Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 16 Novembre 2004 da luxyloryn

Il mio parto… 2 Gennaio 2004: è nato il piccolo Daniele!!!

Dopo aver letto le esperienze di parto di molte mamme, sono affiorati nel mio cuore ricordi che credo il tempo non cancellerà mai, momenti che rimarranno impressi nella mia mente a vita. Mi riferisco al mio parto. Vi descrivo come è andata. Sposata da 2 anni, rimasi incinta lo scorso Aprile. Quei giorni, ricordo, ero molto indaffarata nella preparazione del pranzo pasquale, ma stavo bene e ancora non sapevo di aspettare. Accusavo solo un forte dolore al seno cui non davo importanza. Un pomeriggio, mentre gustavo cucchiaino dopo cucchiaino un vasetto di yogurt, provavo un certo disgusto nell’assaporare il suo sapore acidulo: stavo provando la mia prima nausea. Insospettiti io e mio marito decidemmo di ricorrere a un test di gravidanza. Ricordo ancora che feci quel test lo scorso 4 maggio, era una Domenica mattina. Fu positivo, non vi sto a raccontare quante lacrime di gioia versai, quante volte io e mio marito esultammo insieme dalla felicità. Nella nostra casa era in arrivo un piccolo frugoletto, degno delle nostre attenzioni e del nostro amore. Nei mesi a venire la gravidanza procedeva tranquilla, il pancione cresceva lentamente. Ecografia dopo ecografia accertavamo la salute del bambino e vedevamo che cresceva bene e soprattutto non aveva problemi a farsi vedere:era un bel maschietto. Si divertiva a far capriole, a dare calcetti, a mostrarsi in tutta la sua vivacità. La scadenza era fissata per il 22 Dicembre. Mi ricoverarono una prima volta il 23, sotto le feste natalizie, convinti, dopo un monitoraggio che avessi un tracciato troppo movimentato. Il 24 mattina mi rispedirono a casa, stavo bene, il bimbo non ne voleva sapere di abbandonare il posto che occupava nel mio pancione. Il 29 entrai nella 41^ settimana di gestazione e per routine dovettero ricoverarmi, anche se non avvertivo dolori. Che calvario!!! Stare li e aspettare che Daniele – così si chiama – si decidesse a uscire. Per fortuna mi diedero una stanza singola , così ebbi modo di non vedere altre mamme con i loro fagottini tra le braccia. Ma, vi giuro, dentro stavo male, i giorni scandivano lentamente, il ginecologo già parlava di cesareo, non vi dico ciò che ho passato. Monitoraggi a tutte le ore, visite su visite, hanno cercato addirittura di indurmi al parto iniettandomi un gel che mi avrebbe accelerato i tempi. Niente, lui non ne voleva proprio sapere. Fortunatamente c’era mio marito che mi dava coraggio, ero impaurita perché ero stressata, stanca di aspettare. Il 31 Dicembre alle ore 21 accusai dei dolorino simili a quelli mestruali. Dapprima erano deboli ma pian piano con il trascorrere delle ore si fecero sempre più insistenti: era solo l’inizio. Ricordo che mio marito restò con me per tutta la notte, perché le ostetriche di turno erano convinte che mancasse poco, che era questione di ore. Salutammo il nuovo anno abbracciati alla finestra della mia camera da cui si godeva un bellissimo spettacolo. A malapena mi reggevo sulle mie gambe, avevo dei forti dolori, e vi posso assicurare che in quel momento non mi interessava festeggiare il 2004. In quel panorama vedevo susseguirsi come in film numerosi fuochi d’artificio dai mille colori, ogni suono rimbombava nella mia mente. Alle 7 del primo Gennaio i dolori cessarono, e con loro ogni speranza di abbracciare nostro figlio svanì. Mi addormentai, sfinita. Arrivò mia madre che si diede il cambio con mio marito che tornò a casa più preoccupato di prima. Verso le 11 fui assalita da nuovi dolori che incessanti si scatenarono uno dietro l’altro: era l’inizio di un nuovo capitolo! Mio marito tornò di corsa, vidi nel suo sguardo un filo di speranza, forse era il gran giorno che stavamo aspettando?! Chiamammo l’ostetrica di turno e dopo avermi visitata mi pregò di avere pazienza, confermandomi che il parto non era imminente. Paralizzata dal dolore soffrivo in silenzio, a ogni contrazione mio marito si alternava con mia madre nel massaggiarmi la schiena, stavo male. Mi monitorarono, secondo i medici non avevo dolori così forti, lo vedevano dal tracciato; in realtà dopo un po’ scoprimmo che l’apparecchio era difettoso. Che sollievo pensare che quelli erano i dolori! Mi portarono di corsa in sala travaglio, erano solo le 19. La stanza di un rosa acceso si contrastava con il pavimento verde. Al corso pre-parto ci dissero che degli studiosi, avevano scoperto che questi due colori opposti possono alleviare i dolori del parto. Macché io stavo male!!! Alle 22 ci fu il cambio ostetrica: “questa mi è più simpatica dell’altra” - pensai – ma avevo paura. Tra una contrazione e l’altra l’intervallo era di due minuti, avevo tempo di addormentarmi, ero sfinita. Avevo paura di non farcela, dove le prendevo le forze? Alle 23 e 45 mi portarono in sala parto, qui mi fecero spingere, che sollievo, sembrava quasi che stessi meglio. Fecero entrare mio marito che, convinto della sua scelta, volle assistere. Dopo un quarto d’ora di spinte nacque Daniele!!! Era mezzanotte e un minuto del 2 Gennaio, che gioia, che soddisfazione! Il nostro amore era lì tra le mie braccia, ancora caldo di liquido amniotico che piangeva a squarciagola. Gli sussurrai le mie prime parole che lo tranquillizzarono, e in silenzio osservò i suoi genitori, con due occhietti teneri che nascondevano una grande dolcezza. Lo strinsi ancora tra le mie braccia, gia gli volevamo bene, che angioletto, biondo con gli occhi azzurri! Alla fine di questa avventura mi accorsi che tutta la stanchezza che fino a quel momento mi aveva stremata, d’incanto svanì come una bolla di sapone: se il risultato è questo sarei disposta a risoffrire nuovamente! Oggi a distanza di otto mesi è già un piccolo ometto, barcolla con il girello, mangia pappe a volontà e tenta di chiamare i suoi genitori. Adesso sì che ho coraggio da vendere!!!

 
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