Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram
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TAKE IT EASY
Qual è la differenza – se c’è – tra “amare ciò che è” e “prenderla con leggerezza” (easy)?
C’è una grande differenza. È facile “prenderla easy” quando le cose vanno come vuoi. È facile “andare con il flusso” quando la corrente va nella direzione dove tu pensi debba andare. Ma che cosa accade quando ti arrabbi, o sei triste, o frustrato, o infastidito? A quel punto puoi continuare a dire a te stesso “prendila con leggerezza” finché diventi livido, ma non può funzionare.
Perché? Perché stai affrontanto l’effetto, non la causa. Lo stress (rabbia, tristezza, frustrazione) è sempre l’effetto che segue all’atto di credere a un pensiero non vero. Prima arriva il pensiero che “ti mette in ginocchio”, poi ci credi, poi senti l’emozione negativa.
L’intero mondo è proiettato. Quando credi ai tuoi pensieri stressanti, il mondo sembra ostile; quando ami veramente ciò che è, ogni cosa nel mondo diventa l’amato. Dentro e fuori corrispondono – sono riflessi l’uno dell’altro. Il mondo è l’immagine specchio della tua mente.
“Amare ciò che è” non è semplicemente un’idea spirituale, è una realtà e chiunque con una mente aperta può viverla. È un risultato diretto dell’interrogare i tuoi pensieri stressanti. Finchè non ami ciò che è – tutto della tua vita – incluse le apparenti sfortune (sfighe) – tu sei separato dal mondo, e lo vedi come pericoloso e terrorizzante. Invito te, e ognuno, a mettere questi pensieri che incutono timore sulla carta, per interrogarli, e rendersi liberi. Quando la mente non è in guerra con sé stessa, non c’è separazione (al suo interno). Ho sessantanove anni e sono senza limiti. Se mai ebbi un nome, sarebbe Servizio. Se mai ebbi un nome, sarebbe Gratitudine.
da un'intervista a Byron Katie a cura di Elsa Nityama Masetti.
http://www.innernet.it/se-mai-ebbi-un-nome-sarebbe-gratitudine-intervista-a-byron-katie/
C’è una grande differenza. È facile “prenderla easy” quando le cose vanno come vuoi. È facile “andare con il flusso” quando la corrente va nella direzione dove tu pensi debba andare. Ma che cosa accade quando ti arrabbi, o sei triste, o frustrato, o infastidito? A quel punto puoi continuare a dire a te stesso “prendila con leggerezza” finché diventi livido, ma non può funzionare.
Perché? Perché stai affrontanto l’effetto, non la causa. Lo stress (rabbia, tristezza, frustrazione) è sempre l’effetto che segue all’atto di credere a un pensiero non vero. Prima arriva il pensiero che “ti mette in ginocchio”, poi ci credi, poi senti l’emozione negativa.
L’intero mondo è proiettato. Quando credi ai tuoi pensieri stressanti, il mondo sembra ostile; quando ami veramente ciò che è, ogni cosa nel mondo diventa l’amato. Dentro e fuori corrispondono – sono riflessi l’uno dell’altro. Il mondo è l’immagine specchio della tua mente.
“Amare ciò che è” non è semplicemente un’idea spirituale, è una realtà e chiunque con una mente aperta può viverla. È un risultato diretto dell’interrogare i tuoi pensieri stressanti. Finchè non ami ciò che è – tutto della tua vita – incluse le apparenti sfortune (sfighe) – tu sei separato dal mondo, e lo vedi come pericoloso e terrorizzante. Invito te, e ognuno, a mettere questi pensieri che incutono timore sulla carta, per interrogarli, e rendersi liberi. Quando la mente non è in guerra con sé stessa, non c’è separazione (al suo interno). Ho sessantanove anni e sono senza limiti. Se mai ebbi un nome, sarebbe Servizio. Se mai ebbi un nome, sarebbe Gratitudine.
da un'intervista a Byron Katie a cura di Elsa Nityama Masetti.
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Inviato da: lenteris
il 09/07/2023 alle 12:42
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il 09/07/2023 alle 12:33
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il 09/07/2023 alle 12:31
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il 09/07/2023 alle 12:28
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il 09/07/2023 alle 12:24