Diario di bordo

Il sonno della ragione genera mostri caro Capitano
ma anche il tuo silenzio non è da meno.
Cosa dirti, cosa pensare?
Naufrago in un mare lontano o perduto in un dolce sogno?

Comunque sia, come darti torto Capitano!
I nostri mari sono spesso acque agitate, infide e pericolose
ma sanno anche essere allo stesso tempo luoghi di calma interiore,
di ritrovata fiducia e di infinita serenità:
siamo noi al timone della nostra nave, volenti o nolenti,
responsabili della buona condotta dell’imbarcazione.

Fare il timoniere però è mestiere difficile, prendere decisioni,
dare ordini all’equipaggio: tutti dovremmo saper timonare, dal
piede tenero all’esploratore scelto.
Ma siamo uomini, con le nostre tante aspirazioni, le nostre piccole
e grandi paure e soprattutto le nostre poche certezze,
spesso soli e perduti in mezzo a tanta gente ma sempre e comunque
con un cuore grande così!

Questa penso, sia la nostra vera forza Capitano, quel sapersi ancora
emozionare malgrado tutto, il voler sorridere anche nei momenti più
difficili, crederci sempre fino alla fine.

E quindi Capitano per quelli che come te e come tanti, i quali
ne sono certo, sentono ancora battere forte il cuore
e riescono sempre a sorridere alla vita, non può esserci
mare agitato, tempestoso ed ostile, che possa essere ostacolo insormontabile,
lontano all'orizzonte seppur lontana, ci sarà sempre una bianca vela amica.

Buon Vento Capitano!

Eccoci ancora qui caro Capitano,
l'uno di fronte all'altro.

Da quanto tempo ci conosciamo?
"Da sempre!" risponderesti tu, vecchia volpe.
Potrei mai darti torto?
Io e te, simili e diversi, un solo cuore, una stessa anima.
Di te ho sempre invidiato lo spirito libero, la voglia di avventura,
il coraggio delle scelte.

Non so cosa tu pensi di me, prima o poi te lo chiederò o forse
un giorno spontaneamente sarai tu a dirmelo.

Ma non ha importanza.
Di certo Capitano anche oggi il sole è tramontato sul nostro mare.
Domani sarà un altro giorno, diverso dagli altri giorni.
Un giorno unico per tutti,  un giorno unico ma identico,
per ognuno di noi due.

Vero Capitano?

Notte di cielo stellato Capitano!
Cielo stellato da osservare, da scrutare, da ammirare...
Contemplare l'immensità dell'infinito e per un momento
provare nel ricordo, un brivido di felicità.

Non era un addio, non lo è stato e non lo sarà.

E quella notte, guardando i suoi occhi di pianto le
sussurrasti piano: "Non piangere Amore Mio, nessuno
potrà separarci mai! Il mio cuore sarà sempre qui, accanto a te.

E se di notte ti sentirai sola, non esser triste: pensami e cerca
in cielo la stella più luminosa e lì, in quel punto lontano,
ritroveremo il nostro infinito abbraccio!"

¡Noche estrellada Capitán!

In quali acque lontane avrai gettato la tua àncora Capitano?
Dura da tempo ormai la tua assenza ed immagino si senta la tua mancanza.

La si avverte a volte lieve e leggera come quando un alito di vento ci avvolge silenzioso in un bel pomeriggio di sole.
La si sente grave e lontana se invece, ci coglie improvvisa e solitaria la malinconia.

Eppure Capitano non so perchè ma seppur lontano ti immagino sorridente, avvolto come sempre nel tuo alone di calma e di serenità.
Calma e serenità spesso profonde o talvolta apparenti, certamente reali e sincere come il tuo cuore, i tuoi sentimenti, il tuo amore.

Quell'amore in cui sempre hai creduto e per il quale hai affrontato venti e mari, silenzi e rinunce, tutto per sol un momento di felicità.

Dove sarà oggi il tuo sguardo Capitano? Sinceramente non lo so.

Di certo so soltanto che starai contemplando rapito, uno splendido tramonto riflesso nello sguardo dolce ed incantato, della donna che ami!

Arrivederci Capitano!