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Messaggi del 22/08/2014

In giro per l' Italia nei borghi dal nome inconsueto 2

Post n°845 pubblicato il 22 Agosto 2014 da giramondo595

Continua il nostro curioso tour. Oggi andremo alla scoperta di Scansorosciate in provincia di Bergamo. Dalla Puglia siamo giunti in Lombardia.

Scanzorosciate (Scans in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 10.018 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato sulle prime propaggini collinari delle Alpi Orobie, dista 7 km dal capoluogo orobico. Nato nel 1927 in seguito alla fusione dei comuni di Scanzo e Rosciate, comprende sul proprio territorio cinque frazioni, legate ognuna ad una diversa parrocchia: Scanzo (Parrocchia di San Pietro e Paolo); Rosciate (Parrocchia di Santa Maria Assunta); San Pantaleone con Negrone, Piazzolo e Celinate (Parrocchia di San Pantaleone e San Nicola); Tribulina con Niccoloni (Parrocchia di San Giovanni nei Boschi) e Gavarno Vescovado (Parrocchia Santissima Trinità).

CENNI STORICI


Intorno al 400 a.C. il popolo dei Celti si insediò nel territorio di Scanzo e nelle zone limitrofe formando delle piccole comunità.
Sull'origine del borgo di Rosciate vi sono differenti teorie: per alcuni è di origine celtica, come anche il nome, per altri è di origine gentilizia.
Scanzo è di origine romana. Infatti nel terzo secolo a.C. la popolazione celtica iniziò a subire la pressione dei romani che estendevano i loro domini dal sud verso il nord della penisola, consolidando con il tempo la supremazia sul territorio e organizzandosi dal punto di vista politico.
Nel V secolo l'Impero di Occidente subì l'invasione dei barbari di Alarico.
Il borgo romano di Scanzorosciate fu completamente distrutto e gli abitanti si rifugiarono nella rocca sul Monte Bastia: non esiste alcun documento in base al quale stabilire per quanto tempo gli abitanti di Scanzo vissero nella rocca, ma è certo che , nel VII secolo, Scanzo divenne un' entità autonoma.
Nel 568 con la discesa del popolo longobardo in Italia gli abitanti di Scanzo lasciarono il Monte Bastia per insediarsi in una nuova zona pianeggiante, dove fondarono un nuovo borgo.
Nei secoli XI-XII si affermò quale ordinamento politico il Comune, istituzione che nei due secoli successivi lasciò il posto alla Signoria: in tale periodo il territorio di Scanzo e dei paesi vicini fu teatro di aspre lotte tra Guelfi e Ghibellini, contrapposizione che mascherava interessi all'interno delle città e dei paesi.
Nei secoli XV e XVI il territorio venne occupato dalla Repubblica di Venezia. Durante tale periodo si diffusero, accanto all'attività agricola, attività diversequali l'artigianato e l'esercizio delle libere professioni.
Verso la fine del 1600 si verificarono nel territorio nel territorio bergamasco un'epidemia di peste ed una carestia di gravi proporzioni. Dopo anni di sofferenze e di fame iniziò la rinascita con un cambiamento del sistema agrario che ebbe ripercussioni anche sul territorio di Scanzo.
Accanto alla coltivazione della vite vennero introdotte nuove colture (mais, gelso) che consentirono un miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti.
Nel 1659 Scanzo e Rosciate si divisero amministrativamente e così rimasero fino al 1927.
Nel 1796 la discesa di Napoleone in Italia comportò la fine del dominio veneziano;Bergamo e la provincia entrarono a far parte della Repubblica Cisalpina.
Con il Congresso di Vienna del 1815 la Lombardia fu inserita nell'Impero Austriaco ed infine, dopo la seconda guerra di Indipendenza, nel Regno d'Italia.
Nel 1864 a Scanzo il conte Piccinelli iniziò i primi esperimenti per la produzione del cemento compiendo i primi passi che portarono alla creazione dell'industria
Italcementi.
Con tale iniziativa si avviò anche la trasformazione dell'economia del territorio da agricola ad industriale.


ITINERARIO STORICO-ARTISTICO

PARROCCHIA DI SAN PIETRO APOSTOLO IN SCANZO
La vecchia chiesa (1750), opera in Barocchetto Lombardo con influenze Roccocò, dell'architetto G.B. Caniana, sorge in parte sulla precedente chiesa gotica (XIV) ad abside quadrata del periodo Cistercense. Affreschi e tele di Vincenzo e Angelo Orelli, di Andrea Talpino detto il Salmeggia (consegna delle chiavi a S.Pietro) e Raggi (caduta di Simon Mago). Notevole il Dio Padre di Palma il Giovane e la statua della Madonna del Rosario di Giacomo Fantoni (primo altare di destra).
La nuova chiesa (1938) su progetto dell' ing. Fornoni, insiste sull'area ricavata dalla demolizione degli edifici di Proprietà dei Martinengo. Opera moderna a croce greca, in unica navata. Affreschi di Trento Longaretti.

PARROCCHIA DI SANTA MARIA ASSUNTA IN ROSCIATE
L'attuale Chiesa (1841) in architettura neoclassica, ad unica aula, con accenni neo rinascimentali e neo barocchi, è sorta a fianco dell' antica chiesa cinquecentesca, con resti di una precedente costruzione del XI secolo. Tela di Gianpaolo Cavagna (l'Assunzione), di Antonio Cifrondi (L'ultima cena e Il miracolo di Cana) e di Battista Epis (Gesù al Tempio e la cacciata dal Paradiso terrestre). Affreschi di Giuseppe e Battista Epis.

PARROCCHIA DI SAN PANTALEONE IN VALBONA DI NEGRONE
Chiesa del XV secolo, sorta sopra l'antico romito (XI-XIII), del quale resta solo la volta superiore dell'abside. Struttura romanica ad unica navata, con un portico rinascimentale.
Tele di Francesco Zucco (Madonna in gloria con Bambino, Santi Paolo e Francesco d'Assisi), Andrea Talpino detto il Salmeggia (L'Annunciazione ) datata 1613 e del figlio Francesco.
Interessanti le tele seicentesche di scuola veneta illustranti i miracoli del Santo.

PARROCCHIA DI SAN GIOVANNI DEI BOSCHI ALLA TRIBULINA
L'attuale chiesa (interno neogotico) è del secolo scorso (1913), realizzata in sostituzione dell'antica chiesa Dei Boschi (XVII), i cui ruderi si trovano ancora ai piedi della collina (località Boi).
Tela seicentesca di scuola veneta (La Sacra Famiglia), La Pietà (XVI) attribuita a Luca Cambiaso.
Interessanti sono le tele nella sacrestia di Pier Martini (S.Francesco in preghiera) e la Deposizione (opera manieristica di autore ignoto).

PARROCCHIA DELLA SS.TRINITA' IN GAVARNO VESCOVADO (CASTELLO)
Rocca medievale e sede estiva (XVII) dei Vescovi di Bergamo. La chiesa è il frutto di tre interventi (XVI visita S.Carlo Borromeo, 1687 Vescovo Daniele Giustiniani, 1725 Cardinal Priuli). L'attuale linea neoclasica della facciata risale al 1803. Interno ad unica navata di tipo borrominiano.
Tele di Antonio Cifrondi (XVII - Disputa di Gesù con i dottori del Tempio, Lavanda dei piedi e Il sogno di Giacobbe). Interessante la tela di scuola del Tintoretto posta nella sacrestia (Il giudizio di Caifa).
Nel vicino cimitero è sepolto il noto direttore d'orchestra Victor de Sabata.

Il Monte Bastia è una zona di produzione del Moscato di Scanzo. Il lavoro dell'uomo ha sottratto alla collina piuttosto impervia dei fazzoletti di terra dove si producono uve dalle rese basse e vini molto aromatici. Si sale a livello del rondò di Scanzo imboccando la stradina asfaltata che sale tra i vigneti e dove si possono incontrare tre aziende agricole che producono il Moscato di Scanzo. Nei pressi della cascina "Berlendesa" si può parcheggiare l'automobile e salire per una ripida scaletta costruita dagli Alpini con travi di ferrovia. In pochi minuti si raggiunge la cappella degli alpini e da lì si può godere il panorama della pianura sottostante e del paese. L'area è attrezzata per pic-nic (inaugurati nel 2004, dall'Amministrazione Alborghetti, le cucine e i servizi igienici). Nelle domeniche primaverili ed estive funziona anche il servizio "Ristoro" a cura della A.N.A. di Scanzorosciate.
Dalla Chiesetta degli Alpini si può proseguire a piedi lungo il sentiero non asfaltato fino a raggiungere Via Pomarolo in Tribulina.

IL MOSCATO DI SCANZO
Stando alla tradizione, le prime notizie sul Moscato di Scanzo risalgono alla conquista romana del territorio scanzese. Il primo documento storico risale al 27 gennaio 1398: in tale anno i guelfi assalirono Scanzo depredandolo di numerosi carri di moscatello. Da questa notizia si desume che l'economia scanzese già da quel tempo era basata sulla coltivazione della vite, con risultati qualitativi notevoli. Infatti del secolo scorso il Moscato di Scanzo era apprezzato già a livello europeo tanto che arrivò alla corte degli Zar e al mercato di Londra, dove nel 1850 venne quotato una ghinea alla bottiglia, quotazione altissima in quanto nessun vino era valutato così tanto sullo stesso mercato. Le notizie sopra esposte stanno ad indicare che la vite, da cui si ricava il Moscato di Scanzo, è di origine endemica, cioè una pianta locale nata e coltivata fino ai giorni nostri dai vignaioli di Scanzo. Le tecniche di vinificazione si sono perfezionante nei secoli, soprattutto nell'Ottocento con l'introduzione della tecnica dell'appassimento delle uve, metodo importato dagli inglesi in Italia, Spagna e Portogallo contemporaneamente


Da ciò si comprende il motivo della sua quotazione al mercato di Londra.
Oggi la tradizione del Moscato di Scanzo è continuata dai viticoltori scanzesi, che si sono associati per garantire la qualità del prodotto e per migliorarlo attraverso sistemi che offrono risultati più garantiti in quanto frutto di esperienze collettive.
Nella prima edizione del concorso Basgiot d'Argento è stato premiato come il miglior moscato passito della bergamasco. È un vino passito dal colore rosso rubino intenso, con profumi, fruttati e speziati su cui predominano la rosa appassita, il miele d'acacia e il sottobosco. Si può altresì degustare una profumatissima grappa ottenuta dalla distillazione delle vinacce.
È stato riconosciuto come D.O.C. nell'ambito del Valcalepio con Decreto Ministeriale del 2 agosto 1993.

 

 
 
 
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...Droga e alcool portano alla distruzione fisica e mentale!!! La vita e' troppo bella per essere distrutta dalle sostanze!!!!!! Vogliatevi bene !!!

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AREA PERSONALE

 

CITAZIONI DI

Beata Madre Teresa di Calcutta


Quello che noi facciamo
è solo una goccia nell'
oceano,
ma se non lo facessimo
l'oceano avrebbe una
goccia
in meno

Non importa quanto
si dà
ma quanto amore si
mette nel dare.


Trova un minuto
per pensare,
trova un minuto
per pregare,
trova un minuto
per ridere.

La peggiore malattia
dell'uomo?
La solitudine.


Le parole gentili
possono essere brevi
e facili da pronunciare
ma la loro eco è infinita.

 

 

GRAZIE AMICI QUESTI REGALI SONO PER VOI

 

          Grazie Solic

 

Grazie diana.fini

 

 Grazie Trappolinax ( Wanda )

Grazie aumania_12 ( Alisia )

Grazie Trappolinax ( Wanda )

grazie STREGAPORFIDIA (Sonia)

questi splendidi regali,
li voglio
dedicare a
tutti voi amici

Aforismi 

Edward Morgan Forster è stato uno scrittore
britannico,autore di racconti brevi,
di romanzi e saggi letterari.
Da alcuni suoi romanzi sono stati
tratti film di grande successo come:
Passaggio in India (1984, regia di David Lean)
Camera con vista (1986, regia di James Ivory),
Maurice(1987, regia di James Ivory)
e Casa Howard (1992, regia di James Ivory).


Se è facile raccontare la vita,
ben più difficile è viverla,
e siamo tutti dispostissimi a
chiamare in causa "i nervi",o qualsiasi
altra parola d'ordine che serva a
occultare i nostri desideri.
( Edward Morgan Forster )

 Albert Einstein è stato un fisico
a soli 26 anni, ha mutato
il modello istituzionale di
interpretazione
del mondo fisico


E' più facile spezzare
un'atomo, che
un pregiudizio
( Albert Einstein )

 

GRAZIE PER I VOSTRI DONI

       Carissimi amici,
       grazie a tutti
       per i vostri doni.
       Questi sono solo
       una piccolissima
       rappresentanza
       della vostra amicizia
       ed affetto.
       sono felicissimo di
       ciò...bacioni
        a tutti

      vivi la vita    

      Grazie agli amci Trappolinax e luce 1001 per
      i bellissimi regali per il compleanno del mio blog

                    

               

 

SAGGEZZA POPOLARE ANDREOLESE

Cu ava focu campau,cu ava pana moriu.
Chi ha del fuoco è vissuto,
chi ha pane è morto a causa del freddo

'A casa mbidìàta,o pòvara o malàta.
La casa ch'è oggetto d'invidia va
incontro a povertà o malattia.

A bbona lavandàra on manca petra.
Ad una brava lavandaia non manca
pietra (su cui lavare).

E cu' t'affìdi, ti nganni.
Sulla persona a cui presti
fiducia ti sbagli (facilmente).

Canta lu gaddru e si scòtula li pinni.
Il gallo canta e si scuote le piume.
(Si dice di persona che di un fatto
non vuole assumersi alcuna responsabilità
e "se ne lava le mani", come Pilato.

Per altri curiosi proverbi andreolesi:

http://www.andreolesi.com/dialetto/proverbi.htm

 

FRASI CELEBRI

Golda Meir, fu una donna politica
israeliana, quarto premier d'Israele
e prima donna a guidare il governo
del suo Paese.

La vecchiaia è come un aereo
che punta in una tempesta.
Una volta che sei a bordo non puoi
più fare niente
(Golda Meir)

Anton Pavlovič Čechov è stato uno
scrittore, drammaturgo e
medico russo.
Laureatosi in medicina,
scriveva novelle di notte.

L' intelligente
ama istruirsi,
lo stupido istruire.
( Anton Cecov )

Non sappiamo cosa può accaderci
in quello strano guazzabuglio che è la vita.
Possiamo però decidere quello che avviene
in noi, come affrontarlo, che uso farne...
ed è questo, in conclusione,
ciò che conta.
( Joseph Fortton )

 

Henry Ford è stato un imprenditore statunitense.
Fu uno dei fondatori della Ford Motor Company,
società produttrice di automobili, ancora oggi
una delle maggiori società del settore negli
USA e nel mondo.

Chiunque smetta di imparare è vecchio,
che abbia venti o ottant'anni.
Chiunque continua a imparare resta
giovane. La più grande cosa
nella vita è mantenere la
propria mente giovane.
( H. Ford )

Riflessioni sul Tempo ... Il passato rivive ogni giorno perché non è mai passato. (Proverbio Africano); Il tempo è un grande maestro, ma sfortunatamente uccide tutti i suoi studenti. (Hector Berlioz);        Una briciola d’oro non può comprare una briciola di tempo. (Proverbio Cinese);                                            Quando ogni uomo avrà raggiunto la felicità, il tempo non ci  sarà più. (Fëdor Dostoevskij)Il tempo che ti piace buttare, non è buttato. (J Lennon )Un giorno senza un sorriso è un giorno perso.(Charlie Chaplin) L'unica cura per l'acne giovanile è la vecchiaia.( Totò )Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. ( Eduardo De Filippo )Chi vive troppo tempo in un luogo perfetto finisce per annoiarsi. (Paulo Coelho)

 
 

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