Creato da peXaro il 09/07/2011

parto da papà

la bibbia del giovane padre

 

 

A VOLTE RITORNANO

Post n°31 pubblicato il 07 Settembre 2012 da peXaro
Foto di peXaro

Visto che ho ufficialmente deciso di riprendere a scrivere (anche se non a cadenza settimanale), mentre preparo un po' di materiale vi invito a visitare il mio portfolio online: http://10110.weebly.com/

Perchè lo faccio?

E che ne so? Sono un tipo strano, io, di quelli che hanno un blog ;)

Ciao a tutti e a presto, Lollo

 
 
 

Paragrafo 1.5d - Il nome

Post n°30 pubblicato il 03 Aprile 2012 da peXaro

d.        Il nome

1.5d Il nome Lo so come la pensi, tranquillo: non te ne può fregare di meno del nome di un bambino che comunque chiamerai “ehi tu” per il resto della vita.
Ti anticipo però che lasciare che sia la tua compagna a  decidere in assoluta autonomia l'anagrafe del nano non è proprio possibile.
Non è possibile a meno che non si usi la tecnica giusta per evitare fatali errori.
Per esempio sono fatali errori rispondere con svogliatezza alle sue proposte, oppure ostentare un completo menefreghismo sull’argomento, o ancora pensare di avere veramente un potere decisionale sulla questione.
Siccome sei scemo, eccoti degli esempi.

Caso 1: svogliatezza
Lei – Che ne dici di Gianno?
Tu – Cosa? Ah… beh, Gianno! Si…. ok, hai visto mica il mio manga?
Lei – No (mente). Sai cosa? Dato che vuoi leggere prendi la mia enciclopedia del bebè e proponi anche tu qualche nome.

Caso 2: menefreghismo
Lei – Che ne dici di Gianno?
Tu – Che rottura di palle ‘sti nomi! Scegli tu e basta, ci vuole così tanto a capirlo?
Lei – No (mente). Sai cosa? Ho le nausee: mi metto a letto finché non mi sentirò meglio. Pensa tu a tutto il resto.

Caso 3: iniziativa spontanea
Tu – Ho deciso! Che ne dici di Gianno?
Lei – No (è sincera). Sai cosa? Tieni la mia enciclopedia del bebè: leggila e proponi qualche altro nome che Gianno è orrendo. E poi ho le nausee: mi metto a letto finché non mi sentirò meglio. Pensa tu a tutto il resto.

Il rischio è di passare buona parte dei nove mesi ad arrovellare quel povero, ultimo neurone sulla questione “nome”.
E’ perciò fondamentale individuare la tecnica giusta per risolvere la bega con il minor dispendio possibile di tempo ed energie da parte tua; l’obiettivo è essere escluso dalla stanza dei bottoni. Hai tre opzioni tra cui scegliere.

            Opzione 1
Fingi una forte crisi di panico ogni volta che tua moglie tira fuori l’argomento; insisti sull’importanza della scelta, sulle antiche maledizioni del “nomen omen” e del “soprannomen amen”, sull’enorme responsabilità che questa volta non sei in grado di gestire.
Dopo i primi due attacchi lei comincerà ad escluderti dal tavolo delle scelte. Di tutte le future scelte. Tant’è...

            Opzione 2
Dille che ti piacerebbe chiamare tuo figlio come tuo padre: non riuscirai nemmeno a terminare la frase che lei avrà già deciso di non interpellarti più al riguardo.

            Opzione 3
Falle capire che, per il bene di un bimbo nato nel ventunesimo secolo, è fondamentale aderire alla fantastica moda dei nomi assurdi e sottolinea oltretutto la tua ferma volontà di perseguire l’assoluta originalità nel settore.
Distinguersi sarà l’unico obiettivo.
Ecco una casistica incompleta, ma sufficiente allo scopo, delle varie categorie di demenza in cui si costringe il genere umano, con tanto di nome da proporre alla tua compagna.

            Toponomastica geografica
Nomi esistenti: Oceano, Asia, Oriente, Brooklyn, Assisi, Artico…
Nome da proporre: Lidodiromagna

            Distorsioni, trascrizioni o traduzioni di nomi stranieri
Nomi esistenti: Maicol, Chevin, Endriu, Saron, Stiv…
Nome da proporre: Ciacnorris

            Divi e personaggi
Nomi esistenti: Diego Armando Maradona, Suellen, Thelma Louise…
Nome da proporre: Ragionierfilini

            Nomi storici e commemorativi
Nomi esistenti: Cristoforo, Benito, Adolfo, fino al capolavoro del trittico “Geronimo, Chochis e Apache”… sono soddisfazioni!
Nome da proporre: Pipino (con soprannome “il Breve” incluso)

            Eroi mitologici, fantastici, fumettistici
Nomi esistenti:  Kal-el (il vero nome di Superman), Electra, Flora...
Nome da proporre: Iltromba

            Nomi mutuati dalla natura
Nomi esistenti: Pesca, Diamante, Falco, Tiger, Lupo, Delfina, Luna…
Nome da proporre: Diarreo

            Aggettivi
Nomi esistenti:  Divina, Selvaggia, Scolastica, …
Nome da proporre: Bustrofedico (per il suo futuro modo di gattonare per la stanza)

            Multinazionali
Nomi esistenti: McDonald, Porsche, Apple…
Nome da proporre: ferramentagasperotti

            Giorni della settimana
Nomi esistenti:  Mercoledì, Venerdì e Domenica (chiuso gli altri giorni)
Nome da proporre: Plutonedì

            Tragici giochi di parole
Questa categoria dipende unicamente dal tuo cognome e quindi non ho i dati per affrontare l’argomento in questa sede; fatevi un giro su internet o andatevi a leggere il libro “Piacere, Felice Mastronzo” sull’argomento (quello è un libro da avere*, altroché spendere i soldi in una cagata come questo) e scoprirete l’esistenza di nomi quantomeno pittoreschi come…
Nomi esistenti: Felice Mastronzo, Perla Madonna, Strato Insidioso, Vera Vacca, Benedetta Topa, Tremendo Porcile, Felice Della Sega, Ave Maria, Maddio Santo, Pasta Agnese, Culetto Rosa, Recupero Domenica, Pacifico Settembre, Leon Cino, Bianco Natale, Sabato Malinconico, Domenica D’Agosto, Chiappa Rosa, Pino Silvestre, Massimo Voltaggio, Luce Scala, Tranquilla Piscia, Guido Collauto, Massimo Orgasmo, Gustavo La Pasta …
Nome da proporre: proponete un gioco di parole con il vostro cognome altrettanto terribile; il risultato sarà che la tua compagna non vorrà più interpellarti sulla questione.


* onestamente io non l'ho letto, ma con un tema e con un titolo così non può che essere un capolavoro

Basterà perciò impegnarsi su una sola di queste tre opzioni per raggiungere il risultato.
Quanto ci hai messo? Cinque minuti? Allora adesso hai qualcosa come 234 ore improvvisamente libere!
Coraggio, pesca un’altra carta.

 
 
 

Paragrafo 1.5c - Il guardaroba

Post n°29 pubblicato il 27 Novembre 2011 da peXaro

c.        Il guardaroba

1.5c Il guardaroba Nel giro di pochi mesi il girovita della tua compagna tenderà prima ad arrotondarsi dolcemente, poi ad allargarsi un po’ alla volta ed infine ad invadere il Kamcatka su tre carroarmatini per tentare a sorpresa la conquista del mondo.
Questa esponenziale dilatazione porterà la tua compagna ad una successione di stati psicomotori ormai ampliamente trattati dalla letteratura scientifica e che posso riassumerti così:
-         nei primi tre mesi la tua compagna si vestirà in stile hip-hop per nascondere quel curioso gonfiore addominale e mantenere così il segreto militare;
-         un minuto dopo l'Annunciazione telefonica comincerà a indossare body attillati fosforescenti e tutine di sei taglie più piccole per mostrare al mondo tutto il suo orgoglio;
-         verso i cinque mesi, quando cioè non solo la pancia ma tutto il corpo continuerà ad espandersi al punto da farla sembrare il rudere di un regime alimentare discutibile, la tua compagna entrerà in crisi e tenterà di bruciare durante la prima notte di plenilunio tutti quei vestitini che le stavano un amore e che adesso invece la guardano in modo ostile dall’armadio ricordandole quanto sia poco femminile e seducente;
-         dai sette mesi al termine della gravidanza girerà per le strade con la pancia di fuori a fasi alterne: alle volte lo farà per esplosivo orgoglio, altre per trasandatezza depressiva!

Preparati insomma a cambi repentini d’umore, a sessioni di sei ore d’interrogatorio per sapere quale gonna ‘non le sta peggio’, a consegne di metri e metri cubi di vestiti “over50”, al vostro letto trasformato in un eterno campo di battaglia per affrontare il quotidiano “cambio dell’armadio”.
Ovviamente i tuoi vestiti verranno momentaneamente spostati in macchina che sempre più ti apparirà come il microcosmo perfetto in cui emigrare.
Coraggio, pesca un’altra carta.

 
 
 

Paragrafo 1.5b - Le voglie

Post n°28 pubblicato il 20 Novembre 2011 da peXaro

b.        Le voglie

1.4b Gli esami Per farla breve le donne, si sa, amano lamentarsi di continuo.
Il partorire è solo l’ennesimo pretesto per farlo senza oltretutto rischiare di essere malmenate come al solito visto che quel pancione in fondo è un bel deterrente.
E la tua compagna lo sa!
Ma lo ripeto: non siamo qui per lei, siamo qui per te!

Le TUE voglie, infatti, indicano un desiderio improvviso ed insopprimibile di:

1.    Vomitare
Lo stress accumulato sfocerà in violente nausee verso uno o più prodotti che hanno determinato tale stress: la tua compagna e “suo figlio”.

2.    Mangiare alle ore più insensate
Uscirai in piena notte per trovare cibi prelibati ma (differentemente dalla tua compagna) a buon prezzo e proprio dietro casa come un take-away cinese, una kebabberia, un hamburger, persino quella sbobba del giapponese andrà bene: tutto pur di toglierti quel sapore di amuchina dalla bocca.

3.    Fumare e bere
Anche se non hai mai preso in mano una sigaretta e anche se eviti l’alcool solo per quelle due “o” che ti suonano così volgari, in questi mesi potrebbe venirti un’irrefrenabile voglia di fumare e di fare un cicchetto notturno alla salute della tua compagna che vomita in bagno.
Da questo alla tessera degli Alcolisti Anonimi, la strada è breve, ma a zig zag.
Ricorda però: alcool e fumo possono danneggiare la salute del bebè, quindi evita di dargliene finché non raggiunge i sei anni.

4.    Il sesso
Tutto un altro paio di maniche per quanto riguarda invece il sess…AH!AH!AH!Ah,ahm…mmh, scusa: il sesso.
Da subito, per venire incontro alle nuove esigenze fisiche, il corpo della tua compagna cambierà, e cambierà in meglio: gli ormoni della gravidanza (so anche essere più vago se vuoi) le renderanno più belli il contorno del viso e gli occhi, la pelle sarà più distesa e luminosa, i capelli più forti e belli, diminuiranno i peli superflui e sparirà l’acne, ma nemmeno te ne accorgerai perché nel frattempo il suo seno acquisterà un volume spropositato e diventerà più sodo e antigravitazionale, i capezzoli saranno più turgidi e sporgenti, e abbondante schiuma da bagno scivolerà costantemente lungo l’avvallamento tra quegli enormi promontori della dissoluzione.
Quegli stessi ormoni renderanno quindi più voluminoso e turgido anche qualcos’altro e qui cominceranno i tuoi problemi.
Penserai che i ginecologi vietino il sesso durante la gravidanza per questo o quel motivo… e invece NO!
I ginecologi incoraggiano i rapporti sessuali per il semplice motivo che i ginecologi vogliono farsi continuamente le loro pazienti e non sono così sciocchi da darsi la zappa sui piedi.
Quindi potresti fare tutto il sesso che vuoi con la tua compagna ma, sembra incredibile, la natura ha escogitato un piano infallibile per non farvi copulare durante la gravidanza (pensa che arriverai ad usare la scusa del mal di testa! TUUU!!!).

Ecco un conciso schema per mostrare l’altalenante desiderio sessuale nella coppia in questi nove mesi:

mesi 1> 2
TU            Hai visto le pocce e stai sbavando come un bonobo in gabbia.
LEI           Non se la sente perché ha forti dolori e nausee dovute agli ormoni.

mesi 3>7           
TU            Sei inibito dalla pancia che è cresciuta e da quello che potresti colpire: eviti il sesso con la scusa del mal di testa (del pupo).
LEI           Sta sbavando come una gatta in primavera; una gatta che, visto il tuo rifiuto, presto andrà a far visita all’amica fruttivendola…

mesi 8>9     
TU            Macchissenefrega del bimbo, tanto con tutte quelle botte in testa non ricorderà nulla. Cedi al desiderio represso e torni a sbavare come un bonobo in gabbia dagli otto ai nove mesi.
LEI           Non se la sente perché sono tornati i dolori e le nausee. Stasera per cena zucchine trifolate…


Insomma: non la rivedrai per un bel pezzo (e quando finalmente la rivedrai vorresti trovarti all'altro capo del mondo, ma ne riparliamo più avanti): cosa puoi fare nel frattempo?
Fa ciò che fanno anche i bonobi nei momenti duri senza vie d’entrata: cerca di cavartela da solo.

5.    Prendere la tua compagna a calci nel culo
        (e per un sacco di buoni motivi, non trovi?)
La tradizione popolare vuole che, qualora cedessi a tali desideri, il bambino possa nascere con una ‘voglia’, cioè con una macchia epidermica che per forma e colore ricorderà la suola delle tue scarpe da trekking.

A differenza della tua compagna, le cui voglie si presenteranno solo per un paio di mesi, nel tuo caso le voglie non si presenteranno solo per un paio di mesi e resteranno invece per tutto il resto della vita.
Coraggio, pesca un’altra carta.

 
 
 

Paragrafo 1.5a - Iuston, abbiamo un problema

Post n°27 pubblicato il 13 Novembre 2011 da peXaro

a.        Iuston, abbiamo un problema

1.4a L'ecografia In questi nove lunghi mesi non rivestirai più alcuna importanza agli occhi della tua compagna che pensa ormai unicamente al bimbo e al fatto che in qualche modo debba pure farlo uscire; giorno dopo giorno vedrai sempre più la tua compagna come una perfetta sconosciuta, pronta a stupirti in ogni momento della giornata.
Come?
Solo per farti qualche esempio:

-         repentini cambi d’umore che ti spingeranno a nascondere i coltelli da
           arrosto;
-         voglie irrefrenabili che ti costringeranno a una partenza notturna per il    
           Canada per pescare del salmone fresco da poterle grigliare;
-         continui pianti da depressione seguiti da…
-         stati comatosi seguiti da…
-         istinti omicidi;
-         lunghi pomeriggi di ansia da shopping o di shopping da ansia;
-         inevitabile spinta al monologo con tanto di pubblico in sala: tu;
-         impellenti bisogni di correre al bagno per fare un millilitro di pipì alla volta
           pur di non farti battere il tuo record in autostrada;
-         istinto improvviso di vomitarti addosso gli ultimi tre pasti per presunte
           nausee;
-         momenti di folle entusiasmo in cui ti propinerà una interminabile litania di
           probabili nomi per il bebè;
-         istanti di follia dovuti alla disintossicazione da fumo che la porterà infine a una fortissima dipendenza da vigorsol (che costano anche di più);
-         ripetute necessità di ritorno alla natura che si ripercuoteranno su di te con noiosissime gite fuori porta;
-         spinta emotiva all’insulto libero olimpionico nei tuoi confronti;
-         manie igieniche con crisi ansiogene, il cui unico risultato sarà che dovrai passare l’aspirapolvere due volte ogni una;
-         e, ahinoi, la temibile voglia di piangere 24 ore al giorno sulla tua spalla.

Ed è solo lunedì mattina.
Coraggio, pesca un’altra carta.

 
 
 

Paragrafo 1.5 - IMPROBABILITA' E PREVISTI

Post n°26 pubblicato il 06 Novembre 2011 da peXaro

5. IMPROBABILITA' E PREVISTI
            Piccole rotture quotidiane

Non avrai mica pensato che questi nove mesi potessero essere una passeggiata?
Speravi forse di cavartela affrontando solo la trasformazione di qualche bene personale e le continue tappe all’ospedale?
Ingenuo, il peggio deve ancora arrivare: ti ho preparato una serie di schede al termine della cui lettura ti sarà chiaro come riuscirai a precipitare, un gradino per volta, verso la completa perdita della libertà!

-- Questo spazio crea una pausa doverosa per permetterti di urlare terrorizzato --
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-- Ok, adesso può bastare…
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-- Cristo, smettila!
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-- Sedatelo presto, SEDATELO! --
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Occhei, lasciate fare a me.
Tutto bene ragazzo?
Si, sono io, hai appena avuto un attacco di panico.
No, no che non era tutto un incubo: aspetti veramente un bambi… oh no, cazzo: di nuovo! Presto: il defibrillatore, lo stiamo perdendo!
Mi senti? Rimani con me ragazzo. Rimani con me, capito?
Carica…

 
 
 

Paragrafo 1.4d - L'iter ospedaliero

Post n°25 pubblicato il 02 Novembre 2011 da peXaro

d.        L'iter ospedaliero

1.4d iter H È bene che tu sappia che dal punto di vista del giovane padre, esami e visite saranno tutti tra loro identici perché rispetteranno tragicamente la seguente via crucis(rossa):

1.      arrivi in ospedale con un’ora di anticipo perché la tua compagna è leggermente nervosa per l’esame;

2.      la macchina che segui in fila prende il posto che si è appena liberato davanti all’ingresso dell’ospedale;

3.      giri un’ora per trovare un altro parcheggio e, allontanandoti sempre più dall’ospedale per cerchi concentrici, trovi un posto libero praticamente sotto casa tua, a pagamento;

4.      dopo mezz’ora di tram, arrivi in ritardo all’ospedale, ma sempre in tempo per vedere ripartire la macchina che ti aveva soffiato il posto davanti all’ingresso, lasciando libero quel parcheggio (non a pagamento) per tutto il resto della mattinata;

5.      perdi circa venti minuti per fare capire al Comitato d’Accoglienza quale esame siete venuti a fare, al che il Comitato preferisce fingere di aver capito e darvi indicazioni sbagliate;

6.      vi perdete in quel dedalo di corridoi, scale e porte chiuse che in fondo è un ospedale e proprio quando, persi nelle catacombe del sesto livello interrato, la tua compagna comincerà a rinunciare, ecco che incontrerà un’amica conosciuta ad uno dei suoi cento corsi pre-parto che deve fare lo stesso esame e che sa benissimo come arrivarci;

7.      giunti al laboratorio, vi aspettano due ore di attesa prima del vostro turno. Sottofondo musicale: una ventina di donne che parlano ad alta voce dei loro crampi e di come possano essere pericolose certe verdurine;

8.      è il vostro turno ma proprio sulla soglia il ginecologo vi dice uscendo: “Torno subito, accomodatevi pure”;

9.      dopo qualcosa come due giorni, l’esperto tornerà trangugiando un tramezzino e in tre secondi netti vi dirà che è tutto a posto e che sono ottanta euro;

10.  fuori dall’ambulatorio assapori già la libertà quando la tua compagna si mette a piangere: che l’esame vada bene o male la tua compagna piangerà comunque; si pensa che lo faccia per dimostrare qualcosa alle altre mamme presenti in sala attesa, ma non chiedermi cosa. Non chiederlo mai!

11.  dall'ambulatorio all'uscita dell'ospedale, la tua compagna incontrerà dietro ogni angolo amici, parenti, nuove e fantastiche amiche gravide, dottori, la maestra delle elementari e il prete del quartiere, e ad ognuno di loro dovrà raccontare tutto dal principio;

12.  mezz’ora di tram per raggiungere la macchina e cinque minuti di bestemmie per la multa;

13.  un secondo per entrare nel tuo garage;

14.  è finita: stai toccando il portone di casa quando lei, guardando l’orologio, ti dirà: “Ehi, ma tra mezz’ora ho vari ed eventuali esami! Guidi tu per favore che mi gira la testa?”.

Insomma: ce n’è per tutti i giorni.
Il minimo che puoi fare, in quei rari momenti in cui lei si sentirà bene, è evitare frasi perniciose del tipo: “Ehi, ti è entrato qualcosa nell’occhio”.

 
 
 

Paragrafo 1.4c - Le visite generiche

Post n°24 pubblicato il 23 Ottobre 2011 da peXaro

c.        Le visite generiche

1.4c Le visite A tutti gli esami in elenco vanno aggiunte le visite generiche che la tua compagna vorrà fare in seguito ai “momentanei disagi dovuti ai normali disturbi della gravidanza” (che d’ora in poi abbrevierò con il più simpatico e immediato acronimo m.d.d.a.n.d.d.g.) quali: bruciori di stomaco, rigurgiti acidi, nausea e vomito, stitichezza, emorroidi, vene varicose, gonfiori alle caviglie, perdite vaginali (toh, anche lei…), contrazioni uterine, crampi, dolori alle ossa e alla schiena, stanchezza e sonnolenza, insonnia, paure.
E le immancabili varie ed eventuali.
Mi basterebbero cinque minuti per farti capire come prevenire, riconoscere e affrontare questi m.d.d.a.n.d.d.g. ma non lo farò per due ottimi motivi.

Il primo è che stanno per cominciare le repliche di Baywatch.

L’altro motivo, che ti lascerà definitivamente cadere ogni eventuale stimolo all’impegno, è che pur rassicurando dolcemente la tua compagna dimostrandole che si tratta solo di m.d.d.a.n.d.d.g., lei non si fiderà e ti liquiderà con un altrettanto dolce:
“Ma che cazzo ne sai tu? Voglio un approfondito parere medico, coglione!”.
E così, come fossi l’ultimo dei supereroi, la accompagnerai anche questa volta per l’ennesimo “approfondito parere medico”.

Il quale, dopo sei ore di attesa, sarà il seguente: “Sono i m.d.d.a.n.d.d.g. signora. Fanno ottanta euro”.
E mentre tu paghi, lei si metterà a singhiozzare disperata perché non è a conoscenza di alcuna malattia chiamata con quel nostro simpatico acronimo.
Non dirglielo subito, ok mister “coglione”?

 
 
 

Paragrafo 1.4b - Gli esami

Post n°23 pubblicato il 16 Ottobre 2011 da peXaro

b.        Gli esami

1.4b Gli esami Gli esami sono visite specialistiche per cui c’è bisogno di un medico specialista per elaborare risultati specializzati a prezzi non proprio speciali.  Eccoteli quasi tutti qui, in noiosissimo ordine alfabetico:

  • amniocentesi;
  • amnioscopia;
  • azotemia;
  • birilubina;
  • creatininemia;
  • denti;
  • doppler-flussimetria;
  • dosaggio dell’alfafetoproteina;
  • ecografia;
  • emocromocitometria;
  • fetoscopia;
  • funicolocentesi;
  • glicemia;
  • monitoraggio del battito cardiaco fetale;
  • occhi;
  • pap-test;
  • peso;
  • pressione;
  • protidemia;
  • reazione di Wasserman;
  • ricerca dell’antigene Australia;
  • rubeo-test;
  • sangue;
  • sideremia;
  • tingololiberatutti;
  • toxo-test;
  • translucenza nucale;
  • transaminasi;
  • urine;
  • villocentesi;
  • varie ed eventuali.


Potrei anche spiegarti passo passo cosa significhino tutte queste misteriose paroline ma la verità è che non sono le armi di un robot e quindi non te ne frega più nulla di questi esami, e del resto nemmeno a me. D’altronde non hai nemmeno avuto la voglia di leggerti tutti i nomi in lista, vero?
Altrimenti avresti notato quel misterioso “tingololiberatutti”.
(Adesso che hai controllato che non ti stessi prendendo in giro, possiamo andare avanti? Grazie)
La cosa importante da sapere è che la tua compagna li farà comunque tutti; il modo migliore per affrontare la faccenda è usare la comoda lista qua sopra per spuntare di volta in volta gli esami affrontati: in questo modo saprai quanto manca alla fine dell’incubo “esami”.
Ma non rilassarti troppo: nei tempi vuoti avrai altri incubi da affrontare, per esempio…

 
 
 

Paragrafo 1.4a - La prima ecografia

Post n°22 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da peXaro

a.        La prima ecografia

1.4a L'ecografia Assistere alla prima ecografia è come entrare al cinema a spettacolo già iniziato durante una scena notturna: non vedi nulla, pesti i piedi a qualcuno che finirà per insultarti e ti cade a terra qualcosa che comincia subito a rotolare lontano (in occasione dell’ecografia saranno solo i tuoi maroni: niente di particolare valore insomma, non più).
Non hai voglia di andarci, diciamocelo, ma non ti ci provare nemmeno a sgarrare: ci andrai perché non esserci equivale a tradire i doveri coniugali e a sorbirsi sguardi truci da parte della tua compagna per i successivi tre anni e ancora devi smaltire tutti quegli arretrati…
La prima ecografia è a tutti gli effetti inutile, ma costa sugli ottanta euro e così l’hanno fatta diventare obbligatoria.
Come funziona?
Tuo figlio, che sarà grande più o meno mezzo centimetro, dovrebbe venire inquadrato al buio da una sonda ingellata immersa prima in un guanto di lattice a sua volta ingellato e poi nella tua compagna (o in alternativa da una sonda ingellata appoggiata sul ventre della tua compagna a sua volta ingellato) per essere poi proiettato in tutto il suo non-splendore su uno schermo di circa due pollici in bianco e nero alla risoluzione di sei pixel, che ogni tre secondi sputa fuori un fax illeggibile di quanto non visto a monitor.
Un delirio che comunque farà piangere commossa la tua compagna all’udire le frasi da manuale del ginecologo:
    -    “Eccolo, è quella minuscola macchia bianca lì, vede?" (no)
    -    "Si muove di continuo vede?" (NO)
    -    "Sta bene e assomiglia a sua madre” (NOOOOooooooo).
Quando a metà visita farai notare che deve essersi infilato un criceto con tutta la sua dannata ruota nel climatizzatore, il medico e la tua compagna ti fulmineranno con uno sguardo di sufficienza, facendoti notare che il rumore a cui fai riferimento è quello del cuore del bimbo.
Ti verrà da piangere all’istante chiedendo se potrà mai guarire, amore di babbo che già gli vuoi così bene, ma non chiedere nulla: è un rumore del tutto normale per una macchia bianca indecifrabile che lampeggia su un monitor di due pollici.
Non capirai nulla, insomma, ma se da sempre sei bravo a interpretare le forme delle nuvole, tra quelle macchie bianche e nere che pulsano a intermittenza sul monitor riuscirai forse a riconoscere, magari anche solo per un attimo, un unicorno e almeno il tempo passerà meglio.
Il suono che senti potrebbe effettivamente essere quello emesso da un unicorno. Un unicorno che sta molto male.
Ma no, scemo, è un albero!
Un albero che sta molto male…

 
 
 

Paragrafo 1.4 - IN OSPEDALE

Post n°21 pubblicato il 09 Ottobre 2011 da peXaro

4. IN OSPEDALE
       Perchè ti ci ritroverai ogni dodici ore circa

Durante la gravidanza la donna si sente più sicura a passare in ospedale almeno un paio d’ore al giorno: più o meno dopo la fruttivendola e subito prima del nuoto pre-parto.
Siccome però dovrai essere tu ad accompagnarla perché quel giorno le girerà un po’ la testa, ecco quello che ti aspetta...

 
 
 

Paragrafo 1.3d - Chi č causa del proprio mal...

Post n°20 pubblicato il 02 Ottobre 2011 da peXaro

d.        Chi è causa del proprio mal...

1.3d frasi pericolose Ci sono infine una serie di frasi che metteranno in  serio pericolo la tua tranquillità domestica e che, ma guarda un po’, dirai proprio tu e di tua iniziativa!
No: nessuna goffa risposta data con le spalle ormai al muro alla tua compagna e nessun conoscente che ti stressi con frasi di circostanza.
Tu e solo tu.
Ci saranno infatti momenti di silenzio che in qualche modo, e per la prima volta in vita tua, vorrai riempire.
Non sapremo mai perché sarai spinto a parlare in questi momenti, né d’altronde ce ne sbatte una cippa: compassione? amore? imbarazzo? affetto? vendetta? idiozia? Non si sa.
(Idiozia)
Ecco comunque come NON riempire quei silenzi.
-         Scopiamo?
-         Sai, quel vestito di oggi? Ti sta proprio un orrore.
-         Stavo pensando di iscrivermi al golf club. Toccherà tirare un po’ la cinghia.
-         Dai sbrigati a lavare i piatti che comincia il film!
-         Stavo pensando che proprio il giorno previsto per il parto c’è il derby: tanto non sarai precisissima, vero? (e stai certo che in questo caso lo sarà!)
-         Ciuliamo?
-         Guardati le caviglie! Mio Dio! Non rientrerai mai più in quelle deliziose scarpe rosse, vero?
-         Stasera uscirò con gli amici: monti tu il lettino?
-         Domani devi portare l’auto a lavare, fa proprio schifo.
-         Sai che gli uomini con un bebè beccano un casino?
-         I pannolini costano un botto! Che ne dici di prendere quelli lavabili? Tanto tu te la cavi bene con la merda.
-         Si tromba?
-         Giusto, volevo dirti che prima hai toccato una carota non lavata con un gomito: se poi scopriamo che è malato di chi è la colpa?
-         Esiste la pillola dei sei mesi dopo? Per sapere…
-         Domani ho il calcetto, non riesco ad accompagnarti alla visita.
-         Che ne dici se mi trovo un’amante precaria? Tra nove mesi la licenzio.
-         Sveltina?
-         Però finita ‘sta roba del parto ti metti a dieta che non ti si può guardare.
-         Senti, la pancia sta crescendo anche a me ma non è che per questo ti stresso tutto il giorno.
-         Scansati, presto: quella enorme putrella in ferro sta precipitando dritta dritta sulla tua testa!
-         Onanismo? Bene.

 
 
 

Paragrafo 1.3c - La domanda del ginecologo

Post n°19 pubblicato il 25 Settembre 2011 da peXaro

c.        LA domanda del ginecologo

1.3c frasi pericolose Siamo ancora all’inizio: lei è incinta, la porti ovunque, si veste come il Gabibbo e ha cambiato da poco ginecologo perché quello da cui va da vent’anni all’improvviso non è più capace.
Non di partorire vostro figlio!
Chiunque sia quindi questo nuovo specialista, la prima e costante domanda che costui rivolgerà alla tua compagna, da oggi e per tutti i nove mesi (amen), sarà l’inevitabile:

“Data dell’ultima mestruazione?”

Non ci sarà un “buongiorno”, né un “signora la trovo bene”, né tantomeno un “eccole il suo Martini senza oliva per via della toxo” (il che sarebbe effettivamente chiedere troppo: lasciamo pure che gli scappi quell’oliva, orsù).
Bene, il dottor “maleducato” andrà bene anche cosi: senza sorrisi, senza troppi convenevoli, ma almeno guardarvi in viso una volta!
Devi sapere infatti che il ginecologo non è pagato per creare con le sue pazienti un legame sul piano umano; per lui la tua compagna è semplicemente un guscio esterno, un oggetto a scadenza controllata, uno strumento per raggiungere il vero protagonista di tutto questo macchinoso processo: il picco nel suo conto in banca.
E’ vero, al ginecologo basterebbe poco sforzo per mettere più a loro agio le sue pazienti: leggere la lista degli appuntamenti per salutare le sue pazienti con il loro nome; tenersi a costo zero un tirocinante per salutarle al posto suo; programmare il computer per leggere il dato dalla scheda della paziente di turno e lanciare al suo ingresso un sonoro e metallico: “Ciao Lucia tutto bene oggi?”
Tutto ciò non avverrà mai, quindi cosa potreste fare per sdrammatizzare il momento?
-         stamparvi una maglietta stile “detenuto” con scritto sopra a caratteri cubitali la data in questione;
-         spiazzare il medico con una veloce presentazione: “Salve siamo i coniugi duesettembreduemilaundici, come sta oggi?”
-         rispondere alla sua domanda portando la data dell’ultima mestruazione indietro di soli due mesi e godervi il suo crescente imbarazzo nello scoprire una situazione molto problematica;
-         rispondigli tu con simulata sorpresa: “Ma io non ovulo, e poi come si permette?”.
In ogni caso lo scopo è strappare un sorriso al medico, spezzargli la routine per permettergli di registravi nella sua memoria a lungo termine, dopodiché le cose potrebbero prendere una piega più rilassata (continuate in ogni caso a soprassedere sulla gaffe dell’oliva).
Certo che se per pura coincidenza la tua compagna si chiamasse proprio come la data delle sua ultima mestruazione, il tutto filerebbe via senza complicazioni.

 
 
 

Paragrafo 1.3b - Le domande della tua compagna

Post n°18 pubblicato il 18 Settembre 2011 da peXaro

b.        Le domande della tua compagna

1.3b frasi pericolose Per tutti i nove mesi della gravidanza altre frasi pericolose minacceranno la tua incolumità, ma alcune di queste si riveleranno un fuoco amico: sarà proprio la tua compagna ad assalirti con domande dirette di impronta scientifico-emotiva e pretenderà che tu le dia immediatamente una risposta che la faccia sentire al sicuro e sollevata.
Se la ignori, se la prendi con superficialità o se le dai la risposta giusta ma non rassicurante, la tua compagna ti ucciderà o, peggio, si metterà a piangere incompresa.
Stai tranquillo: se proprio non sei buono a inventarti nulla di credibile, potrai sempre usare la R.U.
La R.U. è il risultato di secoli e secoli di indagini medico-sociologiche, dall’interpretazione delle quali eminenti ricercatori hanno potuto desumere che, qualunque sia la domanda posta dalla partner, per non farla infuriare basterà dare la seguente Risposta Universale:

        “Ehi, ma sei stupenda oggi. Ogni giorno sei più bella. Posso farti una foto?”

Con minime modifiche potrai usare la R.U. anche una dozzina di volte al giorno (è statisticamente provato).
Con questo asso nella manica potresti anche saltare completamente questo paragrafo, fai tu.
Ancora qui?
Eccoti allora una lunga serie di domande che la tua compagna ti porrà certamente quando meno te lo aspetti, solitamente quando sei sotto la doccia così è sicura che non puoi nascondere bigliettini... eh eh eh, ingenuotta... vero "Mr. Dildo"?
Quello che puoi fare è concentrarti su ognuna di queste per trovare la risposta migliore da darle, in modo da essere pronto al momento opportuno.
Nota bene - A seguito di ogni domanda tipo, sono riportate in corsivo le risposte da NON dare assolutamente.

Dubbi
L’epidurale (o peridurale) è sicura?
        Guarda, come il profilattico non ce n’è.
Ci sarà molta gente nella sala parto?
        Ti dirò: la prevendita sta andando benino.
E se si rompono le acque in luogo pubblico?
         Ma che dici? Ormai le bottiglie sono tutte di plastica!
Potrò contare su di te?
        Certo, ma oltre il ventisei ho problemi a respirare.
Sentirò dolore?
        Guarda, non me ne parlare che oggi il callo mi fa impazzire.
Come capisco quando sta per partire?
        Non vedi che sono tutti fermi sulla griglia coi motori accesi e aspettano il semaforo verde? Dai, adesso zitta e portami una birra.
Cosa succede una volta entrati in ospedale?
        Io me ne vado al bar che ho paura dei virus, tu fai come vuoi.
Come mi devo vestire per andare a partorire?
        Non mettere robe attillate che sei ingrassata di brutto.
Si può fare la doccia prima della sala parto?
        Ma se l’ho già fatta la settimana scorsa!
L’ossitocina si deve sempre somministrare?
        Tranquilla, chiamo il Bomba e ti trovo qualcosa di migliore.
Il bebè soffre durante le contrazioni?
        Ma stai sempre a pensare a tutti tranne che a me!
Chi mi può accompagnare in sala parto?
         Il postino: è colpa sua se siamo qui, no?
Quando si entra in sala parto?
        Quando sei incinta, che domande!
Qual è la posizione ideale?
        A me piacerebbe "il demone e la concubina", ma non mi sembra il caso ora…
Quando si usa il forcipe?
        Penso che centrino i capelli lunghi, o qualcosa del genere.
Perché si spinge solo se lo dice l’ostetrica?
        Ma hai visto che braccia? Fai quello che dice e zitta!
Si può mangiare con i sintomi?
        Penso di sì, ma poi posso metterli in lavastoviglie?
Perché non posso partorire in casa?
        Perché anch’io ho bisogno dei miei spazi! Tu stai qui e basta.

Paure
Quando sarà tutto finito?
        Nove mesi fa.
Sono terrorizzata: e se mi facessi il cesareo?
        Troia, lo sapevo!
E se facessi la cacca durante il parto?
        Ma che dici? Vedrai che sarà un bel maschietto.
E se ci sono delle complicazioni?
        Tipo rimanere incinta?
E se morissi dando il bebè alla luce?
        E poi sarei io quello che fugge le responsabilità!
Se il bimbo arrivasse con dei problemi seri?
        Fino alla divisione posso dare una mano, già con la radice quadrata…
Griderò molto e dirò parolacce?
        BENVENUTA NEL CLUB, STRONZAAA!

Terrori
Dopo ne facciamo subito un altro?
        (conta fino a tre)
        (secoli).

 
 
 

Paragrafo 1.3a - Le frasi di circostanza dei conoscenti

Post n°17 pubblicato il 11 Settembre 2011 da peXaro

a.        Le frasi di circostanza dei conoscenti

1.3a frasi pericolose


Prima o poi il mondo intero saprà che aspettate un bel bimbo.
Sarebbe utopistico nell'incrociare per strada qualcuno che conosci, che costui si rivolgesse a te con un caldo ma sintetico "Congratulazioni", allungandoti poi 100 euro per i pannolini.
Ma il mondo non è un posto facile in cui vivere, è ora che qualcuno te lo dica.
Pur di non darti quei 100 euro la gente farebbe di tutto, anche tenerti un'ora in strada ad impegnarti in un dialogo privo di qualunque interesse, per interrompere il quale sarai tu a doverti infine privare di quei 100 euro.
Il noioso scambio varrà inoltre condito da frasi di circostanza che ti lasceranno con un imbarazzato sorriso stampato in bocca.
Ti ritroverai bersagliato giorno dopo giorno da parenti e amici, conoscenti e colleghi, compagni di classe e semplici curiosi, e scoprirai quanto può essere invadente quella compìta vecchina in piedi ogni mattina alla fermata del tram (e capirai che non sta aspettando il tram: quello è il suo ufficio).
Eccoti quindi una veloce carrellata di queste frasi di circostanza in tutto il loro splendore, precedute dall’indice crescente della tua intolleranza:


-         Siete giovani! Se non li fate voi…
-         Ehhhh, questi postini…
-         Hai voluto la bici? Adesso pedala!
          (anche nelle versioni adriatica "barca-rema" e umbra "caretta-spigni")

●●
-         Speriamo che assomigli a lei!
-         E adesso te la devi pure sposare quella lì…
-         Sei sicuro che è tuo?

●●●
-         Non deve avere paura: è un evento naturale ed è nata per questo!
-         Quanti problemi che ti fai! Alla tua età non eravamo delle mammolette.
-         In ospedale devi farti rispettare... se, vabbè: chiamami quando avrai problemi, ok?

 ●●●●
-         Non ce la farai mai a educarlo bene, non tu.
-         Tutto pronto? Ormai è ora… potrebbe nascere anche stanotte!
-         Sai quella mia amica incinta? È morta ieri, ma andava tutto bene!

●●●●●
-         Eppure sono stato così attento… si, si: vedrai che è proprio vostro come dici tu!
 
 
 

Paragrafo 1.3 - FRASI PERICOLOSE

Post n°16 pubblicato il 11 Settembre 2011 da peXaro

3

FRASI PERICOLOSE
Quando tacere è dire la cosa giusta

Questi nove mesi saranno quotidianamente accompagnatati da una colonna sonora inevitabile, ormai ampiamente catalogata, composta da una serie di frasi che mineranno alle fondamenta la tua pace interiore.
Ti verranno rivolte da chiunque, persino da te stesso!
La buona educazione vuole però che non si alzino le mani alla prima occasione: alza velocemente una gamba e mira al mento.

 
 
 

Paragrafo 1.2d - Il corso

Post n°15 pubblicato il 09 Settembre 2011 da peXaro


d.        Il corso

I corsi di preparazione al parto sono stati introdotti in Inghilterra all’inizio del Novecento, proprio nello stesso periodo in cui cominciava a diffondersi tra gli ostetrici inglesi una certa smania di protagonismo (una volta l’ostetricia era appannaggio dei soli maschi).
L’unico vero motivo dell’esistenza e dell’utilità di questi corsi è infatti il mero guadagno della suddetta categoria.
Pensaci: prima le donne partorivano in casa con levatrici, madri e nonne al capezzale; e tutto andava bene perché il parto, essendo considerato un fenomeno naturale, era indegno delle attenzioni della medicina e veniva risolto nell'ambito femminino della famiglia.
E quindi andava di gran lusso anche agli uomini che se ne rimanevano in veranda a sorseggiare del buon vino e a parlare di gnocca.
I neolaureati ostetrici non avevano però nulla da fare, come oggi quelli di Lettere Antiche, e così crearono un piano perfetto per vedersi aumentare il lavoro: trasformarono il fenomeno naturale del parto in una malattia, così da costringere le donne a partorire non più in casa tra i propri affetti, bensì in ospedale tra le mani della loro casta ginecologica che vedeva così aumentare i propri introiti; in questo modo le partorienti finirono per sentirsi insicure, sole ed abbandonate, e qui arrivò il poker d’assi!
Gli ostetrici ebbero l’intuizione di organizzare appositi corsi pre-parto per infondere nuovamente nelle partorienti quella sicurezza venuta meno: sicurezza di cui esserne oltretutto gli unici dispensatori.
Qui lo dico: l’ostetricia ha rovinato il mondo (poi adesso che è in mano alle sole donne…)

In tutti questi decenni i corsi si sono moltiplicati e così, entro il settimo mese, tua moglie si sarà iscrittaalmeno a:
-         corso di nuoto pre-parto
-         corso di yoga pre-parto
-         corso di stretching pre-parto
-         corso di eutonia pre-parto
-         corso di ipnosi pre-parto
-         corso di ginnastica pre-parto
-         corso di massaggio pre-parto
-         corso di respirazione pre-parto
-         corso di musica pre-parto
-         corso di corso pre-parto

La lista è ovviamente molto più lunga e ad oggi non è ancora possibile citarla completamente senza rischiare un trattamento di igiene mentale.
Della quasi totalità dei corsi non ho capito una cippa, tranne che l’unico aspetto positivo è che la tua compagna sarà quasi sempre fuori, lasciando libera la casa.
Per non essere da meno, comunque, anche tu devi preparare il tuo corpo e la tua mente con il mio speciale corso integrato…

            C’ORSO YOGHI©
            il corso per l’uomo incinta

            Lezione 1
                Il c’orso Yoghi si attua mentre la tua compagna è ad uno dei suoi mille corsi pre-parto.

            Lezione 2
                Una volta solo, siediti in poltrona, rilassati, distendi i muscoli del collo, metti i piedi sul tavolino e tira fuori i pop-corn: adesso c’è Jackie Chan e nessuno che ti rompa i coglioni per un paio d’ore.

 
 
 

Paragrafo 1.2c - Il desiderio di una vita

Post n°14 pubblicato il 09 Settembre 2011 da peXaro

c.        Il desiderio di una vita

1.2c Il desiderio

Corri subito a comprarti quella cosa che desideri da tanto: una chitarra, un costume scemo, un fumetto a tiratura limitata, una macchina, un viaggio, un dildo, uno snowboard, un abbonamento allo stadio… 
(lo sapevo: non hai battuto ciglio sul dildo!)
(so bene chi sei...)
(è gente come te che rovina altra gente come te!)
Se non ti manca nulla, ad ogni modo, comincia subito a desiderare tanto una cosa inutile e costosissima per potertela andare a comperare perché da qui a pochi giorni i tuoi conti verranno bloccati dalla tua compagna con uno dei seguenti diktat:
-         Smetti di fare il bambino, adesso c’è il piccolo prima di noi!
-         Smetti di fare il bambino, adesso non possiamo permettercelo!
-         Smetti di fare il bambino, adesso dobbiamo garantirgli un futuro migliore del tuo!
-         Smetti di fare il bambino, adesso... adesso… l’ho già detta quella del futuro migliore?
          Si, proprio adesso
          Fila subito a dare l'aspirapolvere!

E comunque sai che ha ragione lei perchè anche tu le daresti lo stesso consiglio:
“Smetti di fare il bambino!”.
L’unica incoerenza è che mentre tu dovrai rinunciare anche a un paio di boxer non firmati (quelli con le macchinine rosse, per intenderci), lei si abbandonerà a ogni desiderio e sfizio, e a qualunque costo. E non ha dovuto nemmeno fare i tre giorni a La Spezia: tutte le fortune a lei!
(di tutto questo ne parleremo più avanti, adesso non saresti ancora pronto)
 
 
 

Paragrafo 1.2b - Il cibo

Post n°13 pubblicato il 09 Settembre 2011 da peXaro

b.        Il cibo

1.2b Il cibo

Alla tua compagna penserà l’editoria di settore a mettere in testa regimi alimentari controllati tra i più crudeli che si possano immaginare.
Tu limitati a dirle che non è necessario che mangi “per due”: se proprio la mette sul piano matematico, allora, ad essere precisi dovrebbe mangiare per uno e un quindicesimo al massimo.
Il problema è che tutte quelle sue fregnacce avranno dannosi effetti anche su di te.
Giusto per farti inquadrare sin da subito la situazione, sappi che circa due nanosecondi dopo aver scoperto che la tua compagna è incinta, il pericolo della toxoplasmosi entrerà nella vostra vita con la leggiadrìa di un commando S.W.A.T.
Adesso se vuoi saperne di più sul toxoplasma gondii vatti a fare un giro in rete perché non è che me ne sto qui a perdere tempo con gente che pretende di capire tutto; noi siamo qui per parlare degli effetti (e pure parziali) fregandocene abbondantemente delle cause.
La tua compagna sa benissimo cos’è la toxoplasmosi, lo sa da sempre per un istinto ancestrale votato alla sopravvivenza del suo bambino e soprattutto all’esaurimento nervoso del suo partner.
Quello che infatti succederà sarà:
-         il tuo amato gatto, compagno di mille avventure,  all’improvviso deciderà di scappare dalla finestra anche se vivete al nono piano di un condominio a picco sul nono piano (!);
-         ogni tipo di insaccato più o meno crudo, compagno di trilioni di avventure, diventerà un bersaglio da annientare al grido di “morte al porco” o "porco a morte" o "morco porte ha" o magari smetto che in fondo è meglio per entrambi;
-         la frutta assumerà un vomitevole retrogusto di amuchina: la tua compagna comunque non ne mangerà perchè teme le insidie nascoste nella buccia, ma questo comunque non le impedirà di eliminarti per sempre dal volto quello spensierato sorriso che da sempre accompagna la visione di una bella macedonia;
-         dopo aver passato l’aspirapolvere in tutta casa, dovrai cominciare a passarlo financo su pareti e soffitto.
In breve la tua compagna farà sparire dal frigo e dalla dispensa ogni prelibatezza che non fosse stata inserita nella sua dieta, e il suo simpatico “Occhio non vede, pancia non vuole” ti suonerà più come un “Sto figlio l’abbiamo fatto in due e non sarò solo io a pagarne le conseguenze”.

Se proprio non vuoi ridurti a dividere con lei legumi, fibre, soia e altri cibi indegni, ecco una serie di posti dove nascondere le provviste:
-         in tutti quei posti che lei non potrà raggiungere perché troppo in alto: la scaletta diventerà un’acerrima nemica della tua compagna.
            “Ehi cos’hai messo in quella scatola sull’armadio?”
            “E chi si ricorda, forse le mutande strette: prendi la scala e controlla, no?”
            “Ok, ok, va bene, mi basta la tua parola”.   
-         in tutti quei posti che lei, approfittando della situazione e della tacita complicità del ginecologo, farà in modo di non dover più frequentare: ad esempio l’armadietto dell’aspirapolvere che, ricordati, d’ora in poi dovrai passare sempre tu e con una frequenza superiore a quella tenuta dalla tua compagna perché ora la polvere è una sua acerrima nemica;
-         attorno a un qualsiasi specchio: la tua compagna sarà troppo distratta dal rimirare il suo altalenante girovita per guardare oltre;
-         in una scatola qualunque, purché sopra vi siano appoggiate pesanti buste dell’acqua che in quanto pesanti diverranno sue acerrime nemiche:
            “Ehi cos’hai messo in quella scatola sotto l’acqua?”
            “E chi si ricorda, forse le mutande larghe: solleva le buste e controlla, no?”
            “Ok, ok, va bene, mi basta la tua parola. Ma ce le hai delle mutande giuste?”
            “Certo, quelle che avevo quando ci siamo fidanzati”
            “E dove le hai messe?”
            “Le ho ancora addosso”
Prima la scaletta, poi la polvere, ora la busta dell’acqua: è proprio vero che le amicizie femminili finiscono per un nonnulla.
 
 
 

Paragrafo 1.2a - I tuoi genitori

Post n°12 pubblicato il 09 Settembre 2011 da peXaro

a.      I tuoi genitori
Devi immediatamente avvisare i tuoi genitori: se lo vengono a sapere dalla tua compagna ti sei giocato le cene a scrocco della domenica sera.
E la tua compagna farebbe di tutto per saltare quelle cene.
Tuo padre non sarà un problema, e non perché lo farai eliminare da una squadra di Ninja del Vento (ancora con questi ninja? Quando ti deciderai a crescere? Sei fermo agli anni Ottanta: ora fanno più paura i russi liberati dagli alieni).
Tuo padre non sarà un problema semplicemente perchè è un uomo e, proprio come per te in questo momento, per lui i figli sono solo quelle rotture che entrano in camera sempre quando la moglie è in serata, e quindi gliene fregherà poco se te ne vai via di casa.
Al momento del tuo outing, infatti, nel cervello paterno si innescherà subito questo flusso di ragionamenti:
        -   mio figlio sta per diventare padre, quindi:
        -   devo accendere la TV: c’è il MotoGP!
        “Si, si, ora sei un uomo. Adesso ho da fare, dillo a tua madre e fuori dai testicoli* ”.
(è a questo punto che i russi lo attaccano).

*uso il termine "testicoli" per evitare il più volgare "coglioni" che mai e poi mai vorrei vedere scritto in un libro che porta la mia firma!

Il vero problema sarà tua madre che, proprio come la tua compagna, aprioristicamente sfoggia orgogliosa il figlio sul piedistallo della propria irrazionalità (ehi, fatemi prendere fiato…). Piedistallo che ovviamente deve stare nel suo salotto.
Anche se tu avessi quarantatre anni suonati, tua madre non ti permetterebbe mai di rimanere a dormire fuori di casa per più di due notti consecutive.
Al momento del tuo outing, infatti, nel cervello materno si innescherà questo flusso di ragionamenti:
        -   mio figlio sta per diventare padre, quindi:
        -   mio figlio si costruirà una sua famiglia, quindi:
        -   mio figlio andrà via di casa, quindi:
        -   mio figlio mi lascerà con quella mummia di marito!
        -   mio figlio non se ne andrà mai da casa mia! MAI!
        -   ah, ah, ah, ah, ah! AH, AH, AH, AH, AH!
        -   devo scongelare l’arrosto.

Ecco un modo per avere il benestare coatto dei tuoi genitori.
Fondamentale per i tempi: da eseguire nella prima mattina della domenica in cui c'è il MotoGP!
Alle nove, nove e mezza, tuo padre uscirà di casa per andare "a comprare la birra prima che il Circolo chiuda", mansione che lo impegna sempre fino all’ora di pranzo; non c'è da stupirsene, in fondo tuo padre è una persona che fa proprio quello che dice: starà tutto la mattina a bighellonare per il Circolo e comprerà la birra proprio un attimo prima che il Circolo chiuda.
Tu vedi di non sprecare questo tempo prezioso: senza esitare, avventati su tua madre per recitare il seguente copione.

(ore 9:30)
Tu – Oggi sono a pranzo fuori.
Mamma – Ti sei lavato i denti?
Tu (per non insospettirla) – No.
Mamma – E hai rifatto il letto?
Tu (per non insospettirla) – No.
Mamma – Ricorda che finché abiti qui devi seguire le…
Tu – A proposito, non abito più qui: stasera stessa trasloco, la mia ragazza è incinta.
BAM!
Mamma (sospettosa) – Cosa vuol dire “è incinta”?
Tu (con aria di sufficienza) – Significa che “è incinta”.
Mamma (diffidente) –Hai qui le analisi?
Tu (con aria di sfida) – Sì: guarda pure.
...
(ore 11:00)
Mamma (dopo un'ora e mezza di verifiche) – Ma allora è gravida!
Tu (sospettoso) – Cosa vuol dire “è gravida”?
Mamma (con aria di sufficienza) – Significa che “è gravida”.
Tu (diffidente) – Hai qui le analisi?
Mamma (con aria di sfida) – Si: guarda pure.
...
(ore 12:30)
Tu (dopo un'altra ora e mezza di verifiche) – Ma allora è in dolce attesa.
Mamma (con aria di sufficienza) – Devi fidarti di mam… (illuminazione e cambio di voce) …ma se ancora non ti sei laureato, non hai un lavoro, non sei autosufficiente: non vorrai mica andare via di casa con quella stronza insignificante*?
Papà (tornato in perfetto orario) –È cominciato il MotoGP?
Tu – Sono sulla griglia. Ehi, ma allora si è fatto tardi: devo andare.
Mamma (minacciosa) – Dillo anche a tuo padre...
Tu – Bà, la mia ragazza è incinta.
Papà – (dopo un breve flusso di ragionamenti) Si, si, ora sei un uomo. Adesso ho da fare, dillo a tua madre e fuori dai testicoli.

Esci: hai superato l'esame!
Adesso che i tuoi genitori lo sanno, la tua mente è più libera e serena e potrai affrontare tutte le insidie di questo periodo con la giusta calma e con la garanzia di un pasto caldo la domenica sera.

* “cara” durante le feste comandate

 
 
 
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BENVENUTI NEL MIO LIBRO ONLINE A PUNTATE

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INDICE

0.1_ Obiettivi

0.2_ Prefazione

0.3_ Prologo: GIORNO ZERO

1   _ Capitolo 1: PRIMA DEL PARTO

1.1_ Previsioni

1.2_ Primi passi

1.3_ Frasi pericolose

1.4_ In ospedale

1.5_ Improbabilità e previsti

 

COUNTDOWN

puntate pubblicate: 19
puntate da pubblicare: 41
ultimo aggiornamento: 03.04. 2012

Gli aggiornamenti vengono pubblicati a ogni morte di Pap...à!

 

NEWS

Ho aggiunto questo box per poter dire la mia senza interferire con lo sviluppo del libro a puntate.

1

Non sono più il ghepardo d'una volta... portate pazienza ma la cadenza settimanale è diventata improponibile.

2

Nel frattempo è uscito anche il secondo numero di "MIKI", il fumetto in cui vesto i panni di soggettista e sceneggiatore. E' una storia che riguarda l'infanzia ma con un taglio decisamente differente: si affronta infatti il tema della pedofilia e le tinte saranno ovviamente più cupe e violente.

Se volete saperne di più: www.mikiworld.it

Intanto eccovi il book-trailer!

Ciao, Lollo

 

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