Creato da Praj il 30/11/2005
Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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Messaggi del 02/04/2015

MANCARE L'OPERA ALCHEMICA

Post n°2781 pubblicato il 02 Aprile 2015 da Praj
 

Si rischia di rimanere sempre in superficie, avendo soltanto continua sete e fame di novità mentali e sensoriali. Non si scava e indaga più internamente, quando si evita la fatica e il dolore d'andare da soli nelle profondità dell'anima con i suoi abissi, le sue altezze, e scoprire altri mondi sottili e misteriosi.
Fermarsi al godimento della mera dimensione orizzontale non può mai far scoprire cosa c'è in quella verticale. Allora, mancando questo doppio aspetto dell'essere che deve incrociarsi per realizzare l'integrazione e completezza umana, la Visione delle cose e della propria natura rimane parziale e piatta. L'opera alchemica che forse eravamo chiamati a compiere in questo passaggio esistenziale resta dunque incompiuta. Un'occasione persa.


 
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DOGMATISMI

Post n°2780 pubblicato il 02 Aprile 2015 da Praj
 

Un cieco che si affida ad un altro cieco per camminare sui sentieri del mondo è come un ricercatore spirituale che si affida al dogma, qualunque esso sia, per trovare se stesso. E' una rinuncia, di fatto, a Vedere... con l'occhio dello Spirito. Il dogma è l'ammissione stessa della cecità, dell' incapacità di cercare, quindi di trovare. E' una presunta verità che, sterile, fa morire ogni anelito di autentica ricerca. E' una chiave di potere per legarci e impedirci il volo dello Spirito libero. Il massimo frutto che può dare un dogma è un'illusoria credenza, una consolatoria quanto strumentale prospettiva proiettata in un tempo indefinibile ed indefinito. Ciò può lenire momentaneamente ansia, angoscia, paura... stimolare voglia di premi celesti, ma in realtà non placa la morsa del dubbio che rode nell'anima.
Colui che invece Vede e accetta direttamente, totalmente, qui ed ora, ciò che gli sta intorno, ciò che sta dentro, non ha bisogno di intermediari, di un qualcuno che non sa vedere che gli indichi la strada da percorrere, per quanto possa raccontare le più belle storie e favole per auto convincersi e convincere che sa dove sta andando.


 
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