studi di Milano GIAN MARIA VARANINI Università degli Studi di Padova DANIELA VERDUCCI Università degli Studi di Macerata STEFANIA VERGATI Università degli Studi di Roma La Sapienza PAOLO VESTRUCCI Università degli Studi di Bologna ANDREA VINDIGNI Princetown University LORENZO VIOLINI Università degli Studi di Milano SILVIO VITA Università degli Studi di Roma La Sapienza RAFFAELE VITIELLO Università degli Studi di Roma La Sapienza ANDREA ZAMBRINI Università degli Studi di Viterbo La Tuscia MARCELLO ZANATTA Università degli Studi della Calabria AUGUSTO ZANELLA Università degli Studi di Padova GIOVANNI ZANINOTTO Università degli Studi di Padova NICOLETTA ZANNI Università degli Studi di Trieste GIOVANNI ZANNONI Università degli Studi di Ferrara ROBERTO ZANNOTTI Lumsa NICOLÒ ZANON Università degli Studi di Milano ANTONIO ZICHICHI Università degli Studi di Bologna GAETANO ZILIO GRANDI Università degli Studi di Venezia Cà Foscari Aderiscono anche: Fausto Gallo, Camilla Pasquali, Francesca Padovese, Annalisa Rossi, Luca Pignataro, Dalmazio Picchio, Giovan Battista Orsini, Giovanni Stefanelli, Luca Ranotto, Luciana Valent, Giuseppe Bagnato, Giovanni Lombardo, Giovanni De Merulis, Carmen De Volpe, Marco Cavallotti, Stefano Santini, Nadia Paligada, Iaia Palazzetti, Francesco F. Marotta, Angela Piscitelli, Leonardo De Leo, Francesco Solfrizzi, Francesca Padovese, Ezio Biglieri, Bianca De Simone, Leonardo Cammarano, Emilio Andreini, Angela Ronchini, Daria Mizzi, Walter Saluzzi, Pietro Franco Messa, Riccardo Ghezzi Antonioli, Giovanni Guzzoni, Andrea Volpi, Samanta Segatori, Luigi Foschini, Iva Paiusco, Carlo De Mauri, Luca Rocca, Stefano Cicetti, Federico Mugnai, Marisa Radin, Franco Coruzzi, Antonio Ruggiano, Daria Mizza, Carlo Rossi, Michele Affinito, Leo Corneli, Leonardo Pierdominici, Stefano Santini, Renato Domenico Orsini, Pompea Borrelli, Teresa Belfatto, Giovanna Corneli, Mario Secomandi, Raffaella Greco, Francesco F. Marrotta, Carlo Spantigati, Andrea Frabetti, Marco Anastasia, Sandro Emanuelli. Alessandro Pini, Roberto Pallini, Fabio Mora, Francesca Burichetti, Cristian Rovito, Francesco Asta, Francesca Traldi, Nicola Biagini, Davide Luraschi, Angela Di Filippo, Elisabetta Meriani, Claudio Sangiorgi, Paolo Barbanti, Giuseppe Camardi , Fernando Mezzetti, Paola Petrelli.
 
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MANIFESTO DEI GIORNALISTI CALABRESI.

                          

Non è facile vivere in Calabria, non è facile scrivere di ‘ndrangheta, denunciare. Ma bisogna sacrificarsi per la libertà di informare. Ci hanno detto ‘siediti’ e ci siamo alzati, ci hanno detto ‘non fare questo, non fare quello’ e noi l’abbiamo fatto… Ci hanno detto ‘non scrivere’ e noi abbiamo scritto e continueremo a farlo. Non saranno proiettili, buste gialle, lettere minatorie a fermarci. Non sarà una macchina bruciata a fermare il nostro ardore, a frenare la nostra rabbia.

 

 

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