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Undici

Post n°25 pubblicato il 05 Aprile 2012 da PapaveriSparsi


Il telefono gridava il suo trillare nel silenzio della casa vuota.
Insistentemente.
Chiara non rispondeva più al numero di casa da molto tempo.
Chi la conosceva sapeva di dover lasciare un messaggio in segreteria, poi sarebbe stato richiamato.
A volte attraverso un filo ci arrivano notizie che andrebbero date guardandosi nel viso, tenendosi le mani, stringendosi al cuore. E la freddezza, il distacco di una cavo metallico ricoperto di gomma non isola dal dolore che si può sentire, dal gelo che può segnare per un vita intera.
Non rispose. Lasciò la sua vulnerabilità sulla punta delle dita e si appoggiò una mano sul petto, respirando a fondo, strappandosi i ricordi di dosso per non rivivere gli incubi del passato.
Il silenzio la riprese tra le braccia.
Ci sono solitudini partorite da amori infiniti.
Da un sentimento che in parte nemmeno esiste, ma cresce nel desiderio, si alimenta di sogno.
L'ideale di un amore è un disegno dell'anima, e la voce tenera della condivisione, della spontaneità di un gesto, del sentirsi presi per mano lungo le anse più tortuose del cammino, dentro le tempeste.
E se manca quell'abbraccio la vita si colora di una tristezza che diventa l'unica compagna nel buio. Manca il faro che ci insegni la via, manca il passo della forza, manca la fame di vita.
Il desiderio resta solo, a creare fantasie che ci coccolano l'anima per la pena che si prova nel cuore. E si aspetta che qualcosa cambi, che la presenza diventi realtà, che il sorriso vinca le paure di dover affrontare il vivere.
Il sogno diventa amico del silenzio, colora le ombre per allontanarle e confonderle col cielo, ci regala un'altra immagine nello specchio, accanto alla nostra, un viso vicino al nostro viso, occhi che ci guardano, che ci parlano con un solo sguardo.
La carezza che ci manca può nascere dal dare vita ad una speranza, rincorsa come in un  nascondino di bimbi, dal vento dell'altalena che ci scompiglia la solitudine e ci dona una illusione di serenità.
Fosse anche solo per un attimo, il sentirsi amati riconcilia con l'abisso in cui ci si sente sprofondare e ci aiuta ad accettare e poi combattere ogni strapiombo.
Chiara pensava a quanto le mancasse quella sensazione. A quanto annaspasse ogni giorno tra le correnti. A quanto si sentisse sola, fragile ed inutile. Alla paura della sofferenza, di quel suo potere di insinuarsi dentro e corroderci poco a poco, in una tortura interminabile.
Nel ricordo del suo sorriso di bimba riviveva tutte le sue aspettative, ciò che pensava sarebbe potuto accadere di bello, le rincorse degli arcobaleni, i giochi sul profilo degli orizzonti, il volare sugli aquiloni, il falò dei tramonti, la dolcezza delle aurore.
E l'amore, quello per cui si vive, che ci stringe al petto, che ci solleva e ci accompagna, che ci ride accanto, che raccoglie le lacrime, che trasforma ogni respiro in un canto.
Non sapeva se avrebbe mai potuto provare queste emozioni.
Sapeva solo che l'abito della malinconia le vestiva l'anima e che la mancanza di ciò che aveva sempre desiderato era una condanna che non credeva di meritare.
Non ci sono colpe da espiare, o meriti da conquistare, c'è solo il coraggio di andare avanti, di guardare in faccia la sofferenza e cercare di disegnarci sopra un nuovo paesaggio.
Una casetta bianca col tetto rosso e il camino con un fil di fumo, due finestre aperte con le grandi imposte verdi e una porticina marrone, le nuvolette bianche nel cielo azzurro, il sole giallo con lunghi raggi e il giardino, con gli alberi dalle fronde piene di un verde acceso, i fiori con petali immensi.
E una piccola altalena, in un prato infinito, per giocare ad essere felici.

 

(continua...)

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Commenti al Post:
LouMelinda
LouMelinda il 07/04/12 alle 10:18 via WEB
come al solito mi incanto e sprofondo piena di emozione nelle tue parole. Sai che c'è, Pap cara? Che all'altro e agli altri bisogna andare ed offrirsi per come siamo, non andare alla ricerca di noi in altre persone. Sei veramente bella, tu, ma veramente. Un bacio grande.
 
lettriceLudmila
lettriceLudmila il 07/04/12 alle 17:43 via WEB
Cris mi viene difficile commentarti... perche a volte si vorebbe fare finta di niente... che tutta questa malinconia e tristezza non c'è...ma io adesso più che mai mi specchio in ogni tua parola... non sai quante volte mi sono chiesta se ho ancora una speranza... se tutto ciò che ho sognato un giorno arriverà... sono ancora più debole in questo periodo di cambiamento...cerco di resistere perche è l'unico mio dovere ma anche il corpo è stanco... non sono di buona compagnia in questo periodo... disperata un po' troppo... ma lo stesso ti voglio abbracciare forte forte e augurarti una Pasqua Felice e i giorni migliori per entrambe... io devo ricostruire da capo tutto... un po' di tranquillità e un angolo di pace quale chiamare casa... questo ritorno di provisorietà non mi aiuta ma devo sperare che ce la farò a cambiare:)un bacio:* eva
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
comeilmare il 11/04/12 alle 12:46 via WEB
leggo e mi ritrovo nella mente le stesse sensazioni di quando siedo di fronte al mare, lo sguardo perso all'orizzonte a scrutar pensieri in cerca di un approdo sicuro...
E avvolto dal suo profumo ... dimentico di respirarlo.
 
Hugo_Foto
Hugo_Foto il 11/04/12 alle 20:35 via WEB
è l'amore che conserva in noi le immagini , i fiumi..le foglie.. quelle che a volte cadono..ma rinascono.. Una piccola altalena è la vita.. Con questo brano mi hai portato dove sai già Cri.. Un giro in altalena, come accedere ancora all'amore.. Un giorno dissi: ..ma si può vincere contro chi si ama? Un sorriso grande e un abbraccio forte forte..
 
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