lacrima di oro

resistere... resistere... resistere...

 

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Citazioni nei Blog Amici: 8
 

 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 21 Maggio 2007 da ralfa

Alla fine le cose diventano chiare... di una limpidezza cristallina.

Si svelano all'improvviso... quando giri l'angolo. Senza annunciazioni o squilli di trombe.

immagineE' il tempo... che squarcia impietosamente ogni velo!

 
 
 

GRACIAS DE LA VIDA

Post n°33 pubblicato il 18 Maggio 2007 da ralfa

immagine

 
 
 

Post N° 29

Post n°29 pubblicato il 12 Maggio 2007 da ralfa

immagineE TUTTI QUEI... MOMENTI ANDRANNO PERDUTI...

NEL TEMPO... 

COME... 

LACRIME...

NELLA PIOGGIA

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 11 Maggio 2007 da ralfa

http://www.youtube.com/watch?v=O0XSGbneiN4

 
 
 

Post N° 26

Post n°26 pubblicato il 10 Maggio 2007 da ralfa
Foto di ralfa

E’ strana questa mia propensione a farmi scippare. Mi hanno scippato di tutto. E non ho mosso un dito. Non ho fatto mai una piega, non una smorfia di dolore o risentimento. Mai una reazione di resistenza o vendetta. Affetti, lavoro, casa, soldi, amici… sempre cedendo il passo, sempre rinunciando a qualcosa. La dignità no. Quella non me la faccio scippare da nessun ladro di galline affamato di rabbia o vendetta.

 
 
 

Post N° 22

Post n°22 pubblicato il 07 Maggio 2007 da ralfa

Il Papa ha il diritto di credere in quello che vuole: creazionismo, evoluzionismo, partito democratico, faccia un po’ lui. E se preferisce Pinochet a Welby sono sempre fatti suoi.
Il problema non è la Chiesa, ma sono i nostri cari dipendenti (leggi politici). Che non sono diventati religiosi all’improvviso ma che, alla ricerca del voto perduto, sono stati fulminati come Paolo di Tarso sulla via di Damasco. Perfino Bossi, l’onesto mangiapreti di una volta, si è prenotato a Pavia per baciare l’anello al Papa. E' l'evoluzionismo politico!!
Montecitorio è una sede distaccata della Segreteria di Stato del Vaticano? Risolviamo alla radice questo problema: Ritorniamo al Papa Re, a una sana teocrazia. Le cose funzioneranno meglio in Italia. Dovremo subire qualche piccola conseguenza come la chiusura delle fabbriche di preservativi e qualche piccolo fuoco in Campo de' Fiori per i ragazzacci come Rivera. Ma non si può volere tutto.

 
 
 

DOVE VUOLE ARRIVARE?

Post n°21 pubblicato il 06 Maggio 2007 da ralfa
Foto di ralfa

Che il paludato e ponderatissimo quotidiano della Santa Sede, l' Osservatore Romano, che esce al pomeriggio, abbia lasciato passare quasi 24 ore prima di scegliere parole stridenti come accusare di terrorismo il giullare Andrea Rivera, che dal palco del Primo maggio aveva osato dire in parole fin troppo semplici che il Vaticano ratzingeriano non sarebbe in sintonia con la modernità e i diritti umani, ha lasciato in molti sorpresi. Meno male!

l'Osservatore Romano non può essere così ingenuo da non sapere che le pallottole non sono lo stesso che l'avanspettacolo e che se tutto è terrorismo nulla è terrorismo.

La Chiesa cattolica sa che l'intera relazione tra Stato e Chiesa si regge su di un equilibrio basato sul rispetto reciproco e su regole condivise. Sa anche che gode in Italia di condizioni incomparabilmente favorevoli rispetto a quelle di paesi cattolici come la Francia, per non parlare di paesi come il Messico dove la laicità dello Stato è difesa in maniera uguale e contraria alla grande fede popolare. Di fronte alla reazione dell'Osservatore, sorge un dubbio: quando il mondo cattolico invocava il diritto alla libertà d'espressione del Papa o del Cardinal Camillo Ruini, lo invocava in quanto cittadini come gli altri o in quanto pastori, quindi al di sopra degli altri? 

Oggi con quel "chi osa criticare il papa è un terrorista" la Chiesa sembra non considerare che nell'attacco ad un principio democratico sacro e inviolabile come quello della libertà di espressione, sta mettendo a rischio l'intera impalcatura delle relazioni tra Stato e Chiesa, dall'Articolo 7 al Concordato fino all'8 per mille. Non se ne sente più vincolata? Pensa che nell'attuale quadro politico possa ottenere condizioni ancora migliori? La Chiesa pensa che ci sia lo spazio per un neo-temporalismo del XXI secolo?

La prima spiegazione possibile è che i vertici vaticani sono oramai così autoreferenti da non considerare più alcuna conseguenza secolare delle loro azioni.  Nel giro di tre giorni prima scomunicano mezzo parlamento messicano come se fossimo al tempo della Riforma di Benito Juárez, e poi mettono nello stesso sacco pallottole e battute. Importa ancora alla chiesa di Ratzinger dialogare?

Almeno una parte della società civile e progressista italiana è preoccupata perché si considera sotto attacco da parte di un neoclericalismo pervasivo che riesce a vincolare tutta la classe politica (anche quella radicalsocialista che punta una fiche sull’anticlericalismo in un gioco delle parti ignobile), e del quale il novello Partito Democratico sembra presentarsi come la punta di lancia del neoguelfismo dilagante. Ma questa non può prendere atto, è la seconda possibile spiegazione, che, il mondo cattolico che più direttamente si richiama al ratzingerismo, non si sente all'attacco, ma piuttosto accerchiato. Dal luogo della laicità, è difficile comprendere tale sensazione di accerchiamento del mondo cattolico o della parte più potente di questo. Ma, se si vuol capire cosa vuole oggi la Chiesa, è necessario capire le ragioni di questa sensazione di accerchiamento.

Senz’altro per il gruppo di potere ratzingeriano è davvero intollerabile che qualcuno possa non considerare abominevole la scelta di Piergiorgio Welby o che la Chiesa possa essere criticata per aver accompagnato alla tomba e in paradiso il buon crociato Augusto Pinochet. Ma c’è molto d’altro e, se la società civile considera la chiesa all'attacco, e questa invece si considera in difesa, si crea uno iato interpretativo tra i due soggetti che rischia di essere incolmabile.

E' uno iato interpretativo dovuto ad un fattore chiave: il tramonto della Chiesa Conciliare. Per la società civile progressista, abituata da 40 anni alla dialogante e perfino remissiva Chiesa Conciliare, disposta a perdonare tutto e tutti, è difficile prendere atto che al governo del cattolicesimo vi sia oggi un partito, quello ratzingeriano, quello che rivuole la messa in latino, che vuole rimuovere il Concilio stesso per tornare indietro. Ma il paradosso, sempre visto dal luogo della laicità, è che la chiesa ratzingeriana, non ritiene che smantellando pezzo a pezzo il Concilio stia attaccando, ma si sta piuttosto difendendo. E non si sta difendendo dai laici, ma da un nemico interno che è quella chiesa dialogante con il mondo laico che va da Medellin alla Rete Lilliput. La Chiesa ratzingeriana, tradizionalista anche senza essere lefebvriana, sente di essere uscita dalle catacombe di un Concilio che l’aveva messa in un angolo. Sente che molto c’è da restaurare, troppo per un mondo che ha preso tutt’altra direzione.

E' il "segno dei tempi", al quale era così sensibile Giovanni XXIII, a risultare incomprensibile al pur raffinato intellettuale Benedetto XVI. Questo ha diritto di non evolversi, e di non credere nell'evoluzionismo –per citare il povero Rivera- ma nel suo tentativo di reconquista dell’Europa, si crea lo scontro con un mondo laico abituato a trattare con una Chiesa conciliante ed aperta e incapace di accettare una chiesa irriducibile e revanchista. E’ che quella di Ratzinger è un’altra chiesa e come tale andrebbe trattata. Ma se domani l'Osservatore Romano passasse da un generico "chi critica il papa è un terrorista" a un più prosaico "chi crede nella teoria di Darwin non può insegnare nella scuola pubblica", quali resistenze opporrebbero la classe politica e la società civile?

La società civile progressista vuole ancora far finta che non possa andare così e che ci siano ancora margini di dialogo o di critica con la chiesa ratzingeriana ogni giorno più intollerante nella sua dogmatica cittadella accerchiata. Abbiamo visto con quanta dignità i parlamentari messicani, spesso cattolici praticanti, hanno accettato la scomunica pur di far passare la legge che regola l'aborto. Ma in Italia? L'Italia, che dopo le monetine contro Craxi ha sacralizzato l'intera (impunita) classe politica, è un paese dove è stato considerato terrorismo fischiare Piero Fassino piuttosto che Letizia Moratti. Fischiare! Il Vaticano dunque non ha inventato nulla. Si è solo adeguato al clima del paese. Che margini ci sono in Italia per civilizzare un dibattito aspro con la Chiesa cattolica che si sta palesando?

Come può l'Italia sorprendersi se su questo piano inclinato la chiesa neodogmatica di Ratzinger non consideri funzionale demonizzare l’avversario? Le si aprono oggettivamente nuovi spazi di manovra e di convenienza politica. Il rifugio nella dottrina, la linea della fermezza, il considerarsi e presentarsi come vittime, con la complicità della classe politica, paga dei dividendi straordinari che neanche secoli di dialogo potrebbero produrre per il Vaticano. In poco tempo, la Chiesa ha ottenuto due trionfi straordinari. Il primo ha ridotto l'Italia ad essere l'unico paese sviluppato dove è di fatto impossibile l'inseminazione artificiale ed ha limitato in maniera preoccupante la libertà di ricerca. Il secondo ha di fatto archiviato la legge sulle coppie di fatto. Se gridando al lupo e dichiarandosi vittime si ottengono così tanti risultati, c'è da giurare che la chiesa ratzingeriana cercherà un simulacro di catacombe, pur di perseguire i propri scopi.

Fatta questa considerazione è necessario -ed è il terzo punto da considerare- analizzare anche una chiara controtendenza. La chiesa ratzingeriana, che abolisce il Limbo per restituire la visione di dio alle cellule staminali, è una Chiesa cattolica che fa propria ed utilizza proprio quella modernità che rifiuta.

Senza modernità, senza scienza, le cellule staminali non avrebbero anima ed il Limbo esisterebbe ancora. Ed allora anche l'Osservatore Romano, con quella sua autorevolezza un po' snob del potersi permettere di parlare di bambini soldato in Congo quando l'Italia intera parla di veline, e di etica quando parliamo di pallone, sta torcendo il braccio alla propria stessa natura e scende in campo in quel Secolo che aborrisce.

Difendendosi attacca ma soprattutto fa comunicazione in maniera abile. Lo scandalo creato ad arte con il caso del “terrorista Rivera”, è funzionale a lanciare, pubblicitariamente e mediaticamente l’incombente Family day. Da mesi il partito ratzingeriano sta investendo molto su questo orribile anglismo. Anche questa è una nemesi storica: per selezionare la famiglia tradizionale e discriminare le altre, va usato un modernismo (sarà passibile di scomunica?), perché chiamarlo “giornata della famiglia” sarebbe stato stantio. Al di là del dettaglio, da settimane la Chiesa chiama alla conta. La stampa è piena di insolite notizie su consigli comunali, provinciali, regionali di tutta Italia chiamati a votare se partecipare istituzionalmente a tale manifestazione.

Sembra di essere tornati al mondo tra l'11 settembre e l'aggressione all'Afghanistan, quando nessun politico che avesse a cuore la propria carriera poteva permettersi di esprimere dubbi sull'operato del governo degli Stati Uniti.

(rubato, come al solito!)


 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 05 Maggio 2007 da ralfa

immaginehttp://www.youtube.com/watch?v=Vh0Zj_e95ME  CLICCATE GENTE...

CLICCATE...

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 30 Aprile 2007 da ralfa

Volevo scrivere qualcosa sul gravissimo problema dei cosiddetti "pedofili", che sta assumendo sempre di più le dimensioni di un vero e proprio cancro sociale. Dico -cosiddetti- perchè si dovrebbe parlare invece di "PEDOFOBIA".  Purtroppo i giornali ne parlano solo quando i fatti di cronaca (i più gravi e indicibili) attirano l'attenzione nazionale. Io ho notato un fenomeno strano nella mia città (ma penso un pò dappertutto). Sui fatti sconvolgenti che hanno riguardato quei poveri bambini in quell'asilo alle porte di Roma, io non ho sentito un solo commento da parte di nessuno. Non nelle strade, non al lavoro, non tra gli amici, non nei locali o da qualsiasi altra parte. E' come se fosse un agomento tabù, di cui non si deve parlare mai con nessuno e in ogni caso. E' come se non si avesse il coraggio di pronunciare anche solo una sillaba sull'argomento. Non so... come se si avesse il terrore di scoprire qualcosa di spaventosamente indicibile. Davvero non so spiegarmi un tale atteggiamento collettivo. In questi giorni di tragica cronaca io sento parlare sempre del solito calcio, della solita politica, degli acquisti, delle macchine, dell'andare al mare, delle solite menate ma assolutamente non una sola parola su questo dramma solciale. Ma davvero siamo diventati così cinicamente indifferenti anche agli orrori più biechi ed efferati? Davvero siamo scivolati così in basso dal non riuscire a ragire più nemmeno per difendere i nostri stessi figli? Che cosa ci è successo? Che cosa ci hanno fatto? Che cosa ci siamo lasciati fare? "Una società che non è in grado di difendere i propri figli, è destinata a scomparire" [...] Non so chi l'abbia detto ma è una cruda verità. Non voglio nemmeno accennare a quello che potrei fare ad un pedofilo se mi capitasse tra le mani, ma di sicuro non lo tratterei come un malato! Questo è un alibi dietro il quale si sono giustificati troppi crimini. I bambini non si toccano! Questo dev'essere un imperativo categorico per tutti. Sani, malati, fuori di testa e figli di puttana. Chi fa violenza ad un bambino non merita di vivere. Ho letto in un articolo di un paio di mesi fa, che nelle nostre comunità contadine, anche solo fino a pochi decenni fa, quando veniva fatta violenza ad un bambino, la gente del posto non avvertiva i carabinieri, non denunciavano nulla alle autorità. Ma il giorno dopo gli facevano ritrovare l'autore del crimine, affogato, sulle rive del fiume. ... ... Scusatemi  se mi sono lasciato andare a questo sfogo, ma le mie dita hanno incominciato a scrivere sulla tastiera e non si sono fermate che ora.

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 28 Aprile 2007 da ralfa
Foto di ralfa

La sincronia, nei rapporti di coppia, è sempre stata distribuita col bilancino di precisione da Venere... ma qualche valido motivo ci sarà.

L'amaro in bocca si è dissolto... i mille punti di domanda... sgonfiati e appiattiti in una linea retta che non chiederà più niente a nessuno.

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 26 Aprile 2007 da ralfa
Foto di ralfa

Breve dialogo tragicomico-estenuante-invasivo con una mia collega, ieri sera:

 

 

 - ma tu non mi sembri molto coinvolto…

 - non molto… è grave?

 - no, però io ci sto mettendo tutto il mio impegno e mi dispiacerebbe che  poi magari, alla fine, tutti questi sforzi andassero persi

- già…

- tutti noi stiamo dando il massimo e non ci stiamo risparmiando

- si… è vero. Te ne do atto.

- a proposito… S. mi ha detto che dobbiamo fare i turni

- turni?

- si. S. ha detto che qui deve esserci sempre qualcuno… a parte di notte ovviamente

- si… mi sembra giusto. Dodici ore al giorno non mi sembrano tantissime.  Ne possiamo fare tranquillamente anche quattordici.

- quindi faremo a turno

- non c’è problema…

- siamo in quattro. C’è anche A. che è disponibile

- ah…

- ma tu non mi sembri molto coinvolto

- si C., me lo hai detto dieci minuti fa

- no… perché… veramente… io ci sto mettendo tutto il mio impegno…

-… e non vorresti che i tuoi sforzi andassero sprecati

- si. E’ così. Ma noi tutti…

- C., vuoi per caso comunicarmi qualcosa?

- no… no… volevo solo dire che…

- … non ti sembro coinvolto

- si… però sei stronzo!

- si… me l’hanno già detto

- vedi? Ho ragione

- si C. … tu hai sempre ragione…

- vabbè… ma un po’ di entusiasmo per la miseria!

- mi dispiace C. è che… non sono coinvolto

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 21 Aprile 2007 da ralfa
Foto di ralfa

Le mie amicizie... quante risate, quante parole, quanti litigi, e la complicità, la furia, l'intensità, l'emozione; e l'intelligenza, la forza, il sogno, la solidarietà, la follia, il divertimento, la tenerezza; e la parzialità dichiarata, l'irrazionalità, l'impegno, il rancore, l'intolleranza, l'assolutismo, il tradimento, la noia, la paura, la rabbia, la poesia, la libertà, e ancora e ancora...

Solo che preferiamo mantenere il segreto. Non raccontare, non parlarne troppo. O magari farlo con carta e penna... in segreto. O sul blog... in stile volutamente criptico.

"Eppure non più di quanto dicono semplici amici ti dirò, o forse soltanto un pò di più: ti terrò la mano, come ogni altro potrebbe"...

(rubato riveduto e adattato)

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 17 Aprile 2007 da ralfa
Foto di ralfa

Sono solo in mezzo ad una piazza. L’ultimo sigaro me l’ha scippato un amico incontrato per caso. Cinque gradini sporchi e umidi mi concedono un po’ di isolamento e di silenzio. In lontananza indefinite figure che danno l’addio a questo giorno con una birra in mano e molte nella pancia. La realtà intorno è confusa e rarefatta. I miei assordanti pensieri scalciano in un recinto sempre più stretto. Trovare uno sfogo è la cosa più ardua in questo groviglio inestricabile. Non ho nemmeno l’opzione della resa. Non posso… sono costretto ad andare avanti. Anche senza una parvenza di futuro.

E continuo a fare finta di capire… di comprendere la realtà circostante. Mi sforzo di capire le ragioni degli altri… i loro stati d’animo. Per non disperarmi… per non perdermi…

“Rimanere agganciati”… l’ultima parola d’ordine.

 

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 13 Aprile 2007 da ralfa

Strana giornata oggi. Di quelle che si ricordano. Prima una rinascita, faticosa ma proficua.

Poi di nuovo una discesa vertiginosa nel dolore… nella compassione… nelle lacrime. Lacrime che non vogliono abbandonarmi… lacrime che mi inseguono come un cane mordace… che rompono gli argini… che straripano, incuranti della forza di volontà di non cedere.

Gocce salate  e amare…rassegnate all’inevitabile. Acqua dolorosa che solca le abituali vie… e che finisce asportata da un repentino gesto di mano. Fumo di toscano nelle narici, nella bocca, negli occhi… aspirato avidamente per nascondere la resa. Il dramma. Occhi persi… come al solito. Sul solito asfalto… nella solita luce di un lampione… nelle solite figure dei passanti ignari. Chissà perché si resta sempre soli, nel dolore.

 

Ore 16.15

Sms:

 

“Fili non c’è +”

 

… e il cuore per un attimo si ferma. La mente si annebbia. La bocca si apre. Il respiro si blocca. La mano si paralizza sul telefono.

 

Qualche minuto per riuscire a mettere insieme poche parole di senso compiuto.

 

Una risposta al messaggio. Balbettante… inconsistente… insufficiente…

 

Non sono riuscito a telefonarle. Non ci sono riuscito. Ho lasciato la mia amica nel suo dolore più atroce e insopportabile.

 

Il dolore tragico e inestinguibile di una madre che perde il proprio figlio.

 

Giustiziato a vent’anni da un male impietoso.

 

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 05 Aprile 2007 da ralfa
Foto di ralfa

SI PUO' DAVVERO CHIAMARE CONDIVISIONE UN'ESPERIENZA COMUNE AD UN ALTRI ESSERI UMANI? LA VERA CONDIVISIONE PRESUPPORREBBE UN PERFETTO PARALLELISMO DI PENSIERI, SENSAZIONI, EMOZIONI, DECISIONI. MENTI CHE CAMMINANO AFFIANCATE SEMPRE EQUIDISTANTI IN OGNI LORO SCARTO DI DIREZIONE. QUINDI PURA UTOPIA. ALLORA NON RESTA CHE ACCONTENTARCI DI QUELLO CHE POSSIAMO E SAPPIAMO FARE. SEGUIRE INSIEME ALMENO LA STESSA DIREZIONE, CERCANDO DI NON ALLONTANARCI TROPPO, CERCANDO ALMENO DI SEGUIRCI A VISTA.

QUESTO BREVE TRAGITTO CHE DOBBIAMO COMPIERE E' GIA' ABBASTANZA TRAGICO. PERCORRERLO DA SOLI AGGIUNGE TRISTEZZA ALLA TRAGICITA'. UNA COMBINAZIONE DI ELEMENTI DEL NOSTRO SENTIRE DI UOMINI CHE POTREBBE, E QUASI SEMPRE LO FA, INNESCARE UN'ACCELERAZIONE IMPROVVISA VERSO IL NOSTRO COMUNE, TRAGICO ED INEVITABILE TRAGUARDO.

FRENI TIRATI E VENTO CONTRO SONO I NOSTRI UNICI ALLEATI. ELIMINARE LA TRISTEZZA E' IL MIGLIORE DEI FRENI... ELIMINARE LA SOLITUDINE, IL MIGLIORE DEI VENTI AMICI.

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 02 Aprile 2007 da ralfa
Foto di ralfa

Bambino ho vissuto piacevolmente il riso sfrenato
tutti i giorni
il riso sfrenato veramente
e poi una tristezza talmente triste
qualche volta tutti e due contemporaneamente
Allora mi credevo disperato
Insomma mi mancava la speranza
non avevo nient'altro che la vita
ero intatto ero contento
ed ero triste
ma non fingevo mai
Conoscevo il gesto per restare vivo
Scuotere il capo
per dir no
scuotere il capo
per non far entrare le idee delle persone
Scuotere il capo per dir no
e sorridere per dir sì
sì alle cose e agli esseri
agli esseri e alle cose da guardare e carezzare
da amare
da prendere o lasciare
Ero com'ero
senza un pensier mio
E quando mi occorrevano le idee per compagnia
io le chiamavo
Ed esse venivano
e dicevo sì a quelle ch'eran gradite
le altre le buttavo
Adesso son cresciuto
e le idee anche
ma son sempre delle grandi idee delle belle idee
delle ideali idee
Ed io rido sempre loro in faccia
Ma esse mi aspettano per vendicarsi e divorarmi
un giorno
quand'io sarò stanchissimo
Ma all'angolo di un bosco
le aspetto anch'io
e taglierò loro la gola e spezzerò loro l'appetito.

Jacques Prévert

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 31 Marzo 2007 da ralfa
Foto di ralfa

CHIUDO GLI OCCHI. FACCIO ANDARE QUESTA CANZONE MAGICA. LA COLONNA SONORA DI QUESTO MIO PICCOLO PEZZETTO DI VITA. ORMAI MI E' ENTRATA IN CIRCOLO... FA PARTE DI ME. MI LASCIO ANDARE... LA MIA MENTE VOLA LEGGERA SULLA MIA PERCEZIONE DEL MONDO E DELLE COSE.  TROPPE COSE TUTTE INSIEME. FORSE LA MIA PRETESA DI GESTIRLE TUTTE E' PURA ILLUSIONE. MA CHE DEVO GESTIRE... SONO LE COSE CHE VANNO DA SOLE. NON LO CAPISCE NESSUNO. A VOLTE NEMMENO IO.

TORNO COSì AD ILLUDERMI... ANCORA UNA VOLTA... L'ENNESIMA... MAI L'ULTIMA. FORSE LE COSE CHE VEDO SEMPLICEMENTE NON ESISTONO SE NON NELLA MIA PICCOLA PORZIONE DI VISUALE.

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 26 Marzo 2007 da ralfa
Foto di ralfa

Questa rosa è per il mio ultimo amore...

questa rosa è fuori luogo, in un momento in cui lei vorrebbe tornare indietro nel tempo, per annullare così il suo ultimo dolore...

questa rosa sono le parole che non ho saputo dirle...

i gesti che non ho saputo compiere...

questa rosa è la mia mancata comprensione, che mi ha condannato definitivamente alla sua assenza...

questa rosa è il mio dolore... a cui forse lei non crederà mai...

 questa rosa è sopratutto... la mia richiesta di perdono

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 25 Marzo 2007 da ralfa
Foto di ralfa

Avvinghiato a quel poco che mi resta...

con quel brandello di resistenza residua...

affondo le unghie per ancorarmi... e resistere ancora un poco.

Così...

per vedere...

per scommessa...

perchè in fondo è uguale...

e perchè qualcosa si salva sempre...

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 23 Marzo 2007 da ralfa
Foto di ralfa

Costantemente in bilico...

un equilibrio precario che non fa sconti...

non ad un leggero soffio di vento...

e nemmeno ad un battito d'ali di farfalla...

 
 
 
 
 

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