Pioggia Sottile

Una giovane ragazza di colore, sale sul tram. Attorno al busto c’è legata una stoffa azzurra con disegni di fantasia bianca e gialla, come se avvolgesse un cesto sotto alla schiena. All’altezza delle sue spalle sbuca fuori un faccino nero con due occhi grandissimi che guardano il soffitto in più direzioni. La bocca spalancata ad osservare quella parte di mondo che gli è ancora sconosciuta. Davanti alla ragazza, un enorme sacco pieno, di plastica celeste, che ella tira vicino a sé con noncuranza.
La giovane mamma vede il posto libero nell’area a quattro posti e fa per sedersi davanti a me. Si china per sollevare il  bimbo e mi accorgo che sono solo semplici stracci legati quelli che costituiscono la tenera impalcatura. Due semplici gesti, la signora a fianco teme per il bimbo, a noi pallide bianche sembra un’ardua impresa , ma le abili mani nere sanno il fatto loro e in meno di un minuto il bimbo è sollevato dalle forti braccia materne.
Penso al business dei passeggini, dei marsupi per le neo-mamme, a noi che crediamo di non poterne fare a meno. E invece ecco qua la dimostrazione vivente che non abbiamo bisogno di nulla se non di cose semplici. E’ l’essere spontanei che ci manca, sempre timorosi del giudizio degli altri.
Osservo questa ragazza dai capelli crespi e la pelle color cioccolato, osservo come tiene in braccio il suo bimbo. Lui sta rannicchiato, con una manina rimasta attorno al suo collo, accucciato nel suo seno, ora si è addormentato. Questa è l’immagine della Madonna con il suo bambino. Le sue mani, lo girano, le sue lunghe dita affusolate gli accarezzano il capo. Lo stringe ancora a sé, gli sorride, gli parla sottovoce e lo bacia.
Non credo di aver mai visto una simile semplicità, una dignità, un amore di mamma così spontaneo. Questo tenero sentimento si espande ovunque e a chi abbia il cuore aperto da riconoscerlo. La vita ora sembra più semplice e un sorriso è apparso sul mio volto.
Io ammiro tanto questa gente semplice dalla quale abbiamo così tanto da imparare.