Creato da anna_861 il 27/05/2014

MASSA: 1915-1918

MASSA (MS) NEGLI ANNI DELLA GRANDE GUERRA: MONUMENTI, STORIE, IMMAGINI, RACCONTI

 

 

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Borghesi nella Grande Guerra. I CAVATORI DELLE APUANE

Foto di anna_861

 

I CAVATORI DELLE APUANE, BORGHESI NELLA GRANDE GUERRA

I "Borghesi" al Fronte altro non erano che gli operai reclutati tra gli uomini non reclutati per le fatiche di guerra, vuoi per età vuoi per altri moitivi. A tal proposito lo scrittore Rudyard Kipling, corrispondente di guerra sul Fronte Italiano per conto della Gran Bretagna, li defini ancor meglio "lavoratori di morte", alludendo alle grandi opere messe in cantiere e destinate a "creare" morte. Difficile quantificare quanti furono questi operai borghesi. Certo è che consultando le fonti primarie, dai diversi archivi il fenomeno appare diffuso, importante ed esteso a tutta l'Europa in guerra.

In Italia sono le ricerche localistiche che in qualche modo mettono l'indice su questo aspetto della Grande Guerra, rivelando una lunga catena di operai dalle qualifiche ben precise, lunghe liste di nomi, storie individuali di giovani imberbi e anziani senza speranza. Le qualifiche più richieste erano quelle di cavatori e minatori, spaccapietre  e scalpellini. Nel caso di Massa (MS), allora un piccolo centro con circa 30.000 abitanti, al confine tra Toscana e Liguria, a Settembre del 1915 erano già stati reclutati ben 300 operai.

Per plasmare le Alpi, gli anfratti del Carso, le cime di Lavaredo o gli strapiombi del Grappa c'era bisogno di gente che la montagna l'avesse nell'anima. Gente che mescolata al sangue avesse la polvere delle pietre su cui aveva mosso i primi passi e poggiato i primi sguardi.

I cavatori delle Apuane. Loro si che erano nati e plasmati dalle montagne. Erano nati in quei borghi aggrappati alla roccia. A Forno, Casette e Resceto, le case in pietra stavano sospese ai declivi come camaleonti invisibili e i bambini crescevano cercando, a sera, i tramonti sulle vette brulle e azzurre come il cielo.

Al tramonto, scendevano i padri, cantando dalla cava, marcando il passo lungo i sentieri, fino a casa.

E così di padre in figlio, la montagna e la cava erano i due capi estremi di quel filo sottile che era la vita tra i monti.

Quando scoppiò la guerra, i cavatori di Forno e Casette e degli altri paesi della Valle del Frigido, insieme a quelli di Fivizzano, Carrara ed Equi, furono sin da subito reclutati. Erano tra i più abili, tra i più coraggiosi e soprattutto tra quelli che della montagna conoscevano la voce, i respiri ed i segreti, anche quelli oscuri.

Ogni paese fornì così una lista di uomini. C'era per ogni gruppo un Caposquadra, uno che era pratico del lavoro ma che sapeva anche leggere e scrivere.

Da una delle liste d'archivio, i nomi di 21 operai, la loro età ed il luogo di provenienza. Alcuni di loro, nati nei paesi di montagna, si son trasferiti a valle dopo il matrimonio o con la famiglia di origine. Il documento è riportato come scritto in originale

«Massa, 2 agosto 1915

Nota per i sottoscritti cavatori che si recherebbero a lavorare dove è stato fatto richiesta dal Genio:

N.

Nome e Cognome

È paternità

Anni

Residenza e domicilio

1

Alberti Gildo Capo scuadra

di Ambrogio

di 25

Forno Massa

2

Alberti Alessandro

fu Jacopo

41

= = = =

3

Fruzzetti Oreste

di Daniele

41

= = = =

4

Biagi Adolfo

di Oreste

19

= = = =

5

Tonarelli Rinaldo

fu Pietro

34

Castagnola Massa

6

Angeloni Pietro

fu Giovanni

42

Castagnola Massa

7

Alibani Paolo

fu Giuseppe

34

= = = =

8

Vita Adamo

di Michele

31

Massa

9

Grossi Emilio

di Domenico

22

Poggio Piastrone Massa

10

Casali Giuseppe

fu Pietro

44

Massa

11

Borghini Ernesto

fu Giovanni

29

di Castagnola Massa

12

Mignani Paolo

di Domenico

29

di Massa

13

Vita Silvio

di Domenico

29

di Massa

14

Mannini Enrico

di Giuseppe

27

Massa

15

Mannini Pietro

fu Francesco

45

Massa

16

Antognoli Giuseppe

fu Francesco

57

di Casette Massa

17

Ricci Carlo

fu Giuseppe

26

di Casette Massa

18

Bondielli Francesco

di Gaetano

33

Massa

19

Vita Guglielmo

fu Giovanni

33

di Borgo del Ponte,Massa

20

Giannoni Nello

di Lodovico

32

di Martana Massa

21

Ricci Aurelio

fu Domenico

35

di Casette Massa

N.B. Come risulta in segreteria del Comune di Massa il 2/8/15 il Capo scuadra 1° in prima riga

                            Alberti Gildo Meccanico da Forno (Massa)

 

Dal Libro: MASSA 1915-1918. CRONACHE E STORIE DELLA GRANDE GUERRA

Antonella Aurora Manfredi, 2015, Edizione Nuova Prhomos

 
 
 
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