Creato da persa_nel_buio il 23/02/2008

Persa Nel Buio

Una notte puo' cambiarti una vita

 

 

« Una Luce nel Buio... E luce fù ...... »

.....L'Appuntamento mancato......

Post n°15 pubblicato il 04 Aprile 2008 da persa_nel_buio

Ero agitatissima, ma colma di felicita',

avrei voluto chiamarlo subito,

ma era molto tardi, e mi fermai.

Mi adagiai sul letto,

le braccia sotto la testa,

fissai il soffitto,

cercai di ricordare

le vecchie foto ingiallite,

e ricordai lo Zio un uomo non troppo alto,

e dei capelli nerissimi con brillantina,

il suo viso era buffo, mi ricordava un po'

Macario quello dei vecchi film in bianco e nero.

Chissa' se Enrico gli somigliava?!

Mi addormentai serenamente,

con il desiderio di incontrare presto

mio Cugino, adoravo quella parola,

mio CUGINO CUGINO CUGINO .....

Era Sabato mi svegliai, quando la luce del sole,

riuscì a trapassare tra le fessure delle persiane,

presi subito la lettera di Enrico,

e composi il suo numero,

la sua voce fece tremare la mia,

"Ciao sono Jenny" gli dissi ,

con una gioia pari alla mia,

mi grido' la sua felicita',

il suo accento era particolare,

parlava l'italiano ma si sentiva il suo accento inglese,

Entrambi volevamo parlare,

avevam tante cose da dirci,

quella telefonata fu' molto lunga,

finche' ci decidemmo a darci un'appuntamento,

per pranzare assieme.

Mi rendevo conto, che avevo ancora,

un legame con il passato,

e questo si chiamava Enrico.

Mi preparai, come oramai non facevo piu'

da un bel po', volevo che mio cugino,

mi conoscesse al meglio .

Io ho sempre fatto parte di quel 20%

di donne che non arriva mai in ritardo,

ma sempre in anticipo,

sono un ansiosa di carattere,

e odio pensare che qualche d'uno perda

del tempo aspettandomi, quindi preferisco

aspettare, l'appuntamento era alle dodici,

per un aperitivo in un bar al centro di Gallipoli.

Erano le undici ed io ero gia' pronta,

cercai di attendere ancora un po',

ci avrei messo dieci minuti ad arrivare,

ma non ci riusci'.

Andai decisa verso il bar,

erano le 11:15 avrei dovuto attendere

ancora tanto quindi mi accomodai,

all'esterno, ordinando un caffe'.

Di fronte a me era seduto

un ragazzo bellissimo,

uno di quelli che non credi che esistano davvero,

quelli che vedi nei giornali di moda,

era splendido,

un'apparizione divina.

Era vestito di bianco,

sembrava fuori luogo,

si notava tra 100.000 persone,

era vestito tutto di bianco,

e leggeva un giornale,

mentre sorseggiava un aperitivo,

ed io lo osservavo gustandomi

quella bellissima immagine,

facendo bene attenzione,

di abbassare lo sguardo quando

lui lo alzava.

Il cameriere porto' il caffe',

e mentre lo assaporavo,

per un attimo i miei occhi si specchiarono nei suoi,

per un attimo pensai che anche lui era attratto da me,

ma subito dopo mi convinsi che non poteva essere,

era davvero troppo bello.

Guardai l'ora erano le 11:35 incominciai,

a guardare in lontananza il corso,

con la speranza di intravedere una figura,

che potesse essere quella di Enrico.

Al telefono ci eravamo limitati a darci l'appuntamento,

ma non ci eravamo dati indicazioni,

sul come eravamo fisicamente.

Erano le 12:00 e nel bar oltre a qualche coppietta,

e qualche anziano, non avevo notato nessuno

che poteva essere mio cugino, avra' avuto un contrattempo?!

Il bello e impossibile, si alzo' ed entro' nel bar,

io non sapevo cosa fare, per un caffe' ero stata seduta 45 minuti,

sfogliando un giornale.

Mi alzai, erano le 12:15 e lui non si era visto,

incominciai a camminare lungo il corso,

facevo finta di guardare  le vetrine,

mentre lo sguardo era rivolto all'entrata del bar.

Alle 12:20 vidi l'uomo in bianco superarmi,

e perdersi tra i passanti.

Alle 12:30 decisi di tornare a casa,

delusa, e triste.

Alle 13 squillo il telefono, era Enrico,

"Hai avuto problemi?" mi disse

"IO?" risposi

Gli spiegai che ero stata li' un'ora,

gli dissi anche come ero vestita,

scivolai con la schiena contro il muro,

fino a sedermi per terra, mi aveva appena detto,

che lui era li' vestito di bianco,

e scoppio a ridere...........

"Eravamo entrambi li', un difronte all'altro

e non ci siamo riconosciuti,

non sentivi il mio sangue chiamare il tuo?"

Non potevo dirgli l'unica cosa che avevo sentito,

si in effetti il sangue che ribbolliva, ma non di certo

per i motivi da lui detti.

"Cosa aspetti esci dai che facciamo ancora in tempo per il pranzo,

ma non ti muovere dalla tua porta, passo a prenderti

questa volta nn voglio perderti"...

 
 
 
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