Creato da persa_nel_buio il 23/02/2008

Persa Nel Buio

Una notte puo' cambiarti una vita

 

 

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" Via della Gatta"

Post n°9 pubblicato il 18 Marzo 2008 da persa_nel_buio

Il mio amico Spenk, ogni giorno mi faceva visita,
..gia'... non era mai rimasto con me,
quando ci incontrammo il primo giorno,
dopo averlo portato a casa e dopo avergli fatto un bel bagno 
lo spazzolai con cura, contro la sua volonta',
si dimenava come un toro infuriato,
ma io sapevo come prenderlo e alla fine si era rassegnato,
lo avevo poi premiato con un ottimo pasto,
che divoro' in pochi attimi,
ma subito dopo incomincio' a graffiare la porta,
piangendo, continuando per vari minuti, il tempo giusto,
per farmi comprendere che lui non poteva essere il mio
cane, lui era un cane libero, ed io non avevo nessun diritto,
non potevo imprigionarlo, così lo lasciai andare, lui andò via di corsa,
senza neanche girarsi indietro....ed io mi ritrovai sola.

Ma lui non si dimentico' mai di me.
ogni giorno veniva a trovarmi,
sembrava sapere i miei orari, le mie abitudini,
arrivava sotto la finestra e incominciava ad abbaiare al piu' non posso,
fin quando non arrivavo a aprirgli la porta,
dopodiche' entrava, gironzolava per casa, con il suo muso basso,
annusava ogni angolo, alla ricerca di chissà cosa,
si faceva coccolare, adorava farsi grattare la pancia,
poi cercava la ciotola che oramai avevo aquistato per lui,
e dopo averlo rifocillato, si fermava qualche altro minuto,
grattatina alla porta e via..... chissa' dove andava...........

Fu cosi' che un giorno, la noia o la curiosita', mi fecero balzare in mente
una idea, mi infilai la tuta un paio di scarpe da tennis,
incominciai a pedinare Spenk, lui sapeva bene che io ero dietro di lui,
ma continuava a camminare, sembrava proprio un cane da tartufi,
annusava tutto e tutti, ogni tanto si fermava piu' del dovuto,
ma poi continuava con la sua andatura buffa.

Si infilo in una strada, guardai in alto e lessi ^ Via della Gatta ^
sorrisi, la strada adatta per un cane mi dissi,
arrivò innanzi ad un grosso cancello aperto, ed entro'
in quel grosso
cortile, senza accorgermene mi ripresi a chiamarlo
" Spenk no, vieni quì ! "
lui torno' indietro ubbidiente, si sedette ai miei piedi e si fece accarezzare
la testolina, nel frattempo usci' un uomo sulla cinquantina,
si avvicino' e disse rivolgendosi a Spenk,

"Roky cosa fai infastidisci le signorine?"
"Roky? " ripetei io
" Si Roky " ribatte' lui
"E' suo? "
continuai io
Mi spiego' che Roky era la mascotte della sua azienda,
lo nutrivano e lo coccolavano, ma era libero di andare
e tornare a suo piacimento.
Io gli spiegai come avevo conosciuto quell'adorabile cane,
gli raccontai del bagno ecc
 lui mi sorrise e poi disse

" Comunque piacere io sono Rocco Merano, piacere di conoscerla,
la ringrazio molto a nome di Roky per le cure che le ha regalato"

e cosi' incominciammo a chiacchierare, il signor Rocco mi riempi' di domande
gli spiegai chi io fossi, in quel posto si conoscevano tutti,
dopo alcuni collegamenti di parentela lui mi interruppe dicendomi,
" Non ci posso credere sei la figlia di Giuseppe, e' incredibile io
andavo a scuola con tuo papà "
quando gli spiegai che papa' non c'era piu' lui raggelo',
e continuo' a farmi mille domande.
Era il mio primo giorno di lavoro,
nella ditta di Rocco,
mi assunse come segretaria,
il mio compito era piuttosto semplice,
ricevevo le chiamate dei clienti sparsi in tutta italia,
e compilavo schede di ordinazioni,
poi mi occupavo delle spedizioni.
Assunta era nel mio ufficio,
una donnetta del tutto particolare,
il suo strabismo accentuato,
spesso creava dei fraintendimenti soprattutto quando c'erano
piu' persone nello stesso ufficio,
non si riusciva mai a capire a chi in realta'
lei si rivolgeva,
la sua pelle era scura e secca,
i sui capelli corti brizzolati e spettinati,
le rendevano un'aria alquanto mascolina.
Quella sera tornai a casa felice,
mi piaceva quel lavoro,
mi piaceva l'ambiente,
e anche tutti quelli che ci lavoravano.
Quella sera fu' la prima sera,
in cui io non piansi,
ringraziai il cielo per quel lavoro,
rivolsi la solita preghiera verso i miei genitori
e mi addormentai.
Mi risvegliai all'alba,
avevo passato tutta la notte con lo sconosciuto
dello scontro, dei giorni precidenti,
il suo sguardo lo avevo impresso nella memoria,
e spesso immaginavo
di fare l'amore con lui................

 
 
 
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