Trattengo i brividi più a lungo.
Riscaldano.
« Mi farò zingara | Messaggio #190 » |
. . . . . E’ nella mia contraddizione il dolore che sento , la mia dipendenza dal mondo, il volerne piuttosto sortire con passo felpato , a ritroso, per sentirmi dolcemente chiamare . . E’ dolore non riuscire a tornare veloce , di sorriso già quieta e incosciente . . E’ il dolor nella mente sapiente del perverso artificio : farmi odiosa talvolta persino a me stessa per cader nell'istante isolato in cui mi ritraggo dal mondo e mi riscopro nel niente . . . . . .
E' farfalla la crisalide quando non s'innamora del bozzolo. m.p.
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Temo la rabbia dei privilegiati
l' emancipato gelido cinismo.
Io non assolvo chi pecca
di distacco.
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e di sole oscurato
siamo
E’ dolore d’acqua cheta quello che ci appartiene
quella misura di taglio che s’agita nei vortici profondi
e l’occhio non forato dalla sofferenza non può vedere
se non la superficie, che dell’arcobaleno prende fuoco.
Farsi odiosi e, talvolta, oscuri, è cicatrice immaginaria
ma altrettanto dolorosa. Inimmaginabile sentiero
dove tutto si fa oscuro,
dove tutto esplode;
e di luce perdi l’orizzonte
nel dito storto della bussola di vita
che speri ritrovare nell’anima bambina.
Lubespich