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Bobby XIV

Post n°205 pubblicato il 26 Febbraio 2016 da deteriora_sequor









"Andiamo, alzati." Fece a sua madre mentre sentiva un attacco di tosse approssimarlo
come una nuvola scura. Lei continuava a nicchiare e a rotolarsi nel letto mentre persino
Sir Anthony Montague girava il volto verso la finestra per evitare quella scena incresciosa.
Bobby prese la madre per un piede e cominciò a tirarla, finché la ebbe scaraventata giù
dal letto tra urla e recriminazioni. Poi, come un uragano arrivò l'attacco: Bobby ne fu
totalmente squassato per alcuni minuti, crollando in ginocchio e tenendosi il fazzoletto
premuto sulla bocca. Quando si riprese, con gli occhi velati dalle lacrime, si accorse
che non v'era più nessuno nella stanza. Rimase attonito e arrivò al punto di pensare
di essere stato vittima di una pesante allucinazione. Ma quando ritrovò il cappellino
di sua madre dimenticato sulla specchiera realizzò pienamente che tutto era stato
sin troppo vero. Si mise a camminare barcollando e rimise in ordine i pensieri, fino
a quando bussarono alla porta facendolo sbandare nuovamente. "Chi è?" disse, con
 voce rauca. "Alice" fu la risposta. "Entra pure". E lei entrò, pur restando rispettosa
mente solo pochi passi dentro la stanza. "Mia madre. L'hai vista?" Lei annuì ma non
aggiunse una parola. "Scioccata, vero?" Lei annuì nuovamente "Beh, non posso dire
che sia stato un incontro che mi augurassi. Mi ha guardato e ha subito fatto marcia
indietro per evitarmi. Lei, e quel ragazzo con cui sta." "Anthony." "Ecco, appunto. Ha
preso l'ascensore giusto per fare due piani. Ma era chiaro il suo intento di non
incrociarmi sulle scale." Bobby riuscì a sorridere amaramente. "Lo sai che non ti ha
mai sopportato. E tu non hai mai retto la sua presenza." "Perché. Tu forse ce la fai?"
"è mia madre." "Significa qualcosa, oltre che buttare fuori un figlio?" "Alice, ti prego..."
"Va bene, mi spiace di essere così brutale, ma è un'esistenza che sabota ogni cosa che
fai. Tu stesso mi confidasti un giorno che ti ha sempre detestato." Lui si sedette sul
divanetto. Non voleva dare ragione ad Alice e non voleva nemmeno prendere le
difese d'ufficio della madre. Così restava, vestito ancora da escursione, a fissare
il vuoto cercando di dimenticarsi di pensare qualsiasi cosa di significativo."Vieni a
colazione con me?" Fece la donna, con voce afona. "No. Finché non saprò
dove si è ficcata mia madre con Anthony. Forse è a al breakfast pure lei, e l'ultima
cosa che voglio è una scenata." "Così ti comporti da vigliacco." Bobby fissò Alice
con curiosità e stupore. Tutto l'amore della giornata precedente sembrava essere
evaporato in pochi istanti. Finito il rinnovato colpo di fulmine, andata la passeggiata
passionale e i baci feroci. Aveva di fronte una perfetta estranea, esacerbata e
distorta. Una femmina punta sul vivo dal genitore di una sua antica fiamma. Ora
 era l'orgoglio a parlare per lei. Era diventata una questione del tipo: o con me o
contro di me. Ora fai la tua scelta. E Bobby restava immobile, trasudando disperazione
e paura, traspirando la maggiore delusione di questo mondo. Vedeva le speranze
crollargli intorno, e un oscurità repentina calargli addosso. Diede un'occhiata dalla
finestra: fuori si avviava ad essere una pessima giornata come succede bruscamente
nell'Engadina. Avrebbe nevicato, ne era sicuro, e la coltre bianca avrebbe sepolto,
oltre a lui, anche le sue ottuse, rinnovate aspettative.






(Continua)







 

 
 
 
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INFO


Un blog di: deteriora_sequor
Data di creazione: 13/05/2013
 
 

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