Pensieri di vento

In questi giorni sulle pagine di alcune amici di faccialibro, si sono fatte alcune riflessioni su coloro che "rubano" versi di altri autori per partecipare e vincere concorsi letterari. A parte il fatto che sono i soliti noti, volevo fare alcune considerazioni. Motivazioni psicologiche : perche'?....e' cosi' importante vedere il proprio nome accanto al termine "vincitore"? se la natura e le muse (oltre lo studio,la preparazione, il background letterario) non si sono messi in contatto con te evidentemente un motivo ci sara'....hai bisogno di soldi ed usi i concorsi?...no non credo perche' ho visto che partecipi a tutti i premi indifferentemente...quindi l'egotismo potrebbe essere una causa primaria...conosci la comparatistica?..il concetto di intertestualita', cosi' ben sviluppato dal Gardini...i tre concetti fondamentali, prestito-allusione-imitazione...ma nel tuo caso manca il 4 elemento, previsto dal codice penale italiano all'art.624...il furto...ma dentro te cosa provi..sia quando vinci sia quando vieni sgamato e candidamente ammetti le colpa...ma non ti vergogni un po'...almeno con te stesso...Petrarca (lo hai sentito nominare) si accorse di un plagio involontario in Laurea occidens e in Bucolicum Carmen ed elaboro' il sottotesto classico in modo che risultasse non riconoscibile...almeno ti chiedo copia bene!!!!...cambia qualche parola che diamine...tutti noi che amiamo scrivere siamo influenzati dalle nostre letture..e' inevitabile (capisci il concetto mutuato dal "sublime" dello pseudo Longino vero?), se tu prendi un caposaldo del 900 come Soldati di Ungaretti (ormai logora per l'esegesi) ad esempio si trovano memorie collettive di Dante, Virgilio /lapsa cadunt folia/ addirittura Omero dell'Iliade ma mi viene il dubbio che tu sia un computer umano...il re dei copia/incolla con un cervello a dimensione microchip.....ma ti aspettiamo al prossimo concorso...prima pero' controlla i nomi dei giurati...che non ci sia qualche vittima delle tue incursioni...e un consiglio leggi il Dharmacauryarasayana (L'elisir del furto) ma credo che tu lo conosca bene...fin troppo

Si confonde spesso il senso tra fare poesia, scrivere poesia, leggere poesia...in un ruolo sempre piu` marginale, rovinata alla base da programmi scolastici insulsi, usurata dai poeti parrocchiali che si creano, si premiano e si mostrano ai neofiti quando pure il livello e` assai scarso, influendo su giovani  che non trovano cosi` punti di riferimento e di umilta`.....
...nella citta`
dove vivo, una squallida
folla sono i poeti, intenti a spingersi
fra loro a gomitate o a consumare
le ginocchia, implorando
da qualche corruttibile e corrivo
dispensatore la gloria che non meritano....(M.Guidacci)
..quanta verita` nelle parole di questa poetessa, una di quelle vere che non scendeva a compromessi e percio` emarginata...ricevo giornalmente tanti lavori in lettura, alcuni veramente molto validi e splendidi (ci sono persone preparate e baciate da Erato)....resto pero` spesso impressionato dalle lettere di accompagnamento...non pensavo che esistessero tanti Montale, tanti Ungaretti, tante Merini, ancora vivi e vegeti....dura la vita per i poeti e dura la vita per i lettori....in questo micromondo dove confluiscono le piu` disparate esperienze perche` in fondo la poesia siamo noi stessi...
..Quell`insoffribile suo sguardo
come fantasma mi persegue
e sono dannato fino a morte
a non amarne un altro mai... (M.Lermontov)

....Ora che ti vedo,
nella luce del giorno,
aspetto,
un tuo piccolo gesto d`amore...  (M.Turini)
...parole di questo giovane poeta pisano delicato e profondo...e noi quante volte abbiamo aspettato oppure, al contrario chissa` quante volte qualcuno ha atteso i nostri piccoli gesti, le nostre piccole attenzioni....ci perdiamo spesso nei nostri riflessi, nei fatti quotidiani, nelle minuzie....ma la luce del giorno ci mostra con la sua esplosione il terreno intorno, i raccolti che escono dalla terra ancora umida d`inverno..
..era l`ansia di giungere alla cima
era tra grigie fioriture un monte
erano le citta` nella tormenta
era nel cielo sterile uno schianto
era un` irritazione stenta
poi fummo le metropoli inesistenti
fummo da nere nuvole la pioggia
il mare rifiorito dal profondo
tra le macerie un livido fermento  ....(M.Luzi)
tutto nasce, tutto rinasce, il nostro perpetuarsi, il nostro cambiare per creare un nuovo ciclo, per darci una possibilita`ulteriore in questo transito...
...per te sara` li` ogni dolce piacere
che l`ombroso pensiero puo` conquistare
una torcia splendente, una finestra aperta alla notte
perche` caldo vi entri l`amore   (J.Keats)

Si allungano le giornate...si allungano le parole...
ehi mi senti.mi senti.sono vivo
per questo non mi senti.non e` il cuore
e` questa carne qui che fa rumore   (G.Frasca)
...si allungano passi sulle nostre stesse orme...si allungano ombre nelle nostre stesse ombre e non ci accorgiamo dei raggi che ci attraversano...siamo soli...solitari...soliloqui..siamo solsitizi...siamo pietre di confine...
Sempre nel centro pietre, ed i confini
dell`universo uguali alle parole
degli alberi zittite dalla prassi
del nostro non conoscere pieta`    (A.Nove)
...siamo attese...siamo ancora parole che si allungano..si allungano....siamo momenti che devono arrivare....
...domani correra` con i suoi bambini
mescolata, per respirare
nel turchese profondo della marea
che sale in superficie, sta rinascendo adesso
e trova una terra diversa, un`altra voce   (M.De Angelis)
...cosa attendiamo non e` poi cosi` importante, non e` poi cosi` urgente...saranno le nostre mani, i nostri occhi pieni d`amore a dare un senso...ai nostri balzi...ai contrappassi...alle vertigini del tempo...
Fare la punta all`anima, ti dico
ci vuole una pena vicina
che bussi ogni giorno e non basta....(L.Mariani)