Per FORTUNA che...

Tutto questo con il "preventivo" beneplacito della Chiesa (stranamente rinunciataria a consueta, decisiva, ingerenza) e, addirittura, all'"IMPRIMATUR" di Papa Francesco.

Di fatto la diminuzione degli sbarchi sulle coste italiane viene considerato un grande successo italiano.

Mentre l'accordo con la Turchia, seppure con tutte le riserve del caso, fu fatto con uno Stato avente un governo stabile, con relativo, pieno, controllo del territorio, non altrettanto può dirsi dell'accordo italiano con la Libia che, in realtà, è un Paese privo di istituzioni credibili, ha due governi, due parlamenti e circa 150 tra milizie e tribù armate.

Agendo in un modo tanto sconsiderato verificheremo, nel breve, di esserci cacciati in un "mare di guai".

Chi ha manifestato soddisfazione a riguardo, brindando ad una grande vittoria, penso debba solo vergognarsi di fronte ai massacri di vite umane, agli abusi e alle violenze atrocemente consumate nei lager libici.

Aver negoziato con le milizie, gli scafisti, quelli che, di fatto, controllano il territorio e vivono di traffici illegali di ogni tipo come la benzina, le armi, gli esseri umani, lo si è fatto con i trafficanti d'un tempo e che oggi sono divenuti anti-trafficanti.