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UN AMORE DI CANE

 

 

La focarina

Post n°139 pubblicato il 19 Marzo 2011 da pioggia_sottile0
Foto di pioggia_sottile0

Può una tradizione farci rivivere delle emozioni? Lo spero con tutto il cuore. La sera dedicata a San Giuseppe è passata e neppure quest’anno sono riuscita a ritrovare quel tepore, quel senso di euforia e di mistero, che ti avvolge e che ti fa sentire che al mondo non sei solo.  Mi sento come un viandante nostalgico in attesa di ritrovare il suo tesoro, che con pazienza, aspetta ogni anno perchè non vuole arrendersi.


Le lancette dell’orologio scorrono, nella mia mente, velocemente all’indietro. Ed eccomi qui : una ragazzina di circa 8 anni che aspetta solo che sia sera per poter correre fuori. Nei giorni precedenti, si è lavorato parecchio, ci siamo dati tutti da fare, io e miei amici… chi era andato dal contadino, chi era passato dalla falegnameria ….
Giravamo fieri con una carriola carica dei nostri legni : interi rami secchi con attaccate le foglie,  vecchie cassette spezzate, fusti pungenti di fiori appassiti, cartoni, e vecchi pneumatici da buttare … portavamo allegria agli adulti che ci guardavano, perché la nostra festa era di tutti … e noi ci sentivamo, per un giorno importanti perché eravamo gli artefici di quella che sarebbe stata la protagonista della serata : la “focarina” : tradizione romagnola che si trasmette, pare da secoli, nata originariamente come rito pagano propiziatorio per l’arrivo della primavera. Cercavamo di realizzarne una,che fosse la “più grande possibile” , per questo serviva l’aiuto di tutti i bambini del quartiere.
Qualche volta capitava che all’ultimo giorno, la maestosa montagna di legni venisse depredata da quelli dei quartieri vicini. Ricordo ancora, quel senso di fallimento, quella voglia di piangere, quell’incredulità per un gesto così meschino e vile.
I nostri sforzi avevano prodotto un mucchio di legna alto quanto un albero di mele e in un attimo non c’era rimasto quasi più niente! Ma ecco , che proprio in quell’occasione, succedeva qualcosa di miracoloso … Adulti e bambini cercavano, in un solo giorno , di ricostruire ciò che era andato perduto … e sempre, la montagna riemergeva, non si sa come, dal nulla. Alla sera i visi erano sporchi e stanchi, ma davanti a quel fuoco lasciavano trasparire una felicità unica.

Si mangia verso le sette di sera a casa mia, ma da fuori si sente già un lieve fervore …  Alcuni dei miei vicini, hanno già acceso dei piccoli fuocherelli in campagna …. Finisco di cenare in fretta, perché non voglio perdermi lo spettacolo, apro la finestra e arriva l’odore pungente del fumo … le strade buie sono ora illuminate da piccoli fuocherelli danzanti .. nessuno mi può più trattenere, corro euforica fuori di casa : il momento è arrivato!
Passo dalla casa dei miei piccoli amici, suo padre verrà con noi.
Passiamo per la via ad ammirare tutti i fuocherelli, anche quelli più piccoli … sono quelli degli adulti. Ognuno è diverso, per grandezza ed intensità , ma tutti ci regalano luce e calore .
Fuori è buio pesto ed i rumori non esistono più. Si sente solo lo schioppettare della legna nel fuoco. Gli stessi vicini che conosciamo da sempre, acquistano una dimensione nuova. Parlano con più tranquillità come se per un attimo la vita si fosse fermata.
Si è forse presa coscienza di essere accomunati da un unico destino? Si sente uno spirito di fratellanza che prima non c’era.

Arriviamo finalmente alla grande montagna di legna … il padre dei miei amici prende una tanica di benzina e così ha inizio la focarina.
Ricordo ancora quella forte sensazione di calore sul volto. Il fuoco è qualcosa che ti cattura, io non avrei mai smesso di guardarlo. Con il suo risoluto andamento, prende vita da ciò che lo alimenta e come un guerriero si dirige verso l’alto, con l’intenzione di crescere per raggiungere il suo massimo momento di gloria. È proprio in quell’attimo che noi esseri umani, riuniti in cerchio, veniamo rischiarati dal buio, la nostra pelle e le nostre vesti assumono i colori e le sfumature più strane, le nostre facce sono quasi tutte rosse ed è facile che guardandoci ci si metta a ridere. Ridono i bambini, ridono gli adulti, ridono i vecchi… un cane bianco randagio si è avvicinato a noi, un altro sporco di fango gli salta addosso facendolo diventare nero…  l’allegria e la spensieratezza è totale.
Non serve alcuna musica, basta ascoltare la voce del fuoco….L’odore del legno che brucia, diverso da quello della plastica, diverso se bagnato oppure asciutto, diverso da quello dei pneumatici che con una nuvola nera sembrano soffocare tutto.
La fiamma si alza ancora di più , veniamo illuminati come se fosse giorno. Un rispettoso timore è dovuto:  ci allontaniamo di due passi … per poi sentirci richiamare da quelle forze primordiali che neppure noi si sa cos’è,quella voglia di sfida per domare qualcosa di imprevedibile, qualcosa che ci appartiene dalle origini della storia.

Poi lentamente il declino. Si soffia sulla cenere ardente ed è molto facile ridare vita a una piccola fiamma. Chi lancia un cartone, chi cerca dei rami attorno…. Si cerca di prolungare quel calore a noi tanto caro.
Infine la stanchezza ha il soppravvento, saluto i miei amici,abbottono il cappotto e carica di un bagaglio nuovo di emozioni e sensazioni,mi avvio verso casa.

 
 
 

L'acqua....

Post n°138 pubblicato il 16 Marzo 2011 da pioggia_sottile0
Foto di pioggia_sottile0

Ieri nella mia via , l’hera ha tolto l’acqua senza preavviso, per un paio di ore circa.Anche se il disagio è stato piccolo, perché avrei dovuto lavare i piatti, avevo i capelli sporchi, ecc… Ho pensato a quei paesi nei quali invece l’acqua manca tutti i giorni, noi ne consumiamo tanta a volte senza neppure accorgercene. Basterebbe avere un po’ di attenzione in più perché in fondo diamo per scontato questa risorsa e non ci rendiamo conto di quanto preziosa possa essere!

http://www.terranauta.it/a442/pianeta_gaia/l_acqua_oro_blu.html

 
 
 

Il più egoista

Post n°137 pubblicato il 04 Marzo 2011 da pioggia_sottile0
Foto di pioggia_sottile0

In un’azienda lavoravano tre donne. La prima soleva arrivare in ufficio con un’entrata degna di un’attrice di Holliwood, non un capello fuori posto, passo grande e sicuro , si divertiva a sfilare  davanti agli sguardi attoniti degli altri colleghi che la vedevano indossare ora, un abito di Armani, ora, un completo di Versace o di altri stilisti famosi. Con una forma fisica splendida,  ogni giorno, sempre impeccabile, arrivava alla sua scrivania , gesticolando appena un po’ per far notare l’ultimo suo anello di brillanti.  La sua, era una scrivania speciale, era quella della capo-reparto, e solo lei sapeva cosa aveva dovuto fare per ottenere quel posto! Di scrupoli non se n’era mai fatta, la sua ambizione aveva sempre prevalso su ogni altra cosa.

La seconda era una semplice segretaria e stava nell’ufficio accanto. Arrivava in ufficio con un’andatura traballante e, con un sorriso stampato sulla bocca, salutava i colleghi,  buttando qua e là  qualche frase spiritosa, giusto per ravvivare l’ambiente e iniziare bene la giornata. Appena seduta alla scrivania, guardava la foto del figlio grande e già sposato. Separata da diversi anni nel suo io più profondo si sentiva sola, ma questi pensieri non osava ammetterli neppure a sé stessa. Invece ciò che faceva trapelare a tutti, era una vita dinamica, piena di interessi, soprattutto di attività umanitarie. Accanto alla foto del figlio ce n’erano altre due, ritraevano due bimbi di colore palesemente in posa, entrambi molto magri, con due occhioni grandi e un timido sorriso forzato. Erano i due bimbi che aveva adottato a distanza. Nei momenti di pausa, non mancava poi di fare qualche telefonata all’ospedale presso il quale prestava volontariato.

La terza donna, era praticamente invisibile a tutti, era la donna delle pulizie. Arrivava nel reparto prestissimo, quando ancora gli impiegati se ne stavano o a casa nel loro letto o a fare colazione.

Spingendo il suo carrello, carico di secchi, scope e scopettoni,  con una velocità impressionante, aveva già lucidato il pavimento, raccolto carte e cartacce, svuotato i cesti della spazzatura, ordinato e pulito le scrivanie. A volte le capitava di incontrare qualche impiegato che arrivava mentre lei se ne stava andando, allora , con il capo un po’ abbassato s’impegnava di sorridere e accennare ad una specie di saluto.

Ora, sul davanzale della finestra, due passerotti guardavano, divertiti ogni giorno questa stessa scena.

-         - Come sono buffi gli umani! – disse il primo.

-         - Buffi, ma è un po’ difficile capirli – disse il secondo.

-        -  Senti, un po’, di questi esempi qual è , secondo te, il  più egoista? – chiese il primo al secondo che era più anziano.

-       -   Caro amico, è forma grande di egoismo e superbia mettersi in bella mostra, accumulare beni materiali, accaparrarsi amicizie altolocate e ricoprirsi di medaglie e gioielli, ma non meno egoista è colui che con atteggiamenti esterni ed ipocriti, si butta in attività assistenziali proprio per valorizzare il proprio straripante ego, per sentirsi più buono e più bravo, quindi superiore agli altri. Mentre è degno di lode colui, le cui azioni, sono finalizzate alla sola utilità degli altri, senza secondi fini. Eppure caro mio, tutte tre le donne sono in qualche modo, protese verso gli altri. Perché nulla di tutto ciò, avrebbe senso se esse esistessero in un mondo a parte. Ognuna di loro , se pure con motivazioni diverse, ricerca il mondo esterno e quindi i suoi simili. Chi ricerca di potersi valorizzare agli occhi altrui, come potrebbe farlo senza gli altri, cui carpirne applausi e soddisfazioni varie, come potrebbe esaudire i suoi desideri?
L’amore per sé è solo un mezzo per imparare ad amare gli altri. -

 
 
 

Ecco , lo sapevo!

Post n°136 pubblicato il 03 Marzo 2011 da pioggia_sottile0

neppure oggi sono riuscita a chiudere il blog! Perchè? Perchè forse a distanza di anni, mi sento una persona che ha maturato idee diverse. Niente è più uguale a prima, ogni giorno mi ha portato su una strada, a volte sono tornata indietro, ho ripreso la vecchia lasciata  e mi sono accorta di bivi che non avevo considerato.
Ho solo una certezza : quella di non essere certa di quasi nulla!
Continuerò a scrivere su questo blog, sarò sempre io che rinascerò ogni giorno.

 
 
 

Buon Natale!

Post n°135 pubblicato il 25 Dicembre 2010 da pioggia_sottile0
Foto di pioggia_sottile0

La mia giovane cagnolina non ce l’ha fatta ad aspettare il mio compagno che tornava dal turno di notte. Durante la notte di Natale, mentre io dormivo, si è divertita ad aprire i pochi pacchetti sistemati sotto l’albero. Ha strappato la carta ed ha portato tutto sul suo divano preferito. Credo sia impazzita di gioia nel vedere che un paio di pacchetti contenevano due adorabili coppie di calzini! Ha mangiato la profumata crema per le mani che avevo confezionato per Francesco, conservando per lui il bigliettino, e un po’ l’ha distribuita sul suo divano (un po’ di profumo non guasta mai per una “signora” ;-)). Questa mattina aspettavo, un po’ per gioco, un po’ per tradizione di aprire i pacchettini assieme a Francesco invece mi sono trovata di fronte ad un mezzo disastro (per fortuna i regali si sono salvati quasi tutti  ) . Dopo la delusione e l’arrabbiatura iniziale,  ho capito che questa cagnolina mi ha insegnato qualcosa di importante.  La festa del Natale che riguarda la nascita di Gesù Bambino non chiede nessun regalo, non è giusto “accumulare” nulla perché è con niente che Lui è venuto fra noi.
Sono stata così egoista da vedere solo la mia sofferenza mentre basta uscire dalla porta di casa per trovare persone che quest’anno non avrebbero proprio nulla da festeggiare.  Perdonami Signore, io sono solo un granello di sabbia, che i tuoi Angeli possano stare vicino a tutti noi!
Buon Natale a tutti voi, che il Signore vi benedica.

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: pioggia_sottile0
Data di creazione: 08/12/2007
 

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