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« Il nuovo femminismoMaschere di sangue, e ba... »

Amanda Knox, Foxy Knoxy come in un romanzo allucinato del detective Nick Belane. (Per ora ci tocca Vespa).

Post n°130 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da chinasky2006
 

Foto di chinasky2006

Il dottore commercialista Menolascina aveva l'espressione costipata assai. Leggeva gli incresciosi sviluppi del delitto di Perugia, alias "povera Meredith", dalla prima pagina dl giornale. Il tapino, ha una figlia che studia con l'erasmus, in Spagna. Leggendo tutto quell'intreccio peccaminoso tra studenti debosciati, buttava giù il caffè, e raccolto noialtri beoni con uno sguardo, provava ad auto tranquillizzarsi: "certe cose ti aiutano capire quanto si è fortunati ad avere dei figli a modo.". E nel dirlo, gli si impralinava la fronte abnorme di sudore.
E' notizia fresca di giornata, Amanda Knox e Raffaele Sollecito condannati per l'omicidio di Meredith. La povera Meredith. Ad ogni articolo, sempre più povera. Il truculento omicidio di una ragazza, trasformato in romanzo noir di bassissima lega, ed eventuale trasposizione televisiva preventiva, con Roul Bova nei panni del sagace sbirro buono, con tanto di espressione da totano panato. Non è la prima volta che la cronaca nera si trasfoma in fiction. E qui c'erano tutti i crismi per avvincere le povere menti popolari. Convincere giornali e tramissioni televisive, a cavalcare l'onda della morbosità strisciante, sul viscido surf dell'opportunismo. Droga, sesso, gioventù debosciata, mistero trasgressivo. Il tutto in una città cupa e viziosa assai. A suon di plastici, sanguinolente ricostruzioni, ipotesi fantasiose, ci hanno servito la verità assoluta.
Frotte di penalisti da salotto, rincoglioniti squilibrati mentali esperti di antrpologia e rubamazzetto, attempate nobildonne in disgrazia, vanesi ultrasettantenni psicologi criminali con barbe posticce e occhiali da civetta, urlanti preti molestatori di ragazzini che invocavano la misericordia dello spirito santo, starlette con grosse tette. Tutti unanimi nei vari salotti tv, per mesi e mesi. Concordi nel condannare l'efferato crimine, sviscerare con perizia l'ignomignosa crisi di valori giovanile. Avanzare ipotesi di riti orgiastici, gozzovigli demoniaci a base di droghe, sesso sfrenato e peccaminoso. Il prete molestatore s'alza in piedi, inveisce contro l'abominio dell'ammucchiata selvaggia. Ma chi l'ha stabilita questa ammucchiata? Maggiordomi del tubo catodico et similia. L'anchorman di turno insiste, vuole sapere se c'è stato lo stupro multiplo, conoscere succulenti dettagli morbosi. Un esperto del mondo giovanile s'infevora tutto, aggiusta la chioma pennellata. Diventa tutto bordeaux, pare debba partirgli un embolo. "Pensate, questi giovani senza ideali avevano un blog, capite? blog in cui riportavano pensieri farneticanti. Quasi certamente sotto l'effetto delle droghe!". E qui, l'ingessato presentatore scuote il capo, a metà tra l'incredulo e lo sgomento. Apre un dibattito. Vuole ravanare nel torbido. Capire perchè certi giovani si drogano, aprono un blog e poi, gioco forza, diventano inevitabilmente killer spietati. L'atroce dubbio che io stesso sia un pericoloso blogger pluriomicida, s'insinua strisciante. Ma io non sono un giovane, e nella mia casa lascio sopravvivere anche i ragni.
Un altro strizzacervelli esagitato, si sofferma a spiegare la mente disturbata del Sollecito. Mostra una sua foto carnevalesca, in cui brandisce una scimitarra. Poi rispolvera teorie lombrosine, si sofferma sui gelidi occhi chiari da assassina della ragazza americana. Modestamente, ho una certa ferratezza, ed alterni successi passati nel ramo erasmus. Li guardo, e mi paiono occhi vispi di una ragazzotta di campagna con le lentiggini sul viso roseo e sciatto, da yankee di famiglia benestante. Una delle tante studentelle straniere che arrivano in Italia con la facile mutanda calante, per divertirsi e scopare come giusto sia per una ventenne. Ma evidentemente questo equivale all'essere efferati omicidi in pectore. Lo ribadisce lo strizzacervelli televisivo, nell'acme dell'invettiva.
Poi vedo il Sollecito, ha il viso paciocco da "calascione" figlio di papà, tranquillo, timido e tremendamente inoffensivo. Difficilmente traducibile, calascione. Un impacciato "ciolamorta", fighetta aspirante dandy, con l'espressione di chi ha vinto la lotteria di fine anno, nel potersi accompagnare ad una bella e sveglia ragazza. Ed a Bolzano mi avranno capito senz'altro, quando scrivo "ciolamorta". Pure lui dipinto da giovinastro tossico, vittima dominata dal perverso disegno diabolico della mantide Amanda. Una diavolessa assetata di sesso libidinoso, trasgressione estrema e sangue.
Ma come hanno fatto a immaginare tutto? Semplice. Cosa vuoi aspettarti da due ragazzi che si fanno uno spinello, scopano, guardano un film, si fanno un altro spinello, e scopano un'altra volta? Perdio! Gioventù degenerata! Nemmeno una messa o un rosario en passant. E intanto il maggiordomo insiste con solerzia, nel domandare verità ai luminari. "E lo sperma, lo sperma, di chi era? E l'orgia satanica come si è sviluppata? E' sfociata nel sadomaso? vediamo un filmato con la fedele ricostruzione...".
Ma, il processo? Un'imbarazzante sceneggiata, simile alla parodia di un farsa mediatica. Uno sviluppo fedele a quello fantasiosamente ipotizzato dai media. E le prove? Certo, in un processo devono anche esserci le prove. Dicono. E loro si adoperano. Alcune tracce biologiche, fondamentali, le repertano dopo un par di mesi. Il dna della mantide yankee, viene ritrovato nel bagno. E già, il proprio dna rinvenuto nel proprio bagno. Fatto assai insolito. Nel mio forse ne troverebbero due chili. Ma non ho ucciso nemmeno un bacherozzo. Oltre a questa prova principe, altri indizi sbalorditivi. Un coltellaccio da cucina del Sollecito, preso alla rinfusa. L'indole assassina della ragazza, ricavato dalla sua scarsa igiene. Dopo testimonianze e minuziose perizie, si è infatti stabilito il tormentato feeling di Amanda con l'acqua. Si lavava poco, insomma. I due assasini poi, oltre a farsi vorticose tramontane di canne, sono incastrati senza appello dalle telecamere di un negozio. Amanda con la faccia incurante dell'omicidio appena commesso (perchè s'è deciso che lo abbia commesso), acquista un vezzoso completino intimo, con l'aggravante del lussurioso perizoma. Prove evidenti. Colpevoli, senza alcun dubbio. L'unica cosa dubbia, è il gusto. Per trascurare il delizioso e ricercato cappello finale del pubblico ministero, che chiosa l'evidenza dei fatti citando "i tre porcellini". I teatrini tv potranno continuare fino all'appello.
Magari assolderanno il detective Nick Belane. Col suo logoro impermiabile, inchioderà il culo dell'assassino. Darà un sorso alla vodka, e ammazzerà due mosche, cogitante e con le gambe sulla scrivania. E poi si gratterà le palle. Da vero dritto, farà il punto della situazione e scoprirà che l'omicida è nient'altro che un alieno vischioso, ricoperto da peli orrendi, e con un occhio al centro della fronte. Un essere immondo che s'insinua nel corpo degli uomini.
Alla fin della fiera, che dire? Può darsi siano stati davvero loro. Può essere il contrario. Al cassintegrato di Mendrisio, può anche non sbattergliene un cazzo. Il vero dramma è che si è arrivati a sentenza, sulla base di prove inesistenti e teoremi svalvolati, pressati da un circo mediatico che esigeva una degna conclusione del morboso romanzo. Sono un garantista. E rimango fermamente convinto che nessuno sia colpevole, fino al termine del processo. Lo sono anche per il premier, nell'evenienza lontanissima volesse farsi processare come gli uomini di carne. Allo stesso tempo, in Italia la maggior parte dei processi e del sistema giudiziario, assomiglia ad una grossa burla, in cui giudici e magistrati, esercitano a cuor leggero il loro compito di vanitose divintità sovrannaturali, censori del bene e del male, dei destini di uomini. Il caso Knox, è un esempio dello scempio, forse quello che ha avuto maggiore risonanza. Ma ce ne sono migliaia. E' evidente come un sole d'agosto, quanto i processi italiani siano contrari a qualsiasi legge sulla garanzia dell'imputato, e alla presunzione d'innocenza, tipica dei paesi progrediti. Spesso poi, quasi sempre, in evidente assenza di prove, si parte da un colpevole designato (perchè un colpevole deve esserci per forza, per gratificare la sete di gistizialismo forcaiolo), per poi costruirci attorno un vestito su misura, un castello romanzato, folle e talvolta strampalato. Freddi uomini di legge che s'improvviano eccentrici romanzieri, o trapezisti del circo bulgaro. Lo penso anche per parecchie centinaia di processi che vedono imputato il giovane Premier, creati col solo scopo di togliercelo fuori dagli zebedei. Il problema è che ce ne sono anche decine e decine, ben fondati.
E il principio del "ragionevole dubbio", quello che dovrebbe spingere chiunqe, e in base al quale è sempre meglio che ci siano mille colpevoli liberi, che un innocente in galera, senza prove certe? Stracciato, dopo essersi puliti il culo. Si verifica il pardosso che gli Usa ci ridano dietro e s'indignino, considerandoci alla stregua di un forcaiolo paese dittatoriale dell'america latina del secolo scorso. E un fondo di verità c'è, guardando il Premier despota che sorride con la corona d'alloro in testa, e invoca il consenso popolare. Si sfiora l'incidente diplomatico. Poi pensi che gli americani hanno tenuto in galera per anni Silvia Baraldini, rea di comunismo e pensiero sovversivo. Gli Usa, è vero, danno tantissimo rilievo al "ragionevole dubbio". Lo abbiamo scoperto coi film di Perry Mason. Concetto esaltato, al punto da assolvere O.J Simpson dall'accusa di aver squartato la moglie, colto quasi in flagrante. Perchè non c'erano prove evidenti e inconfutabili. Poi, però, sempre nella terra delle grandi opportnità e delle libertà, qualora le prove fughino quel dubbio ragionevole, o anche in assenza, nel caso dei neri, il reo viene fritto su una sedia elettrica. Al limite, grazie a governatori benevoli e più umani, emendato con un'iniezione letale, che lo spedisce diritto al creatore. L'america è potente, tutto e niente il bene e il male. Una nazione zeppa di contraddizioni interne. L'ulteriore beffa, è che un simile paese, a piena ragione, ci definisca sottosviluppati, forcaioli e meno garantisti di Nicaragua e Iran.

 
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