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A sud di nessun nord...

 

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GLI IDOLI CHE DIVENNERO FETICCI MALATI

Post n°224 pubblicato il 17 Aprile 2012 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006

Che poi uno prova a guardarli in faccia e rifletterci su, il tempo di una grattata sotto le ascelle.
Ma com’è mai possibile che due uomini dalla lampante e ben evidente sanità fisica e mentale, non siano più al timone del paese? Io insisto: guardateli bene. Individuate la lucidità estrema di questi due anziani, ma ancora brillanti e vivaci uomini d’esperienza.
Lo spread? La crisi economica? La riforma del lavoro? Crisi economica? Manovra economica? Frotte d’ingrigiti tecnici si affannano, senza costrutto, per risolvere i problemi del paese. Questi due, con uno schiocco delle dita, rispondevano a tutto.
Osservate bene-bene il divino megapresidente di Arcore. Lui risolveva ogni cosa, quasi rivestito di un’invincibile aura d’onnipotenza. Efficienza estrema. Compra tutto e tutti: Ronaldinho, diritti, frequenze televisive, appalti, onorevoli, processi. E solo gli invidiosi non riescono a digerire questo libertario e liberista modo di agire che premia la meritocrazia. Tutto il resto è comunismo dell’essere abietto e meschino. Provi a chiedergli quale sia la sua medicina per far fronte alla disoccupazione della suburra, e quello ti risponde giulivo: “Ma sposate mio figlio, no?”. Un altro gli domanda come vorrebbe far fronte alla crisi economica del paese e lui afferma, facendosi serioso, che ha intenzione di costruire due casinò ed un campo da golf a Lampedusa. Così risolve anche la triste questione degli sbarchi clandestini. E’ geniale, quest’ominide di un metro e sessantatrè. A chi gli chiede della crisi internazionale, lui fa spallucce. Prende il telefono e chiama sedici escort minorenni moldave, per un summit al vertice. E se ne va, con una passera gigante che fluttua in una mente ormai divorata dalla malattia.
Ma poi guardate l’altro protagonista indiscusso di questo ventennio. L’Umbert. Il senatùr. Colui che creò dal nulla un partito che mirava all’indipendenza del nord e a cui per quasi vent’anni è stato consentito di governare il paese intero, sempre con quella magnifica idea d’indipendenza. Un uomo rozzo ma retto, corretto, e di lucidissima lungimiranza politica. Per anni ha lanciato strali ed invettive sulle ruberie della politica e della Roma ladrona. Poi si scopre a rotolarsi nel guano, al centro di raccapriccianti truffe degne del mercato rionale di Forcella che nemmeno dei maldestri scugnizzi (rincoglioniti e di settant'anni), soldi pubblici sguaiatamente arraffati, diamanti, soldi a Cipro, in Tanzania. Cosa si pretende da un uomo, e la foto lo testimonia, mentalmente provatissimo: la malattia, il coccolone del 2004 gli ha levato il 75% delle facoltà mentali (lo ammettono solo ora che l’inconsapevolezza nel negare i latrocini potrebbe fare comodo, ma va bene). Guardatelo. Questo non sa nemmeno chi è. Perché sta al mondo e cos’è il mondo. Ma governava il paese. Lui, neuroleso inconsapevole e l’altro, il malato mentale distrutto dalla mania d’onnipotenza e devastato dal viagra.
Scoprono tutti, anche i loro elettori, che i due simulacri del secondo ventennio, sono solo due poveri pazzi. Così accade a chi venera delle quasi divinità. Ripone in loro ogni speranza. Poi, quelle divinità, d'un botto, diventano tristi simulacri, feticci grotteschi da bruciare, per salvare il salvabile.

 
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