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Dedicato a Karol

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Cuore contro cuore

Post n°257 pubblicato il 12 Marzo 2009 da laura_brustenga
 

12 marzo 2008

Il silenzio scende su di me
mentre i pensieri non sanno più da che parte andare.
Sono spinti verso la mia felicità
che forse si sta facendo strada
e vengono spinti poi come boomerang dalla parte opposta,
dove quella felicità la vedo dissolversi nel nulla.
Oggi Karol è su un aereo che lo sta portando in America, a Boston.
Troppo lontano da me.
Sento sempre più forte il peso
di questa maledetta distanza che si è venuta a creare tra noi,
sempre di più, sempre più grande.
E so che forse
non sentirò più Karol nelle sue dolcissime mail,
coi suoi dolcissimi video
che lui usava come traduttori di emozioni per un italiano poco perfetto.
Ma a me quel suo modo di scrivere "me" invece di "mi", o "te" invece di "ti"...
mi fa morire.
E mi fa morire quel suo dire " Devo imparare l'italiano"
quando per essere uno straniero lo sa scrivere benissimo.
Mi manca già molto.
Non so come potrò fare a meno
di quei suoi piccoli immensi pensieri
che ogni giorno, più volte al giorno
arrivavano a strapparmi un sorriso e a riempirmi il cuore.
Lo sta facendo straripare del suo amore ma lo sta anche trasformando
in una cascata di emozioni che nella vita non ho mai provato
pur essendo una che prova emozione anche nel guardare una formica.
Tutte le emozioni, le più felici e le più dolorose,
lui le sta regalando a me...nella loro massima intensità.
Ogni tanto mi viene da chiedermi se l'anno prossimo in questo stesso giorno
potrò essere davvero felice insieme a Karol,
ma mi succede che  mi vedo sola
senza più nemmeno l'illusione che un giorno lui possa tornare.
Oggi sono sola più che mai,
è la terza fase di una storia
che si fa sempre più inspiegabile
e sempre più divinamente misteriosa.
E penso, penso, penso...
Ininterrottamente.
Apro continuamente la posta elettronica, è strano
ma anche la sola illusione che possa arrivare una sua mail,
 consapevole di essere solo illusione...
mi dà un istante di sollievo, per quanto sto soffrendo.
Ma la mail non arriva.
E Karol sarà ancora più distante da me.
Sono con lui, io sto volando con lui verso l'America
e sono certissima che è consapevole di questo.
La solitudine che provo e la nostalgia
mi fanno pensare a ciò che è passato:
quando ci siamo virtualmente incontrati,
io e lui eravamo vicinissimi,
lui era casualmente a Roma, all'università per un convegno.
Ci siamo scritti per giorni e giorni, ma non ci siamo mai incontrati:
perchè?
La risposta sembra quella più ovvia, e cioè che ogni volta che lui me lo chiedeva
io ero evasiva.
Ma non è esattamente così:
perchè non so nemmeno io il motivo per cui rimandavo quell'incontro
che desideravo con tutta me stessa,
dalle mie dita sulla tastiera usciva sempre un "non ancora",
mentre io stessa mi chiedevo perchè mai ero frenata in questo modo,
io che non ho mai avuto frontiere per i miei sogni.
Ok, è vero: fin dal primo istante
con Karol ho avvertito qualcosa di doloroso dentro di me,
come se avessi già la consapevolezza di come sarebbe andata a finire,
come se sapessi già quale destino mi aspettava.
E quando stava tornando da me dagli Stati Uniti, perchè il destino lo ha fermato così bruscamente,
facendogli morire l'unica figlia in un incidente?
E perchè quando Karol voleva venire in Italia da me col suo dolore,
il suo cuore glielo impedì?
E adesso, che ne sarà di noi? 
Non ci avevo mai pensato più di tanto.  
Oggi lo sto facendo.
E mi dico
"Che stupidi,
nemmeno sentire la nostra voce al telefono...".
Ma anche qui c'è qualcosa che non mi so spiegare,
perchè mai mi è passato per la mente di sentire Karol telefonicamente,
come mai mi è venuto in mente di chiedermi come fosse fisicamente.
E quando Karol ha chiesto il mio numero a Cristina,
lei non lo aveva ancora.
E quando me lo ha detto, era già tardi,
perchè Karol si stava preparando per il viaggio 
e quindi era molto provato. 
Mi sento rapita da questa storia come se avessi il mio compito già definito,
e lui il suo.
Come se ci avessero detto "non un passo più in là".
E' tutto estremamente assurdo.
Ma meraviglioso nel suo dolore.
E l'attore di quel video che mi affascinò all'istante,
la sua somiglianza a Karol che io ignoravo ma che mi disse poi Cristina.
E quella "boccata di ossigeno" interiore che mi fece piangere
per la grandiosità di quello che provai in quel momento,
che diceva molto chiaramente
IO TI SENTO 
mentre scrivevo il primo post di questo Blog
e il primo dedicato a Karol, così, per caso...proprio quella sera,
mentre lui si svegliava dal coma.
Oggi mi torna in mente tutto questo.
Mi chiedo cos'è che ci lega così fortemente e profondamente.
Mi chiedo chi è Karol.
Mi chiedo cos'è che ha vissuto con me durante il suo coma.
Sto male.
Sto malissimo.
Vorrei volare con lui in America e stargli vicino.
Vorrei essere io a stringere la sua mano durante i momenti difficili.
Sto male,
sto soffrendo terribilmente. Poi
cerco di seguire le parole che mi ha detto proprio ieri:
"TI ORDINO DI NON PIANGERE MAI, IN QUESTI GIORNI." 
Mi sforzo di non essere tanto triste
ma mi succede che non so più che ne sarà della mia vita,
se Karol dovesse morire.
L'altra parte di me, quella ragionevole
mi sussurra che di trapianti di cuore ce ne sono molti e vanno quasi tutti a buon fine,
specialmente lì in America.
Perchè a lui non dovrebbe andar bene?
Mentre la parte del cuore non sente questa convinzione...
L'altro giorno ero con un'amica:
guardando in terra vidi un pezzo di corteccia d'albero a forma di cuore:
stavamo parlando di Karol.
Lei si abbassò a prenderlo e mi disse:
E' DI BUON AUSPICIO, NO?
Però io guardai la corteccia a forma di cuore e le dissi
NO, E' BRUCIATA.

DEDICATO A KAROL / http://blog.libero.it/PRIVATISSIMO/
Lo stesso giorno, a casa,
feci una fotocopia alla foto di Karol, l'unica che avevo
e che non si vedeva bene:
la fotocopia venne strana, non a colori
ma solo in bianco-celeste e a mò di ombra.
Una sorta di Ghost: non mi fece star bene.
Erano tutti sentori che avevo
nonostante mi impegnavo con tutta me stessa a dirmi
che io e Karol dovevamo amarci,
che ci meritavamo di viverci.
Perchè era il nostro unico sogno.
Le sensazioni che abbiamo e che insistono
sono quelle a cui dobbiamo dare ascolto.
Ora voglio stare bene, essere positiva come lo sono sempre.
Per una volta non voglio dare ascolto alle sensazioni
e voglio solo sognare.
Non m'importa se non sentirò Karol per molto tempo.
Voglio che lui viva e che ritrovi la gioia.
Sono certa che in questo istante che sto pensando a lui,
lui sta pensando a me.
Sono certa che queste parole che mi ha appena dedicato,
che sono le stesse parole che io avevo e ho per lui,
sono in viaggio da Boston a Roma e da Roma a Boston,
dalla mia mente alla sua mente,
dal mio cuore al suo cuore.
Dalla mia anima alla sua anima.
E che Dio
ci possa dare
quello che questa incredibile e sofferta storia d'amore e di mistero...è venuta a darci.


laura brustenga

 

 

 

 

...E mi chiedo se un giorno
io t'incontrerò...

 

 

 

♥♥

 
 
 
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