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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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INDAGARE LA SOFFERENZA

Post n°2555 pubblicato il 29 Settembre 2014 da Praj
 

Non si dovrebbe fuggire la sofferenza; nemmeno rassegnarsi ad essa va bene: andrebbe invece capita a fondo. Andrebbe esplorata, osservata e sviscerata con coraggio. La sofferenza ha una causa basilare che ha molteplici effetti che si riverberano nel nostro esistere.
La sofferenza psicologica nasce fondamentalmente da un senso illusorio di separazione e termina quando comprendiamo che quella separazione non è reale, che non esiste. Quando si è intuito questo principio fondamen
tale, ci si può pure aggrappare alle nostre tensioni, alle nostre convinzioni, sia a livello psichico che fisico. Questa resistenza è comprensibile dal punto di vista dell'ego. Gli attaccamenti al nostro modo di pensare e di sentire, che affondano le loro radici in lunghi anni di abitudinarietà e conformismo, hanno bisogno di un pò tempo per essere smontate. Il presupposto, la precondizione al de-condizionamento è una comprensione, un’intuizione essenziale di ciò che siamo. Se la sorgente dell’ignoranza non è debellata, nessun argine può contenere i sintomi dolorosi che ne scaturiscono e si riflettono continuamente nel nostro vivere quotidiano . Se non avviene questo potente insight, tutto ciò che andiamo smontando si riformerà, si ricostituirà in nuove forme, con molta probabilità. La sofferenza psicologico-spirituale può dunque attenuare la sua presa, fino a lasciarci, solo se siamo capaci di Vedere da dove realmente nasce e dove può anche svanire.



 
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