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A proposito di muri e peccati...

Post n°150 pubblicato il 14 Aprile 2010 da LaBrusLa
 

E va bene, fuori i peccati. Ne ho fatti tanti in passato, ma ce n'è uno che ricordo ancora col sorriso, anzi con lo "sghignazzamento". Di più, lo ricordo come una cosa bellissima, meravigliosa, una di quelle che mi esoneravano ( autoesonero, per essere sinceri ) dalla schiavitù degli schemi e delle regole. Credo di essere nata scrivendo o forse nel ventre di mia madre mi avevano premunito di carta e penna o più facilmente, nella vita precedente ero una scrittrice...perchè io ho da sempre "sofferto" di grafomania. Non resistevo se vedevo una penna, un pennarello, una matita, un pennello, un colore a cera...tutto. Andava bene tutto per soddisfare quel bisogno impellente di scarabocchiare o di scrivere un pensiero, un nome ( quasi sempre il mio )...una cosa qualsiasi. Ma DOVEVO scrivere. Ero come Zorro, dovunque passavo io lasciavo il segno e...i miei poveri genitori ne sanno qualcosa. Ricordo che a scuola adoravo scrivere sulla lavagna e magari, già che c'ero, graffiare col gessetto tanto da emanare un "SUONO" che alle compagne faceva venire i brividi. Anche voi avevate il brivido del gessetto? Anche se proprio non avevo niente da dire ( ed era cosa rara ) io dovevo scrivere qualcosa, e venivano fuori tante di quelle cose senza senso, buttate lì a gridare CANCELLACI PER FAVORE! E poi disegnavo...oh, quanto mi piaceva disegnare cavalli. Però il gesto "compulsivo" non prevedeva lavori di cura o premeditati. Disegnare un cavallo richiedeva una laboriosità che non andava d'accordo con la compulsività grafomane. Ma a volte, a richiesta delle compagne lo disegnavo...e naturalmente con tanto di firma. Laura, il mio nome era scritto dappertutto. Sul banco, sotto il banco, al fianco del banco. Sulla cartella, dentro la cartella, sull'astuccio, dentro l'astuccio... Ma la lista è infinita. Finchè tutto ciò veniva fatto FUORI andava anche bene, ma quando tutto ciò veniva fatto...a casa mia, erano dolori. Non per me, ma per i miei, mia madre soprattutto che non sapeva come fare. Avevo molte agende, scrivevo diari, e spesso annotavo le cose sui foglietti volanti che non ritrovavo più. Così trovai un modo fantastico per non perdere più niente: SCRIVERE SULLE PARETI DI CASA.  Nooo, mica su tutte!, solo quelle della mia stanza! Numeri di telefono, targhe, date, ricorrenze...insomma le cose che NON dovevo assolutamente perdere. Mia madre non ne poteva più, mio padre mi sgridava ma con un accenno di sorriso: lui mi ha sempre capita di più ;) Quante volte si è dovuto riverniciare la stanza per colpa mia? E tutte le volte mi facevano promettere che NON SAREBBE PIU' SUCCESSO che io scrivessi sulle pareti. Oggi, alla mia veneranda età quella promessa non l'ho ancora mantenuta, non ci riesco. Ogni tanto mi viene impellente la voglia di scrivere sulla parete. Due anni fa ( oh, come mi vergogno! ) avevo scritto sulla parete accanto al pc alcuni numeri di telefono, poi dei codici per creare template grafici, codici per i colori, date di appuntamenti importanti, date varie e qualcos'altro che non ricordo. Si, lo ammetto: mi piaceva molto avere la CERTEZZA di non perdere le cose a cui tenevo. Solo un angolino ( è chiaro però che ero in attesa di fare i lavori in casa e con la scusa mi approprinquai  a non badare a spese ) , cosicchè il povero muro non si vedeva quasi più, in quel pezzo da me preso in prestito. Arrivò il giorno dei lavori. Quando arrivò il giorno in cui gli operai dovevano lavorare in quella stanza, ricordo che io avevo una gran fame. Così scesi un momento al bar a mangiare qualcosa "tanto faccio subito", dovevo andare a ricopiare tutti quei dati. Eh si, stavolta non avevo scampo: dovevo riscriverli tutti su un'agenda. Ma quando tornai su...... rimasi senza parole: avevo in casa degli operai troppo svelti, avevano già cancellato tutto. Mi guardarono. Li guardai. Mi guardarono. Li guardai.   Oh no...e adesso? Adesso so che nessuno di voi mi inviterà mai a casa sua...ehehehhhh... Capisco. Ma potete farlo, a casa vostra io non ho una stanza mia .... e poi a casa degli altri non l'ho mai fatto. Finora  ... ... ...

Suvvia, che sarà mai in fondo, una bella parete scritta? Non cade mica il mondo!

 

 

 

 
 
 
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