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Bilaterale VATICANO – ITALIA: RENZI paralizzato dalla diplomazia clericale.

Post n°461 pubblicato il 25 Febbraio 2016 da leo.fortuna

L’incontro bilaterale per l’anniversario dei Patti lateranensi è stato celebrato, lo scorso 23 febbraio, secondo i collaudati e inamovibili canoni della Chiesa Cattolica.
Si è svolto a palazzo Borromeo, sede dell’ambasciata italiana presso la Santa sede e vi hanno partecipato: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Pietro Parolin, Angelo Bagnasco, Nunzio Galantino, il Premier Matteo Renzi, il presidente del Senato Pietro Grasso e i ministri Gentiloni, Pinotti e Alfano.
Come prevedibile, il premier Renzi ha, innanzitutto, partecipato l’attesa buona “novella” per la Chiesa cattolica ovvero lo stralcio della stepchild adoption e l’accordo in itinere con la parte filo- clericale della maggioranza: Ncd e cattodem.
Tradendo il consueto fare comportamentale, cui ci ha abituati, Renzi ha “diplomaticamente” aderito al clima fin troppo cordiale dell’incontro, dichiarando: "Sulle unioni civili le posizioni del governo italiano e della Cei non coincidono su molti aspetti. Credo che sia corretto che la Cei abbia la propria linea e noi rispettiamo questa opinione”.
Con evidente, falso, atteggiamento gli ha fatto eco Pietro Parolin, Segretario dello Stato vaticano, che non ha nascosto la soddisfazione per l’esito della lunga discussione sulle unioni civili, asserendo che: “Lo stralcio? E’ una ipotesi corretta”, rilevando l’importanza del matrimonio tra uomo e donna.
Ipocrisia allo stato puro. Una messa in scena che chi scrive non può condividere ricordando che, in precedenza, la Cei si è divisa a più riprese sul tema delle unioni civili, con l’irritante intervento del presidente Angelo Bagnasco, che aveva “chiesto” il voto segreto in Senato come massima tutela per la libertà di coscienza.
Quest’ultimo intervento era stato apertamente ed opportunamente criticato da Renzi e Grasso, tanto che lo stesso segretario della Cei Nunzio Galantino prese le distanze dal suo Presidente, dichiarando che non intendeva in alcun modo interferire sulla discussione del ddl sulle unioni civili in Parlamento.
Lo stesso Papa Francesco ad una domanda sulle unioni civili aveva dichiarato di “non volersi immischiare nella politica italiana”.
Aver dimenticato così in fretta tutto questo non è gratificante per chi segue da supporter la travolgente azione politica di Matteo Renzi che nella circostanza non ho difficoltà a definire cinico nella sua doppiezza.
All’incontro, per me deludente ed inutile, sono intervenute altre considerazioni di comodo che non possono soddisfare chi si aspetta CHIARIMENTI seri e riformistici anche con Santa Madre Chiesa.
Da puro imbonitore, Renzi ha aggiunto:
 “Non essere d'accordo sulle unioni civili non significa non apprezzare l'importanza del contributo dato dalla Chiesa in Italia come punto di riferimento e impegno sul territorio”.
Dissento completamente su questa asserzione perché la Chiesa, In Italia, è soggetto concorrenziale, spesso molto sleale, che NON aiuta lo Stato italiano, piuttosto lo danneggia.
Avrò modo di spiegartelo meglio caro Premier.
Altri temi trattati nell’incontro:
-Il cessate il fuoco in Siria: priorità condivisa Santa Sede e Italia;
-Questione della immigrazione nel Mediterraneo, facendo particolare riferimento alle recenti affermazioni del Papa a Strasburgo;
-Il dossier Giubileo;
-Richiesta di ulteriori sgravi fiscali per le scuole paritarie.
Personalmente, lo ribadisco, ritengo inutile e fuorviante proseguire un rapporto con lo Stato nel nostro Stato perché destabilizzante nei contenuti etici, sociali ed economici.

Prossimamente sarò molto esaustivo a riguardo.

 
 
 
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