la torta imperfetta

Per Mrs Golightly

dimmi come si fa

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emmepi

(...) No, quello che ho capito è che non si possono riannodare i fili con quello che non siamo state, che non abbiamo fatto. E' un paesaggio senza geografia quello delle storie che non abbiamo vissuto. Possiamo esplorarlo, restarne affascinate o infastidite, ma non capiremo mai dov'è il centro. Le amiche che ho incontrato sono tutte portatrici sane di vite che non sono la mia. Le loro vite non si possono prendere in prestito, neppure per il tempo di una serata. Ognuna ha la sua, come fosse un documento d'identità: si può falsificare, ma non sarà mai come l'originale. E questo, devo dire, è il loro bello.

Io cercavo pezzi della mia storia, ho incontrato altre storie. E mi sono piaciute. Non ho mai creduto nell'esistenza dell'anima , nè nell'esistenza di un vero io, più vero dell'altro, o degli altri, che ci portiamo dietro.

No, io a queste cose non credo. Ma in una cosa credo: ognuno di noi, nel bene o nel male, è la sua storia. Anzi, le sue storie, comprese quelle non vissute e solo immaginate e sognate. Questo siamo. E ora credo di avere imparato che forse siamo un pò anche le storie delle persone che abbiamo incontrato, quelle storie cui abbiamo imparato a voler bene come fossero la nostra, ma che nostre non sono.

L'ora è finita e anche la terapia, e non solo quelle. Fuori c'è il presente, un mondo da esplorare, e magari ancora un paio di vite da vivere.

Maria Perosino, "Le scelte che non hai fatto"

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