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« INTERNET, approfondiment...Tra i più diffusi mezzi ... »

L’uso sconsiderato dei social media quali e quanti danni può provocare?

Post n°378 pubblicato il 01 Luglio 2015 da leo.fortuna
 

Recentemente, dopo aver ricevuto, all’Università di Torino, la laurea honoris causa in “Comunicazione e Cultura dei media”, Umberto Eco non ha esitato ad attaccare Internet asserendo, tra l’altro, che:” I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli”.
Condividendo pienamente questa asserzione ed essendo tra quelli che fanno uso di Internet con assiduità avendo creato un blog per esplorare ambiti nuovi ampliandone conoscenze e sapere oltre che procurarsi occasioni per stare a contatto con gli altri, reputo opportuno contribuire ad ampliare il dibattito evidenziando il cattivo uso dei social media con tutte le conseguenze che ne derivano: per chi li usa per comunicare e per chi li legge con l’intento di soddisfare la conoscenza di cose nuove e per appagare la propria curiosità intellettuale.
Chi fa abbondante uso dei social media sono i politici che attraverso le tante rappresentazioni intendono raggiungere i propri elettori per “comunicare”.
Nell’era assurda del terrorismo “globale” ci è dato leggere che: "Ogni musulmano desidera un altro Olocausto per l'occidente. Colpiamoli".
Con ulteriore precisazione da parte di una nota esponente politica che alquanto disinvoltamente asserisce: " I distinguo tra integralismo e Islam tradizionale non reggono, poiché per sua natura l'Islam non è affatto una religione pacifica. Ogni musulmano desidera un altro olocausto per l'occidente. Per questo dobbiamo difenderci, reagire, colpirli prima che siano loro a colpire noi".
Incredibile. Una forma di esibizionismo inopportuna e pericolosa, per sé e per gli altri.
L’asserzione è del tutto cervellotica, non può un esponente politico di rilievo esporsi sino a tanto. Nega la tipica “prudenza” diplomatica che nella circostanza è d’obbligo.
“Colpiamoli”!
Chi, come, perché?
Ritengo che questo sia un tipico esempio di cattivo uso dei social media.
Altro esponente politico di rilievo, “potenziale” candidato a guidare il prossimo governo del nostro Paese partecipa alla medesima contesa ma con stile diverso.
Rivolgendosi a un musulmano gli dice esplicitamente: "Non ti vorrei come vicino di casa, sei pericoloso".
Di rimando il musulmano gli risponde: "Non sei degno di uno Stato democratico".
Siamo in TV e ne consegue la solita querelle che consente al nostro intrepido e baldanzoso giovane parlamentare di apostrofare, per ultimo, il musulmano dicendogli: "Porti rispetto, lei è un ospite".
I social media ci propongono anche queste penose rappresentazioni.
Ai due personaggi cui ho fatto riferimento in precedenza ritengo di dover dare un consiglio: evocando la solidarietà li esorto ad “aiutare il prossimo”, perché solo così proveranno intimamente la gioia per la missione cui sono stati designati, rivalutando la propria, smarrita, nobiltà d’animo, per aver aiutato gli altri perché gli “altri” se sono qui è per il bisogno di aiuto.

 
 
 
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