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« l'amico americanoMessaggio #65 »

IL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO

Post n°64 pubblicato il 01 Novembre 2006 da guendalinarossa
 
Foto di guendalinarossa

-«Ciao amore.» Un  tiepido calore sulle labbra, gli da un senso di fastidio. Cerca di voltarsi sull’altro fianco ma non ci riesce

-«sveglia pigrone.» Quella voce. Sembra che un martello gli stia picchiando nella testa.

-«ma sei proprio un dormiglione. Sveglia….» Cerca di aprire un occhio, ma vede tutto sfuocato.  Di nuovo quel calore sulle labbra. Finalmente apre gli occhi mentre due labbra dolcissime continuano a premere contro le sue  -«Auguri»

Finalmente sveglio sente il corpo di sua moglie premuto contro il suo

-«buon compleanno »

-«grazie» riesce a biascicare.

Mariella e Luciano sono una bella coppia. Lei Bionda, snella, piccoletta, con un corpo sinuoso, lui castano, occhi azzurri, slanciato e muscoloso. Sono sposati da quasi due anni, ma ancora non hanno bambini.

-« ti sei dimenticato che mi hai promesso di portarmi in gita?»

-«certo che non me lo sono dimenticato, ma se continui a starmi sopra, finisce che la gita la facciamo nel letto» dice scostandola di malavoglia.

-«hai avvisato che non saresti andato in ufficio?»

-«…no….caspita me ne sono dimenticato….dai telefona tu. Inventa una scusa, che so, di che sei la mia amante e che ho la febbre….»

-«dai sciocco, io sono tua moglie non l’amante»

-«E’  no . È qui che ti sbagli. Oggi sarai la mia amante!»

Mariella ha telefonato. Poi hanno fatto colazione, chiuso la porta di casa, avviato l’antifurto ed ora sono in macchina, allegri come due bambini che stanno per fare una marachella.

Ridendo e cantando sono arrivati in riva al mare ed  anche se non è ancora estate  la giornata è splendida e la, spiaggia per fortuna deserta, invita a passeggiare.

Si tengono abbracciati ed ogni tanto si fermano per baciarsi.

-«guarda quelle orme» dice lei, «chissà a chi apparterranno»

-«ad un assassino che si aggira furtivo in attesa di un coppietta da uccidere» risponde lui con una voce bassa e roca-«ma dai scemo, non farmi paura» dice mentre lui continua a baciarla.

Una barca  posata mollemente su di un fianco sembra un vecchio che sta riposando le gambe ormai stanche.

-«come saremo da vecchi?» dice Luciano facendosi improvvisamente pensieroso

-« e che ne so. Tu sarai sicuramente pelato e con la dentiera»

-« e tu con i seni molli e le rughe lungo tutto il corpo» risponde lui ridendo.

Fa piacere vederli così.  Innamorati, allegri e spensierati.  Sembrano il ritratto della felicità e quella vecchiaia ipotizzata dal ragazzo, una cosa talmente lontana, che non potrà mai riguardarli.

Tenendosi per mano continuano a passeggiare per un po’ e poi, stanchi, risalgono in macchina. Il viaggio è ancora lungo.

-«Buon giorno signori»

-«abbiamo prenotato una camera » dice Luciano indicando il proprio cognome

-« a si, Il Signor Luciano e signora» dice con complicità, convinto di avere davanti due amanti. « Mi date i documenti?»

-«certo e…. mi raccomando, faccia in modo che non ci disturbino» dice sottovoce per rafforzare l’idea del portiere.

Sono saliti  e come due amanti segreti si sono fatti servire il pranzo in camera dove si sono trattenuti fino a pomeriggio inoltrato. Poi hanno fatto all’amore fino a che è giunta l’ora della cena. Si sono vestiti in abito da sera e sono scesi nel ristorante dell’albergo dove li ha accolti un tavolo discretamente appartato, adatto per una cena  al lume di candela.

Hanno appena ordinato l’antipasto quando Mariella apre la borsetta e porge al marito un piccolo astuccio avvolto in una splendida carta da regalo

-«auguri» gli fa porgendoglielo. Luciano lo apre quasi emozionato, dentro l’astuccio c’è uno splendido ferma cravatte,  appoggiato su un piccolo biglietto. Lo apre e legge

-«auguri papà»

Non sa se ridere o piangere. È emozionato. Due lacrime gli scendono lungo le guance. Era tanto che aspettava quella notizia che quasi non ci sperava più. Si baciano incuranti degli sguardi della gente.

« Cameriere per favore champagne per tutti, paga il futuro papà». Un lungo applauso consacra la loro felicità. La cena è buona e il vino d’annata si accosta ai cibi in maniera perfetta.  Dopo cena il piano bar suona la loro canzone. Ballano teneramente abbracciati «che ne dici sarà maschio?», -«ma che ne so sciocco, ma lo spero tanto. Un maschietto che assomigli al padre brutto e antipatico»

Si è fatto tardi, sono stanchi ma  felici. Abbracciati salgono in macchina per tornare a casa. Domani si ricomincia con l’ufficio ed i problemi giornalieri, ma sarà tutto più bello.

La sera è fresca e dal finestrino aperto entra un venticello che da refrigerio. Il traffico è scorrevole. Mentre lui guida, lei si abbandona sulla sua spalla e piano, piano si addormenta. Luciano posa la mano sul suo ventre come ad accarezzare la nuova creatura.

 

L’uomo che apre la porta di casa ha i capelli bianchi e le spalle curve. I passi strascicati denotano il peso degli anni. Si chiude la porta alle spalle. L’appartamento è sporco, sul pavimento si vedono sparsi degli indumenti.

Anche quest’anno ha compiuto il rituale ed ora siede sul quel letto che li ha visti felici per troppo poco tempo. Con la testa fra le mani piange. Rivede la scena di quel film. Lo ha rivisto continuamente quel film, ed ora si sente troppo stanco per continuare a vedere un ragazzo che guida troppo forte. Quel ragazzo ha appena ricevuto la più bella notizia che un uomo possa ricevere e per la  felicità  ha bevuto un bicchiere di troppo. Dal finestrino dell’auto  entra il vento che scompiglia i capelli della moglie. Il ragazzo si volta a guardarla; è bella la madre di suo figlio. «dovremo pensare alla culla ed  ai vestitini» pensa. In quell’attimo passa quel maledetto camion. Rivede quella scena al rallentatore.

Il vecchio si alza dal letto è stanco, piange. Fa il giro della piccola casa e chiude tutte le finestre. Poi va in cucina e apre il rubinetto del gas. Si siede vicino al rubinetto.

Quel maledetto camion gli ha portato via la vita. E’ inutile continuare, non ha più senso. Rivede i capelli di Mariella macchiati di sangue, rivede il suo ventre squarciato, il funerale.

Da troppi anni  ripete quel rituale il giorno del suo compleanno. E’ giunta l’ora di sospendere le rappresentazioni. E’ stanco, troppo stanco per continuare. Il sonno lo avvince. Fra poco la famiglia sarà di nuovo unita..

 

 

 
 
 
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INFO


Un blog di: guendalinarossa
Data di creazione: 28/09/2006
 

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