Creato da giramondo595 il 14/11/2008

CHIACCHERE FRA AMICI

DI TUTTO UN PO'

 

Messaggi di Novembre 2014

Giochino autunnale parte 6^ ed ultima

Post n°882 pubblicato il 27 Novembre 2014 da giramondo595

Dopo aver simpaticamente ri - battezzato i due capolavori, adesso diamo sfogo alla fantasia ed inventiamoci una bella storiella.

Per scrivere la storiella, o parte di essa potete prendere spunto dal post precedente. E' ovvio che non è ammesso il copia - incolla del messaggio precedente, o da siti simili..

La storiella deve essere un racconto di fantasia.

Cari amici, partecipate numerosi. Bacioni a tutti

Ringrazio Margherita 88 per aver accettatoil mio invito di scrivere una storia sui bronzi


margherita88 il 28/11/14 alle 13:32 via WEB

"Ma quanto siete fighi" esclamò la cougar di fronte ai magnifici bronzi di Riace. Poi, chiuse gli occhi e... Io ho iniziato la storia. Adesso, vediamo chi la continua, caro il Pasquale birichino. Buona giornata.

Forza amici, diamo un seguito alla storia!.....
Antonella ha lasciato il seguito alla storia di Margherita

alba.estate2012 il 30/11/14 alle 14:51 via WEB

Non so se una frase come la mia può partecipare al gioco comunque... Uno dei Bronzi dice all'altro.. come si fa a restare fermi come statue di bronzo con tutte le belle ragazze che ci passano di fronte e pensano cose proibite?. Un abbraccio e felice domenica. Ciao Antonella

Forza amici, date un seguito alla frase di Antonella..questi baldi giovanoitti, che fanno?!.. chi vuole proseguire

La nostra amica Enza 1956 ci ha llasciato questa bellissima storia..sono davvero contento

 

Buonasera Pasquale…
Stanotte ho fatto un sogno… mi trovavo in un’isoletta greca stesa a prendere il sole in riva al mare… quando…
vedo 2 aitanti giovanotti di circa 16/17 anni, che poco prima stavano giocando sulla sabbia insieme ad un gruppo di coetanei… balzare sopra una piccolissima e malconcia barchetta e prendere il largo in alto mare all’improvviso.
Dopo giorni e giorni di navigazione, in balia delle onde tranquille di agosto, i ragazzi felici per quella vacanza intrapresa all’insaputa delle famiglie, assaporando quell’improvvisa libertà e ammirando paesaggi sconosciuti e bellissimi che avevano fino ad allora solo immaginato, arrivarono sulle coste siciliane.
Mentre attraversavano lo stretto di Messina puntando verso la costa calabrese per esplorare la terra italica, la loro barca fu travolta da un’improvviso nubifragio.
I ragazzi furono travolti e scaraventati dentro le acque gelide dello stretto… acque sempre fredde a causa delle forti correnti che attraversano quel lembo di mare….
cadendo uno dei due ragazzi fu colpito da un remo all’occhio destro… che presto uscì dall’orbita oculare lasciandolo cieco…. Per il dolore perse i sensi e fu inghiottito dalle onde… Il suo amico cercando di salvarlo e trascinarlo a riva, non troppo di stante da loro, annegò a sua volta pagando con la vita il suo gesto di generosità.
Sprofondarono negli abissi marini… dove un’orca marina che di professione faceva la maga, in un’impeto di generosità e di pietà per non farli decomporre e farli rimanere uniti nei secoli, li trasformò in bronzi.
I due bronzi rimasero negli abissi fino a pochi decenni fa… ritrovati per caso da un subacqueo inesperto.
E grazie all’orca marina e al subacqueo improvvisato, che ora noi possiamo ammirarli in tutta la loro maestosa bellezza.

Bene Pasquale.. questa è la mia storia dei bronzi di Riace.
E con questa mi rovino definitivamente la reputazione nel mondo del web… ^___^... tanto ormai!!!
Un abbraccio e un sorriso per te… Buon fine settimana…. Smacccckkkkk Enza.
 


arw3n63 il 05/12/14 alle 15:28 via WEB

Ok ci provo se è troppo...in tutti i sensi ;-) non pubblicarla. Nessuno poteva immaginare che i due giganti di bronzo erano vittime di un tremendo sortilegio da parte di una maga e da più di duemila anni la loro anima era stata imprigionata nelle fattezze bronzee di due statue gigantesche, loro che in un passato ormai remoto e dimenticato furono eroi di battaglie, vincitori di gare olimpioniche dove gli atleti si misuravano nelle gare completamente nudi, gare che si tenevano ad Olimpia. Dopo essere naufragati sull'isola della maga tratti in inganno, espresso il desiderio di diventare eroi famosi per essere ricordati in eterno come eroi, dopo una notte...di baccanali con la maga... risvegliandosi si ritrovarono prigionieri in un corpo freddo e duro, impossibilitati a muoversi, a comunicare. Sempre meglio che finire trasformati in porci, pensò il più anziano di loro, si ma da lì non potevano uscire e la condanna era quella di vivere per sempre dentro a quel corpo di bronzo, bello sì, che metteva in risalto la perfezione delle forme, gli attributi ma pur sempre una prigione. I magnifici bronzi ad abbellire la villa della maga, non poterono far altro che arrendersi al loro destino. Passati secoli e secoli e generazioni ora si trovavano lì al centro di quel salone, vendute dal museo ad un ricco miliardario si vedevano sfilar davanti donne molto diverse dall'epoca in cui furono uomini, dagli abiti molto più succinti, molto disinibite che non potevano fare a meno di fermarsi ad ammirare le statue nella loro nudità e virilità esposta. Virilità ridotta, si potrebbe dire ai giorni nostri, ma segno di distinzione nell'antica Grecia tra uomini di nobili origini da comuni plebei. "Rocco" all'epoca di Ulisse non sarebbe stato un personaggio tanto famoso, la moda imponeva attributi più piccoli. Fino a quando una giovane bellissima che si distingueva per altezza, dai tratti nordici, tale che pareva un'antica valchiria, si avvicinò prima ad uno, poi all'altro bronzo ,e incominciò a far scorrere le dita lungo il petto di uno di questi, accarezzando sensualmente ogni piega del petto e poi giù... L' eroe di bronzo si sentì risvegliare un antico desiderio che non poteva esplodere imprigionato dentro all'armatura di bronzo in cui era stato confinato. "Che terribile, dolorosa e al tempo stesso piacevole tortura!" Pensò. La stessa cose accadde per la seconda statua, il più giovane che maledì il suo destino! Essere tra le braccia di una donna stupenda, sentirne il profumo, il fiato sul petto e non poterla, stringere, non poterla avere! Nessuna donna li aveva accarezzati così da tantissimo tempo, neanche le mani delle restauratrici , intente a riportarli all'antico splendore avevano avuto lo stesso effetto su di loro. Possibile non ci fosse un modo per rompere l'incantesimo? Condannati dentro a quel bronzo per l'eternità? Un clic dopo l'altro e gli scatti si susseguivano mentre la modella si atteggiava a pose sensuali abbracciando prima uno, poi l'altro bronzo. Finiti gli scatti, realizzato il servizio fotografico, spente le luci, il salone piomba nel silenzio ed oscurità. Al mattino quando le donne delle pulizie si recano nel salone dove erano collocate le due statue, si trovano davanti due piedistalli vuoti. Dove sono finiti i bronzi? Un furto? E' a qual punto che uno degli eroi guerrieri greci rientra in sé, catapultato nella sua epoca e si trova sull'imbarcazione davanti all'isola della maga...è stato solo un sogno? O una premonizione?

 

 
 
 

Qualche cenno sui bronzi di riace - 5^ e penultima parte

Post n°881 pubblicato il 22 Novembre 2014 da giramondo595

I Bronzi di Riace furono scoperti il 16 agosto 1972 nel tratto di mar Jonio antistante il comune reggino di Riace Marina da Stefano Mariottini, un appassionato subacqueo in vacanza in Calabria, durante un'immersione a circa 200 m dalla costa ed alla profondità di 8 m. Il recupero fu curato dalla Soprintendenza con la collaborazione del Nucleo Sommozzatori dei Carabinieri di Messina.
Uno scavo stratigrafico del 1973 e prospezioni nel 1981 permisero di recuperare pochissimi reperti e di proporre questa ricostruzione del naufragio: la nave, spinta da una tempesta a riva, aveva perso la velatura e gli anelli erano colati a picco con altri elementi pesanti come i Bronzi, presumibilmente non legati ad alcuna struttura; le parti leggere si erano disperse e lo scafo, gettato sulla spiaggia, si era progressivamente disgregato. E' stato anche supposto che non vi sia stato un vero e proprio naufragio ma un alleggerimento del carico, in un momento di pericolo, proprio buttando in mare le statue. Un primo restauro avvenne negli anni 1975-1980 a Firenze, dove, oltre alla pulizia e alla conservazione delle superfici esterne, si cominciò a svuotare l'interno delle statue dalla terra di fusione originaria, impregnatasi nel corso dei secoli di cloruri che avevano innescato pericolosi fenomeni di corrosione. La rimozione della terra di fusione fu conclusa a Reggio negli anni 1992-1995, in un'operazione di restauro che si trasformò in un vero e proprio microscavo archeologico della terra per ricostruirne la disposizione originaria. Fu utilizzato un sofisticato dispositivo ispirato alla strumentazione per la diagnostica medica e la chirurgia microinvasiva, dotato di microtelecamera ed ablatore ad ultrasuoni. Le due statue, denominate « A » e « B », sono alte 1,98 e 1,97 m; al momento del rinvenimento pesavano circa 400 Kg ma dopo lo svuotamento del loro interno il peso è diminuito a circa 160. Lo spessore medio del bronzo si aggira sui 8,5 mm per A e 7,5 mm per B. Originariamente erano ancorate alla loro base grazie ad una colatura di piombo fuso fatto fluire, sfruttando il principio dei vasi comunicanti, sia entro i piedi sia nell'incavo predisposto nella base stessa. Una volta solidificato, il piombo ha assunto la forma di tenoni, che i restauratori hanno asportato per penetrare all'interno della statua.
I Bronzi rappresentano due uomini completamente nudi ed armati di scudo -imbracciato con la sinistra-, lancia -tenuta con la destra-, ed elmo, forse smontati al momento dell'imbarco per permettere di adagiare sulla schiena le statue e facilitarne il trasporto.
La lancia era in verticale e probabilmente poggiata a terra nella statua A, inclinata e sospesa in aria nella statua B, dove il solco di appoggio per l'asta interessa non solo l'avambraccio ma anche la spalla. Occorre ricordare che il braccio destro e l'avambraccio sinistro della statua B non sono originali ma frutto di un restauro antico risalente all'età romana.

Le notizie sui Bronzi di Riace sono tratte dal sito del Museo Archeologico di Reggio Calabria, dove sono custoditi questi due capolavori

 

Questo messagio potrà esservi utile se verrete in Calabria ad osservare i bronzi dal vivo oppure se avrete voglia di partecipare al prossimo messaggio che pubblicherò..ossia inventare una storia di pura fantasia come prtotagonisti questi capolavori.

 
 
 

Preghiera di una madre

Post n°880 pubblicato il 20 Novembre 2014 da giramondo595

 
 
 

Quali assurditą fa commettere l' amore !..Meditate ragazzi, meditate

Post n°879 pubblicato il 18 Novembre 2014 da giramondo595

spende oltre 70mila euro in iPhone per chiederle la mano, ma lei dice "no"

Un ragazzo di Guangzhou in Cina ha speso l'equivalente di 17 anni di stipendio

Vuoi sposarmi? Di certo si sarebbe aspettato una risposta diversa il ragazzo cinese che ha comprato ben 99 iPhone per convincere la sua fidanzata a dirgli di "sì". E invece, dopo aver speso oltre 70mila euro in cellulari di ultima generazione, il giovane ha dovuto anche affrontare la delusione del "no". E pensare che aveva anche disposto a terra le scatole con gli smartphone in modo che formassero un cuore. Il giovane "romanticone" originario di Guangzhou, città della provincia di Guangdong in Cina, ha speso l'equivalente di 17 anni di stipendio di un lavoratore medio. Dopo il rifiuto della ragazza, il giovane ha passato alcuni minuti immobile, letteralmente senza parole. Le fotografie della sua sfortunata proposta sono diventate immediatamente virali su Weibo, una sorta di versione cinese di Twitter.

Secondo voi questo gesto è vero amore, o puro esibizionismo?!..scrivete il vostro pensiero amici

 
 
 

Nascituro bagnato...

Post n°878 pubblicato il 17 Novembre 2014 da giramondo595

nascituro fortunato !...

Questo è quello che auguro io al nascituro, che ha sfidato il maltempo,scegliendo una mattinata da diluvio universale , per venire al mondo.

In panne nell'auto a causa del maltempo partorisce al benzinaio aiutata dai presenti"

La mattina del 6/11/2014 alle 8.00 nella piazzola di un distributore di carburante a Tivoli, Comune della provincia a nord est della Capitale ,un bambino è venuto alla luce tra la commozione e l'emozione dei presenti. A determinare il parto di emergenza un guasto all'auto guidata dal cognato della donna, una 22enne, in viaggio verso il vicino ospedale San Giovanni Evangelista per dare alla luce il suo bambino.
L'uomo alla guida dell'auto, in ansia per le sorti della neo mamma, quando si è reso conto che il guasto all'auto, fermatasi per aver imbarcato troppa acqua a causa degli allagamenti provocati dal maltempo, non gli avrebbe consentito di raggiungere l'ospedale, vedendo l'auto della Polizia transitare all'interno dell'area per il rifornimento di carburanti, con ampi gesti si è fatto notare, facendo capire agli agenti che aveva bisogno di aiuto.
Quando i poliziotti del Commissariato di Tivoli, un uomo e una donna, si sono avvicinati all'auto, hanno solo potuto assistere al parto, che era già in atto, ed aiutare la donna durante queste fasi.
Preoccupati per le sorti del bambino che aveva ancora il cordone ombelicale che lo univa alla madre, ed aveva già emesso il primo pianto, gli agenti hanno chiamato il 118 e subito dopo si sono messi in contatto con il medico di sala, al quale hanno raccontato l'accaduto. Intrapreso lo scambio di informazioni inerenti lo stato di salute del bambino, che nel frattempo aveva emesso il primo pianto ed era stato adagiato sul sedile posteriore, gli stessi hanno rassicurato la donna e atteso l'arrivo dell'ambulanza che, giunta poco dopo, li ha trasportati al nosocomio tiburtino

 

 
 
 

Oggi č il 6° compli blog

Post n°877 pubblicato il 14 Novembre 2014 da giramondo595

Colgo l' occasione per ringraziare tutti coloro che sono passati da qui, a lasciare il looro pensiero, e tutti quelli che vorrano lasciare un commento. ..siete stati talmente tanti, che mi rende difficile ricordarvi tutti.. Mi dispiace che parecchi di voi, sono spariti . Mi auguro che prima o poi possano tornare a lasciare anche solo un breve saluto.

Dopo i doverosi ringraziamenti, desidero condividere due favole, gli autori sono alcuni studenti di una Scuola Media del mio paese.

La favola di Christopher e Pou

C'erano una volta due giovani topi: Cristopher e Pou. Essi erano fratelli ma il primo viveva in una fabbrica e il secondo in una fogna. Caratterialmente erano molto diversi, Pou era sempre scontroso, egoista e prevaricatore, infatti viveva da solo isolato da tutti; Christopher era gentile, altruista, generoso ed era circondato da amici. Christhofer voleva molto bene al fratello e poiché' la fabbrica aveva chiuso i battenti, un giorno chiese a Pou se poteva procurargli del formaggio. Pou rispose in modo sgarbato e gli disse che l'indomani glielo avrebbe dato. Per Pou era arrivato il giorno della vendetta e, poiché vedeva il fratello come un nemico, pensò di avvelenarlo mettendo del veleno sul formaggio. Quando s'incontrarono, Christofer si accorse che c'era qualcosa di strano. Pou trascinava il formaggio con una fune... era come se avesse paura di toccarlo!!!! Christopher invitò il fratello a mangiarlo prima di lui, ma Pou, sgarbatamente, rispose di no, allora Christopher capì che il fratello lo aveva ingannato e da quel giorno non lo volle più vedere.

La morale e': fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.

Una scelta d' amore

C'era una volta un gatto di nome Matisse che aveva come padrone un bambino di nome Ade, che lo maltrattava. Matisse era un gatto molto buono, faceva sempre le fusa e non si ribellava mai perché capiva che Ade era solo un bambino e non si rendeva conto di fargli male.
Di sera Matisse usciva spesso per stare tranquillo e rilassarsi, però una sera, mentre passeggiava smarrì la strada. Vagò per diversi giorni in cerca di cibo e di un rifugio.
Un giorno, passando davanti ad una casetta vide una finestra aperta e ci saltò dentro.
Nella casa c'era una vecchina che viveva in solitudine da anni.
-"Chi sei"? Chiese la vecchina.
-"Mi chiamo Matisse e ho smarrito la strada di casa"-
-"Stai tranquillo da oggi potrai rimanere qui con me. Piacere io mi chiamo Peppina"! I giorni passavano e Matisse si trovava bene con Peppina e dato che viveva da sola, era molto felice di avere qualcuno con cui trascorrere la giornata.
Un giorno la nonnina uscì per fare la spesa lasciando la porta di casa socchiusa.
Ade, che già cercava il suo gatto da giorni, passando da lì, vide Matisse accoccolato sulla poltrona. Vedendo il gatto entrò nella casa per portarlo via. Ma mentre stava uscendo udì una voce:
- "Chi sei, perché sei entrato in casa mia"?- disse Peppina.
-"Mi chiamo Ade e sono il padrone di questo gatto disubbidiente", rispose Ade in modo sgarbato e continuò -"Matisse deve subito tornare a casa mia". Così Peppina, seppure a malincuore, acconsentì dicendo:
-"Vai Matisse, lui è il tuo padrone, ed è solo un bambino. Non farlo arrabbiare e toma a casa".
Matisse se ne andò. Una volta a casa sia lui, sia la vecchina erano molto tristi e delusi. Ade finalmente si accorse che Matisse si era affezionato a Peppina, così lo lasciò libero di decidere e Matisse scelse di tornare da Peppina.

Morale: Se ami qualcuno lascialo andare, se veramente ti ama tornerà da te.

 

 
 
 

Secondo voi che fine ha fatto?..l' impiegato dormiglione

Post n°876 pubblicato il 12 Novembre 2014 da giramondo595

Si addormenta in ufficio, parte un bonifico esorbitante

Per l'impiegato tedesco è stato fatale un pisolino

Anche la Germania, tutto sommato, non è così perfetta e anche i tedeschi - ogni tanto - cedono all'irrefrenabile voglia di andare contro le regole e schiacciare un pisolino durante le ore di ufficio. E' successo ad un impiegato bancario di Berlino a cui è stata fatale una piccola siesta pomeridiana. L'uomo, infatti, è letteralmente crollato sulla tastiera su cui stava mandando un bonifico ad un pensionato di 64,20 euro. Peccato che si è addormentato spingendo il tasto 2 più volte, e facendo partire un risarcimento esorbitante da 222.222.222,22 di euro: una cifra che facciamo persino fatica a leggere e che l'ignaro signore in attesa di un modesto rimborso, si è visto accreditare per qualche ora sul suo conto. Secondo quanto riferito da Der Spiegel, su questo episodio è nata una vera causa dal momento che l'impiegata che doveva controllare ogni singola transazione, non si è accorta del clamoroso errore ed è stata licenziata. La donna, però, ha fatto ricorso adducendo che era sottoposta da tempo a ritmi di lavoro impressionanti e quel giorno ha dovuto vgliare oltre 600 ricevute di pagamento in tempi compresi tra 1 e 3 secondi per ciascun ordine di bonifico bancario.

La signora è stata così reintegrata, mentre dell'impiegato dormiglione si sono perse le tracce...

 

 
 
 

A volte la mania..di essere presenti in ogni luogo e con qualunque soggetto, uccide

Post n°875 pubblicato il 11 Novembre 2014 da giramondo595

Leggete!!!!!!!!!!!!!!!!... e lasciate un vostro pensierino.

India: cerca di farsi un "selfie" con elefante, turista muore calpestata

 

Una turista indiana è morta nel sud dell'India dopo essere stata calpestata da un elefante mentre stava scattando un selfie con il pachiderma.

La donna, un'insegnante di 27 anni, la sera del 27 ottobre 2014 si trovava con la famiglia in una famosa località del Kerala quando è successo il tragico incidente. Secondo la polizia, la turista che è originaria del Gujarat e che si chiama Dipali, si è messa in posa per una foto di fianco all'elefante, usato per "safari" nelle foreste di Munnar, ma probabilmente l'animale non ha gradito la sua presenza e l'ha colpita con la proboscide. La donna è caduta a terra finendo tra le zampe del pachiderma imbizzarrito. Terrorizzata, Dipali ha cercato di alzarsi e di mettersi in salvo, ma è stata schiacciata e gravemente ferita. È morta poco dopo all'ospedale. All'agghiacciante scena hanno assistito il figlioletto di quattro anni e il marito che non ha potuto fare nulla per calmare l'elefante infuriato. Un esperto ha detto all'agenzia di stampa indiana Ians che «non si tratta di un elefante diventato violento, ma è stato uno sfortunato incidente che ha fatto sì che la donna cadesse in mezzo alle sue zampe e fosse quindi schiacciata per sbaglio». Le autorità hanno aperto un inchiesta per verificare le esatte circostanze della tragedia.

 
 
 

Chissą, forse in futuro..sparirą anche la sana e rilassante

Post n°874 pubblicato il 09 Novembre 2014 da giramondo595

abitudine di farsi la doccia

leggete e stupitevi

Probiotici: spray «ai bacilli» da usare al posto del sapone sarebbero capaci di mantenere la pelle pulita, neutralizzare il sudore, difendere la cute.

 

L'inventore dello spray, David Whitlock

non fa la doccia da dodici anni

Julia Scott May è una giornalista del New York Times che, qualche tempo fa, si è sottoposta a un esperimento curioso: per un mese ha eliminato shampoo, bagnoschiuma, deodorante e qualsiasi tipo di prodotto per la pelle, e ha usato per la propria "igiene" soltanto uno spray a base di Nitrosomonas eutropha, un batterio che si trova in abbondanza in acque sporche e non trattate. Una follia? No, perché, come esistono germi buoni nel nostro intestino, così ve ne sono sulla pelle: secondo i ricercatori che hanno seguito Julia e gli altri volontari su cui si sta sperimentando lo spray batterico, questi "probiotici cutanei" sarebbero capaci di mantenere la pelle pulita e profumata (si nutrono dell'azoto nel sudore e lo "neutralizzano"), avrebbero capacità antinfiammatorie e immunomodulanti, difenderebbero la cute dagli agenti patogeni esterni. I detergenti portano via continuamente questa preziosa pellicola di "amici per la pelle": da qui, l'addio al sapone e la colonizzazione con N. eutropha suggerita dagli autori dell'indagine, assertori del metodo. Uno di loro usa il sapone due volte a settimana, l'inventore dello spray, David Whitlock, addirittura non fa la doccia da dodici anni. Comprensibilmente, Julia ha riferito sul quotidiano statunitense di temere non poco per la sua vita sociale; invece, nessun cattivo odore («Perfino dopo la palestra», precisa lei) e la pelle man mano sarebbe diventata più morbida, chiara e liscia, con i pori meno dilatati.
Chi non volesse essere così estremo potrebbe scegliere prodotti per l'igiene personale rispettosi della flora cutanea, ma è difficile dire quali siano i migliori, come spiegano i dermatologi intervistati dalla giornalista statunitense: i saponi liquidi contengono più conservanti, ma quelli solidi sono più concentrati e alcalini; inoltre molti detergenti hanno liste di impronunciabili ingredienti i cui effetti sul microbioma cutaneo sono del tutto ignoti. Così non sorprende scoprire che, accanto ai visionari statunitensi con il loro spray al Nitrosomonas, anche alcune aziende cosmetiche stiano mettendo a punto saponi e creme a base di Lactobacilli, Bifidobatteri o loro estratti. Ma possono funzionare davvero? «Il razionale scientifico esiste perché la flora batterica della pelle è molto importante per il benessere cutaneo: i batteri di un soggetto allergico ad esempio sono diversi da quelli di uni sano, per cui modularne la quantità potrebbe essere d'aiuto per tutti, anche per chi ha patologie specifiche - osserva Lorenzo Drago, responsabile del Laboratorio di analisi chimico-cliniche e microbiologiche dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano -. Tuttavia, i batteri devono essere vivi per avere un effetto, ed è molto difficile mantenerli tali in creme o soluzioni cosmetiche per uso topico; né abbiamo prove che dimostrino l'efficacia degli estratti di probiotici».
Risultati promettenti per la salute della pelle arrivano dagli studi che seguono la via più standard di somministrazione dei probiotici, quella per bocca: Drago, ad esempio, ha verificato che il Lactobacillus salivarius riduce i sintomi della dermatite atopica negli adulti e sta ottenendo dati analoghi nei bambini. «I probiotici hanno un effetto immunomodulante, diminuiscono ad esempio le citochine che favoriscono l'infiammazione - spiega Drago -. Inoltre, sappiamo che i soggetti con dermatite allergica hanno una flora alterata e un intestino la cui funzione di barriera non è più perfetta. Riportare il microbioma nella norma potrebbe aiutarli, perciò l'obiettivo è identificare i ceppi di probiotici utili allo scopo e le strategie per aumentarli, sia modificando la dieta per favorirne la moltiplicazione, sia somministrando i probiotici stessi. Guai però al "fai da te", pensando che qualunque "fermento lattico" possa far bene a un allergico: alcuni ceppi possono avere effetti negativi, inoltre talvolta nelle preparazioni vengono impiegate sostanze potenzialmente allergizzanti (come lattosio, glutine, proteine della soia, ndr) che possono restare presenti in tracce e creare problemi a chi è ipersensibile. I probiotici devono essere maneggiati con cautela, soprattutto in caso di malattie allergiche». Un campo dove, peraltro, sembrano particolarmente promettenti: «Nell'intestino si trova la maggioranza delle cellule immuni per far fronte al contatto continuo con l'esterno (tossine, residui alimentari, miceti, sostanze di ogni genere che arrivano dall'esterno attraverso l'alimentazione, ndr) - osserva Giuseppe Mele, presidente Paidòss -. Mucosa e flora batterica costituiscono la barriera principale dell'organismo, che i probiotici possono migliorare».

 

Fonte: corriere.it

 
 
 

Povera sposina... avrebbe dovuto accorgersi subito che quest' uomo, non l' amava..meglio tardi che mai

Post n°873 pubblicato il 08 Novembre 2014 da giramondo595

Sono le parole che mi vengono in mente, dopo aver letto questa notizia. Voi che ne pensate?!...

Una piccola, ma doverosa premessa..Ogni commento contrario alla decenza verrà inesorabilmente cestinato.

Da vecchia sarò così', lui la lascia.

E' una vicenda che ha dell'incredibile e sono in molti - infatti - a pensare si tratti solo di una messinscena per ottenere visibilità sui social. La storia ha per protagonisti due giovani cinesi che stavano per sposarsi, ma la ragazza ha voluto mettere alla prova il suo uomo e ha architettato un test. Il futuro sposo, infatti, era pronto per le foto di rito prima del matrimonio, ma la ragazza si è presentata in abito e capelli bianchi, con un trucco da 70enne per capire se l'avrebbe amata anche con le rughe. "Se mi amerai anche a 70 anni - ha detto - non dovresti avere nessun problema a farti fotografare con me nei panni di un'anziana signora". La reazione del ragazzo è stata eloquente: le ha chiesto di togliere il cerone, ma ottenuto un no, ha scaraventato gli occhiali a terra e l'ha mollata in strada, in mezzo ad una folla di curiosi che riprendeva il tutto con il telefonino. La ragazza si è accasciata a terra in lacrime spiegando che aveva preparato tutto ciò per mettere fine alla fama da donnaiolo di quello che di lì a poco sarebbe diventato suo marito.

 

 
 
 

Pierinate a go go 1

Post n°872 pubblicato il 04 Novembre 2014 da giramondo595

Andata e ritorno
Pierino torna da scuola molto contento. La sua mamma gli chiede: "Ti vedo felice; ti piace la scuola vero?". "Mamma, per piacere non confondere l'andata con il ritorno"


L'idiota
Se in questa classe c`è qualche idiota si alzi in piedi"
fa la maestra con tono sarcastico alla classe.
Dopo un lungo silenzio, Pierino si alza.
"Bene, Pierino, dimmi perché tu ti consideri un idiota?"
"Sinceramente non penso di esserlo" - dice -
"ma non mi piaceva che lei rimanesse in piedi tutta sola."


Semina
A scuola la maestra da' per tema in classe questo quesito: Cosa semineresti se tu possedessi un appezzamento ti terra?.
Svolgimento di Pierino:Se io possedessi un pezzo di campo ci seminerei dei peli pubici,
hanno grande valore commerciale, mia sorella non ne ha proprio tanti pero'
anche con quei pochi si e' comperata 3 appartamenti in meno di 2 anni...


Più veloce della luce
La maestra chiede ai suoi scolari se sanno quale sia la cosa piu' veloce dell' universo.
Carletto: "Il suono, signora maestra !".
La maestra: "Bravo, ma c'e' qualcosa di ancora piu' veloce!".
Giovanni (il secchione): "La luce!".
Maestra: "Bravo, e' proprio la luce!". Sentendo cio', Pierino perplesso si rivolge alla maestra: "Ma come? la luce? la cosa piu' veloce che ci sia e' la cacca!".
Maestra: "Pierino, cosa dici!".
Pierino: "E si' e' proprio lei! Pensi che ieri sera mio nonno e' andato al bagno, non ha fatto a tempo ad accendere la luce che se l 'e' fatta addosso!"


Viaggio nel deserto
Pierino ritorna a casa da scuola e la mamma gli chiede: "Ciao Pierino, cosa hai fatto oggi a scuola?".
"Oggi a scuola abbiamo parlato di Mose' che ha portato il suo popolo fuori dall'Egitto per andare in Israele".
"Interessante... e come e' la storia?".
E Pierino racconta: "Mose' vagava nel deserto con il suo popolo rifornendosi di cibo alla Coop.
Giunto sul Mar Rosso con i suoi tecnici ha costruito un ponte per portare il suo popolo dall'altra parte... ma gli Egiziani lo inseguivano e allora con il suo cellulare ha chiesto aiuto a Dio che ha inviato due Sea-Harrier che hanno bombardato il ponte con tutti gli Egiziani sopra.
Poi e' salito sul Monte Sinai a comprare alla Feltrinelli il libro della legge in 10 volumi".
La mamma, perplessa, lo interrompe: "Ma Pierino, sei sicuro che la maestra ti abbia detto questo?".
"Veramente no... ma se ti racconto quello che ha detto non mi crederesti !".


Il compagno che brucia
Il papa' a Pierino di ritorno da scuola: "Pierino, perche' piangi?".
"Sigh... la maestra mi ha sospeso...".
"E perche'?". "Perche' quando e' entrata in classe c'era il mio compagno di banco che fumava...".
"E allora... tu che c'entri se lui fumava?".
"Hanno detto tutti che ero stato io a dargli fuoco!"


Prima di morire
La maestra di scuola materna chiede ai suoi piccoli che cosa faccia il loro padre nella vita.
"Il mio e' medico" dice uno.
"Il mio e' autista" dice un altro.
"E tu, Pierino, che fa tuo padre?".
"E' morto" dice abbassando triste la testa.
Allora la maestra non sapendo che dire gli chiede: "E che faceva prima di morire?".
"Faceva: Haarg! Haaa! Raaah!".


coriandoli
Pierino dice al papa': papa' mi compri i coriandoli..
il papa': no pierino!!!
Pierino: E' perche'?
Il papa': perche ogni volta che te li compro tu li butti sempre via!!!!


Alla fiera
Alla fiera un tizio vuole comperare un maialino.
Ne sceglie uno in un recinto e quindi domanda il prezzo: "10.000 lire al kilo". "Benissimo, me lo pesi".
Il contadino succhia un po' la coda al maialino poi esclama: "25 kg fanno 250.000 lire".
"Scusi sa, non per sfiducia, ma potrebbe metterlo sulla bilancia?".
Detto fatto, messo sulla bilancia pesa esattamente 25 kg.
"Meraviglioso, ma come fate?". "E' una dote di famiglia, anche mio figlio e mia moglie ci riescono. Pierinooo, vieni a pesare".
"Mi pesi quello...".
Pierino prende un maialino, succhia la coda e dice: "23 kg e 3 etti".
"Impossibile, anche gli etti???".
Il maialino viene pesato e il risultato e' proprio 23, 3 kg.
"Strabiliante" esclama il cliente.
"Glielo avevo detto, e' un dono di famiglia.
Pierino, chiama la mamma...".
Il bimbo corre via e poco dopo ritorna: "Papa', papa', la mamma non puo' venire, sta pesando il postino...".


Pierino perplesso
Pierino entra all'improvviso nella camera dei genitori e li scopre mentre amoreggiano alla grande...
Li guarda ed esclama:
... "E poi volete portarmi dallo psicologo perchè mi succhio un dito?"


Verifica copiata
La maestra corregge le verifiche di geografia e intanto parla con una collega:
- Pierino ha fatto un'altra verifica orribile! L'ha copiata tutta dal suo compagno di banco!
La collega risponde:
- Come fai ad esserne sicura? Potrebbe essere il compagno ad aver copiato da Pierino...
- Ne sono certa! - assicura la maestra.
- Una domanda diceva: "Dove si trova la penisola iberica?" il compagno ha risposto: "Non lo so.", e Pierino ha scritto: "Nemmeno io!"

 

Sotto il treno
A scuola di Pierino, compito in classe d'italiano.
TEMA: "Passa il treno."
Svolgimento di Pierino: "E io mi scanso!"
Risposta scritta della maestra: "E io ti boccio!"
Conclusione di Pierino: "Meglio essere bocciati che finire sotto il treno!"

 

 
 
 

in ricordo dei nostri cari defunti

Post n°871 pubblicato il 02 Novembre 2014 da giramondo595

Con le insolite immagini del cimitero del mio paesino natio

si apre questo messaggio, dedicato al ricordo dei nostri cari

 

 

Quì sono sepolti mio padre, mia nonna,i miei zii..
e tanti altri parenti ed amici.
Passeggiando lungo i vialetti del cimitero,
ho rivissuto la mia vita,rincontrando idealmente
Tutti coloro che mi hanno visto crescere e dalle quali
ho imparato tantissimo..

Alla loro memoria ed in memoria di tutti i defunti
dell' universo, di quelli degli amici del blog
e chi chiunque passi di qui. Voglio dedicare questo saluto

A tutti i defunti
và la nostra preghiera.
L' eterno riposo

L'eterno riposo dona loro,
o Signore,
e splenda ad essi la luce
perpetua.
Riposino in pace. Amen.

L'omaggio prosegue con il principe Antonio De Curtis
e la sua splendida poesia 'A Livella

due splendide poesie di Cesare Pavese ed Ugo Foscolo

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Cesare Pavese

All'ombra de' cipressi e dentro l'urne
confortate di pianto è forse il sonno
della morte men duro? Ove piú il Sole
per me alla terra non fecondi questa
bella d'erbe famiglia e d'animali,
e quando vaghe di lusinghe innanzi
a me non danzeran l'ore future,
né da te, dolce amico, udrò piú il verso
e la mesta armonia che lo governa,
né piú nel cor mi parlerà lo spirto
delle vergini Muse e dell'amore,
unico spirto a mia vita raminga,
qual fia ristoro a' dí perduti un sasso
che distingua le mie dalle infinite
ossa che in terra e in mar semina morte?
Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve
tutte cose l'obblío nella sua notte;
e una forza operosa le affatica
di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe
e l'estreme sembianze e le reliquie
della terra e del ciel traveste il tempo.
Ma perché pria del tempo a sé il mortale
invidierà l'illusïon che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite?
Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi? Celeste è questa
corrispondenza d'amorosi sensi,
celeste dote è negli umani; e spesso
per lei si vive con l'amico estinto
e l'estinto con noi, se pia la terra
che lo raccolse infante e lo nutriva,
nel suo grembo materno ultimo asilo
porgendo, sacre le reliquie renda
dall'insultar de' nembi e dal profano
piede del vulgo, e serbi un sasso il nome,
e di fiori odorata arbore amica
le ceneri di molli ombre consoli.
Sol chi non lascia eredità d'affetti
poca gioia ha dell'urna; e se pur mira
dopo l'esequie, errar vede il suo spirto
fra 'l compianto de' templi acherontei,
o ricovrarsi sotto le grandi ale
del perdono d'lddio: ma la sua polve
lascia alle ortiche di deserta gleba
ove né donna innamorata preghi,
né passeggier solingo oda il sospiro
che dal tumulo a noi manda Natura.
Pur nuova legge impone oggi i sepolcri
fuor de' guardi pietosi, e il nome a' morti
contende. E senza tomba giace il tuo
Sacerdote o Talia, che a te cantando
nel suo povero tetto educò un lauro
con lungo amore, e t'appendea corone;
e tu gli ornavi del tuo riso i canti
che il lombardo pungean Sardanapalo,
cui solo è dolce il muggito de' buoi
che dagli antri abdüani e dal Ticino
lo fan d'ozi beato e di vivande.
O bella Musa, ove sei tu? Non sento
spirar l'ambrosia, indizio del tuo nume,
fra queste piante ov'io siedo e sospiro
il mio tetto materno. E tu venivi
e sorridevi a lui sotto quel tiglio
ch'or con dimesse frondi va fremendo
perché non copre, o Dea, l'urna del vecchio
cui già di calma era cortese e d'ombre.
Forse tu fra plebei tumuli guardi
vagolando, ove dorma il sacro capo
del tuo Parini A lui non ombre pose
tra le sue mura la città, lasciva
d'evirati cantori allettatrice,
non pietra, non parola; e forse l'ossa
col mozzo capo gl'insanguina il ladro
che lasciò sul patibolo i delitti.
Senti raspar fra le macerie e i bronchi
la derelitta cagna ramingando
su le fosse e famelica ululando;
e uscir del teschio, ove fuggia la luna,
l'úpupa, e svolazzar su per le croci
sparse per la funerëa campagna
e l'immonda accusar col luttüoso
singulto i rai di che son pie le stelle
alle obblïate sepolture. Indarno
sul tuo poeta, o Dea, preghi rugiade
dalla squallida notte. Ahi! su gli estinti
non sorge fiore, ove non sia d'umane
lodi onorato e d'amoroso pianto.
Dal dí che nozze e tribunali ed are
diero alle umane belve esser pietose
di se stesse e d'altrui, toglieano i vivi
all'etere maligno ed alle fere
i miserandi avanzi che Natura
con veci eterne a sensi altri destina.
Testimonianza a' fasti eran le tombe,
ed are a' figli; e uscían quindi i responsi
de' domestici Lari, e fu temuto
su la polve degli avi il giuramento:
religïon che con diversi riti
le virtú patrie e la pietà congiunta
tradussero per lungo ordine d'anni.
Non sempre i sassi sepolcrali a' templi
fean pavimento; né agl'incensi avvolto
de' cadaveri il lezzo i supplicanti
contaminò; né le città fur meste
d'effigïati scheletri: le madri
balzan ne' sonni esterrefatte, e tendono
nude le braccia su l'amato capo
del lor caro lattante onde nol desti
il gemer lungo di persona morta
chiedente la venal prece agli eredi
dal santuario. Ma cipressi e cedri
di puri effluvi i zefiri impregnando
perenne verde protendean su l'urne
per memoria perenne, e prezïosi
vasi accogliean le lagrime votive.
Rapían gli amici una favilla al Sole
a illuminar la sotterranea notte,
perché gli occhi dell'uom cercan morendo
il Sole; e tutti l'ultimo sospiro
mandano i petti alla fuggente luce.
Le fontane versando acque lustrali
amaranti educavano e vïole
su la funebre zolla; e chi sedea
a libar latte o a raccontar sue pene
ai cari estinti, una fragranza intorno
sentía qual d'aura de' beati Elisi.
Pietosa insania che fa cari gli orti
de' suburbani avelli alle britanne
vergini, dove le conduce amore
della perduta madre, ove clementi
pregaro i Geni del ritorno al prode
cne tronca fe' la trïonfata nave
del maggior pino, e si scavò la bara.
Ma ove dorme il furor d'inclite gesta
e sien ministri al vivere civile
l'opulenza e il tremore, inutil pompa
e inaugurate immagini dell'Orco
sorgon cippi e marmorei monumenti.
Già il dotto e il ricco ed il patrizio vulgo,
decoro e mente al bello italo regno,
nelle adulate reggie ha sepoltura
già vivo, e i stemmi unica laude. A noi
morte apparecchi riposato albergo,
ove una volta la fortuna cessi
dalle vendette, e l'amistà raccolga
non di tesori eredità, ma caldi
sensi e di liberal carme l'esempio.
A egregie cose il forte animo accendono
l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella
e santa fanno al peregrin la terra
che le ricetta. Io quando il monumento
vidi ove posa il corpo di quel grande
che temprando lo scettro a' regnatori
gli allòr ne sfronda, ed alle genti svela
di che lagrime grondi e di che sangue;
e l'arca di colui che nuovo Olimpo
alzò in Roma a' Celesti; e di chi vide
sotto l'etereo padiglion rotarsi
piú mondi, e il Sole irradïarli immoto,
onde all'Anglo che tanta ala vi stese
sgombrò primo le vie del firmamento:
- Te beata, gridai, per le felici
aure pregne di vita, e pe' lavacri
che da' suoi gioghi a te versa Apennino!
Lieta dell'aer tuo veste la Luna
di luce limpidissima i tuoi colli
per vendemmia festanti, e le convalli
popolate di case e d'oliveti
mille di fiori al ciel mandano incensi:
e tu prima, Firenze, udivi il carme
che allegrò l'ira al Ghibellin fuggiasco,
e tu i cari parenti e l'idïoma
désti a quel dolce di Calliope labbro
che Amore in Grecia nudo e nudo in Roma
d'un velo candidissimo adornando,
rendea nel grembo a Venere Celeste;
ma piú beata che in un tempio accolte
serbi l'itale glorie, uniche forse
da che le mal vietate Alpi e l'alterna
onnipotenza delle umane sorti
armi e sostanze t' invadeano ed are
e patria e, tranne la memoria, tutto.
Che ove speme di gloria agli animosi
intelletti rifulga ed all'Italia,
quindi trarrem gli auspici. E a questi marmi
venne spesso Vittorio ad ispirarsi.
Irato a' patrii Numi, errava muto
ove Arno è piú deserto, i campi e il cielo
desïoso mirando; e poi che nullo
vivente aspetto gli molcea la cura,
qui posava l'austero; e avea sul volto
il pallor della morte e la speranza.
Con questi grandi abita eterno: e l'ossa
fremono amor di patria. Ah sí! da quella
religïosa pace un Nume parla:
e nutria contro a' Persi in Maratona
ove Atene sacrò tombe a' suoi prodi,
la virtú greca e l'ira. Il navigante
che veleggiò quel mar sotto l'Eubea,
vedea per l'ampia oscurità scintille
balenar d'elmi e di cozzanti brandi,
fumar le pire igneo vapor, corrusche
d'armi ferree vedea larve guerriere
cercar la pugna; e all'orror de' notturni
silenzi si spandea lungo ne' campi
di falangi un tumulto e un suon di tube
e un incalzar di cavalli accorrenti
scalpitanti su gli elmi a' moribondi,
e pianto, ed inni, e delle Parche il canto.
Felice te che il regno ampio de' venti,
Ippolito, a' tuoi verdi anni correvi!
E se il piloto ti drizzò l'antenna
oltre l'isole egèe, d'antichi fatti
certo udisti suonar dell'Ellesponto
i liti, e la marea mugghiar portando
alle prode retèe l'armi d'Achille
sovra l'ossa d'Ajace: a' generosi
giusta di glorie dispensiera è morte;
né senno astuto né favor di regi
all'Itaco le spoglie ardue serbava,
ché alla poppa raminga le ritolse
l'onda incitata dagl'inferni Dei.
E me che i tempi ed il desio d'onore
fan per diversa gente ir fuggitivo,
me ad evocar gli eroi chiamin le Muse
del mortale pensiero animatrici.
Siedon custodi de' sepolcri, e quando
il tempo con sue fredde ale vi spazza
fin le rovine, le Pimplèe fan lieti
di lor canto i deserti, e l'armonia
vince di mille secoli il silenzio.
Ed oggi nella Troade inseminata
eterno splende a' peregrini un loco,
eterno per la Ninfa a cui fu sposo
Giove, ed a Giove diè Dàrdano figlio,
onde fur Troia e Assàraco e i cinquanta
talami e il regno della giulia gente.
Però che quando Elettra udí la Parca
che lei dalle vitali aure del giorno
chiamava a' cori dell'Eliso, a Giove
mandò il voto supremo: - E se, diceva,
a te fur care le mie chiome e il viso
e le dolci vigilie, e non mi assente
premio miglior la volontà de' fati,
la morta amica almen guarda dal cielo
onde d'Elettra tua resti la fama. -
Cosí orando moriva. E ne gemea
l'Olimpio: e l'immortal capo accennando
piovea dai crini ambrosia su la Ninfa,
e fe' sacro quel corpo e la sua tomba.
Ivi posò Erittonio, e dorme il giusto
cenere d'Ilo; ivi l'iliache donne
sciogliean le chiome, indarno ahi! deprecando
da' lor mariti l'imminente fato;
ivi Cassandra, allor che il Nume in petto
le fea parlar di Troia il dí mortale,
venne; e all'ombre cantò carme amoroso,
e guidava i nepoti, e l'amoroso
apprendeva lamento a' giovinetti.
E dicea sospirando: - Oh se mai d'Argo,
ove al Tidíde e di Läerte al figlio
pascerete i cavalli, a voi permetta
ritorno il cielo, invan la patria vostra
cercherete! Le mura, opra di Febo,
sotto le lor reliquie fumeranno.
Ma i Penati di Troia avranno stanza
in queste tombe; ché de' Numi è dono
servar nelle miserie altero nome.
E voi, palme e cipressi che le nuore
piantan di Priamo, e crescerete ahi presto
di vedovili lagrime innaffiati,
proteggete i miei padri: e chi la scure
asterrà pio dalle devote frondi
men si dorrà di consanguinei lutti,
e santamente toccherà l'altare.
Proteggete i miei padri. Un dí vedrete
mendico un cieco errar sotto le vostre
antichissime ombre, e brancolando
penetrar negli avelli, e abbracciar l'urne,
e interrogarle. Gemeranno gli antri
secreti, e tutta narrerà la tomba
Ilio raso due volte e due risorto
splendidamente su le mute vie
per far piú bello l'ultimo trofeo
ai fatati Pelídi. Il sacro vate,
placando quelle afflitte alme col canto,
i prenci argivi eternerà per quante
abbraccia terre il gran padre Oceàno.
E tu onore di pianti, Ettore, avrai,
ove fia santo e lagrimato il sangue
per la patria versato, e finché il Sole
risplenderà su le sciagure umane.
Concludo questo omaggio con alcuni dei vostri splendidi commenti

il.poeta1
Pregare per chi non c'è piu e anche per coloro hanno lavorato una vita per avere qualcosa di suo e oggi non hanno nemmeno dove dormire.Che dio solo LUI li aiuti....:))Buona giornata...:))Sal.

manuela1966
"Immagino la vita come un viaggio che va dal mare alla montagna, attraverso enormi vallate, a volte esse sono di verde erba e fiori, a volte di appuntiti sassi e rovi; i nostri piedi, sono la nostra anima".
Rita5675
Noi siamo cio' che i nostri avi sono stati...
ricordarli è farli continuare a vivere....
non le cose del mondo fanno grande la memoria,
ma l'amore che ci hanno dato

 
 
 
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LuMaMeGiVeSaDo
 
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 MESSAGGIO PER I GIOVANI

...Droga e alcool portano alla distruzione fisica e mentale!!! La vita e' troppo bella per essere distrutta dalle sostanze!!!!!! Vogliatevi bene !!!

http://spazio.libero.it/SARA28LUGLIO/

 

 

UN CALOROSO ABBRACCIO A TUTTI VOI

   BENVENUTI NEL MIO BLOG

   BENVENUTI NEL MIO BLOG 

 

 

 

AREA PERSONALE

 

CITAZIONI DI

Beata Madre Teresa di Calcutta


Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'
oceano,
ma se non lo facessimo
l'oceano avrebbe una
goccia
in meno

Non importa quanto
si dà
ma quanto amore si
mette nel dare.


Trova un minuto
per pensare,
trova un minuto
per pregare,
trova un minuto
per ridere.

La peggiore malattia
dell'uomo?
La solitudine.


Le parole gentili
possono essere brevi
e facili da pronunciare
ma la loro eco è infinita.

 

 

GRAZIE AMICI QUESTI REGALI SONO PER VOI

 

          Grazie Solic

 

Grazie diana.fini

 

 Grazie Trappolinax ( Wanda )

Grazie aumania_12 ( Alisia )

Grazie Trappolinax ( Wanda )

grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)

questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici

Aforismi 

Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).


Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )

 Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico


E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )

 

GRAZIE PER I VOSTRI DONI

       Carissimi amici,
       grazie a tutti
       per i vostri doni.
       Questi sono solo
       una piccolissima
       rappresentanza
       della vostra amicizia
       ed affetto.
       sono felicissimo di
       ciò...bacioni
        a tutti

      vivi la vita    

      Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
      i bellissimi regali per il compleanno del mio blog

                    

               

 

SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE

Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo

'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.

A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).

E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).

Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.

Per altri curiosi proverbi andreolesi:

http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm

 

FRASI CELEBRI

Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.

La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)

Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.

L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )

Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )

 

Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.

Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )

Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz);        Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese);                                            Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci  sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)

 
 

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